ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 29 dicembre 2011

Gli ispiratori del vaneggiamento pseudo-ecumenico

GUENON E HEIDEGGER, ABBAGLI GNOSTICI E LUMICINI FILOSOFICI PER INQUINARE LA VERITA' CATTOLICA 

di Piero Vassallo

Nel 1959, quando il delirio dei nuovi teologi stava uscendo dal margine in cui lo aveva relegato l'enciclica Humani generis di Pio XII, Gianni Baget-Bozzo pubblicò, nella rivista "Studium", un saggio, "Dal razionalismo alla gnosi", in cui erano puntualmente elencati i segnali della tempesta pseudo-ecumenica, che stava addensandosi sopra la Chiesa cattolica, in festoso cammino verso il Concilio Vaticano II.

Uditore e divulgatore dei lungimiranti discorsi del cardinale Giuseppe Siri sugli estremi languori del pensiero moderna e sulla riemersione della gnosi ereticale, Baget-Bozzo definiva l'umiliante metamorfosi delle verità fino ad allora portate in trionfo dagli atei filosofanti: "Fallito il grandioso tentativo hegeliano di ridurre alla ragione la natura e la storia, ritorna drammatica l'esperienza della dualità, il pensiero ricorre a una conoscenza metalogica (l'apertura all'essere di Heidegger, l'intuizione bergsoniana) distinta e parallela alla conoscenza scientifica".
Congedate le filosofie in discesa dall'illuminismo, il pensiero dei moderni apostati si rifugiava nel teatrino della doppia verità: difendeva la granitica fede nella Scienza sovrana (una mitologia oggi sopravvivente soltanto nei comici pistolotti dei darwinisti) ma ammetteva l'eventualità di una conoscenza personale del soprarazionale o la tradizione di esso.
Lo sdoppiamento del pensiero moderno aprì un varco ai fumi tossici dell'esoterismo di stampo massonico.

Sant'Egidio in libertà vigilata (..?..)

La segreteria di Stato autorizza "La Civiltà Cattolica" a pubblicare un articolo elogiativo della Comunità. Ma con numerosi tagli al testo originale, sui punti di disaccordo. Eccoli a uno a uno. Quanto al fondatore Riccardi...

di ***



CITTÀ DEL VATICANO, 29 dicembre 2011 – “Sant’Egidio: profilo di una comunità cristiana”. È questo il titolo di un articolo de "La Civiltà Cattolica" sulla comunità fondata a Roma nel 1968 da Andrea Riccardi, uscito proprio nei giorni in cui questi è diventato ministro di governo.

I giudizi dell'articolo sono elogiativi anche riguardo alla "diplomazia silenziosa" praticata dalla Comunità. E già questo desta sorpresa, dal momento che le bozze de "La Civiltà Cattolica" sono riviste dalla seconda sezione della segreteria di Stato, cioè dal ministero degli esteri vaticano, dove la diplomazia di Sant’Egidio continua ad essere considerata più di intralcio che di aiuto all'attività istituzionale della Santa Sede nel mondo.

L'articolo ha per autore non uno degli "scrittori" del quindicinale dei gesuiti di Roma, ma padre Andreas R. Batlogg, direttore delle rivista "Stimmen der Zeit" dei gesuiti tedeschi: una rivista notoriamente più "liberal" della consorella romana e più in linea, semmai, con altre testate della Compagnia di Gesù come la statunitense "America", la francese "Études" o la milanese "Aggiornamenti Sociali".

