ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 8 dicembre 2020

Allora come prepararci alla festa dell’Immacolata?

Amare l’Immacolata, la via per imitare Gesù

Durante l’ultimo anno ci siamo avvicinati di più all’Immacolata? L’abbiamo servita? È cresciuto il nostro amore per Lei e perciò per il SS. Cuore di Gesù? Se non ci sono stati progressi, non bisogna scoraggiarsi ma volgersi ancora alla Vergine perché prepari il nostro cuore a purificarsi, accogliere suo Figlio nella Santa Comunione e guadagnare a Lei altre anime. Da un insegnamento di san Massimiliano Maria Kolbe sul significato di vivere come consacrati all’Immacolata.


Pubblichiamo ampi estratti di due meditazioni scritte da padre Massimiliano Maria Kolbe nel 1938 rispettivamente per il mensile Rycerz Niepokalanej (Il Cavaliere dell’Immacolata) e per la sua versione per bambini, il Rycerzyk Niepokalanej (Il Piccolo Cavaliere dell'Immacolata).

***


Si sta avvicinando ancora un’altra volta l’annuale solennità, così cara al cuore, dell’Immacolata Concezione.

Noi, consacrati in proprietà all’Immacolata nelle schiere della sua Milizia, diamo uno sguardo all’intero anno trascorso dall’ultima sua festa e interroghiamoci personalmente:

- Durante quest’anno ci siamo avvicinati di più all’Immacolata?

- Il nostro amore verso di Lei è cresciuto?

- Ci siamo avvicinati maggiormente al SS. Cuore di Gesù attraverso l’Immacolata?

- Ci intratteniamo con più familiarità con Gesù nel tabernacolo? e più ancora dopo averlo ricevuto nella S. Comunione?

- L’amore di Gesù ci attrae verso la croce e ci spinge a contraccambiarlo con un amore disposto al sacrificio, a nostre, spese, con la sofferenza accettata per Lui?

In caso affermativo, ringraziamo di cuore l’Immacolata per le sorgenti di grazie che Ella ha impetrato per noi dal SS. Cuore di Gesù e ha riversato su di noi.

Se invece non vediamo dei grandi progressi nell’amore divino, non scoraggiamoci, ma umiliamoci, chiediamo sinceramente perdono all’Immacolata per non aver approfittato a sufficienza delle sue grazie; preghiamola di chiedere perdono al Salvatore, di offrire la giusta riparazione al SS. Cuore di Gesù e di volgere la nostra trascuratezza, la nostra ingratitudine in un bene ancora più grande, in modo che perfino le cadute divengano realmente per noi altrettanti gradini verso una più alta perfezione (per questo solo, infatti, Gesù le ha permesse); e con piena fiducia, con una fiducia illimitata nella sua particolare protezione, lasciamoci guidare da Lei in modo sempre più perfetto.

Ella ci insegnerà il modo di poter - giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante, nel fedele adempimento dei nostri doveri ordinari e nell’impegno di conformarci alla volontà di Dio - ella ci insegnerà il modo di poter manifestare il nostro amore verso il Cuore divino: un amore generoso, mediante il compimento della sua volontà, nonostante le difficoltà, i sacrifici e le croci (…) [SK 1233].

(…) Allora come prepararci alla festa dell’Immacolata? Come fare per trascorrerla nel modo migliore? Innanzi tutto, laviamo la nostra anima nel sacramento della penitenza, per togliere le macchie del peccato: così facendo essa diventa, almeno un poco, simile all’Immacolata. Inoltre, supplichiamo l’Immacolata affinché prepari il nostro cuore ad accogliere in modo degno il suo divin Figlio Gesù, presente nel Santissimo Sacramento dell’altare: accostiamoci alla Santa Comunione in questo giorno dell’Immacolata Concezione, dedicato a Lei.

Dopo la Santa Comunione pregheremo nuovamente l’Immacolata affinché voglia Lei stessa tener compagnia a Gesù presente nella nostra anima e renderlo così felice come nessuno è mai riuscito a fare finora. La pregheremo affinché Ella voglia offrire a Gesù la giusta riparazione sia per le nostre attuali infedeltà sia per i numerosi torti che Egli subisce nel mondo intero da parte dei peccatori. Ancora, rinnoviamo il nostro atto di consacrazione all’Immacolata. (…) Infine, riflettiamo un poco per chiederci se finora abbiamo servito l’Immacolata con sufficiente entusiasmo (…). Gesù ama assai coloro che lo imitano nell’amore verso la Sua purissima Madre.

