Amazzonia, Migranti & Tortellini
Greto II, al secolo Bergoglio, ha indetto da oggi il Sinodo per l’Amazzonia, affermando la missione del cattolicesimo come guardia forestale del pianeta. Pochi giorni prima un “suo” nuovo cardinale, Mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, aveva esortato al tortellino dell’accoglienza, sostituendo la carne di maiale della tradizionale pietanza di san Petronio con la carne di pollo, compatibile con gli islamici (il prossimo sarà il tortellino vegano).
Cresce il rimpianto del Cardinale Biffi, predecessore di Zuppi che diceva: “Mangiare i tortellini con la prospettiva della vita eterna, rende migliori anche i tortellini”. Un altro vescovo, Mons. Michele Pennisi di Monreale, era insorto contro il Ministro della Pubblica Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che nel suo già ricco repertorio di cazzate, aveva annunciato l’intenzione di bandire il crocefisso della scuola per sostituirlo con una bella cartina del pianeta: ma il vescovo siculo non è insorto perché viene espulso Gesù Cristo in croce dalle scuole, ma perché una proposta del genere dà spago e voti a Matteo Salvini. Cristo non conta, è secondario, quel che conta è stanare Salvini, urge frenarlo, non fargli guadagnare consensi. Potrei continuare lungo la stessa linea, citando fiumi di episodi del genere he hanno come protagonisti prelati imbergogliti.
Non so che roba sia diventata la Chiesa di Bergoglio, sembra quasi una variante clericale del grillismo o dell’eco-comunismo, e non voglio entrare nel merito delle miserie umane dei suoi singoli protagonisti. Vorrei piuttosto prendere sul serio quel che sta avvenendo e tentare di scorgere una linea coerente di fondo dietro a queste vicende sparse. Mi sembra che questi episodi e questo sinodo confermino la conversione della Chiesa al proprio tempo e al mondo corrente, nell’ambito di una nuova religione globalista. Un girotondo intorno al Pianeta Terra, con islamici, atei e migranti, protestanti, radicali ed ecologisti, Greta, Karola e Mimmo Lucano. In fondo, il Ministro Fioramonti che sostituisce Cristo in croce con la cartina del pianeta aderisce alla stessa ideologia terrestre… Ma torniamo ai temi seri.
Il papa e i suoi vescovi vivono con disagio l’identità cristiana e rigettano la tradizione cattolica e popolare, dai suoi simboli più alti fino al tortellino. Vogliono immergersi nell’Indistinto della società globale e recitarvi un ruolo omogeneo al calderone, sposando in pieno l’ideologia globale, ecologista e migrazionista. Si accodano con due secoli e mezzo di ritardo alla Rivoluzione Francese e declinano allo stesso modo l’Uguaglianza e la Fratellanza, riducendo la libertà alla liberazione: liberatevi dai vostri paesi, dalle vostre radici e venite da noi, con noi, nel Mondo dove Tutti Uguali, fratelli senza padri e nomadi. È la religione dell’umanità di Comte, notavamo altrove, o il nuovo cristianesimo di Saint Simon, senza Dio ma con amore del prossimo e della terra.
Per carità, la sensibilità verso l’ambiente e la misericordia verso i poveri del mondo sono cosa buona e giusta. Così come la critica al modello consumista e capitalista, con la sua teologia del profitto e dello sfruttamento planetario, è in linea con la dottrina sociale della Chiesa e col magistero di grandi pontefici, come lo stesso Giovanni Paolo II.
Ma la potenza del messaggio cristiano in ordine alla vita, alla morte e alla resurrezione, sparisce per far posto a questa precettistica socio-umanitaria, a questa profilassi dell’ambiente e a questo piacere dell’indistinzione d’ogni religione, tradizione, culto e rito, nella pratica di una società globale. Che è la versione pauperista dello stesso modello globale imposto dal mondialismo, dal capitalismo, dal dominio della Tecnica e della Finanza. L’ossessione di abbattere confini, barriere, distinzioni, è funzionale a quel potere, compie esattamente quel che vuole quel potere. Bergoglio, come i suoi Vescovi e seguaci, sarà magari convinto del contrario, di star combattendo una battaglia contro il potere consumistico e capitalistico. Ma le sue armi ideologiche, non dirò teologiche per rispetto della teologia, sono ancora i vecchi arnesi marxisti del passato che identificavano il capitalismo con il conservatorismo, il profitto con la tradizione, il potere consumistico con i valori tradizionali.
