LORETO, DIMISSIONI DEI CANTORI. PORFIRI RISPONDE AL VESCOVO.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il Maestro Aurelio Porfiri ci ha inviato un articolo molto interessante relativo a Loreto. Quel santuario da qualche tempo riesce sempre, non si sa per quale motivo, a trovarsi al centro di polemiche di diverso tipo. Stilum Curiae se ne è occupato in questa occasione, e anche in questa. Che qualcuno ce l’abbia con la Madonna? Buona lettura…
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I giorni recenti sono stati singolari, in molti modi. Una di queste “singolarità” è stata nel trovarmi, mio malgrado, protagonista di una polemica. Faccio un piccolo riassunto. Era uscita su vari organi di stampa la notizia che la Santa Casa di Loreto aveva deciso di considerare come volontari (quindi non pagati) i membri professionisti della storica Cappella Musicale della Santa Casa, esistente dal sedicesimo secolo. Questi cantori si erano dimessi in blocco.
Oltretutto quello che ricevevano non era neanche uno stipendio, ma un rimborso spese che andava a coprire per alcuni le spese di viaggio, visto che molti venivano da fuori Loreto. In un mio articolo su La Nuova Bussola Quotidiana ho espresso il mio rammarico e disappunto per questa decisione, il che ha provocato una reazione dell’ufficio stampa della Santa Casa di Loreto, che ha pregato il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana di rettificare con un loro comunicato. In realtà, nella replica del Direttore Riccardo Cascioli, si evince come la loro replica non facesse che confermare in toto quanto avevo scritto, con l’ovvia differenza che loro pensavano che quanto era stato fatto era una cosa giusta, io ovviamente no (e moltissimi altri come me).
Questa situazione è capitata proprio nei giorni in cui era in uscita il mio libro “Non ti pago! Sul trattamento economico dei musicisti di Chiesa” che raccoglie i miei articoli apparsi sul blog Duc in Altum.
Oltre ad articoli veri e propri ci sono anche alcune interviste, come quelle a Ettore Gotti Tedeschi e Robert Sirico. Il mio volumetto è stato impreziosito dalla bella prefazione di padre Samuele Cecotti, che da persona informata profondamente dalla vera dottrina sociale della Chiesa, dice tra l’altro: “Com’è possibile allora che oggi la Chiesa sia del tutto irrilevante rispetto alla musica contemporanea e alle altre arti? Com’è possibile che Colei che fu il sommo “mecenate” per millecinquecento anni almeno oggi non dia neppure da vivere a chi assicura settimanalmente la dignità musicale del culto? Il maestro Porfiri non si limita a denunziare, avanza pure una ipotesi di diagnosi rilevando il nesso inscindibile, tanto nel bene quanto nel male, tra musica sacra e Culto Divino, tra musica e liturgia. Ecco allora che lo stato penoso in cui versa la musica sacra cattolica da diversi decenni è come la cartina di tornasole d’una più grave crisi liturgica, d’uno smarrimento nella concezione stessa del culto cattolico”.
Per organisti, direttori di coro, cantori, parroci, vescovi e per tutti coloro che hanno a cuore il culto divino, sarà questo un libro che farà molto riflettere e vedere le cose, almeno lo spero, nella giusta e vera prospettiva.
Aurelio Porfiri
Marco Tosatti10 Febbraio 2020 11 Commenti --
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