E finalmente, per amare con maggiore ardore l’Immacolata, ci impegneremo a pensare a Lei, a leggere e a conversare su di Lei, affinché ciascuno di noi possa conoscerla e amarla sempre di più e possa guadagnare a Lei schiere sempre più numerose di altre anime. La pregheremo soprattutto negli istanti di dubbio, nei momenti di tentazione e di tristezza. Confidando nell’Immacolata, l’anima non ha paura di nulla, non indietreggia di fronte a nessun dovere, fosse pure arduo, assai arduo. [SK 1234]

Massimiliano Kolbe

https://lanuovabq.it/it/amare-limmacolata-la-via-per-imitare-gesu

Perché si festeggia l'8 dicembre

L'immacolata concezione è il dogma cattolico per antonomasia. Ecco perché la Chiesa (e non solo) festeggia questa ricorrenza

Papa Francesco a sorpresa si è recato in piazza di Spagna. Doveva essere un otto dicembre diverso, per via della pandemia. Le polemiche non sono mancate e non mancheranno.



Però Bergoglio ha scelto di stupire. Un retroscena da raccontare non c'era, ci avevano detto dalle mura leonine. Bisognava evitare la diffusione del virus maledetto. Le persone, alla vista del pontefice, si sarebbero comunque assembrate, hanno aggiunto. E Bergoglio, nonostante gli annunci, non si è limitato ad un omaggio privato ma ha optato per il gesto tradizionale: la deposizione di fiori, in una piazza ovviamente diversa dal solito L'immacolata concezione però rimane quella che è. Per quanto, durante la storia del cattolicesimo, se ne sia discusso parecchio. Trattasi di dogma. Come sempre, quando si tirano in mezzo i dogmi, i percorsi possono non essere pacifici. In questo caso, la bolla l'ha firmata Pio IX, il Papa marchigiano che ha chiuso la stagione dello Stato pontificio.

Siamo nati tutti con il peccato originale. Tutti tranna una sola figlia di Dio, che poi diventerà la madre di Cristo. Pio IX renderà magisteriale una considerazione teologica che viene da molto lontano, più nello specifico da Sant'Agostino, che per primo si pone una domanda e risponde al quesito. No, la Madonna non può essere come tutti noi. Altrimenti non sarebbe gratia plena. Dio deve aver previsto per lei una condizione particolare. Un unicum in grado di consentire il compimento della sua storia. Nelle istituzioni cristiane, la dialettica interna è una costante. Non è lecito stupirsi del livello che il dibattito ha raggiunto ai giorni nostri, perché le correnti teologico-dottrinali sono sempre esistite. Vale pure per questo dogma dell'immacolata concezione, su cui la Chiesa ha ragionato per qualche secolo. Il Santo d'Ippona, lo stesso che guiderà Joseph Ratzinger ed il suo pensiero, dà inizio ad un sentiero ragionativo che poggerà poi su apparizioni, prove, medaglie, favorevolezze e contrarietà.

Tutto questo finché (ma in realtà anche dopo) Pio IX non mette un punto: la bolla è del 1854. Da Agostino d'Ippona è passato un millennio e mezzo. Pochi anni dopo Inefellabis Deus, la Madonna per la Chiesa appare a Lourdes. E la conferma dell'immacolata concezione acquisisce ulteriore spazio. Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti (i papi una volta avevano nomi di nascita abbastanza altisonanti) ci ha visto giusto: la Vergine Maria è davvero piena di grazia. La cristianità reagisce in modo diverso: protestanti ed ortodossi non ci credono. I dogmi sono così: o si accettano o no. In realtà, Pio IX ha registrato de iure una situazione de facto, dato che la festività dell'immacolata concezione era abbastanza diffusa già prima del sigillo papale.

Al centro di piazza di Spagna c'è un obelisco che assomiglia a quello di Napoli. Anzi, a Napoli c'è un obelisco vero e proprio: quello voluto da un gesuita come Francesco, mentre quella di Roma è una colinna. Ci sono un sacco di "Franceschi" in questa vicenda. La liquidità per il monumento romano l'ha assicurata all'epoca Ferdinando II, che è figlio di Francesco I e padre di Francesco II detto Franceschiello, che sarà consacrato all'immacolata. L'obelisco napoletano, invece, lo pretende padre Francesco Pepe della Compagnia di Gesù. Francesco, infine, è il primo pontefice costretto a riunciare alla tradizione per via di una pandemia scoppiata in piena globalizzazione, con la presenza fisica della Chiesa che fa un ulteriore passo indietro nell'epoca della secolarizzazione. Re Ferdinando, comunque, regnerebbe sulle due Sicilie, ma è tradizione che quel regno conceda più di qualcosa al Vaticano.

Nel 2020 non doveva esserci il vescovo di Roma e non dovevano presenziare neppure i pompieri, che sono i veri artefici del gesto del dono dei fiori alla Madonna nella ricorrenza del dogma. Invece, un colpo di scena ha fatto sì che la cerimonia si tenesse ugualmente. Sì, ma perché proprio l'8 dicembre? Perché quello è il giorno in cui venne pubblicata la bolla papale di Pio IX. Niente sovrapposizione con qualche festa pagana, quindi.

 -

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/perch-si-festeggia-l8-dicembre-dogma-discusso-1907972.html

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.