Eppure il nostro tempo da almeno mezzo secolo dimostra che la tradizione, i suoi valori, la sua morale, i principi conservatori, non sono le guardie bianche del capitale, gli arcigni tutori dell’ordine capitalistico; ma sono i suoi nemici principali e sono gli ultimi argini contro lo sconfinamento globale, contro l’esondazione del capitalismo anche nella vita privata. Le nuove armi ideologiche di quel dominio globale sono da un verso l’ecologismo come alibi di coscienza e dall’altro lo sradicamento planetario dei popoli, tramite i flussi migratori e lo snaturamento dell’umanità, modificata geneticamente. Al turbo-capitalismo non piace la famiglia tradizionale, la patria, la religione, le sovranità nazionali, non piacciono le identità, i sessi e i confini, preferisce gli individui sfusi e spaesati, nomadi, mutanti e globali, più malleabili e più disponibili per il consumo. Se fate attenzioni, persino gli spot pubblicitari oggi veicolano quei messaggi: l’ambiente, il pianeta, il mixage di sessi e popoli. Vendono caffè e merendine ma pensano a salvare la terra…
La Chiesa di Bergoglio, forse in buona fede – ma questa può essere un’aggravante, perché mostrerebbe una vistosa cecità e inadeguatezza – si sta prestando a diventare agente di questo sradicamento planetario, il cappellano militante della guerra sull’ambiente; proprio come, a livello politico e locale, i grillini sono diventati le truppe di colore, gli ascari, della sinistra euro-globale,per galleggiare al governo.
Davanti al sinodo dell’Amazzonia che oggi si apre, mi chiedo: ma se nel nostro tempo Dio sparisce, la fede muore, l’uomo si sradica e si aliena, la priorità della Chiesa può essere la foresta?
MV, La Verità 6 ottobre 2019
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/amazzonia-migranti-tortellini/
Roma - Nel giorno in cui il Papa nomina 13 cardinali, blindando il Consistoro, tra i cattolici il sentimento comune è la preghiera.
Ma anche la confusione, la preoccupazione e il dolore, per «la situazione che sta attraversando la Chiesa». Ieri a Roma sono arrivati da tutta Italia, dai paesi più sperduti del Nord fino al Sud. Singoli fedeli, famiglie intere, gruppi di amici, ma anche qualche sacerdote e gruppetti di suore. Nessun vescovo o cardinale. E così oltre 500 fedeli si sono radunati a largo Giovanni XXIII, a due passi da San Pietro, per recitare il rosario (molti in ginocchio, con lo sguardo rivolto a una croce di legno tenuta ben in alto da un fedele) «per la Chiesa» e non «contro qualcuno», ma che comunque ha tutto il sapore di puntare il dito contro un Papa che «si concentra più sul tema dei migranti e dei poveri, dimenticando il centro del Vangelo, ovvero i valori non negoziabili, come vita e famiglia». E soprattutto che indice un sinodo sull'Amazzonia, rischiando una deriva relativista della fede, arrivando persino al «paganesimo».
Le preghiere sono accompagnate da meditazioni del Pontefice emerito Joseph Ratzinger e dei cardinali di Bologna Carlo Caffarra e Giacomo Biffi. «Questa manifestazione è nata in maniera spontanea, perché c'è uno smarrimento tra i fedeli. Due giorni fa il Papa ha piantato un albero insieme a due indigeni con danze tribali per consacrare il sinodo sull'Amazzonia, L'ecologia del Papa è quella di San Francesco o quella dei pagani?», attacca un fedele presente in piazza.
