Dopo le imbarazzanti parole al summit sugli abusi sessuali in cui negava ci fosse una qualunque correlazione tra omosessualità e abusi dicendo addirittura che essa non è “predisposizione al peccato” Mons. Scicluna, vescovo di Malta, è di nuovo al centro di una polemica per le parole di un suo “esperto” sul tema dell’omosessualità da lui inviato per sostituirlo in una trasmissione televisiva. Durante l’intervista, il sacerdote, padre Schembri, ha stravolto completamente il senso della visione cattolica rispetto alle attrazioni per lo stesso sesso.
Life Site News ha riassunto così la vicenda analizzando la trasformazione delle posizioni di mons. Scicluna da ortodosse a sempre più lontane dagli insegnamenti della Chiesa.
Di seguito propongo all’attenzione dei lettori un articolo di Matthew Cullinan Hoffman, nella mia traduzione.
(Annarosa Rossetto)
Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e uomo di punta di Papa Francesco sulla crisi degli abusi sessuali, ha recentemente inviato un sacerdote a parlare al suo posto in un popolare programma tv maltese durante il quale il sacerdote ha affermato che Dio “ha creato” le persone omosessuali, e che le relazioni omosessuali non sono condannate dalla Chiesa, ma sono viste come forme legittime di “amore “.
Le dichiarazioni del sacerdote, che sono state tradotte da una fonte Maltese anonima, contraddicono direttamente l’insegnamento perenne della Chiesa cattolica che condanna tutti gli atti sessuali al di fuori dei rapporti naturali tra un uomo e una donna all’interno del matrimonio.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna (n. 2357, ndr) che gli atti omosessuali sono “intrinsecamente disordinati” e costituiscono atti di “grave depravazione” che non possono mai essere approvati, una dottrina che ha origine nelle Scritture e che viene ripetutamente sostenuta nelle encicliche papali e nei documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Secondo la pagina Facebook gestita dai produttori del popolare programma di interviste “Xarabank”, dopo l’intervista molti spettatori hanno chiesto ai produttori se l’arcivescovo Scicluna fosse a conoscenza delle dichiarazioni pro-omosessuali del sacerdote. I produttori hanno risposto di aver invitato Scicluna a venire a parlare sul tema dell’omosessualità, ma che Scicluna aveva rifiutato e invece aveva raccomandato per la trasmissione quel sacerdote.
“Manderò al posto mio qualcun altro, perché è molto bravo nel rispondere alle domande che vorreste porre. Il suo nome è padre Kevin”, ha dichiarato Scicluna, secondo i produttori dello show televisivo.
I commenti del sacerdote sono particolarmente significativi dato che l’Arcivescovo Scicluna è un funzionario della Santa Sede e l’uomo di punta di Papa Francesco nella crisi degli abusi sessuali.
‘Dio l’ha creato e l’ha creato nel suo progetto’
Padre Kevin Schembri, teologo e giurista che insegna all’Università di Malta, è stato portato a “Xarabank” su suggerimento dell’arcivescovo, per rispondere a due cristiani protestanti Evangelici, uno dei quali un ex cattolico, che hanno abbandonato lo stile di vita “gay” per obbedienza a Cristo e che dicono di avere ora attrazione per il sesso opposto.
Alla domanda se essere “gay” è “cattivo” agli occhi di Dio, il prete ha risposto: “Non può essere qualcosa di brutto, perché Lui l’ha creato. Dio l’ha creato e l’ha creato all’interno del suo progetto. Quindi essere gay, nel senso che quando una persona nel profondo del suo cuore riconosce che lui o lei è una persona gay o lesbica, quella persona sta riconoscendo come Dio li ha creati”.
Dopo aver mostrato un video-clip dei due protestanti evangelici che avevano difeso con vigore la loro scelta di rifiutare il comportamento omosessuale nello show una settimana prima, Schembri è stato invitato a commentare. Ha risposto che chi tenta di negare la sua identità “gay” sta “facendo del male a se stesso” facendo capire che i due cristiani hanno una “omofobia interiorizzata “.
“Chi è gay e cattolico, deve cambiare?”, Ha chiesto il conduttore dello show, Peppi Azzopardi, facendo notare che uno dei suoi ospiti della settimana precedente “ci ha detto che grazie a Cristo sta cambiando”.
