ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 22 agosto 2020

In riscatto per molti

COVID. DOMANDE DI UN PRETE AI GIORNALI CATTOLICI (E NON).


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un mio amico sacerdote ha scritto nei giorni scorsi a un mezzo di informazione cattolico, che aveva pubblicato un servizio sul Coronavirus, una lettera. Che purtroppo non ha avuto né risposta, né seguito. L’abbiamo letta, e gli abbiamo chiesto il permesso di pubblicarla, senza citare, per ragioni di carità e cortesia il destinatario. Che potrebbe però essere legione: infatti i giornali, sia laici che cattolici, in una crisi come quella attuale, che ha toccato in profondità economia, rapporti sociali, norme e comportamenti del vivere insieme, libertà fondamentali e leggi della Nazione, spesso in maniera illegittima, non si sono certo segnalati per svolgere quello che dovrebbe essere il loro compito principale. E cioè vigilare a difesa dei cittadini, quando l’Istituzione, qualunque essa sia sembra prevaricare o prevarica. Invece abbiamo assistito, e ancora assistiamo a una gara al sensazionalismo più becero, e teso a creare panico e terrore nella gente. Con effetti a dir poco devastanti sul già debole raziocinio. Due giorni fa ero sul Lungotevere, nella parte bassa, dove c’è la pista ciclabile, meta di numerose persone per fare attività fisica. È passata una giovane donna, che faceva jogging, con la mascherina. E ogni cinquanta metri vedevo che si fermava.  Con la mascherina! Da sola! In evidente debito di ossigeno…Buona lettura. 


§§§

Scrivo dal cellulare e quindi sarò quasi telegrafico.
Mi sembra che, di questi tempi, unirsi alla propaganda terroristica perseguita dal potere non sia un’idea geniale.
  1. Il virus è esistito, esiste, continuerà ad esistere.
  2. Il virus ha fatto tanti morti.
  3. In un paio di ospedali, nelle loro terapie intensive, il virus ha fatto ok, cioè: o killed=zero morti. E non a luglio, o a giugno, ma a marzo. Perché nessuno lo ricorda? Perché nessuno si domanda il motivo?
  4. Perché non viene ricordato che le supreme autorità sanitarie avevano fortemente sconsigliato di fare autopsie?
Quale altra ragione scientifica aveva suggerito tale indicazione, quando tutti sanno che la prima cosa da fare, quando non si capisce la causa di alcune morti, è fare le autopsie?
  1. Perché nessuno ricorda che i due medici in questione, invece di ricevere una onorificenza ed essere convocati a Roma per insegnare a tutti cosa avessero fatto, hanno ricevuto ispezioni dei carabinieri?
  2. E, dulcis in fundo, perché nessuno fa la domanda secondo me più giusta oggi, domanda che, secondo me, è la seguente: quali effetti produce oggi una infezione da covid 19? Praticamente poco più di quello che il Dottor Burioni disse in febbraio: una blanda sindrome influenzale!
  3. Perché per quello che è – oggi! – poco più di una blanda sindrome influenzale si continua a prorogare uno stato di emergenza in cui passa di tutto e di più, soprattutto quello che con un virus e la sua cura e la sua profilassi non c’entra nulla?
  4. Perché i verbali di un comitato scientifico così autorevole sono stati secretati e solo dopo un pressing giornalistico di giornali non allineati ne è stato messo a disposizione qualcuno (non la totalità…)?
Dove sta la trasparenza? E cosa dire di ciò che ne emerge?!?
Cara giornalista, che non conosco; caro direttore, che stimo notevolissimamente e che almeno una volta ho avuto modo di incontrare, sarà forse il caso, per amore alla verità e per amore alla salute mentale e anche economica di questa nazione, cominciare a uscire fuori con delle domande reali?
Distinti saluti e auguri di buon lavoro a servizio della verità e del vero bene del popolo.
Le beghe politiche e di potere le lasciamo, con molta tristezza di tanti che avevano sperato anche in loro, alle cinque stelle cadenti.

PS: È un messaggio scritto come contributo personale, non per accusare nessuno ma per richiamare, almeno dei veri cristiani, a leggersi bene il Vangelo di Marco 10,42-45 (traduzione CEI del 2008 che, almeno per un verbo, risulta più fedele).


