CEI E MIGRANTI. CI SCRIVONO DA LONDRA: PERCHÈ I VESCOVI NON LI CONVERTONO?
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un lettore attento del nostro blog, da Oltremanica mi ha inviato uno sfogo che ritengo interessante condividere con voi. È riferito all’introduzione al Consiglio Permanente della CEI fatta da mons. Meini, di cui abbiamo parlato. Buona lettura.
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Caro dottor Tosatti, dopo aver letto su Stilum Curiae: “ I Vescovi felici…” ed aver riflettuto sulla considerazione, che segue, del Vice Presidente della CEI, ho deciso di scriverle. Sono un anglo-italiano ( residente a Londra ) di fede anglicana. L’ultima decisione della Chiesa Anglicana di “aprire” e non considerare più peccato ogni sorta di comportamento LGBT, mi aveva convinto alla conversione al cattolicesimo.
Ma le sciocchezze continue che leggo da qualche anno, che rasentano l’apostasia, espresse da autorevoli membri della Chiesa Cattolica, mi stanno facendo ripensare alla mia decisione. Riporto dal suo blog:
“Dobbiamo “ricordare” che “la dignità che rende intangibile ogni vita umana significa anche non arrendersi alla cultura del ‘prima noi e poi gli altri’: quando l’altro è persona bisognosa, priva di ogni opportunità, le nostre chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi”. Lo ha affermato il vice presidente della Cei, mons. Mario Meini, nella sua introduzione ai lavori del Consiglio episcopale permanente
Vede dottor Tosatti, questa considerazione, fatta dal Vice Presidente della CEI è a dir poco “demenziale”. Primo: la vostra CEI non difende, come dovrebbe, da tempo la dignità del nascituro, conseguentemente non ha diritto di “ricordare” nulla a chicchessia, tanto meno ai fedeli laici. È la vostra CEI, i vescovi, che dovrebbero ricordare.
Secondo. Chi ha inventato la cultura che lui definisce “prima noi e poi gli altri”? Noi chi? Altri chi? Di chi sta parlando e a chi si rivolge costui?
I miei parenti italiani che vivono in provincia di Caserta e sono poverissimi (se non li sostenessi io non ce la farebbero a mantenere quella “dignità” di cui parla costui della CEI).
Chi sono? sono NOI o sono ALTRI? sono privi di opportunità anche loro o disdegnano sprezzanti le opportunità loro offerte?
Terzo, se parlando di ALTRI si riferisce ai migranti, vorrei fargli alcune domande: – Quanto rende alla CEI il traffico di migranti? – Con quali soldi arrivano in Europa, pagando il trasporto? – Chi li incoraggia venire in Europa? Cosa promettono loro? – Perché sono (quasi) tutti maschi, giovani e forti (tra i 20 e i 30 anni)?
I vecchi li abbandonano alla fame, alle guerre, etc?
Che bravi ! – Perché qui da noi son trattati come dei principini (senza farli lavorare), privando i veri bisognosi domestici del sostegno dovuto? – Perché non vengono aiutati nei loro paesi con investimenti adeguati, e per non privare detti paesi di forze giovani? –Perché la quali totalità non è di religione cattolica? E perché sono quasi tutti di religione islamica o protestante? Potrei continuare all’infinito…
Ma ho ancora una domanda che porrei al Vice Presidente CEI: perché non vi occupate della loro conversione- evangelizzazione?
Non facendolo (se siete ancora cattolici, cosa che non credo tanto), siete voi sacerdoti cattolici che NON RICONOSCETE LA LORO DIGNITA’ DI FIGLI DI DIO, IGNORATE CHE SONO BISOGNOSI DI CREDERE IN GESU’ CRISTO PER AVERE LA SALVEZZA, che probabilmente è la vera maggior OPPORTUNITA’ che non hanno; e LA CHIUSURA di voi uomini di chiesa cattolici lo impedisce.
Così siete voi che consolidate le ingiustizie maggiori e il vostro egoismo.
Grazie per l’ospitalità.
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Marco Tosatti
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