“No”, ha risposto Schembri. “Se riconosce di essere una persona gay in quanto creata da Dio, non ha bisogno di cambiare. Piuttosto, oserei dire, si farebbe del male se cercasse di non accettare se stesso come persona gay, e talvolta questo, ma ci vorrebbe molto più tempo per parlarne, questo è manifestazione di ciò che chiamiamo ‘omofobia interiorizzata”.
“Questo perché si fa così tanta fatica ad accettarsi, o i genitori non accettano così tanto questa realtà per esempio nei loro figli, che si crea una enorme frustrazione, perché non è uno scherzo non accettarsi per come si è veramente, se sei davvero così “, ha aggiunto Schembri.
Alla domanda se le coppie omosessuali possano avere “una vera relazione d’amore”, Schembri risponde: “Sì. Possono avere un rapporto d’amore quando c’è una relazione sincera e d’amore, altrettanto quanto può essere buona, quando è sincera e d’amore, (una relazione) tra coppie eterosessuali. “
Qui potete vedere un video che contiene la traduzione completa in inglese dell’intervista con i due cristiani ex gay, Matthew Grech e Kylie Delia.
Le Scritture non condannano veramente la sodomia, sostiene il prete
Azzopardi ha poi interrogato Schembri a proposito delle citazioni della Sacra Scrittura che condannavano la sodomia. “L’altra volta, Kylie e Matthew hanno citato questo passo della Bibbia: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, …” e così via. Questo, questo, dice qui: che non erediteranno il regno di Dio. Sta dicendo questo dei gay? Quindi i gay finiranno all’inferno? “
Schembri ha risposto che i due Protestanti “non provengono dalla tradizione cattolica. Anche nel modo in cui percepiscono la Bibbia, non la vedono come la vediamo noi “.
“S. Paolo in quel passo non stava scrivendo ai Corinzi sui gay come li capiamo noi oggi, quando parliamo di persone che riconoscono di avere un diverso orientamento sessuale, o persone che per esempio stanno vivendo un’esperienza d’amore sincera, e in cui sono autentici reciprocamente “, ha affermato Schembri.
Interrogato sul Libro della Genesi, in cui si afferma che Dio creò uomo e donna, Schembri ha risposto: “Che Dio abbia creato l’uomo e la donna non è in contraddizione con il fatto che ci sia anche una percentuale di persone, molto più piccola di quelle eterosessuali, che sono gay. A parte questo, non dimentichiamo qualcos’altro. Chiunque sia gay o lesbica, è anche un uomo e una donna. Quindi il gay è un uomo con un orientamento sessuale gay, e la lesbica è una donna che ha un orientamento sessuale lesbico. Perciò Dio li ha creati uomo e donna. Quindi non c’è contraddizione. “
Le parole di Schembri negano espressamente il Catechismo della Chiesa Cattolica, che osserva che “la Sacra Scrittura. . . presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni”.
Schembri insegna teologia, liturgia e diritto canonico all’Università di Malta e coordina i programmi dei master su famiglia e matrimonio. È anche difensore del vincolo e promotore di giustizia presso il Tribunale Metropolita dell’Arcidiocesi di Malta.
LifeSite ha chiesto un commento dell’arcivescovo Scicluna sulle opinioni espresse dal sacerdote, ma non ha ricevuto alcuna risposta al momento della pubblicazione del presente articolo. Nessun chiarimento è stato ancora pubblicato sul sito web dell‘Arcidiocesi di Malta. Padre Schembri inoltre non ha risposto a una richiesta di intervista.
La progressiva capitolazione dell’arcivescovo Scicluna all’agenda gay
L’intervista di Schembri è l’ultima di una serie di recenti rese all’agenda omosessuale da parte dell’Arcivescovo Scicluna.
Nel 2014, Scicluna ha celebrato una messa per un’organizzazione “LGBTI” che sostiene le unioni omosessuali e ha iniziato a permettere che si incontrasse nelle parrocchie cattoliche, nei centri di ritiro e nei campus delle università cattoliche. Scicluna ha anche pubblicato una sua foto sul sito Web dell’arcidiocesi,con i membri del gruppo che lo ritrae con il loro libro “Our Children” e di cui ha approvato i contenuti.
