[…] proprio mentre la Frammassoneria tramava le sue più nere cospirazioni […] – I grandi misteri mariani
Vittorio Messori, in un suo esemplare studio, fa notare che proprio in AD 1830 [anno delle apparizioni della Vergine SS. A Rue du Bac) (e non nel 1793 in cui Luigi XVI saliva al patibolo)], “la Monarchia francese si congeda dalla storia”, con la detronizzazione di Carlo X che aveva mantenuto il trono di Francia nell’arco un 15ennio di Restaurazione ma che venne, proprio in quel 1830, spazzato via da « una rivoluzione che, con Luigi Filippo di Orleans, instaura una monarchia “sui generis”. Non è più re per diritto divino, braccio secolare di Dio stesso, consacrato dai sacerdoti con i sacri oli. Luigi Filippo è il re borghese portato al potere appunto dalla borghesia mercantile e industriale. Un re che ha militato addirittura negli eserciti rivoluzionari, il cui padre era Gran maestro massonico, è stato tra i “regicidi”, cioè trai deputati che votarono la ghigliottina per Luigi XVI (…). Un re che vuole mostrare come la monarchia sacrale sia definitivamente terminata assumendo il titolo non di re di Francia ma dei “francesi” intesi come cittadini e non più come sudditi. Abolito il bianco vessillo borbonico con i gigli torna quel tricolore rivoluzionario che non sarà più abbandonato, a conferma che qualcosa di definitivo è avvenuto »[1].
Qualcosa di definitivo era successo, dunque, proprio in quel 1830. La borghesia che aveva gestito la Grande Rivoluzione del 1789, allora, avrebbe preso il poter per non cederlo più. Si era stabilita, insomma, una volta per tutte la Rivoluzione anche dal punto di vista civile e politico che, in tal modo, poteva lavorare per la diffusione del nuovi principi rivoluzionari e lo scardinamento di quelli sacrali e cattolici di cui l’Ancien Regime era erede e custode. E, dietro quella rivoluzione, vi era la Massoneria, come testimoniano i Documenti delle logge all’opera in Francia in quel periodo. Ecco una testimonianza:
« La mano della Frammassoneria è palese nella Rivoluzione del 1830: “La setta – disse Dupin il maggiore, alto massone della loggia dei Trinosofi – non poteva tollerare più a lungo sul trono il ramo primogenito dei Borbone; d’altra parte erano troppo recenti gli orribili ricordi della prima Repubblica per osar d’affrontare il sentimento pubblico proclamando una nuova Repubblica. Perciò essa prese un mezzo termine e pose “come chiave di volta” dell’edificio che da quindici anni andava preparando, “il figlio del regicida” (…).
“Guerra a morte all’autorità civile e religiosa; annullamento di tutti i privilegi (leggi private) specie di quelli che regolano il corpo ecclesiastico e di quelli che fanno della Chiesa cattolica una società distinta, autonoma; diritti da concedere alla cieca moltitudine onde farcela docile strumento di guerra contro le due autorità e le due società; arrivare infine all' “emancipazione assoluta della specie umana”, anche e soprattutto rispetto a Dio. Come mezzo ad ottener tutto questo: la più estesa propaganda d’idee rivoluzionarie (…). Tale fu lo scopo della Rivoluzione del 1830. Essa fu un punto di partenza e servì di puntod’appoggio a tutto il movimento antisociale ed anticattolico che da Parigi si estese a tutta l’Europa »[2].
