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mercoledì 31 marzo 2021

“Gesti di amore”

Già cinque secoli fa a Roma “si sposavano tra uomini”, durante la settimana santa



Leggo:

"Al ritorno da San Pietro incontrai uno che mi avvertì, con molta cortesia, di due cose: che i portoghesi facevano la loro ‘obbedienza’ la settimana della Passione, e poi che in questo stesso giorno la visita era a San Giovanni a Porta Latina, nella qual chiesa alcuni anni prima certi portoghesi avevano formato una strana confraternita. Durante la messa si sposavano tra uomini con le stesse cerimonie che noi usiamo per i nostri matrimoni: facevano la comunione assieme, leggevano lo stesso Vangelo nuziale e poi dormivano ed abitavano insieme. Gli esperti romani dicevano che siccome l’altra unione di uomini con donne era resa legittima solo dalla circostanza dello sposalizio, a questa brava gente era parso che anche quest’altro atto sarebbe divenuto legittimo allo stesso modo, qualora l’avessero autorizzato i riti e i misteri della Chiesa”.

Dunque già “anni prima” dell’odierno sinodo di Germania, i Lanzichenecchi delle nozze omosessuali avevano conquistato Roma, a cominciare dalla sua colonia lusitana?

In effetti, parrebbe che sia così. Quella “brava gente” la pensava proprio come i vescovi tedeschi o austriaci di oggi, che le coppie dello stesso sesso le vogliono benedire in chiesa al pari di uno sposalizio legittimo; e anche papa Francesco vuole per esse “gesti di amore” invece che “condanne” e “legalismi” e “moralismi”.

Poi però, una riga più sotto, quel cronista annota: “Otto o nove portoghesi di quella setta vennero bruciati vivi”. E quella volta a nessuno venne in mente di farsi beffe del Sant’Uffizio, al contrario di quanto oggi accade.

Siamo nel 1581. Il racconto è tratto dal Viaggio in Italiadi Michel de Montaigne, pubblicato per la prima volta due secoli dopo, nel 1774.

Nella tappa romana di quel suo "Grand Tour", Montaigne fu anche ricevuto in udienza dal papa, che era Gregorio XIII, quello del calendario: “un vecchio di più di ottant’anni, senza gotta, senza colica, che si occupa poco degli affari del mondo”.

Al suo arrivo a Roma, però, le guardie del papa s’erano subito occupate scrupolosamente di quel colto viaggiatore. Gli avevano messo sottosopra il bagaglio e sequestrato i due volumi degli “Essais” che Montaigne aveva con sé, il suo capoòlavoro. Glieli avrebbero restituiti l’anno dopo. Censurati.

*

(Devo la scoperta di questo sorprendente frammento a Giuseppe Marcenaro, che ha magnificamente scritto del “Viaggio in Italia” di Michel de Montaigne su “Il Foglio” di sabato 27 marzo).

Settimo Cielo

di Sandro Magister 31 mar

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2021/03/31/gia-cinque-secoli-fa-a-roma-%E2%80%9Csi-sposavano-tra-uomini%E2%80%9D-durante-la-settimana-santa/

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