Il negazionismo

QUANDO ALBERTO MAGGI NEGO' LA RESURREZIONE DI LAZZARO. SCEMPIAGGINI VS MAGISTERO

Pontifex.RomaPadre, con il dovuto rispetto che si deve ad un uomo di Chiesa, mi perdoni. Premetto che io non sono nessuno, mentre padre Alberto Maggi è fine teologo, biblista e sobillatore di popolo ma ... leggiamo insieme: Incontro di approfondimento biblico “L’ultima beatitudine”, con Alberto Maggi (dal 27 al 28 gennaio 2007). Dice Alberto Maggi: "...Al che ci si chiede: ma ha fatto loro un favore Gesù allora? Se noi lo crediamo, se con la morte si entra in una condizione di vita che non ci sono parole per definirne la pienezza, la felicità, la gioia...se con la morte si entra in una dimensione di vita che è di una pienezza incredibile, ma Gesù ha fatto loro un favore o ha fatto loro un dispetto risuscitandoli?" [Innanzi tutto è bene ricordare che prima della Passione del Signore i giusti che morivano non accedevano alla beatitudine, ma andavano nel seno di Abramo]. Continua l'aspirante Martin Lutero: "E una volta risuscitati come sarà stata la vita di queste persone sotto l’incubo di sapere che prima o poi sarebbero poi dovuti rimorire un’altra volta?" [Se una persona che è morta, ed ha visto Dio, viene da questi risorta, e ricorda l’esperienza, è altamente probabile che abbia appreso un po’ di pazienza e di pacifica uniformità alla volontà di Dio, visto che le avevano i santi prima ancora di vedere Dio dopo la morte]. Continua Alberto Maggi: "Le risurrezioni nei vangeli sono appena 3, un po’ poche. Se Gesù aveva il potere di risuscitare i morti,..." [Sta dicendo quindi che Dio non aveva il potere di farlo!]

Il “parroco partigiano”


A Pisa il “parroco partigiano” promuove raccolta firme pro mondialismo accanto al Presepe
Da anni siamo abituati ai deliri mondialisti e terzomondisti perpetrati da esponenti della “chiesa conciliare” in nome di un non ben definito senso di fratellanza che nulla ha a che fare con l’amore del prossimo per amor di Dio insegnato dal Vangelo e dal Magistero Perenne di Santa Madre Chiesa.
Tali deliri mondialisti sono le applicazioni pratiche delle indicazioni dei vertici conciliari, come spesso abbiamo avuto modo di denunciare. Assisi III è stato, quest’anno, il più triste epilogo dello slancio mondialista, che offende Nostro Signore e l’umanità.
Il parroco di Perignano in provincia di Pisa, “don” Armando Zappolini, per il Natale 2011 ha pensato forse di realizzare una Natività in chiesa, che servisse a tutti, italiani e stranieri come rappresentazione dell’Incarnazione del Dio che si fa uomo per la nostra redenzione? Certo che no. Questo sarebbe stato troppo cattolico, diremmo quasi integralista. E così, in linea col mondialismo vaticano secondista, ha fatto un “presepe” –  udite udite - “antirazzista”… nel classico stile catto-comunista. 

Longarone: il parroco registra Gesù all’anagrafe


DAL CORRIERE DELLE ALPI DEL 27-12-2011
Don Gabriele Bernardi s’è presentato all’anagrafe comunale per l’atto formale. Il sindaco Padrin ha sottoscritto
LONGARONE All’ufficio anagrafe di Longarone devono aver sgranato gli occhi quando hanno visto arrivare don Gabriele Bernardi con una richiesta tanto singolare: il parroco era lì per registrare ufficialmente la nascita di Gesù. D’altra parte, avranno pensato, non c’è nulla di strano: si sa che il pargoletto è venuto al mondo nella notte del 25 dicembre. Per di più, proprio come duemila anni fa, siamo in tempi di censimento della popolazione. Se si tiene poi conto del fatto che nel documento di nascita non è previsto l’inserimento né della paternità né della maternità del neonato, allora la cosa assume contorni ancora più verosimili. Così gli impiegati sono corsi a chiamare il sindaco, perché ponesse firma ed ufficialità all’atto. E alla fine Gesù bambino è stato registrato all’anagrafe di Longarone; data di nascita: 25 dicembre.

