ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 22 marzo 2012

La nuova evangelizzazione

IN SPAGNA
«Vuoi il posto fisso? Fatti prete»
Il messaggio lanciato in Rete dalla Chiesa spagnola per stimolare nuove vocazioni
«T











e prometo una vida apasionante»
MILANO - Vuoi il posto fisso? Un contratto a tempo indeterminato? E una vita appassionante? Fatti prete. È questo il messaggio lanciato in Rete dalla Chiesa spagnola per stimolare nuove vocazioni. La Conferenza episcopale spagnola (Cee) ha puntato sul marketing virale. Con successo. La videoclip «Te prometo una vida apasionante» è cliccatissima. Ma non tutti condividono la scelta dell’appello 2.0 a diventare testimoni di Cristo.

NEL NOME DEL MARKETING VIRALE - Un lavoro stabile, un reddito garantito, la sicurezza di poter pianificare con tranquillità la propria vita. Chi non vorrebbe trovare tutte queste cose in un annuncio di lavoro? Soprattutto i giovani, coloro che oggigiorno faticano ad uscire dal purgatorio del precariato. Nella Spagna che fa i conti con la recessione il tasso dei senza lavoro è salito a livelli record nell’Ue. Oggi il 50% delle ragazze e dei ragazzi con meno di 25 anni sono disoccupati. E se il loro futuro si fa sempre meno sereno, uno spiraglio di luce potrebbe arrivare proprio dalla Chiesa spagnola. «Quante promesse hai ricevuto che non sono poi state mantenute?» Inizia così il video realizzato dalla Cee, pubblicato su internet qualche giorno fa e che sta facendo discutere animatamente la blogosgera. È in ogni caso evidente che i monseñores dimostrano di conoscere a menadito le moderne tecnologie associate alle sofisticate strategie di marketing. 

CAMPAGNA DI RECLUTAMENTO
 - «Non ti prometto un grande stipendio, ti prometto un lavoro fisso», dice un giovane all’inizio del filmato mentre sorride timidamente alla telecamera. Dopo qualche sequenza ritorna, stavolta in abito talare e più sicuro di sé. «Non ti prometto la comprensione di chi ti circonda, ti prometto che sapranno che hai fatto la cosa giusta», aggiunge un secondo. E ancora: «Non ti prometto una vita di avventure, ma una vita appassionante». Nove sono in tutto i sacerdoti tra i 26 e gli 82 anni che, in rapida successione, spiegano i benefici del proprio lavoro. «Non ti prometto una decisione facile, ti prometto che non te ne pentirai mai». La «campagna di reclutamento» costata 7 mila euro è stata diffusa attraverso YouTube e diverse reti sociali, come Facebook e Twitter. http://www.teprometounavidaapasionante.com/
EFFETTO RATZINGER - I vescovi spagnoli sono convinti che il video aiuterà molti giovani a scoprire la loro vocazione. «Ci siamo guardati un po’ in giro e intervistato un centinaio di preti. Così è nato il video», ha spiegato Isidro Catela, portavoce Cee, durante la presentazione della nuova campagna qualche giorno fa a Madrid. La speranza è quella che aumentino i ragazzi pronti ad indossare il saio. Soprattutto dopo la Giornata Mondiale della Gioventù col Papa a Madrid è accresciuto il numero dei seminaristi. Stando alle cifre della conferenza episcopale, il numero dei preti nella penisola iberica è infatti salito del 4,2% tra il 2011 e il 2012, per stabilirsi a 1.278. Erano 1.738 dieci anni fa (una diminuzione del 25% dal 2002). Ma centra solo la crisi? Molti giovani in Spagna scelgono di farsi prete solo per sfuggire alla disoccupazione? No, dice convinto Miguel Angel Nunez, rettore del seminario di Siviglia.
CARENZA DI PRETI E FEDELI - «Nessuno arriva perché senza lavoro, ma perché vuole dedicare la propria vita alla comunità». Anche lo stipendio - circa 850 euro al mese - non sarebbe il motivo principale per diventare testimoni di Cristo. Dunque resta il quesito sul motivo reale per il quale la Chiesa in Spagna abbia deciso proprio ora di partire con la campagna. Sicuramente vuole ringiovanire il clero. L'età media dei sacerdoti attivi in Spagna è di 63 anni, in alcune zone supera addirittura i 72 anni. Inoltre, vi è una grave carenza di personale: ci sono più di 23.000 parrocchie, ma solo 10.000 sacerdoti. «Qui da noi arriva un prete solo quando muore qualcuno, da tempo non ci sono più funzioni religiose», si lamenta una donna del villaggio Avellanedo (Cantabria). Inoltre, nella cattolicissima Spagna di qualche decennio fa, va gradualmente diminuendo il numero di fedeli praticanti: meno del 15% vanno a messa almeno una volta alla settimana. Sotto il regime di Franco la funzione della domenica era ancora obbligatoria. In alcune comunità il sacerdote chiedeva persino l'aiuto della Guardia Civil per «redimere» le anime perse e portarle in chiesa. Fino al 1955 tale «crimine» era punito con un’ammenda di 25 pesetas.
Elmar Burchia22 marzo 2012 | 

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