MARCO TOSATTI
I lefebvriani hanno mandato al Vaticano una nuova risposta al “preambolo dottrinale” che potrebbe formare la base per una riconciliazione fra la Società di San Pio X e la Santa Sede. Nel marzo scorso, il vescovo Bernard Fellay si è incontrato con il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per discutere della risposta fornita dai lefebvriani al “preambolo dottrinale”. Dopo il colloquio un comunicato del Vaticano giudicava inadeguata la risposta, e chiedeva che la Società di San Pio X fornisse ulteriori chiarimenti entro il 15 aprile 2012. Il vescovo Fellay ha consegnato la “chiarificazione”, e secondo un portavoce non ci saranno dichiarazioni pubbliche fino a quando il Vaticano non avrà fornito la sua valutazione. I lefebvriani avevano detto che non potevano accettare il documento così come era formulato, e avevano chiesto alcuni emendamenti. Il Vaticano chiedeva il riconoscimento della validità degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, oggetto da sempre di critiche e perplessità da parte dei seguaci di mons. Lefebvre. A marzo il Vaticano aveva chiesto una posizione più flessibile, “per evitare una rottura ecclesiastica dalle conseguenze dolorose e incalcolabili”. Fellay nei giorni successivi aveva chiesto ai fedeli e ai membri della Società di pregare con più intensità per “capire qual è la volontà divina e portarla avanti con coraggio”.
The Society of St. Pius X (SSPX) has sent an answer to the Holy See about the “doctrinal preamble” which might be the basis for a reconciliation with the Vatican. In March, bishop Bernard Fellay met with card. William Levada, prefect of the Congregation for the Dotrine of the Faith, to discuss the earlier response given by the Society on the “doctrinal preamble”. After the meeting, the Vatican revealed that the ansie was inadequate, and asked new clarifications in a month’s time, i.e. Aprile 15th. Now bishop Fellay sent the “clarification” and according to a spokesman there will be no further public statements from their side, until the Vatican evaluates the document. The lefebvrians declared that they could not accept the preamble in the original form, and asked for some amendments to be made. The Vatican wanted them to acknowledge the validity of the teachings of the Second Vatican Council, which the followers of mons. Lefebvre see with open hostility and perplexities. In March the Vatican asked them to soften their position, “to avoid an ecclesiastical rupture of painful and incalculable consequences”. In the following days bishop Fellay exhorted the faithful to redouble the fervour of the prayers to the Virgin to,“obtain from her divine Son the lights necessary to know His will clearly and to carry it out courageously.” |
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