"Sindone,oggetto impossibile"



Monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente della commissione diocesana torinese per la Sindone, dichiara all'Osservatore Romano:«La Sindone continua a essere, per la scienza, un "oggetto impossibile", impossibile anche da falsificare».
VATICANISTA DE LA STAMPA
I risultati degli studi condotti per cinque anni sulla Sindone da un'equipe dell'Enea (l'Ente nazionale italiano per le nuove tecnologie e lo sviluppo sostenibile) rendono ancora più improbabile la tesi
secondo cui il telo custodito al Duomo di Torino, che secondo la tradizione cristiana avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione, possa essere un «manufatto», realizzato in epoca successiva al primo secolo. Degli esiti delle ricerche dà conto l'Osservatore Romano nell'edizione di domani, che sostiene che per la scienza la Sindone sarebbe ormai un oggetto «impossibile da falsificare».

ABBAGLI E ILLUSIONI

ABBAGLI E ILLUSIONI ALLA VIGILIA DEL CONCILIO VATICANO II

di Piero Vassallo
Nella seconda metà degli anni Cinquanta, solo gli esponenti cattolici fedeli alla dottrina ortodossa e perciò indenni dall’influsso della chiacchiera giornalistica, osavano proporre una interpretazione realistica e anticonformistica dei segni del tempi, nei quali si contemplava l’inarrestabile movimento sovietico di liberazione dell’umanità. “Liberazione” che Pio XI aveva puntualmente definito “rimedio peggiore del male”.
Esponenti e guide della minoranza refrattarie alle illusioni e ai miraggi di giornata erano i cardinali Ernesto Ruffini, Alfredo Ottaviani e Giuseppe Siri, e i filosofi Cornelio Fabro, Antonio Messineo, padre Julio Meinevielle, Michele Federico Sciacca e Augusto Del Noce.

mercoledì 28 dicembre 2011

Appello personale di don Markus

Appello personale di don Markus, programmatore di Gloria.tv
Cari amici,

Un giovane sacerdote sogna di convertire un villaggio, come il curato d'Ars, o di dare l'assoluzione a lunghe file di peccatori come S. Leopoldo Mandic.

Un altro santo, S. Massimiliano Kolbe, non ha convertito alcun villaggio e non ha dedicato tutta la sua vita ai penitenti. Come apostolo della buona stampa, per diffondere il Vangelo passava giorni e notti a posizionare i caratteri sulle macchine di stampa dell'epoca.

Chi li chiama fratelli maggiori..? -2

THE OTHER ISRAEL – documentario molto istruttivo sulla storia d’Israele e del sionismo(Eng)

Chi li chiama fratelli maggiori...? - 1

Il ruolo nello schiavismo di eminenti rabbini


I RABBINI ANTI-NERI NELLA STORIA AMERICANA[1] 

La pubblicazione nel nostro blog “On the Contrary” di questo estratto di uno studio di Jackie Muhammad non deve essere considerata un’approvazione delle sue idee o di quelle di TheNation of Islam. Viene qui pubblicato per stimolare ricerche, indagini e discussioni fuori dagli stretti confini di ciò che i custodi dell’Establishment considerano ammissibile. 

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Esaminato il ruolo nello schiavismo di eminenti rabbini

Di Jackie Muhammad

Tratto da Nation of Islam Research Group [Gruppo di ricerca della Nazione dell’Islam], volume 2, numero 20, 2011

Mosè Maimonide
Uno dei rabbini più famosi del mondo fu Mosè Maimonide, un rabbino del dodicesimo secolo  considerato uno dei più grandi pensatori dell’Europa medioevale. È chiaro che non pensava quando disse che i neri erano “biologicamente inferiori” e che gli africani neri erano “più in basso degli uomini ma più in alto delle scimmie”. 

È molto interessante che Maimonide fece queste osservazioni quando gli africani neri, conosciuti come i mori musulmani, esercitavano un’egemonia economica, politica, intellettuale e culturale sulla maggior parte dell’Europa occidentale. Il rabbino Maimonide è considerato “il simbolo della fede pura e ortodossa”, e i suoi scritti sono considerati “l’opera più grande della filosofia religiosa ebraica”. 