Il rosario è accompagnato da un volantino in cui sono indicate dieci richieste: cessino gli scandali sessuali ed economici, non sia adulterato il depositum fidei di cui neppure il pontefice è padrone; non siano commissariati e perseguitati gli ordini religiosi senza accuse concrete, la gerarchia ecclesiastica sia coraggiosa nel predicare il Vangelo e nel difendere i principi non negoziabili, senza confondere l'amore per il creato con l'ecologismo pagano e panteista perché Allah e Gesù Cristo non sono «il medesimo Dio». «Contro l'apostasia l'unica soluzione è la preghiera prosegue una giovane studentessa di Roma - il Sinodo promuove una chiesa globalista». «Siamo fortemente preoccupati dice un sacerdote venuto dalle Marche - ci sono posizioni dell'attuale Papa che lasciano perplessi». Dopo il rosario, la preghiera a Maria: proteggi la Chiesa dall'eresia, dal relativismo, dall'apostasia, da ogni attacco del maligno.
ilgiornale.it
Il rosario contro la Chiesa di Greta: "Tesi eretiche al sinodo amazzonico"
"Dire che la Chiesa deve imparare dagli sciamani o assimiliare i loro riti sacri è totalmente eretico". Non ha dubbi Alessandro, uno dei partecipanti all'iniziativa di preghiera organizzata a Roma da un gruppo di laici alla vigilia dell'apertura dei lavori del sinodo sull'Amazzonia. L'assemblea dei vescovi voluta dal Papa per discutere di "Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale" è l'ennesimo motivo di scontro con l'ala conservatrice. Cardinali, monsignori, ma anche tanti fedeli che contestano il documento di lavoro preparatorio. "Contiene dichiarazioni inaccettabili dal punto di vista della dottrina e della fede che i nostri padri ci hanno trasmesso", spiega Aldo Maria Valli, vaticanista, che incontriamo in piazza.Le questioni dibattute sono tante, e vanno dal "radicalismo ecologista", alla proposta di inglobare i riti delle popolazioni indigene, passando per la possibilità di conferire l'ordinazione sacerdotale agli anziani sposati e "ministeri ufficiali" alle donne. "Abbiamo visto anche ieri una cerimonia sconcertante nei giardini vaticani, all'insegna del paganesimo, situazioni che non hanno nulla di cattolico", denuncia il giornalista. La preoccupazione è che si vada a scalfire la dottrina, questa volta in nome dell'ecologismo. Tra le opzioni che si discuteranno, infatti, c'è anche quella di evangelizzare le popolazioni locali con l'ordinazione dei cosiddetti "viri probati", anziani indigeni "rispettati dalla comunità", che potrebbero amministrare i sacramenti pur avendo già "una famiglia costituita e stabile". Affermazioni che, secondo i critici del documento, potrebbero portare verso l'abolizione del celibato per i sacerdoti.[[video 1763878]
Dure critiche in questo senso sono state espresse nei giorni scorsi da cardinali conservatori come Gherard Mueller, Raymond Leo Burke e Walter Brandmueller, ma anche da porporati sinora allineati al pontificato di Francesco. È il caso del canadese Marc Ouellet: "Per avere un viso amazzonico, la Chiesa non ha bisogno di un sacerdozio uxorato", ha detto in una recente conferenza stampa. Le trecento persone arrivate da tutta Italia per sgranare il rosario all'ombra di San Pietro si oppongono al "tentativo di modernizzare la Chiesa reinterpretando le sacre scritture". Mentre i cattolici tradizionalisti chiedono chiarezza sui "valori non negoziabili", come vita e famiglia, e denunciano un senso di "smarrimento", dall'altro lato c'è chi preme per le riforme. Il Papa è "assediato" da una parte dalla conferenza episcopale tedesca che lavora per l'abolizione del celibato e l'introduzione del diaconato femminile e dai conservatori, che invece gli chiedono di tenere la barra dritta, minacciando addirittura lo scisma, come nel caso dei vescovi americani.A tenere banco c'è la questione dell'ecologia, al centro del pontificato di Bergoglio. "Bisogna ricordare però che la creazione è stata fatta per l'uomo e quindi, prima di tutto c'è da difendere la vita umana", spiega un altro manifestante che contesta il dogmatismo di movimenti come quello di Greta Thunberg. Secondo Valli ultimamente "l'ecologismo ha preso il posto del Vangelo". "Ma non tutti i cattolici - avverte - sono disposti ad essere a farsi manipolare in questo modo". Lo slancio verde di parte della Curia romana non convince neppure il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, preoccupato che in nome dell'ambientalismo l'Amazzonia venga posta sotto un protettorato transnazionale. Michael Czerny, neo cardinale e segretario speciale del Sinodo ha ribattuto come: "La migliore risposta della Chiesa è l'ascolto degli indigeni, cosa che, forse, gli altri non fanno".Ma dall'altra parte dell'Oceano i fedeli promettono battaglia per arginare quella che chiamano "deriva modernista". "I nemici della Chiesa consapevoli o meno che siano - avverte Valli - sono proprio al suo interno e ai suoi vertici, e questo ci preoccupa molto".