Rue du Bac, santa Caterina e la Medaglia, da questo punto di vista, sono la risposta del Cielo in senso antirivoluzionario e antimassonico, il tentativo che parte dall’Alto di una difesa ad oltranza dei “principi non negoziabili” della Fede rivelata alla luce della battaglia escatologica che allora, ormai, era cominciata. In essa satana, per mezzo dei suoi potenti agenti politici, culturali, religiosi, avrebbe condotto con mano ferma la sua guerra contro Dio e la sua Chiesa con forme via via sempre più aggressive e distruttive. In quel 1830, così, la Vergine SS., Auxilium Christianorum,
« FECE LA SUA PRIMA MANIFESTAZIONE, VENNE A DARCI LA MEDAGLIA MIRACOLOSA, CIOÈ NEL MOMENTO STESSO IN CUI LA FRAMMASSONERIA, ESSENDOSI RIORGANIZZATA, TRAMAVA LE SUE PIÙ NERE COSPIRAZIONI ».[3]
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A partire da questi rilievi simbolico-cronologici, il messaggio principale che ne risulta dalla manifestazione mariana di Rue du Bac, ancora prima di tutti quelli che la Vergine Immacolata esplicitamente trasmise al mondo attraverso la santa veggente Labouré, è senz’altro quello della militanza cristiana, attitudine insita nel DNA della Chiesa terrestre (appellata tradizionalmente Ecclesia Militans per contrassegnarla e distinguerla dalla Ecclesia Triumphans e dalla quella Purgans) e che purtroppo è diventata totalmente desueta negli ultimi decenni, anzi è proprio sparita dalla circolazione. E invece va assolutamente recuperata.
La militanza, dunque, è elemento costitutivo della vita di fede dei veri credenti, obliando il quale è lo stesso cristianesimo a perdere di senso. C'è una guerra in corso, una guerra preannunciata dal Signore Gesù stesso, da San Paolo, insomma da tutta la Divina Rivelazione; una guerra che di certo non è terminata ma che continuerà fino alla consumazione dei secoli. E se c'è una guerra c'è anche un nemico. E se questo nemico esiste ha anche un volto, un nome...
Il grande apostolo dell’Immacolata, San Massimiliano Kolbe († 1941), un autentico cultore della Teologia della storia, fu favorito di speciali intellezioni, per le quali ebbe sempre chiaro il ruolo che la Massoneria aveva nella conduzione della battaglia escatologica tesa alla sovversione dell’ordine naturale nella società e divino nella Chiesa. È come “l’appendice di satana”, attraverso cui egli si impegna a compiere, da sempre, il suo piano malefico. Per questo capire l’opera della Massoneria significa capire l’opera di satana stesso, che agisce strumentalmente mediante la sua Setta, anche qui scimmiottando Dio che per salvare gli uomini si serve della Chiesa Cattolica come “Strumento universale di salvezza”:
« Nella Massoneria egli, con intuizione soprannaturale, non vide solamente un movimento politico dai mille tentacoli, ordinato a impossessarsi e monopolizzare il governo delle Nazioni; non si limitò incautamente a vedere in essa una semplice associazione che facilita ai suoi proseliti rapide ascensioni per i gradi delle gerarchie politiche, né un movimento occasionale suggerito da esigenze e crisi politiche di epoche storiche, ma la setta dal programma giurato contro Cristo e la sua Chiesa ».
« Nella Massoneria, setta oscura le cui origini si perdono nella preistoria (padre Kolbe, ndr.) riconobbe la perenne incarnazione delle forze infernali insidianti senza tregua alla vita della Chiesa. In questa invece salutò la discendenza dei figli della luce, in lotta costante con i figli delle tenebre, per la rivendicazione dei diritti di Dio e dell’umanità redenta; e in Maria, che in forza del privilegio dell’immacolato concepimento era stata vaticinata trionfatrice di Satana, salutò la celeste vessillifera che condurrà le candide schiere dei nuovi apostoli alla vittoria finale »[4].
« San Massimiliano Kolbe ha fondato, il 16 ottobre 1917, la Milizia dell’Immacolata, unendo il concetto della milizia cristiana alla devozione per la Vergine Maria, vista in primo luogo come ausilio dei cristiani, oltre che come Madre di Dio e perciò Madre della Chiesa fondata dal suo divino Figlio. Qualche tempo prima – il 17 febbraio – si era svolta a Roma una grande manifestazione per commemorare Giordano Bruno, e la folla aveva inneggiato a Satana e invocato l’instaurazione del suo regno sulla terra. Padre Kolbe si trovava allora nella Città Eterna ed era rimasto profondamente colpito dall’audacia di quei sacrileghi; vide inoltre, in tutta la sua gravità, una cosa che la Chiesa aveva sempre saputo e contro cui aveva sempre messo in guardia: l’audacia della massoneria, la cui strategia era quella di aggredire la Sposa di Cristo e rovinare l’opera della Redenzione, non solo agendo dall’esterno, ma anche insinuandosi al suo interno (...)
