ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 27 giugno 2019

Sopravvivere al loro veleno

MODERNISTI: CANCRO DELLA CHIESA! Vademecum per sopravvivere al loro veleno e riparare al danno che procurano alle anime.



“Un sacerdote che non è santo non solo è inutile, ma riesce dannoso alla Chiesa!”. Stesso concetto vale per tutti i CatechistiEducatori e Fedeli che ricoprono qualche incarico in parrocchia e, di conseguenza, hanno la gravissima responsabilità di dare il buon esempio e di trasmettere santi insegnamenti.

Con i MIRACOLI che hanno accompagnato passo passo la vita della Chiesa Cattolica, Gesù ci GARANTISCE la Sua divinità e la correttezza delle Sacre Scritture, del Magistero bimillenario e Dogmatico e della predicazione dei Santi; di conseguenza, ci esorta a respingere qualsiasi dottrina o insegnamento in contrasto con essi.

Attualmente, però, a causa del falso spirito modernista che ha inquinato la Fede Cattolica, e, di conseguenza, lo stile di vita, la preparazione, i metodi di insegnamento e le scelte Pastorali di molti educatori, catechisti, Sacerdoti, Vescovi e Cardinali, succede troppo spesso che vengano trasmessi a noi Battezzati degli insegnamenti filtrati, se non addirittura ambiguiequivoci o in contrasto con il Magistero bimillenario e Dogmatico e alla predicazione dei Santi, a danno eterno di una moltitudine incalcolabile di anime.




A partire da Giuda Iscariota, nella nostra Chiesa Cattolica ci sono sempre stati dei traditori.
Ma è soprattutto dal Concilio Vaticano II, fino ad oggi, attraverso un poderoso attacco interno ed esterno, che il diavolo, giorno dopo giorno, servendosi delle persone che – ognuna in modo diverso – sono cadute sotto la sua influenza o si sono lasciate sedurre dai suoi inganni (in primis, mi riferisco agli affiliati della Massoneria e ai tantissimi Sacerdoti o Teologi modernisti, quindi eretici e/o apostati, che infestano cattedre e parrocchie), è riuscito a realizzare quello che era il suo principale obiettivo contro la Chiesa Cattolica:
far si che gran parte degli ecclesiastici – anche nelle più alte gerarchie – separasse la Pastorale dalla Dottrina bimillenaria e Dogmatica.
E oggigiorno, questo nefasto modus operandi viene applicato e trasmesso alle nuove generazioni sacerdotali già nei seminari, pregiudicandone a priori la corretta formazione e le future scelte Pastorali, a danno eterno delle anime a loro affidate, che più facilmente resteranno nell’ignoranza, e, di conseguenza, rischieranno di perdersi (Ez 3,17-21).
Stessa cosa vale per i catechisti, per gli educatori e per i fedeli che ricoprono qualche incarico nella Chiesa o nelle Associazioni cristiane; infatti, la stragrande maggioranza di essi non è stata formata correttamente – perché come diceva Padre Pio: il pesce puzza dalla testa – di conseguenza, purtroppo, anche quest’ultimi hanno abbracciato con entusiasmo il modernismo.

Anche l’Azione Cattolica, voluta da Pio X come principale strumento per la lotta al modernismo, ne è divenuta paradossalmente il principale portabandiera (quella che era la mission originaria e fondamentale di A.C. è ignorata da gran parte dei suoi associati perché volontariamente taciuta dal direttivo!).




Sapete cosa significa separare la Pastorale dalla Dottrina?! Significa che adesso, in maniera molto più frequente rispetto al passato, la Chiesa Cattolica 
non trasmette più alle genti un insegnamento coordinatounitario e corretto, secondo Verità e Giustizia, ma un insegnamento variabile e più o meno corretto a seconda della preparazione, della Fede e della santità personale dell’Ecclesiastico, o catechista, o educatore, o fedele, che ci troviamo dinanzi; quindi, potremmo trovare delle contraddizioni – a volte rilevanti – tra Cardinale e Cardinale, tra Vescovo e Vescovo, tra Sacerdote e Sacerdote, tra catechista e catechista, tra educatore ed educatore, tra fedele e fedele, tra parrocchia e parrocchia, tra diocesi e diocesi e tra una Conferenza Episcopale e l’altra (per Conferenza Episcopale si intende l’assemblea dei Vescovi di una nazione o di un territorio determinato).
Di conseguenza, il relativismo ha preso il sopravvento sulla Verità rivelata (dogmatica) e si stanno propagando in maniera travolgente molte eresie.



Ed è davvero molto raro che chi sbaglia venga corretto pubblicamente, per riparare al danno spirituale procurato alle anime.



