ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 febbraio 2019

La forza di liberarsi dalla schiavitù del male

SCEMPIO DELLA VERA DOTTRINA


La lotta che Satana ha scatenato contro la Chiesa. Dialogo, libertà religiosa, peccato liberalizzato: è diventato luterano, il signore argentino? Perché tutti questi sacerdoti assistono inerti allo scempio della vera dottrina ? 
di Francesco Lamendola  
 0 18 volto e muro

C’è una voce oggi quasi dimenticata, che invece merita di essere nuovamente ascoltata e meditata, quella di monsignor Giuseppe Del Ton (Dignano d’Istria, 29 giugno 1900-Vaticano, 1° marzo 1997), bella figura di sacerdote umanista di vecchio stampo, eccellente filologo classico, professore di lingua greca e latina, storico, teologo, traduttore della Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea e autore perfino di poesie in greco e latino, nonché osservatore attento e sensibilissimo dei fenomeni sociali; uno che fin dagli anni ’70 del Novecento vedeva chiaramente, per usare le sue precise parole, la lotta che Satana in persona ha lanciato contro la Chiesa cattolica, e denunciava il clima di resa generale alle mode del mondo moderno, l’indifferentismo, il relativismo e il lassismo etico. 

Sono di straordinaria attualità alcune sue riflessioni, apparse nel libro Tappezzerie di Paestum. Idee sull’idea dell’essere, (Centro Internazionale di Studi Rosminiani, Stresa, Città Nuova Editrice, Roma, 1975; cit. in Marijan Jelenić, Maestro di gioia, Dignano, Uff. Parrocchiale, 2006, pp. 70-73):
Bisogna, anzitutto, aver la forza di liberarsi dalla schiavitù del male e del peccato, attingendo da quella purificatrice virtù di redenzione che irraggia dalla croce di Cristo. Bisogna, poi, tendere con tutto il nostro essere ai valori del Bene, del Vero, del Bello, unificati in sublime trascendenza; son, questi, essenzialmente, i principali fattori di rinascita, di ascesa, di felicità (p. 55).
… nell’ora minacciosa che attraversiamo… con la riduzione della verità e con la conseguente confusione hanno portato all’indebolimento della fede… Questa è forse la più grande burrasca che da satana e dagli angeli apostatici coi loro alleati  è stata suscitata contro il regno di Cristo, e tutto potrebbe dirsi fra non molto finito, se la Provvidenza non intervenisse al suo modo, che è insieme esigente e misericordioso (p. 135).
Nella lotta veramente apocalittica, che Satana ha scatenato ora contro la Chiesa, lanciando il nichilismo, la derisione, il materialismo erotico, il laicismo ateo… (p. 144).
Vorrei poter definire la nostra, presente società consumistica… presa, infatti, dalle brame smaniose del cosiddetto progresso, scompaginando le coordinate dell’usus e del frui, essa si abbandona, in molti suoi settori, per la crescita continua di molti nuovi bisogni, agli sprechi, all’esibizionismo, e – in misura mai così sfacciata - alla sessualità e alla droga, esprimendo una vacua e artificiale euforia  che non è che bruttura (p. 147).

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monsignor Giuseppe Del Ton (Dignano d’Istria, 29 giugno 1900-Vaticano, 1° marzo 1997)
  
L’avvilimento della donna, per il divorzio e l’aborto, lo scompaginamento della famiglia, per la crisi dell’autorità, la mancanza di rispetto e di disciplina, l’erotismo pubblico, insegnati ed ostentati, che farebbe schifo anche all’antro di Polifemo, tutto il sangue e la lussuria che sono sotto i nostri occhi, appaiono come una fangosa corrente che invade l’Occidente e va contaminando, realtà e minaccia del peggio, anche le benemerite rappresentazioni artistiche (pp. 147-148).
Proprio per la carenza di tale virtù, infatti, il pensiero moderno è tragico l’età nostra orgogliosa e violenta appare senza spiritualità e ideali; il mondo, il brutto mondo, in cui si svolge la nostra vita terrena, si dimostra come cieco davanti alle meraviglie del creato, sordo alle voci della coscienza e agli insegnamenti della storia.
Di qui l’atteggiamento ateistico, di materialismo ideologico e pragmatico, che sembra prolungare, nel nostro tempo, la ribellione primordiale di Lucifero; tutto ciò è bestemmia, e catastrofica sarà allora la presunzione delle nostre democrazie di compiere con le sole forze umane la missione grandiosa della rigenerazione sociale (p. 159).
Il dilagare dell’erotismo, della pornografia, della violenza, di disordini d’ogni tipo nella vita sociale, nella stampa, negli spettacoli ha raggiunto ormai livelli inauditi, ed i valori superiori della vita appaiono oggi soffocati ed ottenebrati dalle elucubrazioni cerebrali di un’arte disumana. Tutto ciò avviene per l’ignoranza, la trascuranza, o addirittura l’odio – nota satanica della triste sera del mondo – verso il Trascendente, l’Assoluto, l’Eterno, l’Amatissimo (p. 112).

