ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 18 marzo 2019

Tornare a dire qualcosa di cattolico?

UN LAICO SMARRITO: “ECCELLENZE, EMINENZE, SANTITÀ: POTRESTE DIRE QUALCHE COSA DI CATTOLICO, PER FAVORE?”.



Cari lettori di Stilum Curiae, un amico che non conosciamo ci ha inviato – e l’ha fatto anche a una nota testata, nelle lettere al Direttore – un commento-appello-preghiera accorati. Ci sembra interessante e appropriato farne partecipi a tutti. Dice cose che sembrano molto condivisibili.

Al direttore – Cos’hanno in comune la rozza e scomposta campagna dei soliti “gender-mi” del politically correct contro il Congresso mondiale delle Famiglie; la decisione dell’Agenzia del farmaco – supportata dal Comitato nazionale di bioetica ma non condannata apertamente dalla Pontificia Accademia per la Vita – a favore della somministrazione a cura del Sistema sanitario nazionale della triptorelina, farmaco antitumorale che blocca lo sviluppo ormonale nei bambini in attesa che decidano se sottoporsi a intervento chirurgico per cambiare i genitali; le polemiche con tanto di manifestazioni di piazza contro il ddl Pillon di riforma dell’affido condiviso (con l’immancabile fuoco amico di chi non t’aspetteresti); il via libera del governo alla legge delega sugli accordi prematrimoniali e, last but not least, la stravagante richiesta avanzata sul Monde da due attiviste sedicenti cattoliche di decanonizzare s. Giovanni Paolo II (vaste programme), reo a loro dire di aver teorizzato e sostenuto una visione della donna ispirata alla Vergine Maria, “figura di silenzio e obbedienza” e in quanto tale viziata da un’ideologia maschilista?
A unire tutto ciò (ma l’elenco potrebbe continuare) è il tentativo, che ha raggiunto e superato da un bel po’ il livello di guardia, di soppiantare e seppellire una volta per tutte la visione dell’uomo e della donna, della famiglia e della sessualità proprie del cattolicesimo. In una parola, l’antropologia che ha forgiato la civiltà occidentale, e che ora si vorrebbe sostituire a favore di una antropologia a essa diametralmente opposta e radicalmente individualista dove l’uomo è ridotto a un ammasso animalesco di bisogni da soddisfare.
Ora il punto non è tanto questo, ossia il fatto in sé di una guerra contro tutto ciò che anche lontanamente sa (puzza?) di cattolicesimo, e nel cui contesto rientrano le periodiche campagne moraliste contro la chiesa (a proposito: è oltremodo curioso che il brodo di coltura di certo prurito moralizzatore sia lo stesso della rivoluzione sessuale di sessantottarda memoria che, tra le altre cose, puntava e tuttora punta proprio alla “normalizzazione” della pedofilia.
Motivo per cui si avverte sempre un pungente odore di tappo di fronte ai ditini puntati di certi ambiti culturali che vorrebbero la pedofilia un orientamento sessuale come gli altri salvo poi stracciarsi le vesti quando questo orrendo peccato riguarda qualche uomo di chiesa).
Il punto è l’atteggiamento di chi, dentro la chiesa, non vede o fa finta di non vedere, per non dire di pensieri parole opere e omissioni che, spesso e volentieri, lasciano l’amaro in bocca oltreché provocare confusione e smarrimento. E’ chiedere troppo tornare a dire qualcosa di cattolico, magari prima che sia troppo tardi?
Luca De Pozzo
Marco Tosatti
18 Marzo 2019 Pubblicato da wp_7512482 13 Commenti --

