L’ora della "grande apostasia" è venuta: chi ci metterà in guardia contro questo pericolo? Satana si sta servendo della filologia e della "superbia" intellettuale dei teologi per stravolgere la verità della divina "Rivelazione"
di Francesco Lamendola
Come si assiste in questi ultimi anni, nell’ambito cattolico, a un vero e proprio diluvio di parole nuove, o di parole vecchie ma usate in modo assolutamente nuovo, come misericordia, accoglienza, inclusione, discernimento, dialogo, così da qualche anno si assiste all’uscita di scena, ovvero alla scomparsa, di parole che un tempo si sentivano nominare e che quanti avevano a cuore le sorti della Chiesa non mancavano mai di menzionare, per ricordare a tutti i fedeli l’estrema importanza, nel bene come nel male, di certe realtà.
Per esempio, un tempo sacerdoti e i vescovi menzionavano la massoneria, e anche la massoneria ecclesiastica: ne parlavano con prudenza, per evitare esagerati allarmismi e scongiurare una psicosi da cacce alle streghe, però ne parlavano, perché sapevano che il pericolo c’è, ed è un pericolo reale, e che quel pericolo si trova in parte fuori, ma in parte anche dentro la Chiesa stessa. Sapevano, cioè, e non scordavano mai, che alcuni sacerdoti e alcuni vescovi, loro confratelli, si erano, in segreto, affiliati alla massoneria, e adesso si adoperavano attivamente per sospingere la navicella di san Pietro nella direzione gradita a quella società segreta: che non è certamente la direzione voluta e stabilita da Gesù Cristo, il suo fondatore e il suo unico capo e padrone. Ora, però, della massoneria non si parla più; tanto meno si parla della massoneria ecclesiastica. Forse che non se ne parla più perché si è sciolta? Il pericolo sarebbe dunque scomparso? I massoni hanno rinunciato a infiltrare, contaminare, distruggere la Chiesa? A noi non risulta; semmai risulta il contrario, che la massoneria ecclesiastica non è mai stata tanto forte come oggi, al punto da aver posto una serissima ipoteca sull’intero vertice della Chiesa. In compenso, il signor Bergoglio parla spesso di un altro terribile pericolo, di un grande male, forse il peggiore di tutti i mali, che incombe sulla Chiesa e rischia di snaturarla e di travolgerla: il… clericalismo. Strano; anche perché, se clericalismo è scordarsi che la Chiesa non è un fine, ma un mezzo per la salvezza delle anime, e di conseguenza i suoi membri la usano come fonte di potere fine a se stesso, allora il più grande clericale degli ultimi tre secoli è proprio lui, il signore argentino. Quando promuove il delfino del cardinale McCarrik, Farrell, a un’altissima carica nel collegio dei cardinali, non si comporta forse come un clericale, sordo a ogni critica e corazzato nel proprio potere? E quando commissaria senza spiegazioni i francescani dell’Immacolata; e quando ignora sia i dubia dei quattro cardinali, sia la loro richiesta di una udienza privata, facendo finta che non esistano, non è forse questo un tipico agire da clericale, oltre che da tiranno?
Il patriarca maronita consacra il Libano al Cuore Immacolato di Maria.
Un’altra parola della quale non si parla più, se non da parte della minoranza di cattolici, quasi sempre laici, che vorrebbero opporsi alla deriva della neochiesa, ma non sanno come fare, è la parola apostasia. Certo, è una parola assai sgradevole, anzi tremenda: ma ciò significa che non vi è alcun pericolo di apostasia, nella Chiesa odierna? Strano anche questo: perché se i vescovi e i sacerdoti non ne parlano mai, ma preferisco parlare di migranti, di diritti umani, di ambiente e di pace universale, in compenso c’è qualcun Altro che continua a parlane: la Vergine Maria, nel corso di alcune rivelazioni provate, ma con esplicito riferimento a quanto si dice nelle Sacre Scritture, e specialmente nel Libro dell’Apocalisse. Ne ha parlato, per esempio, ai due pastorelli di La Salette, nel 1846, dicendo, fra l’altro, quelle terribili parole profetiche: Roma perderà la fede e diverrà la sede dell’Anticristo. Una profezia da far venire i brividi: perché è chiaro che Roma vuol dire la Chiesa, e più precisamente la Curia papale. Anche nel Terzo Segreto di Fatima si dice qualcosa in proposito: e si tratta, ancora, di un chiaro riferimento a una drammatica crisi di fede che colpirà proprio la Chiesa, e particolarmente il suo vertice, oltre che a una sanguinosa ondata di persecuzioni anticristiane, che la investiranno dall’esterno. Un grande studioso di Fatima, Frère Michel de la Sainte Trinité, ha così sintetizzato quel che la Madonna ha rivelato a suor Lucia dos Santos nel Terzo Segreto, nel suo libro Toute La Veité sur Fatima (1984-85):
Mentre in Portogallo il dogma della fede sarà sempre conservato, in molte nazioni, quasi nell’intero mondo, la fede si perderà. UI pastori della Chiesa difetteranno gravemente nei doveri del loro ministero. Per colpa loro, le anime consacrate e infedeli si lasceranno sedurre in gran numero da perniciosi errori diffusi dovunque. Questo sarà il tempo della battaglia decisiva tra la Vergine e il diavolo. Un’ondata di disorientamento diabolico dilagherà nel mondo. Satana si introdurrà fino al più alto vertice della Chiesa; accecherà le menti e indurirà il cuore dei Pastori; poiché Dio li abbandonerà a se stessi come castigo per il loro rifiuto di obbedire alle richieste del Cuore Immacolato di Maria. Questa sarà la grande apostasia predetta per gli ultimi tempi; il “falso Agnello” e il “falso Profeta” tradiranno la Chiesa a vantaggio della Bestia, secondo la profezia dell’Apocalisse.
