ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 29 settembre 2017

Verso la Biogospa?

Tutto quanto a Medjugorje si trasforma in miracoloso...anche il comunissimo alone attorno al sole...https://www.lalucedimaria.it/incredibile-medjugorje-spunta…/

L'imbroglio di Medjugorje

Force, apparizioni e olio miracoloso. Ecco la Medjugorje delle Marche

Nel boschetto visti Maria e Gesù. Il gruppo Amarlis è in affitto dalla diocesi


Una fedele di Amarlis. Sullo sfondo la canonica e la chiesetta

Force (Ascoli Piceno), 27 settembre 2017 - Ci sono le apparizioni della Madonna, c’è il veggente e c’è anche un olio sacro che trasuda da un’icona mariana. E ora ci sono pure le guarigioni miracolose. La Medjugorje delle Marche è Quinzano, una frazione di Force in cui i residenti non si contano nemmeno a decine. Quassù, nell’hinterland ascolano, c’è il luogo eletto di Amarlis, acronimo di associazione mariana rifugium lilium inter spinas (giglio tra le spine), un gruppo di preghiera che viaggia sull’asse tra Roma e il Piceno.
A guidarlo è Christian Del Vecchio: è lui il veggente, o più precisamente il messaggero. Si fatica a conoscerne persino l’età, pare tra i 30 e i 35 anni, ma nessun fedele di Amarlis dubita di quei prodigi cui lui racconta di aver assistito a più riprese tra il 2013 e il 2014 (in vari luoghi tra cui il Libano), cioè le molteplici visioni della Madonna, apparsa con l’immagine di un giglio tra le spine. Gli ha lasciato svariati messaggi, dicono, tra cui la richiesta di fondare un’Opera, cioè mettere insieme un gruppo di fedeli «perché – spiegano ora i seguaci – lei vuole salvarci dal baratro del peccato».
Siamo andati a trovarli a Quinzano, i pellegrini di Amarlis: lì, tra la canonica e la piccola chiesa attigua, c’è sempre qualcuno. E arrivano a essere una cinquantina in occasione delle funzioni principali. Nessuno di loro dice di aver visto la Madonna, perché solo Del Vecchio ha avuto l’onore e il dono dell’incontro. «Ma abbiamo visto il messaggero in estasi durante un’apparizione», assicura una donna, che con fede incrollabile mette da parte l’umano scetticismo. Anche perché per battere lo scetticismo loro hanno altre prove, tra cui appunto c’è l’olio sacro. «Iniziò a trasudare da un’un immagine della Madonna di Fatima – dicono – e Christian racconta che ciò accadde dopo che l’aveva inserita in una cornice comprata dai cinesi. Ma anche lui, il messaggero, ha le sudorazioni di olio, che avvengono improvvisamente, è un dono della Madonna per le conversioni». 
Occhio però, perché qui la faccenda si complica: all’interno di Amarlis non hanno dubbi infatti che l’olio abbia anche una grande forza curativa. Parliamo di guarigioni miracolose, non si scherza: «Io ho saputo di una persona – racconta una delle fedeli – che è guarita da una malattia linfatica e immunitaria». E d’altronde nel sito si parla apertamente di miracoli: «Molte malattie – c’è scritto – sono recedute e scomparse a contatto con l‘olio miracoloso».
L’olio l’abbiamo avuto pure noi dai seguaci di Amarlis: ha un forte odore floreale, lo stesso che si sente nelle foglie di alcuni alberi del boschetto vicino alla canonica. E anche questo viene considerato un prodigio. Ma soprattutto il boschetto è il posto in cui, dicono, ci sono state altre apparizioni, addirittura di Gesù e di un angelo, per cui è diventato un luogo sacro dove ogni sera i fedeli fanno la via crucis e una volta a settimana si dedicano alla meditazione.
E la diocesi di Ascoli cosa dice? Di certo incassa l’affitto della canonica da Amarlis, ma in una nota il vescovo Giovanni D’Ercole ha specificato che l’associazione «non ha il riconoscimento giuridico dalla diocesi» e che lui, «già aggiornato della situazione, ne sta da tempo monitorando le attività avendo ricevuto diverse segnalazioni sia positive che negative».
Il veggente, intanto, da tempo fa girare le sue foto con padre Gabriele Pietro Amorth, da cui avrebbe ricevuto sostegno prima della sua morte. E di certo ha dalla sua parte anche Andrea Gemma, 86enne vescovo emerito di Isernia-Venafro, esorcista, la cui firma compare nel sito di Amarlis. Sarebbe stato lui, a detta dei fedeli, a convincere il collega D’Ercole a ospitare Amarlis nella sua diocesi. In quel piccolo angolo di Piceno che è Quinzano di Force, la Medjugorje delle Marche.

di ROBERTO FIACCARINI

Amarlis, il santone a caccia di soldi «A noi seguaci chiese 60 mila euro» Strani riti e l’Iban sulla pagina Fb