Fiumi di odio e menzogne sul Congresso di Verona
Sul Congresso mondiale delle Famiglie, in programma a Verona dal 29 al 31 marzo, si sta concentrando un attacco furioso, che si serve anche della propagazione di menzogne riguardo ai contenuti e ai relatori.
Diceva la buonanima di Winston Churchill "se nessuno ti odia non ti sei mai battuto per nessuna causa". Da qui si deduce il secondo assioma: battiti per una causa solo se sei in grado di resistere all’odio, e battiti per una causa importante da cui dipendono la felicità e la vita di migliaia di persone solo se sei in grado di resistere a fiumi di odio. In questo momento fiumi di odio si stanno riversando sul Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona da venerdì 29 a domenica 31 marzo.
Non è vero che vogliamo inchiodare le donne alla maternità. Scusate, ma per curiosità, come sarebbe possibile? Vogliamo che le donne abbiano la possibilità di diventare madri, che possano avere un numero di mesi decente di astensione dal lavoro, almeno dodici, che possano avere un solido aiuto economico. Scusate, ma una giovane donna di venticinque anni disoccupata ha la libertà di abortire, garantita da tutti inclusi i sindacati, ma ha la libertà di diventare madre? Questa libertà non ha valore? Siamo certe che ogni donna possa essere chirurgo o amministratore delegato: vogliamo solo avvertirla che la potenza arcaica e totale della maternità è 1000 volte più grande dell’essere chirurgo o amministratore delegato, vogliamo dirglielo prima che sia troppo tardi.
Vogliamo che ogni bambino abbia un padre e un madre, e se possibile i suoi,  perché è la situazione che maggiormente gli garantisce equilibrio psicologico, fisico, spirituale ed emotivo. La sua mamma può allattarlo e questo moltiplica la sua salute, il suo papà con la sua presenza diminuirà la sua ansia. Vogliamo dire alle coppie che non hanno figli: non comprate un bambino mai, non comprate la malattia che si chiama sindrome di iperstimolazione ovarica di una donna povera che ha venduto gli ovuli, non comprate le vene varicose, il dolore del parto, nove mesi di gestazione di una donna povera che ha affittato l’utero, non create un bambino figlio di genitori che lo hanno venduto.
Il relatore più bersagliato sono io. Il mio nome è ovunque, fiumi di minacce e insulti stanno arrivando. Sto di nuovo evitando i luoghi affollati. Al congresso si parlerà di famiglia, non di altro ma sono le mie dichiarazione precedenti che, a quanto pare, annullano per sempre la mia libertà di parola, Quindi cominciamo a chiarire che molte cose che mi vengono attribuite sono platealmente false. Fake news per usare un termine aggiornato.
Non ho mai né scritto né pronunciato la frase che mi viene attribuita dai contrari al congresso di Verona: «L’atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo», frase completamente senza senso. Sto prendendo in considerazione l’idea di querelare. Ho detto che la penetrazione dell’ultima parte del tubo digerente, essendo molto dolorosa, è usata in alcune iniziazioni sataniche, come raccontato in un video reperibile su YouTube dall’attrice Angelina Jolie. E come spiegato anche nel concetto di magia sessuale da Aleister Crowley, che possiamo considerare il fondatore del satanismo contemporaneo.
La mia affermazione è vera, motivo per cui è stata assolta al processo del 14 dicembre 2018.
Per quanto riguarda l’affermazione sul fatto che i cosiddetti omosessuali maschi, in particolare passivi, abbiano un quantitativo di malattie sessualmente trasmissibili molto più alto del resto della popolazione, questa affermazione è tragicamente vera, tragicamente dimostrata aldilà di ogni ragionevole dubbio, come è stato anche riconosciuto nel processo che ho subito a Torino. Ho sempre affermato che le malattie sessualmente trasmissibili in queste persone colpiscono circa 20 volte di più che nel resto della popolazione. Anche su queste affermazioni sono stata completamente assolta perché sono vere al di là di ogni ragionevole dubbio. Digitate su google gli acronimi STDs (malattie sessualmente trasmesse, in inglese) e MSM (uomini, men, che fanno sesso con altri uomini) e arriverete alle migliaia di file sull’argomento. Ci sono solo io che lo dico? Pare di sì. In realtà lo dice purtroppo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le sue tragiche statistiche, io sono l’unica che questi dati li tira fuori dagli ambienti medici. Non sarò l’unica a cui queste persone premono sul serio? Ho l’impressione di sì.
Porto nel cuore i pazienti morti di AIDS, forse gli altri non hanno questo nella memoria. Ricordo a tutti le parole del mio amico ex gay Joseph Sciabra: «Tutti sono capaci di fare i liberal, ma tanto sono i gay che continuano a morire». Joseph Sciabra (seguite il suo imperdibile blog). Aggiunge Sciabra ripensando al suo periodo gay, lui era una pornostar, che era un periodo terribile, che è rinato. Anche Nausicaa Della Valle, cui è stato impedito di parlare a Biella qualche giorno fa, che è ex lesbica, ex bulimica e ex allergica parla di un equilibrio ritrovato. 
Ripeto quello che ho sempre detto: amo profondamente le persone che si dichiarano omosessuali. Amo anche gli altri se è per questo. Amo le persone che si chiamano omosessuali, al punto tale da rischiare un linciaggio tutti giorni per affermare che il loro stile di vita è biologicamente perdente, e quello stile di vita è assolutamente reversibile: se cambia lo stile di vita vivranno infinitamente più sereni, come possono testimoniare tutti gli ex gay.
