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lunedì 12 ottobre 2020

Covid-c6

Caos Vaticano, vertice Papa-cardinali

Domani via web riunione d'urgenza del "C6": sul tavolo finanze e riforma della Curia

Una riunione del «C6» presieduta dal Papa, a distanza, tramite internet, per dare uno sprint finale alla riforma della Curia Romana, all'indomani degli ultimi scandali finanziari che stanno facendo tremare le mura leonine.


Domani, per la prima volta, il Pontefice si collegherà tramite un'applicazione digitale, la stessa usata anche dagli altri cardinali del consiglio, per riaprire i lavori del team che da anni lavora alla nuova Costituzione Apostolica e che, a causa dell'emergenza Covid-19 non si riuniva dallo scorso febbraio. Gli incontri del «C6» si erano sempre tenuti dal vivo, a Casa Santa Marta, ma dopo l'esplosione della pandemia era diventato impossibile per i porporati provenienti dai cinque continenti raggiungere il Vaticano. Per questo, Francesco, ha accettato la proposta di riunirsi virtualmente con i «saggi», bloccati nei loro Paesi: India, Germania, Honduras e Stati Uniti.

Alla riunione parteciperanno infatti il cardinale Sean Patrick O'Malley da Boston, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga da Tegucigalpa, il cardinale Reinhard Marx da Monaco e il cardinale Oswald Gracias da Bombay. Con loro anche i membri italiani del consiglio che vivono però in Vaticano o comunque nel Lazio, come il Segretario di Stato Pietro Parolin, il «Governatore» del Vaticano, card. Bertello, e i monsignori Marcello Semeraro e Marco Mellino, segretario e aggiunto del consiglio. All'ordine del giorno anche la richiesta al Papa di avere una data per la pubblicazione della nuova Costituzione: durante la «Fase 2» dell'emergenza sanitaria, era stato il cardinale Marx a portare a Santa Marta al Papa un dossier contenente una copia stampata del documento con tutte le ultime modifiche richieste. A quel punto la palla è passata a Bergoglio per la revisione finale con i cardinali geograficamente più vicini, Parolin e Bertello. Durante la riunione online di domani, però, emergerà anche un'analisi della situazione finanziaria che ha sconvolto i fedeli che hanno anche drasticamente ridotto le donazioni dell'Obolo di San Pietro. Anche per questo Francesco e i suoi consiglieri vogliono adesso un'accelerata verso la realizzazione della riforma.

Un primo segnale è stata anche la sostituzione, dopo aver completato e «sforato» il mandato quinquennale rinnovabile una sola volta (erano stati nominati nel gennaio del 2014), di tre membri della Commissione Cardinalizia di Vigilanza sullo IOR, la banca Vaticana. Escono dalla commissione i cardinali Parolin, Collins e Bozanic ed entrano il filippino Tagle, l'elemosiniere Krajewski e l'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi. Qualcuno aveva letto la sostituzione del Segretario di Stato come un contraccolpo dopo gli ultimi scandali e la vicenda dell'acquisto del Palazzo di Londra, gestita appunto dal dicastero guidato da Parolin. Da Santa Marta rassicurano, però, che da parte del Papa non c'è alcuna intenzione di puntare su qualcun altro per il ruolo di Segretario di Stato.

 

https://www.ilgiornale.it/news/politica/caos-vaticano-vertice-papa-cardinali-1895903.html

La sfida del Papa ai tradizionalisti: “Più potere alle donne nella Chiesa”

L’appello di Francesco dopo l’Angelus: «Basta escluderle dalle istituzioni di responsabilità»

                            Papa Francesco affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano

CITTÀ DEL VATICANO. In mondovisione dalla finestra dello studio nel Palazzo apostolico Papa Francesco lo scandisce forte e chiaro: nella Chiesa servono più donne in posti «di comando», dove «si prendono decisioni importanti». Fumo negli occhi della galassia cattolica più tradizionalista. E all’appello Bergoglio unisce una denuncia: «In genere vengono messe da parte». Lo afferma dopo l’Angelus, pregando affinché «specialmente» la presenza femminile, e più in generale «i fedeli laici, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità».

A differenza di altre sollecitazioni simili, il Pontefice va oltre spiegando che «nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche». E oggi secondo Bergoglio c’è bisogno di «allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte». Il Papa indica ai prelati di ogni parrocchia e diocesi, a cominciare dai Sacri Palazzi vaticani, di «promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti». Altrimenti si continua a «cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale e rovinano anche il volto della Chiesa».

Un monito che si inserisce nell’accelerazione impressa dal Pontefice argentino al processo di valorizzazione delle donne nelle gerarchie ecclesiastiche. Perlomeno nel «recinto di Pietro». E alcuni risultati «iniziano a essere confortanti», afferma una religiosa Oltretevere. Sotto il pontificato argentino in Vaticano sono aumentate le donne impiegate, anche ai piani alti. Non era mai capitato nella bimillenaria storia di Santa Romana Chiesa. La presenza femminile nel personale a servizio del Pontefice e della Santa Sede negli ultimi dieci anni è cresciuta sia in numero assoluto che in percentuale, compresi i ruoli di rilievo. Nel 2010, con Benedetto XVI, erano impiegate in Vaticano 4.053 persone, di cui 697 donne, circa il 17%. Nel 2019 invece, la Santa Sede e la Città del Vaticano assommavano insieme 4.618 dipendenti, di cui il 22%, 1.016, donne. A proposito di incarichi apicali, dopo la nomina di una donna sottosegretario nella Sezione per i Rapporti con gli Stati, il programma riformatore di Francesco recentemente ha registrato un nuovo capitolo con l’introduzione nel Consiglio per l'Economia di sei laiche, scelte tra docenti universitarie e manager della finanza. Una decisione di cui il Papa è particolarmente soddisfatto.

Punto di riferimento intellettuale per chi lavora a un cambio di passo femminile nelle Sacre Stanze è “donne chiesa mondo”, la rivista dell’Osservatore Romano diretta da Rita Pinci. Il sogno è una donna prefetto (ministro), e Romilda Ferrauto ha recentemente scritto che «non è vietato sperare poiché dal 2018, per la prima volta, un laico, uomo, porta il titolo di Prefetto in Vaticano (Paolo Ruffini, Comunicazione, ndr)». «Chissà, forse con papa Francesco quel giorno non è più così lontano», sospira una suora. 

https://www.ilsecoloxix.it/mondo/vatican-insider/2020/10/12/news/la-sfida-del-papa-ai-tradizionalisti-piu-potere-alle-donne-nella-chiesa-1.39408029

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