Un supertestimone uscito dalla setta svela: «Christian Del Vecchio ci disse che doveva riscattare una casa a Napoli». Dubbi e contraddizioni. «Girava con tre telefonini. Raccontò che la Vergine gli era apparsa sul ramo di un albero»


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Il supertestimone che conosce guai e impicci della setta dell’olio miracolosofa un mestiere importante, viene citato spesso nei giornali. Anche per vicende di primo piano. «Niente nome, età o altri dettagli», taglia corto. «Siamo intesi, bastano i fatti. Purché siano veri», replico. Lui – la fonte ben informata - il santone lo ha incontrato più volte. Anche in una chiesa. Quel Christian Del Vecchio amante della bella vita, fumatore di narghilè e acceso militante della causa palestinese («Israele=inciviltà», ha scritto su Fb), se l’è studiato bene. Ci ha parlato al telefono. Ha analizzato comportamenti e punti deboli, come la storia dei tanti (troppi?) familiari di malati di tumore aderenti al gruppo. Sa molto. E molto di più promette di rivelare quando questa storia di «bigotti e bizzocchi», come dicono dalle parti di Ascoli, in quel paesello chiamato Quinzano di Force già ribattezzato la Medjugorje delle Marche, verrà chiarita in ogni suo risvolto.

L’Immagine della Madonna che secondo il capo di Amarlis trasuda olio purissimo
L’Immagine della Madonna che secondo il capo di Amarlis trasuda olio purissimo

Il contatto con il capo di Amarlis risale a un anno fa, a Roma, dove l’Illuminato ha una delle sue residenze (appartamento elegante, altoborghese). «Sono credente, osservante - è la premessa del testimone dei fatti -. Io e altre persone ne avevamo sentito parlare per ragioni di fede ed eravamo curiosi. Il giovane Christian mi disse che la visione celeste l’aveva avuta davanti casa, a Napoli. Non doveva essere un posto in centro, dal momento che precisò, con tono emozionato, che la Madonna gli era apparsa sul ramo di un albero, non so se mentre era in finestra o in giardino». Come, come? Nel sito web c’è scritto che la Vergine gli si materializzò «in corridoio», mentre era «infermo» in casa, allettato, il 22 gennaio 2013. «Non lo so, forse si è confuso. All’inizio noi tutti abbiamo dato credito al personaggio, in quanto sapevamo dei suoi contatti con religiosi importanti, compreso padre Amorth, che era pure sempre l’esorcista ufficiale del Vaticano. Certo, il fatto che vestisse elegante, con maglioncini e scarpe di gran marca, ci parve strano, però può succedere. La fede è una faccenda intima, mi dissi, non bisogna fermarsi alle apparenze. Però, quando nei mesi successivi cominciò a chiedere danaro, tanto, i nostri dubbi diventarono certezze...»

Amarlis, quegli strani riti in chiesa
  • Amarlis, quegli strani riti in chiesa
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  • Amarlis, quegli strani riti in chiesa
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  • Amarlis, quegli strani riti in chiesa
La consacrazione delle Dame


La chiesa di Santo Stefano a Quinzano di Force (Ascoli), concessa dalla diocesi ad Amarlis
La chiesa di Santo Stefano a Quinzano di Force (Ascoli), concessa dalla diocesi ad Amarlis

L’ora della verità su Amarlis, insomma, si avvicina? Fede, superstizione o cos’altro? All’indomani dell’intervento del vescovo Giovanni D’Ercole, che ha annunciato un’indagine da svolgersi «con grande attenzione e prudenza», il passaparola sul gruppo devoto alla Madonna Giglio tra le spine ha rotto gli argini. Tanti parlano, sulla direttrice Ascoli-Roma. Ogni giorno di più. Anche se poi, immancabilmente, tutti alla fine implorano riservatezza («Per carità, temo ritorsioni»). La mia fonte è informata anche sulle parentele. Pesa le parole, dà la sensazione di conoscere bene la legge. «Christian - scandisce - opera in accordo con due o tre cugini. La sua forza sta nell’essere persuasivo, convincente. A noi seguaci aveva promesso che, su richiesta di Nostra Signora, come la chiama lui, presto avrebbe aperto non so bene se un santuario o un centro spirituale».

Il sedicente veggente Christian Del Vecchio con padre Gabriele Amorth, morto un anno fa
Il sedicente veggente Christian Del Vecchio con padre Gabriele Amorth, morto un anno fa