Non c’è da sorprendersi, dunque, se nella Chiesa Cattolica regni attualmente un’enorme confusione.
C’è uno scisma in atto, uno “scisma di fatto”, silenzioso e sottilmente crudele, tra i veri cattolici fedeli alla Tradizione ed i falsi cattolici che per ignoranzasuperbia o malafede, vogliono costruire una Chiesa slegata dalla Tradizione ed erroneamente ecumenica.



Poi ci sono i Sacerdoti codardi, che per paura del rispetto umano e per vivere tranquillinon vogliono prendere posizione e “vegetano” in un Ministero sacerdotale infecondo, tiepido, privo del santo desiderio di formare correttamente i “praticanti” e di recuperare i “non praticanti”, caratterizzato da omelie insipide, dove molte Verità della Fede vengono “filtrate”, taciute, se non addirittura contraddette o negate.
In definitiva, un Ministero sacerdotale vissuto a sfogo di superbia, col fine di ottenere le lodi degli uomini e non di salvare le anime.



A peggiorare questo quadro Pastorale drammatico e vergognoso, si aggiunge la sempre crescente secolarizzazione del clero, intesa come processo degenerativo di desacralizzazione del clero, sempre più mescolato ed ubriacato di mondo che innamorato di Dio.

Ne è l’emblema il rifiuto da parte di molti Sacerdoti di indossare la TALARE o, addirittura, di indossare il clargyman.
Ma “chi non ama la sua talare resisterà ad amare il suo servizio a Dio? Il prossimo non sostituisce Dio! Non è soldato chi non ama la sua divisa (Card. Giuseppe Siri).
In compenso, anziché sfruttare le straordinarie possibilità che offrono i Social per evangelizzare secondo Verità e Giustizia, alcuni di loro pubblicano foto che li ritraggono seminudi o in costume da bagno, oppure, non perdono occasione per mettere “mi piace” a donne vestite in maniera immodesta e sessualmente provocante, a dispetto della virtù della araldidellaregina.altervista.org/chi-sono-i-puri-di-cuore/, che essi dovrebbero promuovere e difendere, anziché offendere, in quanto questa virtù è come il centro attorno a cui si raccolgono e si conservano tutte le altre, e se per disgrazia si perde la purezza, tutte le altre virtù sono perdute con essa.
Non c’è vita di Grazia, ne crescita spirituale, senza la purezza; ed ogni Sacerdote dovrebbe conoscere, promuovere e difendere questa elementare e fondamentale verità.
Diversamente, costui non è una Guida spirituale ma un corruttore spirituale!

Esperienze personali:
non molto tempo fa pubblicai una breve catechesi contro le mode indecenti e l’impudicizia (Leggi qui), e, ahimè, fui attaccato con disprezzo proprio da alcune catechiste e ragazzi che frequentavano gruppi parrocchiali.
Quindi, spinto dal senso del dovere, mi permisi di scrivere in privato, su Messenger, ai due Sacerdoti diocesani responsabili di quelle Parrocchie per denunciare l’accaduto ed
 invitarli a formare correttamente le persone di cui erano responsabili.
Specifico che conosco personalmente entrambi i Sacerdoti e che scrissi in modo fraterno ed educato.




La “delicata” risposta di una catechista modernista alla mia catechesi contro l’impudicizia.

1) Il primo Sacerdote a cui mandai il messaggio, responsabile della Parrocchia delle persone che mi avevano criticato in maniera più aspra ed offensiva, non rispose al mio messaggio e mi bloccò sia su Facebook che su Messenger (alla faccia della “fraternità cristiana” e della “misericordia” che tanto proclamano i modernisti) .



2) Il secondo Sacerdote, invece, mi rispose… e si giustificò dicendomi che nella scelta dei Catechisti ci si arrangia con chi c’è in parrocchia!”.
Ci si arrangiaaaaaa?! Sdegnato, gli risposi che è un loro grave dovere formare correttamente Catechisti ed Educatori, altrimenti dovranno dar conto al Signore – severamente – per ogni anima scandalizzata e persa a causa di questa loro grave negligenza (inutile negare che è proprio a causa della negligenza dei Sacerdoti diocesani se molti Catechisti ed Educatori non sono sufficientemente preparati, sopratutto in teologia morale; di conseguenza, alcuni di loro credono che ci possa salvare di “sola Fede”, senza frequentare la Santa Messa ed i Sacramenti, oppure, sono favorevoli alle mode indecenti, o ai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, o alla convivenza, o al divorzio, o ai rapporti e alle nozze omosessuali, e non hanno nessuna intenzione di insegnare il contrario ai bambini che gli sono stati affidati!
Per nulla intimorito dalla mia ammonizione (che dovranno dar conto a Dio per la loro negligenza), dopo un breve botta e risposta mi liquidò con cortesia.
Non mi bloccò. Però, dopo oltre un anno e mezzo, qualche giorno fa gli ho scritto un altro messaggio ed ha rifiutato di leggerlo!