Non ho mai detto l’immane sciocchezza che la (cosiddetta) omosessualità sia una malattia. La tubercolosi è una malattia, il cancro è una malattia, la SLA è una malattia. Una malattia ha un quadro anatomopatologico, un'eziologia, una fisiopatologia, ma soprattutto un quadro anatomopatologico. La cosiddetta omosessualità è un comportamento, un comportamento che si apprende e che si può disapprendere, presente per periodi più o meno lunghi in molte vite, lo spiega benissimo l'ex gay psicoterapeuta Richard Cohen, nel suo libro "Riscoprirsi normali", titolo che scandalizzerà molti benpensanti, ma che il dottor Cohen rivendica.
Ho detto che è un comportamento biologicamente perdente, comportamento da cui si può uscire, da cui ci si può emancipare, oppure, se il termine non vi scandalizza troppo, si può guarire. Si guarisce anche da un comportamento.
Quello che ho detto e me ne assumo la responsabilità, e sono pure fiera di averlo detto. è la verità che la (cosiddetta) omosessualità non è né genetica né irreversibile, che non esistono studi scientifici che lo dimostrano e che gli ex gay sono un esercito e tutti dichiarano di vivere meglio da ex. Secondo voi invece è una forma di normalità? Io non sono d’accordo che si possa considerare normale qualcosa dove gli organi sono usati non secondo la loro fisiologia, quindi io mi tengo la mia idea e voi la vostra, ma in una nazione appena decente tutti devono avere libertà di parola, e siamo ancora una nazione decente.
Silvana De Mari
Cronache dal futuro / Papa Francesco VII e la cura verso le persone ENCA+R
Attenzione! Il presente articolo contiene IRONIA. In caso di accertata allergia all’IRONIA  astenersi dalla lettura.
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Città del Vaticano, marzo 2219 – Una serie di foto postate sul sito Natagion – il portale che racconta come si può coniugare la fede cattolica con l’eterosessualità – mostra la grande cura che Papa Francesco VII ha nei confronti delle realtà ENCA+R (Eterosessuali Naturali Cattolici Apostolici e Romani). Prima di partire per il ritiro spirituale, il Papa ha infatti ricevuto i membri del pellegrinaggio ENCA+R proveniente dalla Gran Bretagna, sotto l’egida del cardinale Lichons.
I sedici pellegrini, che contavano, oltre ad amici e famigliari delle persone ENCA+R, anche il loro cappellano, il gesuita padre David Warsten, hanno ricevuto posti privilegiati all’udienza in piazza San Pietro. E alla fine dell’udienza generale il gruppo è stato invitato all’incontro con Francesco VII.
Il capogruppo Martin Gastpender a nome del Consiglio pastorale ha introdotto uno per uno tutti i membri, raccontando come lavora il gruppo all’interno dell’arcidiocesi di Westminster.
Un’immagine e un gesto valgono più di mille parole. E sappiamo che Francesco VII è il Papa dei gesti. È dunque chiaro il significato della foto  in cui si vede il Papa accogliere calorosamente i membri del Consiglio pastorale dei cattolici ENCA+R. Come hanno notato alcuni siti, “una bella testimonianza di accoglienza e umanità”.
Tuttavia alcuni commentatori ultra-tradizionalisti si sono detti sconcertati. “Si fa fatica – ha scritto La Vecchia Bussola Quotidiana – a non provare grande fastidio per un metodo che è l’esatto opposto del Gattopardo: fare finta che nulla cambi perché cambi tutto. Dicono  che la dottrina non si tocca, ma intanto la prassi contraddice la dottrina fino a svuotarla di significato, e senza mai affermarlo o darne le ragioni. Così, arriva un giorno e tutto è cambiato e non si sa perché. Fino a ieri l’eterosessualità praticata era un peccato contro natura. Oggi invece pare diventata una virtù. In base a che cosa? Non si sa, nessuno lo spiega. Semplicemente in Vaticano si è deciso che adesso si fa in un altro modo. E chi obietta è un rigido, un dottrinario, uno che scaglia pietre”.
“Il tutto – prosegue il sito ultra-tradizionalista – avviene peraltro giocando sull’ambiguità, e questo è un altro punto di fastidio. Si ha buon gioco nel dire che il Papa accoglie tutti e tutti siamo peccatori. Noi siamo certi che il Papa lo fa con questo spirito di accoglienza della persona, ma il gesto parla oggettivamente, va ben oltre le intenzioni personali: e oggettivamente in questo incontro c’è la legittimazione del peccato. Perché quelle che ha accolto non sono persone con tendenze eterosessuali che vivono la loro condizione cercando di seguire l’insegnamento della Nuova Chiesa. No, sono un gruppo organizzato che rivendica l’eterosessualità come una normale espressione della propria personalità. In altre parole si tratta di associazioni e movimenti che semplicemente si prefiggono di cambiare la dottrina della Nuova Chiesa”.
“Allora coerenza vorrebbe che si spiegasse il cambiamento: la Nuova Chiesa nata dal discernimento si è sbagliata? Da qui non si scappa: non può essere che un gesto sia un giorno peccato contro natura e il giorno dopo un fatto naturale. Non è sviluppo della dottrina, è la sua negazione. Peraltro si capisce meglio allora perché al recente duecentoventiquattresimo summit sugli abusi sessuali il comitato organizzatore abbia accuratamente evitato un dibattito sull’eterosessualità, malgrado diversi vescovi abbiano sollevato il problema. Se non è chiaro: la lobby etero ha preso il comando delle operazioni nella Chiesa!”.
“Come si ricorderà – conclude il sito ultra-tradizionalista –  al centonovantaduesimo Sinodo sui giovani, lo scorso ottobre, ci fu una polemica perché nell’instrumentum laboris (il documento  preparatorio) è stata inserita la sigla ENCA+R, che indica già un cedimento verso l’ideologia etero. Nel documento finale del Sinodo la parola fu cancellata sotto la pressione di molti vescovi, ma come si vede la realtà è più avanti. Ci sono già vescovi e cardinali che, per convinzione o convenienza, si sono adeguati alla nuova dittatura etero e stanno cercando di imporla a tutta la Nuova Chiesa”.
Aldo Maria Valli*
*tris-trisnipote di quello del XXI secolo

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