ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 14 settembre 2020

«Sarà un anno straordinario» ?

QUESTO VIRUS È IL PIÙ GRANDE BUSINESS SANITARIO DI SEMPRE – A. Meluzzi #Futuroeidentità


"L’incidenza di mortalità di questa malattia è irrisoria e ci troviamo di fronte a una emergenza sanitaria che dal punto di vista epidemiologico semplicemente non c’è! Si è costruita una catastrofe attorno a questa faccenda, una catastrofe economica, sociale, costituzionale”.
Così lo psichiatra Alessandro Meluzzi intervenuto domenica al convegno “Futuro e identità” organizzato da Vox Italia che si è svolto a Villa Foscarini di Stra, in provincia di Venezia, seguito in diretta da #Byoblu24 “È il più grande business sanitario di sempre”, ha detto, ponendo molti dubbi sulla dinamica di trasmissione che ha interessato ogni Paese del mondo.
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Patto di corresponsabilità: come uscire dalla trappola


Parte dunque la scuola sanificata, sterilizzata, socialmente distanziata, medicalizzata, digitalizzata, imbavagliata, a rotelle: un incrocio tra un presidio sanitario e campo di addestramento paramilitare, di fatto un manicomio. «Sarà un anno straordinario – dice “la ministra” con la consueta profondità di pensiero – nulla sarà come prima».
Intanto ciascuna autorità scolastica, chiamata a interpretare liberamente un’emergenza immaginaria, promulga il proprio statuto sulla sicurezza, con relativo galateo anticontagio e con tanto di codice stradale per interni, e infila il tutto dentro il cosiddetto “patto” di corresponsabilità per simulare che sia frutto di una corrispondenza di amorosi sensi tra scuola, famiglie, studenti.
Questa cosa è chiamata “patto”, quindi, ma solo per scherzo: nella realtà non implica alcuna trattativa, né alcun effettivo accordo. È un proclama della amministrazione che viene sottoposto ai destinatari “per presa visione”, cioè è tutta farina del sacco dell’autorità scolastica, la quale la condisce secondo il proprio estro, e poi però pretende che l’incolpevole ”utenza” la accetti così com’è stata combinata. Perché vogliono farci intendere che le famiglie siano obbligate a sottoscrivere, e quindi a fare propri e pretesamente impegnativi, gli sproloqui della amministrazione in persona del funzionario di turno.
Si stanno moltiplicando, infatti, le fantasiose clausole in cui si stabilisce che il mancato adempimento dell’”obbligo” di firma del “patto” di corresponsabilità comporterebbe come sanzione la non ammissione dello scolaro. Significa che uno studente regolarmente iscritto a scuola e titolare di un diritto (di rango costituzionale) all’istruzione verrebbe lasciato fuori dalla porta perché la mamma e il papà non sottostanno a un ricatto (aggravato perché proveniente dall’istituzione) e agli effetti quantomeno aleatori di un accordo finto e dal contenuto arbitrario. Come in ogni tragedia che si rispetti, le colpe dei padri ricadono sui figli.
In questa minaccia – in via di rapida diffusione – si può toccare con mano tutto il degrado culturale, morale, politico di chi amministra la cosa pubblica non sapendo nemmeno cosa sia. L’illecita trovata si inquadra in un fenomeno più ampio, e oggettivamente devastante, che è il sovvertimento della gerarchia delle fonti del diritto, per cui siamo all’assurdo che una linea guida o un DPCM (che non esiste in rerum natura, ma è un mostro uscito dal cilindro del sovrano) valgono più di una legge e della stessa Costituzione. Insieme, è saltato anche il principio di legalità della azione amministrativa e questo smottamento istituzionale di proporzioni mai viste non può che riverberarsi nei suoi epigoni, originando a cascata una serie di derive incontrollate e incontrollabili.
In questa giungla, dove vige la legge del più forte, chiunque abbia la propria fettina di potere da esercitare, e non sia munito dei fondamentali del diritto e del buon senso, si sente autorizzato a formulare comandi tanto balordi quanto pericolosi perché la maggior parte delle persone, suggestionata e intimidita dal piglio e dalle formule autoritarie calate dall’alto, mette da parte ogni possibile reazione che quel diritto e quel buon senso dovrebbero suggerire.
Il “patto” di corresponsabilità in versione aggiornata – vale a dire quello corredato di reparto Covid – non è altro, insomma, che il precipitato periferico del nuovo repertorio di fonti farlocche come linee guida, DPCM o, peggio ancora, verbali del CTS.
Nel malaugurato caso in cui siate caduti vittima di un sopruso di tal fatta, ecco un possibile testo di diffida da presentare alla scuola di appartenenza:
Data la palese illegittimità della richiesta ricattatoria relativa alla firma del cosiddetto “patto di corresponsabilità”, si diffida l’autorità scolastica dal pretendere la sottoscrizione di un documento privo di ogni giustificazione giuridica e dal precludere allo scolaro regolarmente iscritto il godimento di un diritto costituzionalmente garantito (ex art. 34 Cost). Ci si riserva, eventualmente, di segnalare il fatto alla autorità giudiziaria competente per territorio.