Infine, sono sotto agli occhi di tutti gli scandali ed i gravi peccati commessi da alcuni Ministri di Dio: lobby di religiosi (sopratutto Gesuiti deviati), di massoni e di omosessuali, che promuovono e difendono varie eresie (alcuni di essi sono molto vicini al Papa e ne condizionano gravemente la Pastorale), contrasti interni e sottilmente crudeli del clero modernista contro quello tradizionalista, attaccamento alle ricchezze, professionismo, strumentalizzazione della politica, altezzosità, permalosità dinanzi alle correzioni fraterne, peccati contro la pudicizia e la castità, orgie, omosessualità, l’abominevole crimine della pedofilia, ecc…



Tutta questa putredine, anziché attrarre i Battezzati (praticanti e non), contribuisce a fuorviarli e ad allontanarli, di conseguenza, a far perdere la loro anima, perché per salvarsi, ordinariamente, è necessario frequentare i Sacramenti, che devono essere accolti con vera Fede e vissuti nella vera Carità (ossia, nel rispetto della Santa Legge di Dio): Santa Messa ogni domenica e nelle feste comandate, Confessione frequente o almeno dopo ogni peccato mortale, Santa Comunione frequente o almeno una volta all’anno, a Pasqua.



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QUELLO CHE I MODERNISTI NON TI DICONO, MA CHE INVECE DOVRESTI SAPERE!

Le gravissime negligenze Pastoralied eresie partorite dal modernismosono principalmente queste (...)

CONTINUA A LEGGERE QUESTO VALIDISSIMO VADEMECUM QUI. C'E' PROPRIO TUTTO!




signummagnum
https://gloria.tv/article/tzu2R8EixcRv6dUpASoxGZ1yB

I modernisti si annidano dentro la Chiesa

Ogni tanto mi scrive una signora per farmi partecipe delle sue riflessioni sulla situazione ecclesiale e sociale, e diverse volte ho pubblicato le sue lettere sul blog. E visto che a me piace molto avere uno scambio di idee con altre persone (con quelle che hanno qualcosa di interessante da comunicare) le ho rivolto alcune domande alle quali ha gentilmente accettato di rispondere.


- Hai trascorso la tua giovinezza in una regione considerata una delle principali roccaforti rosse d'Italia. I discorsi dei comunisti in favore dei proletari ti affascinavano oppure avevi capito che dicevano un mucchio di menzogne ed erano nemici della Religione?

- Io provengo da una famiglia contadina; sono nata e cresciuta in campagna. In quest'ambiente di piccoli coltivatori diretti e affittuari agricoli, l'ideologia comunista non aveva molta presa. Ricordo che in un paese vicino al mio c'era una cooperativa agricola rossa. I suoi prodotti erano sempre molto scadenti e spesso avvenivano liti tra i soci, finché col tempo si sciolse. Frequentai il liceo alcuni anni dopo il '68. Non vissi quindi direttamente quel periodo turbolento, ma ne subii ugualmente l'onda lunga durante l'adolescenza. Fu in questo periodo che in un primo tempo rimasi affascinata dai discorsi fatti dagli studenti comunisti e presi a frequentare i loro incontri. Ma... la mia infatuazione comunista durò meno di due mesi (grazie a Dio che mi aprì gli occhi in tempo!). Capii che era tutta una montatura: i discorsoni sull'uguaglianza sociale, sulla classe operaia, sui più poveri, ecc., erano solo fumo negli occhi. Dietro non c'era altro che odio sociale, violenza e arroganza.

- Tu hai conosciuto la liturgia tradizionale da bambina. Andavi volentieri a Messa? Ti piaceva l'atmosfera di sacralità che si respirava in Chiesa?

- Ricordo che andavo volentieri a messa nella mia parrocchia. Mi piaceva in particolare partecipare ai canti e ho ben presente nella memoria il brano di Vangelo che per primo vi si impresse. Il parroco era un uomo integro ed esigente, amato dai fedeli e rispettato dai comunisti del paese. In chiesa davvero si respirava un clima di sacralità, sia durante la S. Messa che in altri momenti. Si rispettava il silenzio, ci si inginocchiava quando richiesto, ci si comportava in modo consono al luogo sacro. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare: “E che c'è di strano? È così che bisogna comportarsi in chiesa!”. Infatti, è così che bisognerebbe comportarsi in chiesa. Ma questo concetto così normale e quasi banale, oggi spesso sembra non esistere più. Ma qui è meglio che mi fermi.

- Quando i modernisti cominciarono a diffondere massicciamente le loro perniciose eresie, ti lasciasti ingannare oppure capisti subito che stavano sviando il popolo dalla sana dottrina?