Non succede alle false gospe..

Il mantello della Vergine di Guadalupe
E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!

1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.

2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

martedì 27 dicembre 2011

Si può ancora credere nell’Angelo custode?

di Francesco Lamendola - 27/12/2011            Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte] 

È ancora possibile parlare agli uomini dell’Angelo custode?
È “ancora” possibile, vogliamo dire, dopo il disincanto dell’età adulta, che ripudia come “favola” e come “leggenda” tutto ciò che, nell’infanzia, è stato presentato e recepito come appartenente all’ordine soprannaturale della realtà?
Ed è “ancora” possibile farlo, dopo tutte le sdolcinatezze che la cultura New Age, precipitatasi su questo ghiotto boccone per sfruttarlo al massimo, ha ricamato intorno al ruolo svolto nella vita umana dalla presenza dell’Angelo Custode?
C’è, in un paese a pochi chilometri da qui, una edicola sacra, sulla quale è stata affrescata, a grandezza naturale, la classica iconografia dell’Angelo custode: una creatura splendente, alata, immensamente benevola, che prende per mano un bambino e lo accompagna con passo sicuro lungo i sentieri della vita, incontro al mistero finale di Dio.

Sacrilegio a Trento

Sacrilegio a Trento: la ‘chiesa’ di S. Simonino diverrà ‘sinagoga’

Martirio di San Simonino
“HAEC EST ORA VESTRA ET POTESTAS TENEBRARUM!”
d. CURZIO NITOGLIA – 27/12/2011
Il caso “S. Simonino”: un fatto storico
●«Simonino di Trento, Santo, Martire» (I. Rogger, voce Simonino, “Enciclopedia Cattolica”, Città del Vaticano, 1953, vol. XI, col. 640). La S. Sede, con papa Sisto IV, ha permesso il culto privato di Simonino come Martire il 10 ottobre 1475, soli sette mesi dopo il suo martirio. Mentre per l’iscrizione di Simonino col titolo di “Santo” al “Martirologio Romano”: «San Simonino da Trento crudelissimamente trucidato dai Giudei in odio alla Fede» bisogna attendere il 1584 e per il culto liturgico pubblico a Simonino bisogna attendere il 1588 con papa Gregorio XIII. Ora il “Martirologio Romano” è un Libro Liturgico della Chiesa Universale ed ha un’importanza dogmatica e magisteriale enorme, che secondo alcuni confina con l’infallibilità, poiché rappresenta la “Fede pregata” secondo l’adagio “lex orandi, lex credendi”. In senso stretto anche se Simonino è chiamato “Santo” nel Martirologio non si tratta di canonizzazione, ma solo di Beatificazione, tuttavia è una Beatificazione sui generis poiché concede al Beato non solo un culto locale nella Diocesi di Trento, ma un culto universale in tutta la Chiesa, come al canonizzato. I teologi spiegano che Simonino pur se non è stato canonizzato de facto è canonizzabile de jure (cfr. Divinitas 2/2003, “Canonizzazione e infallibilità”).
●Annibale Bugnini alla voce “Martirologio” sulla “Enciclopedia Cattolica” (Città del Vaticano, 1953, vol. VIII, coll. 244-258) spiega che «Il Martirologio è un Libro liturgico della Chiesa universale e ne ha tutto il valore dogmatico». Ossia rientra nell’oggetto secondario dell’infallibilità in quanto Legge ecclesiastica universale.
●Simonino fu martirizzato il 23 marzo 1475 ed il 23 giugno 1475 il processo contro gli omicidi era terminato. Appena un mese dopo la fine del processo, il 20 luglio, papa Sisto IV nominò una ‘Commissario pontificio’ per esaminare accuratamente l’operato del Vescovo di Trento e del processo contro gli assassini di Simonino. Per andare ancora più a fondo il Papa, cinque mesi dopo, dovette nominare una ‘Commissione cardinalizia’, che lavorò dal dicembre del 1475 sino al 20 giugno del 1478. I sei cardinali che componevano la ‘Commissione’ nominata da Sisto IV emisero la seguente sentenza, approvata dal Papa stesso con una ‘Bolla pontificia’: “il processo si è svolto giuridicamente bene e correttamente”.

