ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 dicembre 2018

Il dèmone della superbia

TERREMOTO IN VATICANO: NELLA SANTA MESSA DI MEZZANOTTE VIENE PROPOSTA UNA MESSA BLASFEMA DOVE IL VANGELO VIENE LETTO DA UN LAICO ED IL CREDO E’ TOTALMENTE INVENTATO !!! SUCCESSO A TORINO2018! ECCO I FRUTTI BERGOGLIANI !






IL NUOVO CREDO SECONDO DON FREDO OLIVERO !

Sacerdote:”Crediamo in Dio Padre, nel Creatore che ha bisogno della nostra viva collaborazione perchè la sua compassione, la sua tenerezza giungano a ogni creatura?”.

Fedeli:” Credo e mi impegno, o Signore”.

S: ” Crediamo nel Figlio Gesù Cristo, ci impegniamo con lui alla costruzione del regno, alla società alternativa, dove anzi che l’ansia di accumulare ci sia l’ansia di condividere, dove al posto della brama di comandare ci sia la libertà di servire?

F: ” Credo e mi impegno, o Signore”.

S: “Crediamo nello Spirito forza d’amore di Dio che se accolta fa fiorire in noi nuove possibilità di perdono, nuove capacità di generosa condivisione?”

F:” Credo e mi impegno, o Signore”.

S:”Crediamo nella Chiesa cattolica, cioé universale, spazio di amore e di libertà dove ogni persona possa sentirsi amata accolta, rispettata nella sua diversità”

F:” Credo e mi impegno, o Signore”.

S: Questa è la fede e la fede con cui ci siamo ritrovati questa notte a ricordare che Dio è nato in mezzo a noi ed è ancora ancora qui. 

 Il "credo" di don Fredo Olivero alla Messa di Natale 2018

" Noi a quel prete non crediamo" scrivemmo lo scorso anno a commento dell'inaudito fattaccio avvenuto alla Messa di Mezzanotte di Natale nella chiesa di San Rocco di Torino quando  il celebrante don Fredo Olivero si rifiutò di recitare  il Credo dicendo: «Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo, Se qualcuno lo capisce…, ma io dopo tanti anni ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Quindi, cantiamo qualche cos’altro che dica le cose essenziali della nostra fede». ( QUI )
Al posto del "Credo" prete e fedeli cantarono infatti "Dolce è sentire".
Richiamato dall'Arcivescovo di Torino dopo l'enorme clamore mediatico che aveva suscitato il rigetto della recita del Clero  il Sacerdote cercò di giustificarsi dichiarando ambiguamente:  «Ho fatto male a far cantare “Dolce sentire”. Ma non volevo affatto dire che “io non credo”». ( QUI )
Difatti alla Messa di Mezzanotte di Natale di quest'anno don Fredo ha professato con euguale, grande superbia  un suo personale "credo" che non è il "Credo" della Chiesa. Peccato che anche in questa triste occasione "tutti quelli che seduti lì a Torino si sono messi a ridere mentre avrebbero dovuto alzarsi e dire "scusi reverendo non le è consentito di fare questo "perchè la liturgia della chiesa non è del prete è della Chiesa la liturgia!" (Cfr.MiL QUI )
Ecco il "credo" di don Fredo espressione, non occorre dirlo, del più piatto orizzontalismo:  

*
Sacerdote:"Crediamo in Dio Padre, nel Creatore che ha bisogno della nostra viva

collaborazione perchè la sua compassione, la sua tenerezza giungano a ogni creatura?". Fedeli:" Credo e mi impegno, o Signore". 
S: " Crediamo nel Figlio Gesù Cristo, ci impegniamo con lui alla costruzione del regno, alla società alternativa, dove anzi che l'ansia di accumulare ci sia l'ansia di condividere, dove al posto della brama di comandare ci sia la libertà di servire? 
F: " Credo e mi impegno, o Signore". 
S: "Crediamo nello Spirito forza d'amore di Dio che se accolta fa fiorire in noi nuove possibilità di perdono, nuove capacità di generosa condivisione?
F:" Credo e mi impegno, o Signore". 
S:"Crediamo nella Chiesa cattolica, cioé universale, spazio di amore e di libertà dove ogni persona possa sentirsi amata accolta, rispettata nella sua diversità
F:" Credo e mi impegno, o Signore". 
S: Questa è la fede e la fede con cui ci siamo ritrovati questa notte a ricordare che Dio è nato in mezzo a noi ed è ancora ancora qui.
*

