L’oligarchia economica domina la politica, con la benedizione del Vaticano
di Matteo Castagna
Abbiamo letto nei dettagli dei post della settimana come Mario Monti sia l’espressione diretta dei poteri forti, delle oligarchie che fanno capo al FMI e soprattutto delle grandi lobbies finanziarie legate a doppia mandata Oltreoceano. Qualora divenisse premier, si sancirebbe, se ce ne fosse ancora bisogno, il primato dell’economia sulla politica. Primato di un’economia globale gestita dalle solite famiglie dei soliti noti.
Chi è in Italia lo sponsor principale di Mario Monti, uomo legato alle logge più influenti del pianeta, come già ampiamente documentato anche da questo sito?E’ il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’ex comunista, convertito al gran capitalismo delle oligarchie mondiali. Come non vedesse l’ora di insediare ufficialmente la persona più gradita a chi conta davvero, non appena Berlusconi ha annunciato di voler dare le dimissioni, ha nominato Monti senatore a vita, candidandolo de facto alla poltrona di Presidente del Consiglio. Ora, tutti gli ambienti politicamente corretti, a partire dall’opposizione sino ai media come il Corriere della Sera o Repubblica, osannano il “rottamatore” Napolitano e l’autorevolissimo, stimatissimo, amatissimo (dai poteri forti) Mario Monti. Un’ipocrisia senza limiti.
Non dobbiamo stupirci più di tanto, però. I gruppi finanziari presenti alla riunione del Bilderberg in quota italiana, i loro politici e i loro media di riferimento costituiscono una piramide di potere. Poteva essere esente la pur meno influente Massoneria italiana? Penso proprio di no. La benedizione a Napolitano era giunta già dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, al momento della sua elezione:
«A nome dei Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia e mio personale desidero manifestare pubblicamente le nostre vivissime felicitazioni per la elezione alla Presidenza della Repubblica italiana. Questa elezione rappresenta uno dei momenti più alti nella vita democratica del nostro Paese. Intendo ribadire al Presidente la lealtà dei Liberi Muratori tutti del Grande Oriente d’Italia e il loro totale rispetto della Carta Costituzionale, nella certezza che Egli eserciterà il supremo magistero della Repubblica, in modo da favorire la libera espressione di tutte le istanze filosofiche, culturali, politiche e religiose che si manifestano nel Paese. Sono altrettanto certo che Egli saprà mirabilmente rappresentare il vincolo profondo che unisce in comunità tutti gli Italiani diventando simbolo dell’Unità nazionale che dalla tradizione risorgimentale anima lo spirito e l’impegno civile del Grande Oriente d’Italia».
E la benedizione per Monti ne è la diretta conseguenza. Quest’ultimo mantiene la carica di preside dell’Università Bocconi. È stato il primo presidente del Bruegel, un think-tank, nato a Bruxelles nel 2005, composto e finanziato da 16 Stati membri e 28 multinazionali. È inoltre presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg. Dal 2005 è International Advisor per Goldman Sachs.
Risulta evidente che chi ha contribuito a “far fuori” Silvio in questo frangente è andato in linea, consapevolmente o meno, con i più influenti e pericolosi poteri forti che comandano il mondo.
A questo punto, poteva mancare l’apprezzamento della “chiesa conciliare”? Certo che no.
Ieri pomeriggio L’Osservatore Romano ha elogiato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricordando che «diverse forze, politiche, e non solo» gli «riconoscono un equilibrio e una sapienza esemplari nella guida di questo difficile passaggio della vita del Paese». I vertici della Conferenza episcopale sono contrari alle elezioni come pure a ribaltoni con governi sostenuti da maggioranze diverse da quella uscita dalle urne nel 2008. Monti ha buoni rapporti con il rettore dell’Università Cattolica Lorenzo Ornaghi, uomo notoriamente molto vicino prima al cardinale Camillo Ruini e ora al suo successore Angelo Bagnasco. E non è un caso se anche dalle associazioni del mondo del lavoro che hanno dato vita al Forum di Todi siano arrivati segnali di assoluta contrarietà all’ipotesi delle elezioni anticipate e aperture verso l’ipotesi del governo Monti. Vale la pena ricordare, per chiudere il cerchio, cosa disse Mario Monti, invitato a San Giovanni in Laternano dal cardinale Vicario di Roma Agostino Vallini, il 23/02/2010, presentando l’enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI:
«La Caritas in veritate sembra quasi un documento guida di governo tecnico della società, in cui l’economia ha un ruolo fondamentale, come esito naturale della riflessione etica, con la quale concordano anche coloro che non condividono la visione etica cattolica». In quella occasione, il Presidente della Commissione Trilaterale, membro del Bilderberg, International Advisor di Goldman Sachs e ora candidato premier disse pubblicamente di «essere cattolico». Sinceramente, non riesco a vedere compatibilità tra l’essere cattolico e tutto il resto. Forse è per questo che porto gli occhiali e sto bene così.
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