Anche queste sono parole che fanno venire i brividi; le si rilegga con l’attenzione che meritano: Satana si introdurrà fino al più alto vertice della Chiesa. Certo, le rivelazioni private non impegnano la fede cattolica; un buon cattolico non è tenuto a credervi. Perciò nessun cattolico è “obbligato” a credere alle apparizioni e ai messaggi di La Salette, né di Lourdes, né di Fatima; e tanto meno al Terzo Segreto, se pure non ve n’é anche un Quarto, che finora il vertice della Chiesa ha tenuto celato. Colpisce, tuttavia, la coincidenza fra le parole: Satana si introdurrà fino al più alto vertice della Chiesa, e il fatto che il più alto vertice della Chiesa ha ignorato la richiesta fondamentale del Cuore Immacolato di Maria per la salvezza della Chiesa e del mondo, cioè la consacrazione della Russia. E vada per i papi regnanti prima del crollo del comunismo, i quali, si dice, non volevano esasperare le relazioni con il governo sovietico, compiendo un gesto così clamoroso, che sarebbe stato senz’atro interpretato in chiave politica e anticomunista. Ma dopo la caduta dell’Unione Sovietica? Non solo quel pericolo non esiste più, ma risulta da fonti attendibili che Putin è venuto personalmente a chiedere a papa Francesco la consacrazione del suo Paese al Cuore Immacolato di Maria, ma si è viso opporre un rifiuto. Lui ne ha tratto una deduzione evidente, che i cattolici italiani e occidentali, in genere, pare non vogliano proprio capire, e neanche prendere in considerazione: che il signore biancovestito che risiede nella casa di Santa Marta non è realmente papa, o non ha alcuna intenzione di fare il papa. Casa Santa Marta è amministrata da un noto prelato omosessuale, che ha lasciato un tristo ricordo delle sue prodezze in giro per il mondo: monsignor Ricca. E la recentissima nomina a Camerlengo di Santa Romana Chiesa – una posizione di potere, si badi, e non già meramente onorifica – del cardinale Farrell, il delfino dell’ex cardinale McCarrick, come lui implicato nella fangosa rete di coperture sodomitiche che grava come una cappa d’inferno sulla Chiesa americana, è un altro tassello del mosaico. Un altro tassello ancora è il commissariamento dei frati e delle suore francescane dell’Immacolata: guarda caso, la prima congregazione religiosa ad esse colpita con mano durissima dal signore vestito di bianco è stata quella che aveva fatto lo specifico voto di fedeltà mariana, secondo il modello del martire san Massimiliano Kolbe. Ancora coincidenze, sempre coincidenze. I teologi eretici che negano la divinità di Cristo e la verginità di Maria sono premiati e portati sul palmo della mano; i pessimi pastori che proclamano la perfetta liceità del peccato, compreso il peccato contro natura, non ricevono alcuna sanzione, anzi sono invitati ai massimi incontri internazionali nella vita della Chiesa; ma gli umili frati e le umili suore che si sono votati a Maria Immacolata, quelli sono trattati da eretici, perseguitati come ribelli, e il loro seminario viene chiuso. Eppure, la grande maggioranza dei cattolici, e la maggior parte del clero, esitano ancora a fare due più due e a tirare le conclusioni. Mancanza di logica o mancanza di coraggio e, soprattutto, debolezza della fede? Rileggiamo ancora una volta:Un’ondata di disorientamento diabolico dilagherà nel mondo. Satana si introdurrà fino al più alto vertice della Chiesa; accecherà le menti e indurirà il cuore dei Pastori; poiché Dio li abbandonerà a se stessi come castigo per il loro rifiuto di obbedire alle richieste del Cuore Immacolato di Maria. Eppure, per esser chiaro, è chiaro: vorremmo dire fin troppo chiaro; talmente chiaro da far venire le vertigini. Talmente chiaro da illuminare tutta una serie di stranezze, di ambiguità, di apparenti incoerenze che qualsiasi cattolico non può non aver notato.
Di quale strumento si sta servendo Satana per corrompere e disgregare la Chiesa?
L’ora della grande apostasia è venuta
di Francesco Lamendola
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