DI P. ROGER THOMAS CALMEL, OP
Esiste un testo molto prezioso, che oggi dovrebbe essere ricuperato per la sua straordinaria attualità. Si tratta della Breve apologia della Chiesa di sempre di Padre Roger Thomas Calmel (1914-1975) dell’ordine dei Predicatori: è la raccolta di alcune meditazioni sull’attuale crisi della Chiesa, causate dalle idee moderniste infiltratesi con il Concilio Vaticano II.
Padre Calmel illustra, con dottrina e pietà, il dovere dei figli della Chiesa (vescovi, sacerdoti e laici), quale sia l’atteggiamento che un buon fedele deve avere nei confronti del Vicario di Cristo. Gli illuminanti insegnamenti di Padre Calmel sono uno strumento efficace per comprendere quale sia veramente la strada del sincero e devoto cattolico, che vuole realmente e sinceramente appartenere alla Chiesa, senza sentimenti di ira o di amaro zelo, che non appartengono, e non hanno mai appartenuto, al sentire cattolico.
Padre Calmel conduce per mano, passo passo, a comprendere che cosa sia la Chiesa e quale ruolo abbia il Papa.
«Come i poteri della Chiesa derivano dai poteri di Cristo, come la santità della Chiesa è la santità di Cristo “diffuso e comunicato” (Bossuet), così il messianismo: quello di Gesù Cristo, Nostro Signore e Re» e il Suo Regno non appartiene a questo mondo. Il Vangelo in tre precisi punti, dice il padre domenicano, esprime il grande disegno messianico della Chiesa: «Cercate innanzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia e il resto vi sarà dato in sovrappiù» (Mt 6,33); «Una sola cosa è necessaria; Maria ha scelto la parte migliore, che non le è stata tolta» (Lc 10,42); «Io sono re, ma il mio regno non è di quaggiù» (Gv 18, 36-37).
Cristo è Re nel Regno di Dio ed è Re della Chiesa. La Chiesa gli appartiene e su di essa imprime la sua regia autorità. Il Papa è il suo vice in terra. A causa della crisi della Chiesa e delle tempeste che si sono abbattute su di Lei, accade che molti fedeli siano talmente sofferenti, talmente angosciati, talmente delusi da essere tentati di affermare «ma questa non è la mia Chiesa!». Ebbene è una tentazione, una satanica tentazione, dalla quale occorre resistere con tutte le proprie forze.
Padre Calmel afferma che, in effetti, «quando accettiamo di guardare in faccia la realtà, siamo obbligati a dire: «Ah! Roma mi ha fatto male» a causa dei novatori e dei negatori dei mezzi di santificazione che sono penetrati nelle mura vaticane… e si è permesso che esse entrassero, senza opporvi debita resistenza. Ma un giorno Roma guarirà dalla sua malattia: «la Chiesa apparente ben presto sarà smascherata. Tosto cadrà in polvere, perché la sua forza principale nasce dal fatto che la sua intrinseca menzogna passa per la verità, non venendo mai efficacemente sconfessata dall’alto».
Gesù governa la sua Chiesa e, d’altro canto non «c’è Chiesa senza Vicario di Cristo, infallibile ed investito del primato». Nessuno può confutare che c’è «un Capo della Chiesa che è sempre infallibile, sempre senza peccato, sempre santo, che ignora intermittenze o arresti nella sua opera di santificazione. È Lui il solo Capo, perché tutti gli altri, compreso il più alto [il Pontefice], non hanno autorità se non da Lui e per Lui».
Da quando Gesù Cristo è asceso al Cielo si è procurato, fino ad oggi, 265 Papi. Spiega padre Calmel: «Alcuni, un piccolo numero soltanto, sono stati dei Vicari così fedeli che noi li invochiamo quali amici di Dio e Santi intercessori; un numero ancora più ridotto è caduto in mancanze gravissime; il maggior numero dei Vicari di Cristo, invece, furono più o meno convenienti; nessuno di loro, essendo ancora Papa, ha tradito e potrà tradire fino ad insegnare esplicitamente l’eresia nella pienezza della sua autorità. Tale essendo il rapporto di ogni Papa e della serie dei Papi col Sommo Sacerdote Gesù Cristo, le debolezze di un Papa non debbono farci dimenticare, sia pure per poco, la saldezza e la santità della signoria del nostro Salvatore, impedendoci di vedere la potenza e la sapienza di Gesù, che tiene in mano anche i Papi insufficienti e contiene la loro insufficienza nei limiti invalicabili».
Pensiero lucidissimo, spiegazioni nette e inequivocabili: si tratta davvero di un magnifico libro da leggersi quando lo sconforto assale nel constatare le ferite inferte alla Chiesa. Si comprenderà, allora, che la Chiesa, amatissima Sposa di Cristo, proprio perché malata deve essere ancora più seguita, soccorsa, difesa, protetta. Quando c’è un ammalato, egli va ancor più amato di quando il suo stato era sano. L’amore di Cristo per la Sua Chiesa non muta mai, è costante, è perseverante, è perfetto. E quando è piagata Egli è dolorante per quelle piaghe. I fedeli, chiamati ad imitarLo in tutto, come il Vangelo insegna, possono sì soffrire per Lei, ma non per questo smettere di amarla, ripudiandola.
R.T. Calmel, Breve Apologia della Chiesa di sempre, Editrice Ichthys 2007. Disponibile nei Priorati e centri di Messa della Fraternità San Pio X (€ 5,00+spese di spedizione)
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