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giovedì 25 aprile 2019

In odium fidei

NOBILE. A PROPOSITO DEL CONCILIO VATICANO II E DEL TERRORISMO ISLAMICO. CHE DICE MAOMETTO?


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile qualche giorno fa ci ha mandato un articolo. Ed è straordinario notare, come dice l’autore stesso alla fine della sua riflessione, che era stato compilato prima che cominciassero a circolare le notizie dell’orrenda strage in odium fidei condotta da militanti islamici, sì quelli della religione che qualcuno ostinatamente continua a definire di “pace”. Quanto siano pacifiche le radici e i modelli di quella confessione ce lo spiega Agostino Nobile.

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           A proposito del Concilio Vaticano II e del terrorismo islamico
A chi non li avesse letti, consiglio “Concilio ecumenico Vaticano II – Il discorso mancato”  Ed.Lindau, del compianto Monsignor Brunero Gherardini e “Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta” dello storico prof. Roberto de Mattei, Ed. Lindau. Non sono un teologo (ce ne sono già troppi) e non ho nessuna intenzione, oltre a non averne i numeri, di discutere con autorevoli studiosi sul prima e dopo il CVII.  Ma voglio riportare alcuni passi che forse faranno riflette in maniera oggettiva su una particolare ambiguità che ha illuso milioni di cattolici. Papi inclusi.

Nostra Aetate – La religione musulmana
“La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra […]  Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. […] Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”. L’intenzione per creare la pace è buona ma, a mio modesto parere, non avrà nessuna possibilità di realizzarsi perché fondata sull’ambiguità.
I precetti di Allah contraddicono in maniera macroscopica quelli del Dio cristiano, dunque è inesatto scrivere “che adorano l’unico Dio”. Come vedremo, non si tratta di “dissensi e inimicizie” nati nella travagliata storia umana, ma di dottrina fondamentale dell’islam, espressa mirabilmente fin dal suo avvento. Vediamo alcuni passi dei testi sacri, tratti da alcuni appunti buttati giù negli anni ’90, durante la mia lunga permanenza nei paesi musulmani.
Corano – Sura 4:89: Vorrebbero fare di voi dei kafiruna (non musulmano) come loro, vorrebbero che voi vi abbassaste al loro livello. Fate attenzione a non crearvi tra loro degli amici, se prima non emigrano nel sentiero di Dio. Se si girano, prendeteli, fateli morire ammazzati ovunque essi si trovano.
Sura 5:33:”Quella sarà la ricompensa dovuta a coloro che fanno guerra al Dio e al suo Profeta (Maometto): Moriranno di morte violenta. Saranno crocefissi: Gli sarà tagliata una mano e amputata la gamba della parte opposta alla mano. (…) Vergogna qui in terra, tremendo castigo nell’aldilà”
Sura 8:65: “Esorta i musulmani a combattere nella via di Allah. Sappi che venti di noi saldi nella fede, saranno in grado di sconfiggere duecento miscredenti e cento musulmani sconfiggeranno mille di quelli che non capiscono i nostri segni”.