Nel febbraio 2016, l’arcivescovo Scicluna ha improvvisamente ribaltato la sua iniziale condanna di una proposta di legge per mettere fuori legge la terapia di conversione per i pazienti affetti da omosessualità, e ha fatto sue le posizioni LGBT secondo cui tutte queste terapie “vanno contro la dignità umana” perché trattano l’omosessualità come una malattia mentale. Ha anche ripudiato l’associazione che il documento fa tra lo stile di vita “gay” e la pedofilia.
“Ho dato l’approvazione per la pubblicazione del documento ma non è il mio documento”, ha detto Scicluna al Times di Malta. “È il documento della Chiesa di Malta, ma è responsabilità dei firmatari. Voglio rassicurare [la comunità gay] che siamo contro la terapia di conversione perché crediamo, come loro, come il governo, che vada contro la dignità umana. Noi non sottoscriviamo credenze che descrivono le persone gay come malate. Queste sono etichette che li sminuiscono. E certamente non assoceremo gli omosessuali alla pedofilia “.
Nello stesso anno, Scicluna ha iniziato a sostenere pubblicamente la legislazione sulle Unioni civili dello stesso sesso, continuando a opporsi al “matrimonio” omosessuale. In una video intervista, Scicluna ha detto che tali unioni sono un “servizio alla dignità di queste persone” e ha aggiunto: “Io penso che dovremmo sostenere una legislazione che dà ai partner dello stesso sesso dignità e protezione sociale “.
Nel 2017 Scicluna e l’altro vescovo cattolico di Malta hanno respinto un annuncio sui giornali da parte dei Cattolici Uniti per la Fede che si opponeva ad un disegno di legge che creava un “matrimonio” omosessuale ribadendo la dottrina cattolica secondo cui le unioni omosessuali sono contrarie alla natura. Scicluna e l’altro vescovo hanno definito l’annuncio “propaganda” e preso le distanze dal suo contenuto. “L’arcidiocesi di Malta. . . non è in alcun modo coinvolta nella propaganda dei Cattolici Maltesi Uniti per la Fede “, hanno dichiarato i vescovi. Scicluna e l’altro vescovo hanno rilasciato una propria dichiarazione sulle elezioni generali del 2017 non prendendo posizione sul “matrimonio” omosessuale e incoraggiando semplicemente i cattolici a votare secondo coscienza.
La recente capitolazione di Scicluna all’agenda omosessuale rappresenta un’inversione di tendenza completa rispetto alla sua precedente visione sull’argomento. Sotto il pontificato di papa Benedetto, Scicluna aveva condannato pubblicamente un’iniziativa per creare “matrimoni” omosessuali a Malta.
Scicluna ha fatto notizia al recente summit sull’abuso sessuale in Vaticano, quando ha affermato che la crisi degli abusi sessuali nel clero non ha nulla a che fare con l’omosessualità, nonostante il fatto che la stragrande maggioranza dei casi di abuso sessuale da parte dei preti siano commessi contro i ragazzi post-pubescenti e giovani uomini.
Il summit, che è stato organizzato e supervisionato da Scicluna, non ha fatto nulla per affrontare la questione dell’omosessualità clericale, nonostante fosse in programma il giorno della commemorazione di San Pietro Damiano, un Dottore della Chiesa Cattolica noto per la sua feroce critica alla sodomia nel sacerdozio e all’abuso sessuale da parte di sacerdoti sui propri “figli spirituali”.
Scicluna ha mantenuto uno stretto rapporto con Papa Francesco ed è stato il suo uomo di riferimento nella conduzione di indagini sugli abusi sessuali, ruolo che aveva svolto anche sotto i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ha abbracciato pienamente l’apertura di Francesco verso la Comunione per i divorziati risposati, emanando nel 2017 linee guida che consentono agli adulteri che credono di essere in “pace con Dio” di ricevere la Santa Comunione. Le linee guida contraddicono il Codice di Diritto Canonico,che proibisce a coloro che “ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto” di accostarsi alla Santa Comunione.
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Fonte: LifeSiteNews
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