ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 6 luglio 2021

Attacco alla libertà

 DDL Zan: un video da vedere assolutamente!!! Chiaro, chiaro, chiaro. Da diffondere.

Se il video qui sotto non si apre, cliccare qui


https://www.sabinopaciolla.com/ddl-zan-un-video-da-vedere-assolutamente-chiaro-chiaro-chiaro-da-diffondere/


Ddl Zan, Salvini: non vorrei che qualcuno non avesse intenzione di tutelare i diritti, ma farne solo una battaglia ideologica


I due Matteo di nuovo insieme. O meglio, di nuovo dalle vedute simili, stavolta per quanto riguarda il discusso Ddl Zan che sta per vivere le ore decisive della sua dibattuta notorietà. È scontro aperto nel ramo di sinistra di Palazzo Chigi dopo la ritirata di Italia Viva sul testo del Disegno di legge S. 2005 (Zan), che secondo quanto dichiarato da Matteo Renzi, così com’è scritto rischia di non passare al Senato: una posizione contestata dal PD e da diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, nonché rispedita al mittente con forza dallo stesso Alessandro Zan da cui nasce la proposta.



RADIO RADIO, SALVINI ▷ “DDL ZAN? NON VORREI CHE QUALCUNO NON AVESSE LA BENCHÉ MINIMA IDEA DI TUTELARE I DIRITTI”.

Questo soprattutto perché a detta dei contestatori, le posizioni italovive si fanno più vicine al lodo di centrodestra, che invece è per l’aggravamento delle pene per chi discrimina con annessa cancellazione di alcuni dei dieci articoli del Ddl Zan.

Ce ne ha parlato in diretta il Segretario della Lega Matteo Salvini, facendo riferimento in particolare a tre articoli del disegno di legge, tolti i quali “la legge verrebbe approvata in due minuti“, come probabilmente si dirà domani nella riunione tra i Capigruppo.

Il leader della Lega si riferisce ovviamente ai punti su cui più si è dibattuto sin dall’inizio e che hanno suscitato le maggiori perplessità sulla legge contro l’omotransfobia, vale a dire i tre articoli che riguardano scuola, libertà d’opinione e l’istituzione della cosiddetta «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia»: punti che, secondo Salvini, rendono la battaglia dei Dem una causa prettamente ideologica.

Ecco il suo intervento ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani su Radio Radio:

“Quello che non va nella legge Zan nella sua parte ideologica, che non è contestata solo da Salvini su Radio Radio ma dal Santo Padre, da associazioni di femministe, di gay, di lesbiche, da costituzionalisti, è l’ideologia che prevede reati di opinione e carcere per chi ha una certa idea di famiglia, che non pretendo sia quella giusta ma che deve avere la libertà di confrontarsi con altri. C’è chi ritiene che la mamma sia la mamma, che il papà sia il papà e che l’utero in affitto sia una pratica barbara: ebbene, c’è un articolo di questa legge Zan che mette a rischio questa libertà di opinione.

“L’altro passaggio criticato e criticabile riguarda le scuole e i bimbi fin dalle elementari, con degli insegnamenti – qualcuno dice degli indottrinamenti – che a 6-7 anni sono sicuramente prematuri e che spettano alla mamma e al papà, perché qualcuno vorrebbe negare che il maschietto sia il maschietto e la femminuccia sia la femminuccia e che decidi cosa sei da grande. Poi alcune fiabe non vanno bene, alcuni cartoni animati non vanno bene, alcuni giochi non vanno bene e altre amenità di questo genere.

!Gli articoli ideologici contestati sono 3: l’1, il 4 e il 7. Tolti questi la legge si approva in due minuti e si aumentano le pene per i criminali che discriminano, che abusano, che aggrediscono fisicamente o verbalmente.

“Non vorrei che qualcuno non avesse la benché minima intenzione di difendere il diritto alla vita, alla libertà, all’amore di gay, lesbiche, o trans, ma volesse farne solo una battaglia ideologica. I casi sono due: o domani ci si mette d’accordo e si tolgono quei punti che, ripeto, perfino la Santa Sede (di solito molto prudente) dice essere contestabili e si approvano queste pene severe nei confronti di chi discrimina; oppure se Letta si ostina a non voler ascoltare niente e nessuno e parla dell’Ungheria, e parla dei marziani, e parla di cose che non c’entrano niente con l’Italia e gli italiani, rischia di vederla affossata. Tutta la legge, non tre articoli. Tutti e dieci“.

Fonte: Radioradio.it.

6 Luglio 2021   Blog dell'Editore

di Vik van Brantegem


La famigerata legge "colorata", già approvata in un ramo del parlamento, sembra vivere qualche piccolo travaglio.

Eppure i numeri c'erano tutti, per un copia-incolla rapido e netto. 

Senonché, prima le (ridicole e timide) rimostranze di Oltretevere (una pezza peggiore del buco, che tutto rivela di questa "gente" ormai prostrata al mondo) e poi le bizze di Renzi, hanno creato qualche piccolo inconveniente. 

Chi ha capito il vero motivo di questa manfrina? Perché frenare su questa corsa che sembrava inarrestabile?

Invece il tizio di Rignano si avvicina addirittura alle posizioni critiche di Salvini, proponendo qualche piccolo "annacquamento" per addolcire gli aspetti più estremi di questo DDL. 

Perché? 

In primis, il Pinocchio toscano, che avrebbe dovuto lasciare la politica diversi anni fa, rimarca il suo essere decisivo e mostra narcisisticamante di avere in mano il pallino del gioco, rispetto al quale tutti gli altri sono penose e tristi comparse ubbidienti.

Ma questo è un aspetto comunque accessorio e collaterale.

Esiste una ragione ancora più pesante e decisiva, più volte rimarcata addirittura dal presidente del consiglio, nei giorni della sua investitura: 

nel momento più decisivo del viaggio finale, con il macchinista del whatever it takes concentrato totalmente nel portare il treno italia verso la sua definitiva Cassandra Crossing, l'ecumenismo politico diventa dogma.

La parte ultima dell'itinerario di sterminio, iniziato nel lontano giugno 1992 al largo di Civitavecchia, proprio dallo stesso soggetto richiamato in sella a completare l'opera omnia di smantellamento, prima industriale ed economico e poi anche umano, non ammette distrazioni o voci fuori dal coro, non prevede spaccature o distinzioni, né pericolose controversie che potrebbero disturbare, anche lievemente, il compito di cotanto manovratore, tanto più in vista dell'elezione del nuovo presidente della repubblica. 

Come nei delitti più celebri di Agatha Christie, dove tutti gli astanti si uniscono contro un unica vittima e tutti cooperano affiatati all'assassinio in questione, senza distinzione di colpa o possibilità di chiamarsi fuori, e meno che mai di impedire quanto deciso.

Magari anche con ruoli e sfumature diverse, tutte però convergenti all'unico obiettivo ineludibile. 

E siccome non manca mai la farsa, utile a distrarre quanto basta i designati, è raccapricciante che il calcio ci veda fino al momento vincenti e accreditati di grandi traguardi, esattamente nel momento più apicale del Requiem Aeternum tricolore. 

Il trionfo della totale distopia dei nostri tempi: la più grande sconfitta vestita da vittoria, un inginocchiamento definitivo e irreversibile, mascherato da trionfo.

Che prevede possibili festeggiamenti attorno ad un pallone rotolante e silenzio gelido sul corpo di un paese giustiziato.


Marco Palladino

https://t.me/Amici_dei_Triarii/169




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