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 La lotta che Satana ha scatenato contro la Chiesa? Che penserebbero i parroci di un tempo, oggi?

Queste sono le parole di un vero pastore di anime, di un vero operaio della vigna di Cristo: chiare, nette, senza ambiguità, senza ipocrisie: Bisogna, anzitutto, aver la forza di liberarsi dalla schiavitù del male e del peccato, attingendo da quella purificatrice virtù di redenzione che irraggia dalla croce di Cristo. Le si confronti ora con le parole pronunciate dal signor argentino, che si spaccia per papa, nella omelia del 4 ottobre 2017: Tu che sei entrato in pazienza – l’uomo paziente, Dio paziente – e che con tanta pazienza tolleri i miei peccati, i miei fallimenti… Dio, quindi, secondo il signore argentino, tollera i nostri peccati: ma davvero? È questo che diceva Gesù Cristo, ed è questo che riportano i Vangeli? A noi non risulta. A noi risulta che Gesù diceva ai peccatori – alla donna adultera, per esempio: Vai, e non peccare più. L’idea che basti avere la fede e poi si possa seguitare tranquillamente a peccare, perché lo sforzo di fare il bene, di evitare il peccato e di compiere le opere buone, non conta nulla, in quanto riguarda solo l’uomo esteriore, è un’idea squisitamente luterana. È diventato luterano, il signore argentino? Pare proprio di sì. Altrimenti, perché avrebbe fatto emettere dalle Poste Vaticane un francobollo celebrativo del “lieto” evento della rivoluzione protestante, con Lutero e Melantone ai piedi della Croce di Cristo, e senza la Vergine Maria e San Giovanni? Il peccato è tropo forte, le tentazioni sono irresistibili, perciò non resta altro da fare che cedere: tanto, si sa, l’uomo è fragile; e Dio, che lo sa meglio di tutti quanti, è sempre pronto a perdonare… Ma è ancora la dottrina cattolica, questa? Assolutamente no. Questo è l’esatto contrario dell’insegnamento della dottrina cattolica.

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Padre Cornelio Fabro (1911-1995)

Oppure si prenda una riflessione come questa: il mondo, il brutto mondo, in cui si svolge la nostra vita terrena, si dimostra come cieco davanti alle meraviglie del creato, che pare uscita dalla penna del quarto evangelista, specie per la carica fortemente negativa del concetto di “mondo”, non però in chiave manichea, come disprezzo della realtà terrena, ma al contrario, come cecità degli uomini, dovuta alla loro superbia ed arroganza, di fronte alla meraviglia del creato. Eppure quanti teologi, oggi, sottoscriverebbero quel pensiero? Non sorgerebbero forse innumerevoli Kasper, Bianchi, Ronchi, a esclamare, scandalizzati, che questa è – non sia mai! - unapedagogia della paura, che quei tempi sono finiti (i tempi del buio medioevo, naturalmente: come dicono pensatori della stazza di Voltaire e Umberto Eco) e che, dal Concilio Vaticano II in poi, la Chiesa guarda al mondo con fiducia, con stima, con simpatia, e soprattutto con ferma e inesauribile volontà di dialogo? Già: la parola chiave, la parola trucco, la parola beffa: dialogo! In nome del dialogo, quei signori hanno letteralmente capovolto la dottrina cattolica e hanno dichiarato leciti e apprezzabili tutti quei comportamenti umani che la Chiesa ha sempre insegnato essere sbagliati, pessimi e immorali. La libertà religiosa, per esempio, solennemente sottoscritta dal signore argentino ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, a nome di una Chiesa che non è degno di rappresentare e che difatti non rappresenta: non è forse una dichiarazione totalmente contraria al Magistero di sempre, poiché dichiara lecito l’errore, e indifferente la “verità” che gli uomini decidono di riconoscere, soggettivamente e secondo il loro personale talento? È semplicemente impensabile che un papa si esprima in questo modo, che insegni simili eresie.

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 Il francobollo "incriminato": è diventato luterano, il signore argentino?

La lotta che Satana ha scatenato contro la Chiesa

di Francesco Lamendola
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