ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 12 aprile 2021

Fra loro tutto era comune?

BERGOGLIO E PROPRIETA' PRIVATA

    Video del 10° Toro di Marco Cosmo. Bergoglio e la proprietà privata. Condividere la proprietà “non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro”: così Papa Francesco in occasione della Festa della Divina Misericordia.                                                                                     Intervista a Francesco Lamendola  

  

Bergoglio e la proprietà privata 

Intervista al Prof. Lamendola di Marco Cosmodisplay youtube joomla

 


 

Condividere la proprietà “non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro”. Così Papa Francesco commentando durante la Messa celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia in occasione della Festa della Divina Misericordia il passo degli Atti degli Apostoli che racconta che “nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”. - Commento del Prof. Lamendola

 

 

Fonte: Il Decimo Toro 2 del 12 Aprile 2021

http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/archivi/video-del-decimo-toro/10054-bergoglio-e-proprieta-privata

Mons. Ics: Siamo agli Ultimi Giorni…Il Papa Vuole Chiudere Bottega.

12 Aprile 2021 Pubblicato da  24 Commenti

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mons. Ics – che continua a leggere Repubblica! e forse fa bene, perché così ci tiene informati…- ci offre queste riflessioni su un paio di perle scovate proprio lì, e su Vatican News…buona lettura.   

§§§

Caro Tosatti, vorrei evidenziare due fatti gravissimi, che probabilmente son passati inosservati o quasi.

Vorrei pregare i lettori di Stilum Curiae di leggere Repubblica di oggi Lunedi 12 aprile, pagina 17. “La sfida di Bergoglio al capitalismo – Condividere (la proprietà) è cristiano, non comunista”.

Farò due osservazioni: la prima osservazione è su quanto ha dichiarato in proposito il prof. Stefano Zamagni a Vatican News, riportato integralmente a fine articolo citato di Repubblica. La seconda è sul significato misterioso di questa osservazione del Papa. L’articolo è di Paolo Rodari, vaticanista di Repubblica.

 

– Prima osservazione.

Riprendo per intero la conclusione dell’articolo di Repubblica perché è a dir poco scandaloso e vergognoso quello che si legge:

“Le parole del Papa, secondo quanto dichiarato dall’economista Stefano Zamagni a Vatican news, hanno un aggancio con la Costituzione italiana. Nell’articolo 43 si parla infatti di proprietà comune: <La proprietà privata non basta. Bisogna renderla compatibile con forme di proprietà pubblica ma, soprattutto, con forme di proprietà comune>”.

Riporto ora l’articolo 43 della Costituzione, copiato dal sito ufficiale dello Stato Italiano. Prego leggerlo con attenzione e confrontarlo con quanto scrive Zamagni:

***

COSTITUZIONE ITALIANA

Articolo 43

A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

***

Stravolto completamente lo spirito dell’art.43 della Costituzione, ad uso menzognero e subdolo. Ma Zamagni non è il solito professorino “pierinesco” e supponente, è il Presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, è colui che ha organizzato l’evento ad Assisi Economy of Francesco,è colui che lascia intendere di aver ispirato e scritto l’Enciclica Fratelli Tutti. Il valore reale di Zamagni lo si può dedurre nell’ utilizzo che fa dell’art. 43 della Costituzione. Ma è l’economista del Papa, cioè, di questo papa…

 

– Seconda osservazione.

L’ osservazione del Papa:<Condividere la proprietà è cristiano, non comunista>, non è confondente, è misteriosa e va interpretata nel contesto del pensiero di Bergoglio secondo la sua “morale di situazione” così tanto spesso affermata. Sarebbe una considerazione “comunista” se esprimesse odio verso chi ha proprietà, verso il capitalismo. Ma Bergoglio, mentre li maledice da una parte, dall’altra ci va a braccetto con i tycoon malthusiano-ambientalisti americani. Ci scrive le Encicliche, con i potenti miliardari americani malthusiano-ambientalisti.

Allora ? Allora è semplice, Bergoglio vuole solo confondere e far considerare il Papato una istituzione da discreditare. Con una aggiunta riferita specificamente alla questione della proprietà. Vuole arrivare a sentirsi chiedere di cominciar lui a condividere i suoi beni (quelli della Chiesa, naturalmente ), non vede l’ora che lo provochino su questo punto, per potere svendere tutto e chiudere bottega.

Siamo agli ultimi giorni, caro Tosatti…

MonsICS

https://www.marcotosatti.com/2021/04/12/mons-ics-siamo-agli-ultimi-giorni-il-papa-vuole-chiudere-bottega/


Il cristianesimo comunista (di Papa Francesco)? No grazie




Condividere proprietà e beni non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro. Così, riprendendo gli “Atti degli Apostoli”, ha detto Papa Francesco durante l'omelia della messa celebrata nella chiesa di Santo Spirito in Sassia a Roma, in occasione della Festa della Misericordia. Probabilmente la frase del Santo Padre è stata estrapolata - infatti i principali media non ne hanno dato grande risalto, tuttavia non bisogna abusare del sottointeso – dal contesto di un appello a non cedere all'indifferenza, ma a vivere la condivisione, parole certamente da approvare. Sarebbe incredibile la proposta di un cristianesimo comunista da parte della chiesa cattolica, che nei secoli è stata un’istituzione di potere e ricchezza, laddove il suo lato pauperista/rivoluzionario, si pensi a Francesco d’Assisi, è apparso minoritario.

L’uguaglianza è una caratteristica secondaria del cristianesimo, invece la principale è l’immortalità dell’anima, la vita dopo la morte, celebrata nella precipua ricorrenza ossia la Pasqua. L’abolizione della proprietà privata è contro natura e ha portato all’orrore del comunismo, regime basato sulla mancanza di libertà, la paura, la delazione, l’impossibilità di vivere pienamente e il privilegio di pochi, come testimoniano, per esempio, Corea del Nord, Cuba e Cina (in quest’ultimo caso c’è il paradosso/ossimoro del comunismo con un’economia di mercato di Stato). Inoltre, non valgono due pesi e due misure: se il cristianesimo delle origini sperimentò forme di condivisione dei beni, consentiva anche il matrimonio dei sacerdoti, come dimostra il miracolo della suocera di Pietro, il successore di Cristo e il predecessore del Papa, che era quindi sposato, mentre l’obbligo del celibato fu introdotto nel Medioevo.

https://www.affaritaliani.it/blog/lo-sguardo-libero/il-cristianesimo-comunista-no-grazie-733684.html?ref=ig



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