ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 15 luglio 2020

“Il vecchio dio è scomparso”

Le osservazioni di Flavio Cuniberto hanno valore statistico
In questo nuovo “Viaggio in Italia" il filosofo di Perugia percorre un paese in cui si spegne sempre più il cristianesimo



Miracolo eucaristico di Lanciano
Non si consideri Flavio Cuniberto un continuatore di Guido Piovene, pur molto citato in questo nuovo “Viaggio in Italia” (Neri Pozza). Lo si consideri invece la reincarnazione di Rutilio Namaziano. Il poeta di Tolosa viaggiò nell’Italia in cui crollava il paganesimo, il filosofo di Perugia viaggia nell’Italia in cui si spegne il cristianesimo. Entrambi malinconici, nostalgici, consapevoli di vivere dentro un passaggio epocale. Al posto delle rovine di Populonia, in Cuniberto ci sono le chiese svuotate. A Fidenza il Duomo è “un prezioso relitto approdato in una terra selvaggia, che non ne conosce la lingua”. A Montefalco, nella chiesa di San Francesco degradata ad auditorium, “il vecchio dio è scomparso”. A Loreto i preti sono i primi a non credere più nel trasporto angelico della Santa Casa. A Lanciano “le autorità ecclesiastiche ne provano solo imbarazzo”, del miracolo eucaristico che dà il nome al locale santuario, “e lo tengono nascosto come si nasconde in famiglia un invalido grave, che si ha vergogna di mostrare in pubblico”. Cuniberto si autolimita definendo il suo viaggio “solo una raccolta di impressioni”: non è vero, le sue pagine hanno forma letteraria ma contenuto statistico, oggettivo.
Camillo Langone

https://www.ilfoglio.it/preghiera/2020/07/15/news/le-osservazioni-di-flavio-cuniberto-hanno-valore-statistico-322270/

 ZELO ALLA ROVESCIA 


Lo zelo è l’altra faccia dell’idolatria. Quando ci si allontana da Dio per seguire idoli profani o, peggio ancora, sociopolitici, lo zelo, avvinto dall'ideologia, diventa sempre eccessivo e degenera in interessato servilismo. Tutto finisce poi per essere irragionevole e ridicolo. Stamattina mentre mi recavo all'unica messa celebrata, non dal parroco ma da un sacerdote coadiutore, l'unico normale da queste parti, che non ha paura di distribuire la comunione in bocca, in una chiesa tappezzata di manifesti "apandemici",  stavo dimenticando tutte le prescrizioni delle “autorità” in merito all’ingresso e alle modalità di stare in chiesa. Sono stato richiamato dal “servizio di sicurezza”, in casacca gialla e arancio e mi hanno impedito di entrare senza aver prima “sanificato le mani”, ammonendomi sul fatto che quelle erano disposizioni del vescovo approvate dal prefetto. Tutto bene, i religiosi si attengono, scupolosamente, in modo zelante, alle disposizioni governative, fatte proprie dalla CEI ma, mi chiedo e non glielo vado neanche a dire, tanto sarebbe tempo perso, perché non applicano lo stesso zelo per le disposizioni della Chiesa medesima, per i precetti del Catechismo, per comandamenti di Dio ? Perché tanto zelo per la materia e così poco per lo spirito ?
Tanto per attestare, ma non ce ne sarebbe bisogno, la spaccatura in atto, una signora, al termine della messa, protestava animosamente con il parroco perché il celebrante si permetteva di dare la comunione in bocca.
Non basterebbe l’intero spazio del blog (che poi, in particolare, a questo è dedicato...) per elencare tutte le derive che la chiesa moderna, in modo arbitrario e soggettivistico, sta percorrendo rispetto alla Tradizione, alla Dottrina, alla Sacra Scrittura, ai Comandamenti, in particolare il primo e il sesto e, in definitiva, persino rispetto alle disposizioni della chiesa postconciliare ?
Ne cito soltanto una, senza alcun commento (intelligenti pauca), tratta dall’ISTRUZIONE Redemptionis sacramentum della CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI:
«..[172] Spetta al Sacerdote celebrante, eventualmente coadiuvato da altri Sacerdoti o dai Diaconi, distribuire la Comunione e la Messa non deve proseguire, se non una volta ultimata la Comunione dei fedeli. Soltanto laddove la necessità lo richieda, i ministri straordinari possono, a norma del diritto, aiutare il Sacerdote celebrante.[173]
[89.] Affinché, anche «per mezzo dei segni, la Comunione appaia meglio come partecipazione al Sacrificio che si celebra»,[174] è da preferirsi che i fedeli possano riceverla con ostie consacrate nella stessa Messa.[175]
[90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi» e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme».[176]
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli».[177] Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.

[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca,[178] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli.[179]…»

Buona festa, San Camillo!
Tu che eri meridionale saprai che in Italia l’antimeridionalismo serpeggia ancora. Ma quelli che lo praticano non sanno niente



San Camillo, tu eri meridionale (gli abruzzesi di oggi si figurano centrali, ma ai tuoi tempi Bucchianico faceva parte del Regno di Napoli, mica del Granducato di Toscana) e saprai che in Italia l’antimeridionalismo serpeggia ancora. Quando non prende forma di esplicita ostilità prende forma di degnazione, se non di compatimento: questi meridionali poveri e arretrati… Molti settentrionali considerano l’onomastico un costume meridionale, come dire qualcosa di assurdo e pittoresco. Non sanno nulla, chiaro. Non sanno che quando l’Italia era cristiana il compleanno veniva ignorato tanto al Sud quanto al Nord: sia perché prima delle moderne anagrafi il giorno della propria nascita spesso era sconosciuto, sia perché prima della presente deculturazione tutti portavano il nome di un santo in calendario e tutti festeggiavano quel giorno lì, legandosi all’eterno anziché alla propria effimera biologia. Dunque se oggi l’onomastico è festeggiato in prevalenza al Sud è solo perché sotto il Tronto il cristianesimo sta evaporando un poco più lentamente. Buona festa a te e auguri a me, san Camillo!





https://www.ilfoglio.it/preghiera/2020/07/14/news/buona-festa-san-camillo-322212/

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