Santi™, guerre e altre imprese
La signora Cynthia P. LeMay di Atlanta, Georgia, negli Stati Uniti, fa di mestiere la mediatrice di divorzi per soli miliardari, e collabora con la Chiesa Metodista Unificata di Mount Bethel.
La stessa signora LeMay sostiene di essere mamma e zia di ben sei soldati e soldatessedell’esercito degli Stati Uniti, e in tale veste, ha messo in piedi una ditta denominataBattlefield Saints – “santi per il campo di battaglia” – che pubblicizza aggirandosi per l’aeroporto di Atlanta, uno dei principali punti di transito di reclute statunitensi in partenza per luoghi lontani.[1]
La vera pubblicità però gliela fanno la CNN, CBS e soprattutto Fox News, che hanno fatto conoscere al mondo il suo prodotto: i braccialetti Battle Saint™. la merce deve rivolgersi a un pubblico ampio – e quindi la signora definisce il suo un prodotto “interdenominazionale” – ma deve anche presentarsi in maniera incisiva, per cui la venditrice accenna discretamente anche ai poteri miracolosi dei braccialetti.
I braccialetti costano cinque dollari (“non esponeteli a liquidi, potrebbero perdere colore“), uno va a un fondo per aiutare le famiglie dei militari caduti, quattro se li intasca la mediatrice di divorzi.
I braccialetti Battle Saint™ contengono un massimo di sedici medaglioni – uno con il logo dell’azienda, gli altri con i classici santini della tradizione cattolica (“semplici, speranzosi, quasi vivi”); lasciamo al lettore decidere quanto c’entri con i divorzi miliardari e la Chiesa metodista.
I santi raffigurati sui braccialetti sono selezionati per la loro “attinenza alle nostre truppe”. Ci sono, ovviamente, Barbara, Martino, Giorgio e Giovanna D’Arco; San Michele viene presentato come “protettore del popolo ebraico“, non si sa se come accenno a Israele o nel tentativo di spacciare il talismano a qualche soldato ebreo. San Giovanni di Capistrano ha “ispirato i soldati a combattere e cacciare i turchi“; Sant’Antonio di Padova, probabilmente nel suo ruolo di patrono degli amputati.
E Padre Pio, che compare su tutte le versioni dei braccialetti, cosa c’entra?
Invece, San Filippo Neri c’entra eccome, essendo stato elevato proprio l’11 settembre del 2001 a Patrono delle Forze Speciali degli Stati Uniti.
Il patrocinatore di questa sorta di santificazione laica fu il general maggiore Geoffrey C. Lambert, che vediamo in questa foto con i capelli tinti di un incredibile color carota.
Il signor Lambert ha diretto prima le Forze Speciali degli Stati Uniti e poi la scuola JFK per la guerra “speciale”.
Appena andato in pensione, nel 2004, senza godersi nemmeno un giorno di riposo, è diventato vicepresidente della ditta Science Applications International Corporation (SAIC).
La SAIC, che ha come principale cliente (il 69%) proprio lo stato che fino al giorno prima impiegava il signor Lambert, impiega 44.000 persone nell’immenso campo che spazia tra il militare, il nucleare e l’informatico, senza disdegnare la “cyberintelligence” per imprese private.
Lambert ci sta due anni, e poi passa alla Booz Allen Hamilton, di cui abbiamo già parlato a lungo su questo blog.
Ancora due anni, e vediamo il general maggiore al lavoro invece per la Quantum Sciences Technology, il cui sito riporta il significativo motto, “See what cannot be seen, hear what cannot be heard“:
“Immaginate di sapere che c’è una persona che cammina anche se quella persona non può essere vista, o un aereo che si avvicina anche se non si può sentire.
Immaginate di avere un sesto senso funzionante che vi avvisi di una minaccia, vi faccia sapere dove guardare, vi faccia sapere cosa aspettare. Un tale livello di coscienza situazionale è davvero possibile. Che sia sopra la terra, sulla terra o sottoterra, oggi è possibile riconoscere, localizzare e identificare le minacce nelle tre dimensioni del nostro mondo. Tutto ciò che occorre è ascoltare la terra”.
Il signor Lambert ha chiaramente vinto la lotteria del complesso militare industriale.
Invece, il signor Isaac Camacho, che ha vinto solo il Premio San Filippo Neri (St. Philip Neri Award) delle Forze Speciali, rappresenta l’altra faccia dello stesso dispositivo.
Il padre di Isaac Camacho era un immigrato messicano, che trasportava il cotone nel Texas e morì in un incidente; la madre di Isaac era per metà messicana, per metà Mescalero Apache. Arruolatosi nelle forze speciali, Isaac Camacho fu addestrato a Fort Bragg e mandato nel Vietnam, assegnato al progetto Civilian Irregular Defense Group, istituito dalla CIA per arruolare le minoranze etniche, rinchiudendole in villaggi fortificati.
Isaac Camacho fu catturato dai Viet-Cong; dopo ventun mesi di prigionia, trascorsi in buona parte incatenato a un albero, riuscì a scappare.
Ecco (a destra) il signor Isaac Camacho, con la sua sposa dall’americanissima pettinatura, mentre ostenta il Gold St. Philip Neri, il premio più alto delle forze speciali statunitensi, che “distingue i pochi eletti che stanno al di sopra dei loro confratelli dell’Ordine di Argento o di Bronzo”.
Il generale Smedley Butler fu nei marines per 34 anni, partecipando all’invasione delle Filippine nel 1898, alla prima guerra mondiale e a innumerevoli imprese imperiali nei Caraibi e in America Centrale, per cui divenne uno dei militari più premiati di tutti i tempi.
Nel 1935, scrisse lo splendido manifesto, War is a Racket, un durissimo attacco al nascente complesso militare industriale, che rimane assolutamente attuale.
Come si fa, si chiedeva Smedley Butler, ad arruolare una categoria di lavoratori che non ha il diritto di negoziare la propria paga?
“Napoleone una volta disse, ‘Tutti gli uomini sono innamorati delle decorazioni… ne hanno fame’. E così, sviluppando il sistema napoleonico – il business delle medaglie – il governo ha imparato che poteva ottenere soldati pagando di meno, perché i ragazzi ci tenevano a ricevere decorazioni”.
Il manifesto di Smedley Butler terminava con le seguenti quattro parole, scritte a caratteri cubitali:
TO HELL WITH WAR!
Nota:
[1] La Georgia statunitense ha ben 15 basi militari, nonché innumerevoli altre installazioni; potete divertirvi a cercare l’indotto, dal sito dedicato esclusivamente a pubblicizzarealberghi vicino alle basi militari, ai dodici studi legali di Atlanta specializzati indivorzi militari.
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