Elisabetta Frezza

Settembre 14, 2020
TAMPONI E BANCHI CON LE ROTELLE.


Lo spiego in parole povere. Voi mandate vostro figlio a scuola, dove imparerà essere fobico e sottomesso all’autorità più folle, e non imparerà nulla d’altro perché nelle condizioni ipotizzate da madama  Azzolina e messer Arcuri  non è pensabile di poter imparare qualcosa. Avrà un livello di stress altissimo. Sarà terrorizzato dal contagio o sarà terrorizzato dall’idiozia di chi gli sta vendendo una mortalità di un’influenza ( il covid è un virus influenzale, non è negazionismo, è scienza) dello 0,06% come un’epidemia da film di fantascienza distopico. In entrambi i casi il cortisolo che fabbricherà come reazione allo stress abbatterà il suo sistema immunitario, e abbatterà  anche la capacità di concentrazione e la memoria.
Dovrete curarlo per anni per l’ipocondria e gli attacchi di panico. Il covid 19 è un virus che ha avuto i suoi momenti più tragici a febbraio e marzo,  quando era il momento di far qualcosa, quando lo si sarebbe potuto fermare, mentre il negazionista Zingaretti prendeva l’aperitivo a Milano, mentre il negazionista Burioni affermava in televisione che il virus non stava circolando, mentre il negazionista Sala dichiarava che a Milano tutto sarebbe restato uguale, mentre il racconta storie Conte cinguettava in televisione che eravamo pronti, mentre non avevamo mascherine, non c’era amuchina nei reparti, le rianimazioni erano insufficienti. Lo stesso raccontatore di fiabe ha affermato, insistendo, che in virus ha ucciso 135000 persone: i morti sono 35000. Non importa! Goebbles, ministro della propaganda di Hitler, diceva: mentite, mentite e qualcosa resterà. Ha fatto scuola.
Supponendo che il compagno di classe di vostro figlio abbia un banale raffreddore, fanno il tampone anche a vostro figlio. Non si capisce perché, dato che il virus non colpisce sotto i venti anni e solo i “sintomatici”, cioè i malati, possono contagiarlo. Gli “asintomatici”, cioè i sani, quelli che chiamano ampollosamente “contagiati” non lo possono trasmettere, perché non hanno la carica sufficiente. C’è anche la possibilità che il tampone risulti positivo, perché è già positivo prima, come dimostrato in Svezia. Per un bambino può essere un trauma qualcuno che ti pianta una roba in gola mentre gli dice, mentendo,  che potresti essere malato di una malattia potenzialmente mortale. Supponendo che vostro figlio sia uno dei tanti tamponi falso positivi, il risultato è che sia lui che tutta la famiglia saranno in quarantena per 15 giorni, o anche di più se qualcuno vuol applicare l’incredibile  prassi, disapprovata anche dall’OMS, di aspettare a liberare la gente il tampone negativo . Voi non potrete andare a lavorare. Se avete un negozio dovrete chiuderlo. Se siete un dentista dovrete disdire tutti i vostri appuntamenti. Se in famiglia c’è un  malato grave che necessita di terapie continuative, per esempio un malato di cancro che deve fare la chemio, un malato di infarto che deve fare il controllo cardiologico, non avrà accesso all’ospedale.
A mio sommesso avviso bisognerebbe che qualcuno rispondesse ai quesiti:
Se lo stesso inventore dei tamponi, il premio Nobel Kay Mullis,  raccomanda di non usarli come mezzo diagnostico, perché noi li usiamo come mezzo diagnostico?
Gli strumenti denominati tamponi, dove sono fabbricati, specie quelli a risposta veloce?
Se vengono dall’estero da dove? I tamponi sono made in China? Come il virus e come le finanziarie che stanno acquistando le nostre imprese svenduta a causa del virus, quando si dice la combinazione.
Quanto sono realisticamente affidabili specie sugli asintomatici, detti volgarmente sani da noi bifolchi cafoni complottisti sporchi brutti e cattivi?
Possono essere fabbricati in Italia? È realistico pensare che possano essere fabbricati in Italia, per esempio dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Rifredi (Firenze)?