Sura 9:29: (…) Combattete tra le genti della scrittura [Antico e Nuovo Testamento] quelli che non praticano la religione verace [islam]. Combatteteli pure fino a che non abbiano pagato, uno ad uno, il tributo e non siano umiliati”.
Sura 9:39: “Se non vi lanciate in campo di battaglia [Dio] vi castigherà con doloroso castigo (…) Dio può davvero tutto”.
Tra i massacri, le distruzioni e centinaia di migliaia di cristiani fatti schiavi durante XIV secoli, nell’agosto dell’846 i musulmani saccheggiano le basiliche di S. Paolo e S. Pietro. Tra l’848 e l’852 papa Leone IV fa erigere la cinta muraria a protezione del Colle Vaticano e della basilica di San Pietro. Per saperne di più sui “dissensi e inimicizie” tra musulmani e cristiani, rimando alla breve cronologia delle invasioni musulmane pubblicata in questo sito.
Maometto e società
Sura XVI: 71: Il Dio ha favorito con doni di fortuna alcuni rispetto agli altri. Coloro che sono stati preferiti non devono riversare ciò che è stato donato sui loro schiavi fino al punto di farli salire sulla scala sociale e renderli eguali. Negheranno i benefici di Dio?
Sura XVI: 75: Il Dio propone un esempio ed è questo: ci sono due uomini, uno è incapace di tutto, è schiavo di un padrone, un altro ha mille risorse che gli abbiamo provveduto, può fare elemosine segrete o anche pubbliche. Forse saranno uguali? No, no, lodato sia il Dio. Ma la maggior parte di essi non lo sa.
Sura XLIII:32: (…) Siamo noi che provvediamo al loro sostentamento, in questo basso mondo, siamo noi che eleviamo in dignità alcuni sopra gli altri, affinchè alcuni di essi rendano altri schiavi, obbligati al lavoro senza salario. E la misericordia del Signore è meglio assai di quello che accumulano!
Maometto e le donne
Oltre a una ventina di concubine, il Profeta sposò circa 15 donne.
Salhi Muslim, Libro 8. Numero 3310: “A’isha (che Allah sia compiaciuto di lei) ha riportato: l’Apostolo di Allah (che la pace sia su di lui) mi ha sposata quando avevo sei anni, e sono stata ammessa in casa sua quando ne avevo nove”. Sahid Bukhari, Volume 7, Libro 62, Numero 88: “Narrato da ‘Ursa: Il Profeta scrisse il contratto di matrimonio con Aisha quando lei aveva sei anni e consumò il suo matrimonio con lei quando ne aveva nove e lei rimase con lui per nove anni (fino alla morte del Profeta)”.
Sura IV:15: Se ci sono femmine vostre che si rendono colpevoli di scandalo, cercate fra voi quattro testimoni contro esse. Se in realtà la loro testimonianza è vera, tappatele in casa, nei recessi segreti, fino a che morte non sopravvenga, o che il Dio porga loro una via di uscita.
Sura IV:16: Se si tratta di due maschi, sotto con la tortura!
Sura LXVI: 5: S’egli vi darà il libello del ripudio, è molto probabile che il Signore lo faccia innamorare di altre donne, certamente migliori di voi. Saranno musulmane, piene di fede, devote, col cuore pentito (…).