Vero, questo dettaglio è confermato da più parti. Fino a pochi giorni fa, prima che scoppiasse lo scandalo, la chiesa di Quinzano ottenuta in affitto dalla diocesi di Ascoli veniva considerata una sede temporanea dove pregare, svolgere le consacrazioni di “suore” o “sacerdoti” e, se fortunati, assistere alla trasudazione dell’olio. Ma l’obiettivo dichiarato era un altro: traslocare. «Dopo le prime richieste di obolo ordinario, di poco conto, quasi scontate in qualsiasi gruppo di preghiera per mandare avanti l’attività - aggiunge la fonte - Christian ci stupì moltissimo quando se ne uscì con una cifra pazzesca: mi servono 60 mila euro per riscattare la casa, ci comunicò». Quale casa? «Intendeva quella di Napoli, dove lui ha sicuramente molte relazioni. Se ho capito bene era stata pignorata, c’era di mezzo Equitalia. Io e gli altri restammo perplessi, delusi: nei giorni seguenti, tra di noi, ci chiedevamo se la sua fosse ingenuità o megalomania».
Il finale della storia va da sé: «L’affare non andò in porto, ovvio. Quella richiesta esorbitante fece crollare la nostra fiducia». A parte qualche contatto recente, ognuno per la sua strada. E ora? Lui - il supertestimone - ha conservato «delle ricevute, delle prove, degli appunti». Ricorda tutto e sa molto altro. «Ti dico solo che girava con tre telefonini», mi spiffera in un soffio, prima di congedarmi. Chissà se un giorno tanti dettagli torneranno utili. Di certo c’è che da ieri, sussurrano in molti nella Medjugorje marchigiana, polizia e carabinieri hanno cominciato a occuparsi della vicenda, tenendo d’occhio qualcuno, prestando orecchio a tal altro... (fperonaci@rcs.it)

Force, il veggente ha deciso di andarsene. Ecco la lettera inviata al vescovo

Christian Del Vecchio svolgeva la propria missione nella canonica di Quinzano con il gruppo Amarlis e negli ultimi giorni intorno a lui si era creato tanto mistero

Del Vecchio con padre Amorth

Ascoli, 28 settembre 2017 - Il discusso veggente Christian Del Vecchio ha deciso di lasciare Force. L'uomo, che ha un'età compresa tra i 30 e i 35 anni, ha infatti indirizzato una lettera al vescovo Giovanni D'Ercole, nella quale annuncia di volersi allontanare momentaneamente da Ascoli. Del Vecchio, fondatore del movimento 'Amarlis', più volte ha ribadito di aver avuto delle apparizioni e ritiene di aver scoperto un olio santo, trasudato da alcune piante, richiamando spesso tanti fedeli nella canonica della chiesa di Quinzano, frazione di Force, da ogni parte d'Italia.
Negli ultimi giorni il veggente ha fatto molto parlare di sé, suscitando una grande attenzione da parte dei media nei confronti di 'Amarlis'. “Per evitare alla diocesi il disagio che i media stanno creando prendendo di mira la mia persona e l'associazione decido, almeno per ora, di allontanarmi – ha scritto Del Vecchio nella lettera indirizzata al vescovo. Ringrazio lei, monsignor D'Ercole, per la comprensione e la vicinanza nella preghiera che spero assicurata. Intendo così essere più libero di potermi difendere e nel tutelarmi dalle calunnie e diffamazioni, cercando di evitare altri impicci alla diocesi e alla sua persona Eccellenza. Sono certo che la verità trionferà e per questo offro la sofferenza di questo momento e sono grato a tutti coloro che mi sostengono con il loro affetto e la loro preghiera. Mi metto come sempre, memore delle parole e promesse che mi fece Ella Medesima incaricandomi di questa missione, nelle mani della Santa Vergine, la Madonna Santissima. Perdono di cuore, benedico e prego per tutti coloro che, mossi da Dio solo sa quali ragioni, cercano di farmi del male. Chiedo perdono a lei e alla Chiesa tutta se pur non volendo, sono stato causa di divisione invece che di unità tanto desiderata dal cuore della Vergine. Offro specialmente per lei Eccellenza e per la sua missione sempre più attuale, ogni cosa 'al Datore di ogni bene'.
'Voglia la Santa Vergine benedirci tutti e vederci cantare, un giorno, insieme, come spine già fiorite in Paradiso – ha concluso Del Vecchio - per l'eternità i Suoi cantici e le meraviglie che Dio le ha dato. Sono certo che dal Suo trono di gloria la Madonna e coloro che le sono sudditi in cielo prenderanno cura della missione che fino ad ora ho svolto indegnamente'.
Immediata la risposta del vescovo. “Ho preso atto della libera e responsabile decisione del signor Christian Del Vecchio di lasciare, almeno per ora, la canonica di Quinzano dove con la sua associazione era in affitto, decisione assunta per non creare ulteriore disagio alla diocesi – ha replicato D'Ercole -. Non posso nel contempo non esprimere serena amarezza per la facilità con cui ho visto pubblicate notizie ritenute diffamatorie dall’interessato. La diocesi aveva già da tempo avviato in modo riservato e costante il necessario discernimento richiesto dalla Chiesa in presenza di tali fenomeni e ritengo che qui o altrove sia indispensabile proseguire questo delicato e indispensabile servizio alla verità e alla salvaguardia della fede, nel rispetto dei carismi che Dio suscita liberamente all’interno del popolo cristiano. A coloro che credono nella potenza della preghiera domando di proseguire a invocare lo Spirito Santo, e sono convinto che se questa è opera di Dio nulla potrà distruggerla, se invece è opera umana si spegnerà come un fuoco di paglia o si sgonfierà come una bolla di sapone”.

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