Pubblicato domenica, 06 ottobre 2019 ‐ www.newsstandhub.com/il-giornale-it/
Sinodo: Rosario dei Cattolici contro l'eresia ambientalista
Ma anche la confusione, la preoccupazione e il dolore, per «la situazione che sta attraversando la Chiesa». Ieri a Roma sono arrivati da tutta Italia, dai paesi più sperduti del Nord fino al Sud. Singoli fedeli, famiglie intere, gruppi di amici, ma anche qualche sacerdote e gruppetti di suore. Nessun vescovo o cardinale. E così oltre 500 fedeli si sono radunati a largo Giovanni XXIII, a due passi da San Pietro, per recitare il rosario (molti in ginocchio, con lo sguardo rivolto a una croce di legno tenuta ben in alto da un fedele) «per la Chiesa» e non «contro qualcuno», ma che comunque ha tutto il sapore di puntare il dito contro un Papa che «si concentra più sul tema dei migranti e dei poveri, dimenticando il centro del Vangelo, ovvero i valori non negoziabili, come vita e famiglia». E soprattutto che indice un sinodo sull'Amazzonia, rischiando una deriva relativista della fede, arrivando persino al «paganesimo».
Le preghiere sono accompagnate da meditazioni del Pontefice emerito Joseph Ratzinger e dei cardinali di Bologna Carlo Caffarra e Giacomo Biffi. «Questa manifestazione è nata in maniera spontanea, perché c'è uno smarrimento tra i fedeli. Due giorni fa il Papa ha piantato un albero insieme a due indigeni con danze tribali per consacrare il sinodo sull'Amazzonia, L'ecologia del Papa è quella di San Francesco o quella dei pagani?», attacca un fedele presente in piazza.
Il rosario è accompagnato da un volantino in cui sono indicate dieci richieste: cessino gli scandali sessuali ed economici, non sia adulterato il depositum fidei di cui neppure il pontefice è padrone; non siano commissariati e perseguitati gli ordini religiosi senza accuse concrete, la gerarchia ecclesiastica sia coraggiosa nel predicare il Vangelo e nel difendere i principi non negoziabili, senza confondere l'amore per il creato con l'ecologismo pagano e panteista perché Allah e Gesù Cristo non sono «il medesimo Dio». «Contro l'apostasia l'unica soluzione è la preghiera prosegue una giovane studentessa di Roma - il Sinodo promuove una chiesa globalista». «Siamo fortemente preoccupati dice un sacerdote venuto dalle Marche - ci sono posizioni dell'attuale Papa che lasciano perplessi». Dopo il rosario, la preghiera a Maria: proteggi la Chiesa dall'eresia, dal relativismo, dall'apostasia, da ogni attacco del maligno.