Il resto della liturgia della notte di Natale nella chiesa di San Rocco di Torino, come si evince dal video realizzato per l'occasione, è stata inventata ad hoc dal prete-padrone: il Vangelo proclamato da un laico, una preghiera eucaristica "creativa" ecc ecc.
Un prete-padrone che scientemente coinvolge i fedeli nell'errore per rimanere sempre e solo lui l'assoluto protagonista della liturgia che egli stesso ha creato.
Ci spiace scrivere così di un anziano Sacerdote che ha dedicato  tutta la sua vita  ai poveri e a coloro che sono a margine della società. Dobbiamo inchinarci davanti a quei Consacrati in perenne "missione" che non hanno mai conosciuto  un momento di riposo o di (legittimo) svago personale senza però dimenticare che molti di essi fanno parte di quella generazione sacerdotale  tentata dal dèmone della superbia. 
Un'ondata di presuntuoso orgoglio  si è scatenata contro la liturgia provocando la rottura traumatica della normale e doverosa "continuità" riassunta nel motto  "nova et vetera": la grande  risorsa della Chiesa Cattolica che non essendo un museo di anticaglie è la Chiesa  che vive nel tempo e nella storia.
Ci occuperemo , purtroppo, ancora di questo triste Natale 2018  per commentare alcuni aberranti atti compiuti quà e là contro gli oggetti sacri soprattutto da quella generazione sacerdotale superbamente dittatoriale ( qui comando io...) le statuine della Sacra Famiglia del Presepe ad esempio, essendo benedette sono  oggetti di culto.
Ogni buon cristiano sta piangendo per i  risultati che la dittatura di questi anziani "generali" superbi ed arroganti sta producendo.
Preghiamo per la Chiesa e per i Consacrati.
AC

Scoprire e palesare i disegni del demonio

Testo dell'audio

Fratres: sobrii estote et vigilate, quia adversarius vester diabolus, tamquam leo rugiens , circuit quaerens quem devoret: cui resistete fortes in fide…(Fratelli, siate sobri e vigili, poiche il vostro avversario, il demonio, gira, cercando chi possa divorare: a cui resistete forti nella fede)
San Pietro ci ammonisce con queste parole di essere forti nella fede e di praticare le virtù (rappresentate dalla ‘sobrietà’); anche di essere vigili. Il motivo ne è che il demonio opera di nascosto, essendo un ingannatore. Ma se siamo vigili, possiamo scoprirne gli inganni e, scoprendoli e palesandoli, renderli inutili.

Scoprire i suoi disegni
Il demonio può facilmente operare dentro di noi con immagini, idee, sentimenti, e parole. Diamone due esempi di come agisce, nel primo esempio per suscitare l’amore, nel secondo per suscitare l’odio.
Può facilmente evocare nella memoria l’immagine di qualcuno a noi caro, e farlo ripetutamente, per suscitare un tipo di amore per quella persona che non ci convenga moralmente, ad esempio rispetto al nostro stato di vita.
Oppure può influire un senso di antipatia in noi ogni volta che il nome di un’altra determinata persona viene menzionata. In tutti e due esempi (e similmente con tutte le altre passioni) può presentare qualcosa di suo come qualcosa di nostro: anche come qualcosa di molto intimo a noi, che ci sembra dunque conforme all’ordine delle cose.
Nel primo esempio si crea l’amore disordinato, nel secondo l’odio. Se scopriamo i suoi disegni, possiamo semplicemente non accettare di collaborare con questo suo gioconon prendendo sul serio l’immagine mentale o l’antipatia, e non appropriandocene.

Palesare i suoi disegni
Ciò che è di grande aiuto nel vincere il demonio è di palesarne i disegni. Per questo, è essenziale che ogni cattolico abbia un direttore spirituale per rivelargli tutte le sue tentazioni, tutte le sue idee e i suoi desideri che sono di natura insolita ed anormale.
Diamone un esempio: un signore sposato concepisce un affetto forte per una donna che non è sua moglie. (Possiamo immaginare questo affetto come conseguenza del processo che abbiamo delineato poco fa). Quando la donna, dopo esser venuta a casa della coppia per salutarli, sta per andar via, lui insiste per accompagnarla in macchina, per poterla salutare in modo inappropriato per il suo stato di vita, cioé con passione. Sebbene sia un signore retto e buono, si sente spinto da questo desiderio che gli sembra pure conveniente e del tutto normale per questa donna, anche se non la saluterebbe mai così davanti a sua moglie o ad altri famigliari.
Se lui prende coraggio di palesare questo desiderio al suo confessore, forse si sentirà subito liberato; altrimenti lo sarà per mezzo delle parole del confessore e dai propri sforzi in collaborazione con la grazia.
Sant’Antonio del deserto propone un altro modo per palesare le tentazioni del demonio (c.55), che è anche adatto agli eremiti; ovvero scrivere tutti i nostri peccati, moti dell’anima e pensieri, come se dovessimo palesarli ad un altro. Questo porta ad un senso di vergogna ed al proponimento di non cedere a tali tentazioni in futuro. Facendo così, superiamo il demonio ed il peccato.

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