- Per fortuna dove vivevo io non ci furono grossi stravolgimenti e poi io all'epoca (parlo degli anni giovanili) non sapevo niente di modernismo. Ricordo un episodio. In un paese non molto distante dal mio, l'allora parroco, divenuto famoso per le sue “stranezze” e per scandalizzare i parrocchiani, aveva organizzato una “messa beat”. Alcuni amici mi proposero, per curiosità, di andarci. Non so dire quanto tempo resistemmo in quella povera chiesa divenuta per l'occasione un ambiente assordante. So solo che ce ne andammo delusi prima della fine, dicendoci che quello non era il modo di celebrare una messa. Nota che eravamo tutti molto giovani. A dimostrazione che non è con queste invenzioni che si attirano i giovani.

- In passato, come molti altri lettori del blog, hai svolto la professione di insegnante. Secondo te la scuola pubblica di oggi dà una buona istruzione didattica agli alunni?

- A questa domanda non sono in grado di rispondere: sono stata supplente solo per pochi anni dopo la laurea e quasi sempre in scuole rette da religiosi.

- Cosa pensi dell'homeschooling? Speri che possa diffondersi anche in Italia?

- Lo spero. Se avessi figli in età scolare, oggi non mi fiderei a mandarli in una scuola pubblica.

- Tu sei una persona sposata da tanti anni, quindi conosci bene la vita matrimoniale. Secondo te per quale motivo oggi tanti matrimoni sono in crisi e dilaga nella società la piaga del divorzio?

- Domanda impegnativa. Alla quale non posso rispondere in modo articolato né tanto meno esauriente. Mi limito ad alcune riflessioni. La legge sul divorzio ha senza dubbio le sue gravi colpe. Fatta propria dal pensiero dominante, ha trovato amplificazione nei mezzi di comunicazione, siano essi notiziari, dibattiti, giornali, film o telefilm, ecc., che in questi anni ci hanno ripetuto fino allo sfinimento frasi del tipo “devo vivere la mia vita”, “ho bisogno di essere me stesso/a”, “devo tendere alla mia realizzazione”, “il mio ex o la mia ex”, “con il mio ex ci sentiamo ancora e siamo rimasti amici”, “ho trovato un nuovo amore”, “per attutire il trauma della separazione, basta farlo nel modo giusto (con tanto di bon ton e savoir faire)”. E via dicendo. Frasi davanti alle quali non sai se prevalga il patetico o il ridicolo. Ma a forza di essere ripetute, hanno contribuito a creare una mentalità. Quando ero giovane, ricordo ciò che ci dicevano le donne anziane: “Ragazze, nel matrimonio ci vuole tanta pazienza”. Allora questa frase mi dava molto fastidio, sia perché ero molto giovane sia perché in parte avevo subito anch'io l'onda lunga del '68. Col tempo ho imparato che quelle anziane donne avevano ragione. Detta così, la pazienza può sembrare qualcosa di passivo, di subìto. Ma se sostituiamo a pazienza la parola sacrificio, mi sembra ci si chiarisca meglio. Non c'è vita senza sacrificio, qualunque scelta uno compia. "Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra?" dice Giobbe. Pensare di eliminare il sacrificio dalla vita, è solo un' illusione che non reca né serenità né pienezza umana. Per un cristiano, inoltre, le difficoltà della vita sono un modo per partecipare all'unico e vero sacrificio di Nostro Signore e perdono la loro connotazione solo negativa. Voglio raccontare un altro ricordo di gioventù, che pensavo non avesse lasciato tracce nella mia memoria, ma che ho, con sorpresa, ripescato in età adulta. Ascoltai un sacerdote dire che un tempo gli sposi non si sceglievano, in quanto spesso i matrimoni erano combinati; nonostante ciò, il matrimonio era vissuto sul serio come impegno preso davanti a Dio. Mi sembrò un discorso del tutto esagerato e superato. Invece... non aveva del tutto torto. Mai come nel nostro tempo i futuri coniugi si scelgono, hanno modo di parlarsi e di frequentarsi da soli durante il fidanzamento (spesso e volentieri andando anche oltre) eppure mai come oggi i matrimoni si rompono. C'è davvero di che riflettere. Poi non si sa cosa sia l'amore. Lo si scambia con l'innamoramento o con la passione. Finiti questi, finito l'amore, relegato così a un vago sentimento che oggi c'è e domani chissà.

- Sei più preoccupata dai disastri spirituali che combinano i laicisti o di quelli dei modernisti?

- Senz'altro quelli dei modernisti. Lo ha ripetuto in più di un'occasione il Santo Padre Benedetto XVI: i più pericolosi non sono i nemici fuori della Chiesa quanto i nemici che si annidano dentro.

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