Quanto costa un tampone? Quanto costa l’oggetto in sé, lo stipendio all’operatore che lo usa e quanto costa il laboratorio che lo legge? Quanti soldi si sprecano facendo inutili tamponi a gente sana?
E ora parliamo dei banchi, i ridicoli banchi che per il fatto di avere le rotelle fermano i virus. Non possono contenere libri, sono un disastro per i bambini mancini e per i bambini sovrappeso.
I banchi ridicoli di madama Azzolina e messer Arcuri impediscono la socializzazione. Nota Rachele Sagramoso, blogger, opinionista, ostetrica e madre di sette bimbi, che l’incredibile è che i genitori che hanno scelto l’ educazione parentale sono sempre stati messi in croce perché i loro bambini rischiano di rinunciare alla socializzazione, anche se in realtà la maggioranza dei pedagogisti ha sottolineato come fino ai 3, 4 anni non ci sia la spinta verso l’altro bambino, in quel periodo il bambino deve socializzare con mamma e papà. Soprattutto mamma. I seggioloni voluti dal ministro signor Azzolina non sono più i banchi nei quali i bambini incontravano il compagno di banco, il primo incontro sociale importante della propria vita, il primo sforzo a accettare un altro e anche la prima collaborazione, era una maniera per addestrarsi alla cooperazione, al sostegno reciproco all’empatia se vogliamo, perché, ovviamente, se vedevi il compagno in difficoltà gli davi la dritta  corretta per arrivare alla fine compito. Con i banchi della premiata ditta Azzolina/Arcuri  il bambino non è solamente da solo, isolato, non coopera, non guarda gli altri, non condivide, non impara l’empatia,  ma è addestrato a pensare solo per sé e a guardare gli altri con sospetto come potenziali nemici. Imparerà a denunciare compagno che non ha la mascherina. Un piccolo delatore terrorizzato.
“Non voglio aggiungere un altro inutile parere a quello delle migliaia di esperti che in questi mesi ci hanno detto tutto e il contrario di tutto. Dico solo che mi sembra di vivere in un romanzo distopico, una follia totale”,  commenta la giornalista scrittrice Costanza Miriano, madre di 4 figli.
Daniela Reina, referente per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione La Scuola Che Accoglie, si pone il problema, che nessuno ha posto  dei bambini diversi:  Come si può pensare ad un efficace e sereno ambiente di apprendimento, se gli insegnanti di sostegno, come da indicazione del CTS, dovranno relazionarsi con loro muniti di mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose? Per gli alunni con disabilità il contatto, la relazione sono necessari affinché conoscano il mondo. Come può esserci vera relazione, vero contatto, comunicazione empatica se davanti all’alunno sta un’astronauta? E pensando a ciò che dicono le Linee guida per la Didattica Digitale Integrata, la scuola deve giustamente garantire la frequenza scolastica in presenza agli alunni con disabilità, perché per loro diventa difficoltoso relazionarsi con uno schermo, ma magari il resto della classe o buona parte di essa sarà a casa a fare la didattica a distanza! Ed anche in tal caso non ci sarà vera relazione!”
La signora Azzolina sa che esistono i bambini con disabilità? Sa che esistono i bambini?
Nel frattempo che qualcuno risponda, non mandate i vostri figli a scuola. Non firmate il patto di corresponsabilità che vi chiederanno di firmare per iscrivere il figlio a scuola. Questo patto prevede le regole covid, tampone in faringe, stanza di isolamento se il bambino ha in raffreddore, che il bambino sia visitato dal cosiddetto medico covid senza il parere dei genitori.
Se non lo firmate il bambino non potrà andare a scuola. Magnifico. Informate il dirigente scolastico che lo tenete a scuola parentale, non parificata, parentale e informatevi su come si fa una scuola parentale.
Potete farcela.

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