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Il rosario contro la Chiesa di Greta: "Tesi eretiche al sinodo amazzonico"
"Dire che la Chiesa deve imparare dagli sciamani o assimiliare i loro riti sacri è totalmente eretico". Non ha dubbi Alessandro, uno dei partecipanti all'iniziativa di preghiera organizzata a Roma da un gruppo di laici alla vigilia dell'apertura dei lavori del sinodo sull'Amazzonia. L'assemblea dei vescovi voluta dal Papa per discutere di "Nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale" è l'ennesimo motivo di scontro con l'ala conservatrice. Cardinali, monsignori, ma anche tanti fedeli che contestano il documento di lavoro preparatorio. "Contiene dichiarazioni inaccettabili dal punto di vista della dottrina e della fede che i nostri padri ci hanno trasmesso", spiega Aldo Maria Valli, vaticanista, che incontriamo in piazza.Le questioni dibattute sono tante, e vanno dal "radicalismo ecologista", alla proposta di inglobare i riti delle popolazioni indigene, passando per la possibilità di conferire l'ordinazione sacerdotale agli anziani sposati e "ministeri ufficiali" alle donne. "Abbiamo visto anche ieri una cerimonia sconcertante nei giardini vaticani, all'insegna del paganesimo, situazioni che non hanno nulla di cattolico", denuncia il giornalista. La preoccupazione è che si vada a scalfire la dottrina, questa volta in nome dell'ecologismo. Tra le opzioni che si discuteranno, infatti, c'è anche quella di evangelizzare le popolazioni locali con l'ordinazione dei cosiddetti "viri probati", anziani indigeni "rispettati dalla comunità", che potrebbero amministrare i sacramenti pur avendo già "una famiglia costituita e stabile". Affermazioni che, secondo i critici del documento, potrebbero portare verso l'abolizione del celibato per i sacerdoti.[[video 1763878]
Dure critiche in questo senso sono state espresse nei giorni scorsi da cardinali conservatori come Gherard Mueller, Raymond Leo Burke e Walter Brandmueller, ma anche da porporati sinora allineati al pontificato di Francesco. È il caso del canadese Marc Ouellet: "Per avere un viso amazzonico, la Chiesa non ha bisogno di un sacerdozio uxorato", ha detto in una recente conferenza stampa. Le trecento persone arrivate da tutta Italia per sgranare il rosario all'ombra di San Pietro si oppongono al "tentativo di modernizzare la Chiesa reinterpretando le sacre scritture". Mentre i cattolici tradizionalisti chiedono chiarezza sui "valori non negoziabili", come vita e famiglia, e denunciano un senso di "smarrimento", dall'altro lato c'è chi preme per le riforme. Il Papa è "assediato" da una parte dalla conferenza episcopale tedesca che lavora per l'abolizione del celibato e l'introduzione del diaconato femminile e dai conservatori, che invece gli chiedono di tenere la barra dritta, minacciando addirittura lo scisma, come nel caso dei vescovi americani.A tenere banco c'è la questione dell'ecologia, al centro del pontificato di Bergoglio. "Bisogna ricordare però che la creazione è stata fatta per l'uomo e quindi, prima di tutto c'è da difendere la vita umana", spiega un altro manifestante che contesta il dogmatismo di movimenti come quello di Greta Thunberg. Secondo Valli ultimamente "l'ecologismo ha preso il posto del Vangelo". "Ma non tutti i cattolici - avverte - sono disposti ad essere a farsi manipolare in questo modo". Lo slancio verde di parte della Curia romana non convince neppure il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, preoccupato che in nome dell'ambientalismo l'Amazzonia venga posta sotto un protettorato transnazionale. Michael Czerny, neo cardinale e segretario speciale del Sinodo ha ribattuto come: "La migliore risposta della Chiesa è l'ascolto degli indigeni, cosa che, forse, gli altri non fanno".Ma dall'altra parte dell'Oceano i fedeli promettono battaglia per arginare quella che chiamano "deriva modernista". "I nemici della Chiesa consapevoli o meno che siano - avverte Valli - sono proprio al suo interno e ai suoi vertici, e questo ci preoccupa molto".
Pubblicato domenica, 06 ottobre 2019 ‐ www.newsstandhub.com/il-giornale-it/
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