Teologi (?) furbetti à la coque


CHIESA CATTOLICA: Gesù Cristo e il teologo moderno

Sabato 10 dicembre, a Belluno, il teologo friulano don Rinaldo Fabris, invitato dalla Fondazione Liberal, è venuto a presentare il suo ultimo ponderoso lavoro a cui ha dato il titolo Gesù Nazareno. Sono andato a sentire questo teologo con apprensione ma anche con speranza. Con apprensione perché, negli ultimi tempi, dai teologi sono venute tante di quelle idee confuse e contraddittorie che ci hanno allarmato sino a porci la domanda se essi credono veramente nella divinità di Gesù; con speranza perché, dopo l’uscita del secondo volume su Gesù da parte del Papa teologo, era venuta una folata di vento chiarificatore a spazzare le nubi dell’incertezza.
L’inizio è stato promettente. Il prof. Fabris ha spiegato il perché di quel suo titolo in apparenza riduttivo: Gesù Nazareno, senza alcun altro aggettivo. La spiegazione che ne ha dato mi ha rincuorato, perché essa si rifaceva a quanto sostenuto da Israel Zolli, il rabbino di Roma durante i difficili anni di guerra, poi convertitosi al Cristianesimo assumendo il nome di Eugenio in omaggio e in riconoscenza verso Pio XII. Nazareno significa, infatti, sotto l’aspetto semantico aramaico, “Oratore affascinante e trascinatore”.
Le apprensioni hanno preso corpo subito dopo, quando il professore è passato a ripetere la domanda che Gesù rivolse ai discepoli in quel di Cesarea di Filippo, l’odierna Banias: «Chi dite voi che io sia?»

Priori furbetti à la page

CHIESA CATTOLICA: Enzo Bianchi e i teologi olandesi

Apprendo con piacere della neo-nata vocazione apologetica del priore di Bose, Enzo Bianchi, che, sul quotidiano “La Stampa” di venerdì 23 dicembre, difende la Chiesa (olandese) rispetto a chi «specula» sulla tremenda piaga della pedofilia. La sua analisi è puntuale quando rileva come «i dati confermino ogni volta che la percentuale di tali crimini commessi all’interno delle istituzioni cattoliche non si discosta da quella relativa a qualsiasi tipo di istituzione che si prende cura dei minori, specialmente se prevede la convivenza quotidiana tra educatori e minori».
E fin qui nulla di nuovo, il rapporto Deetman, infatti, giunge alle stesse conclusioni di altre indagini di questo tipo condotte in varie parti del mondo. Il prosieguo rivela però altre intenzioni apologetiche.
«Ancora più improprio – dice Enzo Bianchi – mi appare l’accostamento delle cifre spaventose di abusi all’immagine della Chiesa olandese così aperta e all’avanguardia nella ricezione del Concilio Vaticano II, quasi a lasciar intendere che il clima di rinnovamento di quella stagione e l’episcopato più conciliare abbiano influito al terribile degrado».

Sana Teologia


Natale nella vita terrena, Natale in Paradiso
di Corrado Gnerre
 Quando sulla terra è Natale, in Paradiso è ugualmente Natale? Certo rispondere non è facile, ma... un accenno: per le anime beate, per la loro beatitudine essenziale, è sempre Natale e proprio nella luce di Dio colgono l’unione con il tempo della terra.
Voglio parlare di un argomento che è molto particolare... ma anche molto intrigante. È anche, però, un argomento abbastanza delicato, perché, trattandolo, facilmente si può sforare dalla giusta Dottrina, per cui bisogna fare molta attenzione. Mi riferisco ad una questione che può sembrare di scarsa importanza, ma che invece può avere implicazioni di rilievo soprattutto per quanto riguarda un’ulteriore dimostrazione della veridicità e della bellezza del Cattolicesimo. La questione verte su questa domanda: nel Paradiso esiste la dimensione temporale?