San Massimiliano fondò la milizia dell’Immacolata, in un’umile stanza del Collegio romano dei Frati Minori Conventuali, con pochi confratelli e davanti a una statuetta della Madonna posta su un tavolo, fra due candele accese, come gesto di riparazione per la sacrilega manifestazione. Lo scopo della missione era, ed è, la conversione delle anime a Dio, di tutte le anime, se possibile, con l’aiuto e l’intercessione della Vergine Maria; e in particolare dei non cattolici, dei massoni, cioè proprio dei nemici dichiarati del Vangelo. Dichiarati fino a un certo punto, perché nei gradi inferiori non si dice esplicitamente nulla del genere, e proprio per questo la massoneria ecclesiastica briga e trama per ottenere un annullamento della scomunica e avviare, così, una “proficua” stagione di dialogo e collaborazione; mentre solo ai massoni di grado più elevato, il 33°, viene infine rivelato chi sia realmente il Grande Architetto dell’Universo, questo ”dio” misterioso che regna sul mondo, senza essersi rivelato in maniera diretta agli uomini: Lucifero.
In altre parole, solo i massoni di grado più elevato sanno che la massoneria culmina nel satanismo; gli altri non ne hanno la minima idea, ed entrano a farne parte sia per una “buona volontà” di segno laico e genericamente filantropico, sia per i vantaggi di carriera che ciò comporta (se la gente sapesse fino a che punto certe carriere sono pilotate dai fratelli massoni, resterebbe sbalordita). Vale la pena di leggersi ciò che lo statuto della Milizia dell’Immacolata dice a proposito del significato della milizia stessa, distinguendo tre livelli crescenti d’impegno e di coinvolgimento: 1) coltivare la crescita di se stessi, lottando per difendere la castità e la purezza; 2) testimoniare la propria milizia cristiana e la devozione a Maria Immacolata di fronte agli altri; 3) impegnarsi esplicitamente a combattere per la propria fede, non contro le persone, ma contro l’errore: come Maria che schiaccia il serpente con il piede, per impedirgli di insidiare il mondo con i suoi errori e i suoi perfidi suggerimenti. E l’errore è l’errore morale, cioè il peccato, ma anche l’errore dottrinale, cioè la negazione o il rifiuto della verità del Vangelo.
È chiaro che tale orientamento, assolutamente normale per un cattolico e del tutto coerente con il Magistero perenne in tema di apostolato, non incontra il favore della gerarchia attuale (...) » [5].
Fr. Pietro (Tempi di Maria)
Note:
[1] V. Messori, Ipotesi su Maria (I Tempi del Cielo), Ares, Milano 20156, p. 148.
[2] H. Delassus, Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà, parte prima: Guerra alla civiltà cristiana, Effedieffe, Viterbo 20143 (1907), pp. 189-191.
[3] Idem, Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà, parte seconda: La rinnovazione e le sue condizioni, Effedieffe, Viterbo 20143 (1907), p. 123.
A. Ricciardi, Beato Massimiliano Kolbe, Postulazione generale dei frati minori Conventuali, Roma 1971, p. 52-53.
[5] Francesco Lamendola, in www.accademianuovaitalia.it/…/7353-cosa-e-la-…
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Si consulti anche questo Album (ricordo che gli Album gloria tv sono visualizzabili integralmente solo da PC e non da smatphone, da cui invece è possibile visualizzare solo il primo post della lista):
La Madonna contro la Massoneria: apparizioni, messaggi e profezie
in particolare i seguenti articoli:
«Un Papa secondo i nostri desideri»... Il piano della Massoneria e il Papato
Lei è più forte della Massoneria e di tutti i suoi satanici piani! La conferma? Rue du Bac 1830...
Tempi di Maria
https://gloria.tv/article/97bY9vUdKKfr3ckQ4YMxUnr31
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