Nella Basilica di Loreto
di Matteo Castagna
Articolo già pubblicato anche da Affaritaliani.i http://affaritaliani.libero.it/cronache/loreto210512.html
“QUI NON SI CONFESSA” a caratteri cubitali e “Qui non confessioni, ma dialogo e ascolto”,
sono i cartelli appoggiati sulla balaustra della “Cappella Slava” nel
Santuario di Loreto, che vedete in foto qui a lato. Poi, ancora, un
tabellone con ritratto della Madonna titolato “PUNTO DI ASCOLTO” e la scritta “IN ASCOLTO CON MARIA” davanti
alla balaustra, che potete vedere assieme alle altre foto in fondo
all’articolo. Di fronte all’altare, a pochi metri dalla Santa Casa della
Sacra Famiglia, c’è un tavolino con due sedie contrapposte e altre
dietro, come una sorta di sala d’attesa. Non c’è il classico lettino da
clinica psicanalitica, ma gli orari delle “visite” non mancano: dalle
10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00.
La Casa di Nazareth fu qui miracolosamente traslata
il 10 Maggio 1291. Milioni di pellegrini in tutti questi anni hanno
lasciato la loro testimonianza in questo Santuario, dove si sono
verificati molti e grandiosi miracoli, mirabili conversioni. La
preghiera e la penitenza di tante persone hanno trovato dopo la
Confessione Sacramentale il vero conforto cristiano, attraverso
l’intercessione della Santa Vergine Maria, alla quale hanno affidato le
loro angoscie, le loro sofferenze e tribolazioni. Questa è una delle
Meraviglie della Misericordia e dell’Amore di Dio per i peccatori
contriti dal dolore e desiderosi del perdono che si impegnano a non più
offenderLo.
Il Sacramento fondamentale della Confessione, che
salva dalle pene eterne dell’inferno e attraverso le parole dei
sacerdoti dona al penitente sincero i suggerimenti necessari per il
grande e unico conforto spirituale in Cristo, attraverso la Sua Parola,
attraverso l’esempio dei Santi e dei Martiri, con le istruzioni del
Magistero Perenne della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, che fornisce
ogni mezzo spirituale per accrescere la Fede, per perseverare nella
Speranza e non cadere nella disperazione dei momenti difficili, per
praticare la Carità, viene oggi messo sullo stesso piano di un
fantomatico “punto di incontro per il dialogo e l’ascolto”,
addirittura in una cappella del Santuario, cui si giunge dopo aver
paradossalmente attraversato un corridoio fatto solo di antichi e
inutilizzati confessionali lignei.
L’antropocentrismo che rifiuta la Grazia e
misconosce lo spirito soprannaturale, la “religione del dubbio”
codificata dai nemici interni della Chiesa nel Concilio Vaticano II per
contrapporla alla Rivelazione del Dogma, la giustificazione dell’
agnosticismo, secondo lo spirito modernista di Assisi, la psicologia, la
sociologia hanno forse sostituito l’inestimabile valore e la
straordinaria efficacia del Sacramento? Se queste cose avvengono in un
grande Santuario Mariano, con tutta la Sua tradizione di devozione, non
sa forse di sacrilegio?
E allora, abbiamo chiesto delucidazioni ad un
chierico del Santuario di Loreto, non poco imbarazzato di fronte alle
domande. A che cosa serve aver cambiato la “destinazione d’uso” di
quella splendida cappella a pochi passi dalla Santa Casa? “E’ un luogo dove possono accedere tutti indistintamente, parlare, discutere, eventualmente sfogarsi” - ci viene risposto- “ma senza che questo sia assolutamente una confessione”! L’ultima frase viene sottolineata con enfasi. E, allora, a che cosa serve la Confessione? “Mica tutti la chiedono e la desiderano. Ci sono persone che vogliono solo essere ascoltate da qualcuno”.
Beh, se si tratta di una semplice chiacchierata, uno la può fare in
canonica, per strada, a casa propria, perché una cappella ad hoc? “Oggi molta gente preferisce così. Abbiamo esaudito il desiderio di chi ce l’ha chiesto”.
Ecco, quindi, un’altra perla di quella “Chiesa” auspicata fin dai tempi
di Giovanni XXIII, che scende a patti con i desideri del mondo, che,
però, troppo spesso, non hanno nulla a che fare o che sono contrapposti
alla “Casa di Dio”. Il semplice dialogo è deresponsabilizzante
e sicuramente meno vincolante e impegnativo di una Confessione
Sacramentale, ove occorrono sincero pentimento e ravvedimento. In più,
in tal caso, non c’è neppure il vincolo del segreto da parte di chi
ascolta i discorsi della persona che si accosta al tavolino. A
prescindere dal fatto che troviamo strano che un sacerdote non desideri
almeno proporre la Confessione Sacramentale, cosa che dovrebbe essere
peculiarità del suo ministero per il bene e la salvezza delle anime, è
opportuno che un luogo di culto che si dice ancora Cattolico venga
adibito a questo scopo specifico? “Perché no, dimostramo di essere aperti a tutti”.
Ma essere sacerdoti e custodi di un Santuario significa lavorare come
si fosse degli psciologi? Quando si va dal prete si cerca lo
“strizzacervelli” o l’uomo di Dio che impartisce i consigli principali
in Confessionale? Questo “colloquio alla luterana” (lo chiamiamo così
adesso, col chierico ci siamo limitati alla parola “colloquio”) è una
procedura Cattolica? “Anche cattolica. Le ho già detto che qui vengono tutti per dialogare”. Questa
conciliarissima parola ha sostituito quella bimillenaria e seriamente
Cattolica, che è convertirsi! Con chi dialoga un laico qui dentro? “Con preti e anche tante suore; ce ne sono tante sa?”. Anche con medici specializzati, psichiatri o psicologi? “Magari ci fossero anche medici! Non ne abbiamo ancora trovati”.
Confessare i propri peccati non è mai facile perché se ne prova
vergogna, tanto che il Demonio cerca sempre di porre qualche ostacolo al
fine di procastinare i tempi di una buona riconciliazione con Dio, come
hanno scritto e predicato tutti i grandi Santi, Mistici e Padri della
Chiesa. Con la vostra iniziativa di “dialogo psicanalitico” e, forse,
anche sincretista ed ecumenico, non si aiuta un tantino il Serpente
nella sua nefasta volontà di far perire le anime? “Siamo tutti figli di Dio, che perdona tutti, abbiamo tanto bisogno di parlare e di ascoltare per capirci”.
Bah! Ci scusi, ma non essendo pratici né avendo mai visto niente di
simile in una chiesa, la “seduta” (diciamo così) ha un costo? “Guardi, non lo so, per approfondire deve rivolgersi al Rettore”…
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