Lo strano caso della teologia della liberazione rivalutata in Vaticano


La possibile candidatura di Gerhard Ludwig Müller, vescovo di Ratisbona, quale nuovo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede al posto del cardinale William Joseph Levada, ha suscitato qualche perplessità all’interno della curia romana per via dei suoi legami con il fondatore della teologia della liberazione, il prete peruviano domenicano Gustavo Gutiérrez.
Ieri, tuttavia, è stato l’Osservatore Romano a ricalibrare la figura di Müller pubblicando un suo articolo uscito lo scorso 6 dicembre sulla Tagespost. Il vescovo Müller, che vanta nel suo curriculum la cura dell’“Opera omnia” del teologo Ratzinger, ricorda che proprio all’interno della prossima uscita in Germania (febbraio 2012) del volume dedicato all’Escatologia saranno pubblicati due testi di Ratzinger nei quali egli, oltre a enucleare i “pericoli” insiti nel movimento teologico ne mostra anche “i princìpi positivi”.

La papista

Io, Catharina. La papista (parte 3)



IO, CATHARINA

terza parte:
LA PAPISTA
 
È Dio che ha separato lo Stato dalla Chiesa: perchè lo Stato la serva. La prima e l’ultima donna che parla al concistoro: “Il papa non tema se anche tutto il mondo gli è contro”. Caterina ai tempi dello scisma: “Il volto della Chiesa insudiciato per le impurità e la superbia” del clero. Caterina impugna spada e rosario, e incita il papa alla crociata. “Rivolgete contro i nemici della fede quelle armi che fino ad oggi avete usato per assassinarvi l’un l’altro”. Guerra contro gli infedeli sì; contro gli eretici no: “perchè sono cristiani”…sempre che non siano catari. “Coloro che sono posti nel giardino della santa Chiesa come fiori odoriferi; e noi vediamo che essi appuzzano tutto quanto il mondo”. “Il papa lavi il ventre della Chiesa”: ossia sradichi la corruzione del clero… o lo farà Dio con la tribolazione. Il pastore preghi e soffra per il gregge peccatore; in caso lo “percuota”. L’ultima profezia di Caterina: sul futuro turbolento della Chiesa

Perché dopo il Vaticano II la Chiesa è Entrata in Crisi. Perché si Risveglierà


Presentazione del libro da parte di Vincenzo Gubitosi presso l'Istuto Superiore di Scienze Religiose in Benevento, il 15 dicembre 2011.
Il nuovo libro di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, La Bella Addormentata. Perché dopo ilVaticano II la Chiesa è entrata in crisi. Perché sirisveglierà, è appena uscito e già suscita attenzione e discussioni. Qual è infatti la grave colpa di Gnocchi e Palmaro? Quella di affrontare di petto le problematiche sorte col Concilio Vaticano II, con quell'amore per la Chiesa che non può che portare ad essere chiari ed espliciti. Dopo decenni di apologetica del Concilio, che addirittura parlava di Chiesa “postconciliare” (come se dal Vaticano II fosse uscita una Nuova Chiesa), dopo i tentativi di “salvare” acriticamente il Concilio, parlando di una sua “cattiva applicazione”, e di fronte a una crisi gravissima e profonda della Chiesa cattolica, il libro La Bella Addormentatacontinua quel cammino intrapreso da Mons. Gherardini e dal prof. de Mattei. È un cammino scomodo, ma è anche l'unico che può riportare, con la guida della Tradizione, la Chiesa a uscire dal disordine e a ricordarsi che il suo compito non è “adeguarsi” secondo regole di marketing, ma custodire e annunciare al mondo la parola di Dio. Ci ricordiamo come si apre il “Simbolo di Sant'Atanasio”? Con la frase: “Chiunque vuol essere salvo deve anzitutto mantenersi nella fede cattolica”. Senza equivoci: fede cattolica. Si dice anche: la Vera Fede.