Marco Tosatti

22 Agosto 2020 Pubblicato da  Lascia il tuo commento


Ma perché la Chiesa sostiene il governo Conte? - Secolo d'Italia

sabato 22 agosto 18:06 - di Riccardo Pedrizzi

In questi ultimi tempi su vari organi di informazione, anche di diverso orientamento culturale e politico è ricorrente la domanda, ancorché retorica, “perché la chiesa, o almeno una parte di essa, abbia sostenuto fin dall’inizio, e continua a farlo, questo governo?”, meravigliandosi che ci siano “interi settori del mondo cattolico benedetti da uomini di fede celebri, autori di libri e articoli sui giornali, che i giallorossi li hanno sostenuti, voluti, incoraggiati” nonostante il continuo attacco ai cosiddetti “Principi non negoziabili”: dalla pillola abortiva a chilometro zero, come l’ha definita Francesco Storace, alla disastrosa e liberticida proposta di legge Zan /Scalfarotto, tanto per citare le ultime “conquiste di libertà”, come le definiscono tutti gli ambienti antanatalisti, libertari e Lgb.

La verità è che non c’è per niente da meravigliarsi, se solo si conosca appena la storia. Infatti non c’è nulla di nuovo sotto il sole, perché questo atteggiamento di benevolenza per forze cosiddette progressiste viene da molto lontano, da quando cioè una parte consistente di cultura cattolica si è “riallineata“, come definiva il fenomeno il grande storico Jean Dumont, autore di numerose pubblicazioni su questo tema, ai miti, ai valori, alle idee della rivoluzione francese e dell’Illuminismo.

Ovvero quando parte della Chiesa si è “accomodata”, come aveva rilevato Romano Amerio nel suo splendido libro “Jota unum” al mondo moderno. Mi diceva infatti lo storico francese in un’intervista che pubblicai in occasione del bicentenario della rivoluzione francese nel mio volume “Rivoluzione e dintorni”, per le edizioni Pantheon: “la storiografia e, quindi, la cultura cattolica filo rivoluzionaria è figlia naturale di ciò che è stato chiamato, abusivamente, il “riallineamento” della Chiesa… e “per voler giustificare questo tardivo “Riallineamento”, mostrando il preteso carattere profondamente cristiano della ideologia del 1789, si cerca di chiudere gli occhi. E poiché la passione politica è influenzata dalla pressione esercitata dal conformismo dei “media”, che sono al servizio dell’ideologia democratica, i democratici-cristiani si mostrano, al giorno d’oggi, molto più democratici che cristiani”.

Eppure dovrebbe essere chiaro, soprattutto dagli esiti a cui stiamo assistendo, “la rivoluzione è la società scristianizzata, vale a dire aldilà di tutte le chiacchiere, il più grande disastro per i cristiani intervenuto dopo il Vangelo. Ciò che cercavano i filosofi anticristiani, veri artefici e padri di quelle avvenimento e del totalitarismo moderno che – continuava Dumont in quell’intervista – malgrado il camuffamento delle parole deriva dal frenetico statalismo rivoluzionario”. E così i cosiddetti cattolici democratici sono diventati talmente “accomodanti” rispetto al “mondo”, che si rifiutano sistematicamente persino di vedere gli attacchi che vengono portati non solo all’avvenimento cristiano ma allo stesso diritto naturale che rappresenta il fondamento del nostro vivere civile.
secoloditalia.it

D'altra parte cosa possiamo aspettarci da un "papa" che saluta un disabile dicendogli: "Ci rivedremo all'inferno" ?

al minuto 3:40
Francesco I

1 commento:

  1. Abbiamo visto ultimamente tanti errori che sembrano essere stati fatti in malafede dai medici.
    Ma anche i fisici accademici, che normalmente sono considerati quasi come oracoli dai non addetti ai lavori e che spesso sono usati contro la Religione Cattolica, commettono errori che sembrano proprio essere stati commessi in malafede: https://gloria.tv/post/M1AqR3ePHhFb1zHYPNVJYU7xM

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