Hadith – Pensieri e atti di Maometto di Al Tabari (testo sacro)
Se durante il namaz (preghiera) un cane o un asino, un maiale o una donna passa davanti a voi, il namaz viene interrotto.
(Buhari II Vol. / Muslim III vol. – 242)
Nella guerra di Banu Mustalik, dopo la vittoria, i fedeli chiesero al Profeta il permesso di poter violentare le donne dei soldati sconfitti. Maometto dette loro il consenso ma li ammonì di non ingravidarle altrimenti sarebbe stato difficile venderle come schiave.
(Buhari I vol., 13 / Muslim, hadith 1438)
E’ meglio avere in casa un tappeto di paglia che una donna sterile. E’ meglio avere una donna nera fertile che una donna bianca sterile.
(Gazali vol. 2 – hadith 61)
Abdullah ibn Abbas riferisce: L’Inviato di Dio (Maometto) ha detto “Ho veduto l’inferno e mai fino ad oggi avevo visto nulla di così orribile. Era popolato in gran parte da donne”.
(Buhari LXVII cap. 88, 1)
Paradiso musulmano
Sura LXXVIII: 31-34 Ma per gli osservanti ci sarà il successo! Parchi e vigne, vergini dal seno turgido, coetanee, e calici ricolmi.

Da “Maometto” di Francesco Gabrieli, ed. DeAgostini
Capitolo: Maometto lascia la Mecca
“Sei tu quel Maometto di cui parla l’Evangelo, dove si dice che Dio t’invierà agli abitanti della Mecca che ti cacceranno dalla loro città. Ma Dio ti ricondurrà per sottometterli con forza e la tua religione regnerà sul mondo?”. “Certamente!” disse il Profeta.
Capitolo: L’emigrazione del Profeta
Il Profeta fece loro ripetere lo stesso giuramento. L’impegno di combattere i suoi nemici, di proteggerlo come se stessi, di sacrificare la loro vita e i loro beni fino a che la loro religione non fosse diffusa dappertutto. Essi accetteranno la clausola del giuramento che è chiamato il “Giuramento della guerra”.
Sentenze e massime di Maometto
– Martire è colui che dà la propria vita per una causa che non sia quella delle proprie ricchezze.
– Gettate pietre al leone e alle adultere.
– Il paradiso è all’ombra delle spade.
– Onorare le donne che non si tolgono il velo.
– La menzogna è vicina alla fede.
Il Corano riprende la teoria di alcuni gruppi eretici preislamici, tra i quali la setta dei docetisti  fondata dallo gnostico Basilide, il quale afferma che sulla croce non c’era Gesù ma Simone di Cirene. I musulmani, avendo letto probabilmente solo i vangeli apocrifi, prendono in prestito le teorie dello gnostico vissuto nel II secolo d. C. per sostenerela non divinità di Gesù Cristo, negando la crocifissione e la redenzione. Non conoscendo il personaggio Simone di Cirene, il Corano si limita a definire sosia colui che ha preso il posto di Gesù sulla croce. Il testo islamico, come sottolinea la Nostra Aetate, non riconosce Gesù come vero Dio, ritenendolo un profeta.Ma per mettere in rilievo la vicinanza con “i nostri fratelli musulmani”, ricorda Maria Vergine onorata nel Corano. La verità, anche qui, contraddice questa tesi. Nella Sura ali-Imran, 3:42, leggiamo: “E quando gli angeli dissero: In verità, o Maryam, Allah ti ha eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo”. Sura ali-Imran, 3:37 “Ogni volta che Zakariya entrava nel santuario trovava cibo presso di lei. Disse: O Maryam, da dove proviene questo? Disse: Da parte di Allah. In verità Allah dà a chi vuole senza contare”. Dunque, la Vergine Madre e Gesù erano musulmani. Infatti per l’islam i profeti, a partire da Abramo, erano tutti musulmani.  I relatori del CVII, menzionando l’islam, non dicono niente sulla Prima lettera di san Paolo ai Corinzi, 15:14, dove ammonisce: “Ma se Cristo non è resuscitato allora è vana la nostra predicazione ed è vana pure la nostra fede”. Che facciamo, tarallucci e vino con chi nega il fondamento della nostra fede solo per raggiungere un’illusoria pace terrena?
Appena terminato di scrivere questo articolo, aprendo le pagine dei quotidiani, leggo dell’attacco musulmano contro alcune chiese e hotel dello Sri Lanka. Un orrore diventato consuetudine che conferma quanto scritto sopra. Centinaia di donne, uomini e bambini massacrati mentre pregavano. Il quotidiano Avvenire riporta l’attentato senza menzionare una sola volta la matrice islamista. Al termine della benedizione Urbi et Orbi, Bergoglio ricorda le vittime cristiane ma, anche qui, non una parola sugli islamisti. In compenso quasi tutti i discorsi del papa, perfino durante la Via Crucis, sono centrati sull’accoglienza senza se e senza ma, ingiuriando spesso i cattolici che non condividono la sua politica suicida.
Dato che il 90% degli immigrati in Europa è costituito da musulmani, non è difficile intuire il profondo dolore che Bergoglio prova per i massacri operati quasi quotidianamente dagli islamisti contro i cristiani. È talmente dispiaciuto che il suo immigrazionismo è molto più determinato e, oserei dire, asfissiante, di quello dei partiti cosiddetti progressisti.
Agostino Nobile
Marco Tosatti

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