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lunedì 14 maggio 2012

Caso Orlandi, aperta la tomba di De Pedis



La tomba di De Pedis
LA TOMBA DI DE PEDIS

L'ispezione sui resti del boss della Magliana nella basilica di Sant'Apollinare che sarà trasferito. Il fratello di Emanuela spera in un primo passo per fare finalmente chiarezza

GIACOMO GALEAZZIROMA
Dopo 22 anni termina lo scandalo del gangster sepolto in basilica. L'ispezione sui resti del boss della Magliana è finalmente stata realizzata stamattina dalla procura di Roma e ora la tomba di Renatino De Pedis verrà spostata. Il magistrato che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, ha (a sorpresa)fatto assistere alla traslazione della salma del bandito il fratello della cittadina vaticana.


Il cardinale Agostino Vallini, vicario papale di Roma, esprime soddisfazione per l'apertura della tomba di Renatino De Pedis e condivide  la decisione dell'autorità giudiziaria di procedere con la traslazione"Così si supereranno tutti i problemi e i sospetti". Il nome del boss è stato messo in relazione con quello di Emanuela Orlandi, la ragazzina figlia di un commesso pontificio scomparsa in circostanze mai chiarite il 22 giugno 1983 quando aveva 15 anni. Stamattina è stata tolta la lapide dalla tomba situata nella cripta della chiesa: un chiarimento fondamentale su una vicenda che ormai tiene banco da anni. Era il settembre 2005, infatti, quando una telefonata arrivò al programma "Chi l'ha visto" e un uomo disse che se si voleva sapere la verità su Emanuela Orlandi bisognava cercarla nella tomba di De Pedis. A questo si aggiungono le dichiarazioni di Sabrina Minardi, che all'epoca della scomparsa di Emanuela era l'amante di De Pedis: fu lei a dire che Emanuela era morta e ad attribuirne la responsabilità a "Renatino".

Sulla attendibilità della Minardi non sono mancati dubbi. Così come non sono in molti a credere che dentro la tomba si ritroveranno anche i resti di Emanuela.

Anzi, gli stessi familiari della ragazza sono scettici. Altra cosa è capire che ruolo può aver giocato un'organizzazione criminale come la banda della Magliana nella vicenda Orlandi e se il Vaticano e la stessa figura del Papa possano essere stato oggetto di ricatto. Un'inchiesta, del resto, è ancora in corso. Il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ne ha preso personalmente il coordinamento poche settimane fa. E resta il fatto che di questa tomba si parla ormai da troppo tempo. Il caso è diventato per così dire ingombrante per lo stesso Vaticano, vista la presenza nella chiesa di un personaggio come De Pedis, ucciso a Campo dé Fiori il 2 febbraio 1990 in un regolamento di conti. Il 24 aprile scorso la Procura di Roma ha fatto sapere che la decisione di procedere con l'apertura era stata presa. Anche il Vaticano ha espresso piena volontà di collaborazione, con una lunga nota del portavoce padre Federico Lombardi.

Questo passaggio servirà per ispezionare la tomba e i resti. Negli anni scorsi, tra l'altro, sia ai parenti di Emanuela sia a quelli di De Pedis era stato eseguito il prelievo del Dna. Dopo l'ispezione, i resti di De Pedis saranno spostati. Sono stati ovviamente interpellati i familiari di De Pedis, a cominciare dalla moglie. Dipenderà quindi anche dalla volontà di quest'ultima se far seppellire o cremare i resti, cercare una collocazione al cimitero di Prima Porta o invece al Verano, dove sono sepolti altri congiunti della famiglia.

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