di Margherita del Castillo
26-11-2011
“E’ un segno visibile del Dio invisibile, alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di Colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime.” Così Benedetto XVI definì la Sagrada Familia di Barcellona durante la celebrazione della dedicazione del tempio, un anno fa da lui proclamato Basilica Minore. Uno spazio intriso di spiritualità in ogni dettaglio, dalle facciate, dedicate alla Natività, alla Passione e alla Gloria di Gesù, fino agli elementi strutturali, in cui sono espliciti i riferimenti alla fede cristiana - le torri campanarie sono dodici come gli apostoli, altre quattro rimandano agli evangelisti – e ai particolari delle vetrate istoriate con soggetti biblici e delle giaculatorie sulle pareti.
Spiritualità, dunque, ma anche arte e scienza, perfettamente armonizzate nella pietra della chiesa catalana. Una mostra a Roma ne racconta la storia, dalle origini al completamento delle navate che ne ha permesso la consacrazione e l’apertura al culto.
Risale al 1881 l’acquisto di un terreno al centro del quartiere barcellonese de l’Eixample da parte dell’Associazione Spirituale di Devoti di San Giuseppe che intende fare costruire un tempio espiatorio intitolato alla Sacra Famiglia. Antoni Gaudì è il terzo architetto a dirigere il cantiere della fabbrica: a lui si deve la conclusione della cripta, la definizione dell’impianto basilicale a cinque navate con una crociera a tre e un alto tamburo che conferisce a tutto lo spazio uno slancio verticale.
Il percorso espositivo accolto nel Braccio di Carlo Magno inizia raccontando l’avventura umana e professionale di questo straordinario architetto, considerato il maggiore esponente del modernismo catalano, movimento di cui condivide i presupposti ideologici ma che arricchisce con fantasia onirica e un gusto estroso del tutto personali, traendo ispirazione dalle forme della natura, ricorrenti in tutte le sue opere. Le sezioni della mostra presentano i casi più emblematici, aiutando il visitatore a capire l’uso che Gaudi fa dei diversi materiali - ferro battuto, vetro e ceramica - e dei colori, alla ricerca delle svariate possibilità che le arti applicate gli offrono. Si intuisce subito che la sua architettura non è frutto del caso, ma di una tecnica molto precisa e di un metodo sperimentale ancora oggi attuale.
Alla costruzione della Sagrada Familia “l’architetto di Dio”, come lo chiamavano i suoi contemporanei, e ora Servo di Dio, lavora per oltre quarant’anni iniziando qui il dialogo serrato, e non ancora concluso, tra arte e fede che ha dato vita e forma all’esempio più rinomato della vivacità della cultura catalana e della matrice cristiana delle sue creazioni artistiche.
GAUDI’. LA SAGRADA FAMILIA DE BARCELONA
Arte, scienza e spiritualità
Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno
Fino al 15 gennaio 2012
Orari: 10 – 18. Chiuso mercoledì
Ingresso gratuito
Info: 06 6988 4095
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-larte-di-gaudin-mostra-a-roma-3723.htm
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