ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 27 giugno 2012

MEDJUGORJE: I FRUTTI 31 ANNI DOPO, NE PARLA ZENIT


QUELLA STAMPA "CATTOLICA" CHE TALVOLTA CORROMPE LE ANIME. 


Pontifex.RomaA riportare la notizia è l'agenzia di informazione Zenit "il mondo visto da Roma" e, con profonda tristezza ma con viva speranza di ravvedimento, devo dire che in questo caso il mondo non sembra davvero essere stato "visto da Roma" ma esclusivamente dal malaffare della cittadina di Medjugorje. Rispetto ed ammiro il durissimo lavoro dei colleghi di Zenit e, data la loro credibilità oggettivamente guadagnata ed il loro costante impegno nell'evangelizzazione dei popoli, provo afflizione nel dover constatare che, ad oggi, possano dar spazio ad argomenti ininfluenti per la fede, già analizzati nel dettaglio dalla Santa Sede e, nel contempo, modificando tutto quanto c'è di vero. Non spetta a me soppesare il lavoro di alcuni colleghi, pertanto in questo contesto mi limiterò solo a ricordare ai lettori che il biglietto da visita del buon cattolico è l'obbedienza a Pietro, nei Suoi legittimi successori, designati quali Pontefici direttamente da Cristo e guidati dallo Spirito Santo.

Dice il Signore e nostro Dio: "Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime" (Mt 11,29);
"[...] Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8,31-32);
"[...] In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato" (Gv 8,34).
San Giovanni della Croce, il Dottore della mistica cattolica, il santo che più di tutti ha studiato ed analizzato il rapporto fra fede e misticismo, insegna (SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Salita del Monte Carmelo, libro I, cap. 13, Postulazione Generale dei Carmelitani scalzi, Roma, 1991):
L'anima cerchi sempre di inclinarsi:
non al più facile, ma al più difficile;
non al più saporoso, ma al più insipido;
non a quello che piace di più, ma a quello che piace di meno;
non al riposo, ma alla fatica;
non al conforto, ma a quello che non è conforto;
non al più, ma al meno;
non al più alto e pregiato, ma al più vile e disprezzato;
non alla ricerca di qualche cosa, ma a non desiderare niente;
non alla ricerca del lato migliore delle cose create, ma del peggiore e a desiderare nudità, privazioni e povertà di quanto v'è al mondo per amore di Gesù Cristo.
Sempre il Dottore mistico ci ricorda (SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Avvisi e Sentenze, Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma, 1991, pp. 1084-1086):
Chi cade perché è cieco, come cieco non si rialzerà da solo, e se vi riuscirà, si incamminerà per una via non giusta.
Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere. Dio preferisce in te il minimo grado di obbedienza e di sottomissione a tutti quei servizi che tu pensi di rendergli. Dio stima di più in te l'inclinazione all'aridità e alla sofferenza per amor suo, che tutte le meditazioni, le visioni e le consolazioni spirituali che tu possa avere.
San Giovanni nella sua prima lettera ci invita a fare un discernimento prima di credere alle rivelazioni private (apparizioni, locuzioni interiori, messaggi): "Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni,  per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo" (1 Gv 4,1).
San Paolo ci invita a fare discernimento circa le rivelazioni private e i carismi straordinari, evitando i due estremi:  credere a tutti senza un esame approfondito e l’altro estremo, ovverosia rifiutare tutto senza prendere in considerazione niente, cioè ci indica la via dell’equilibrio; "non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono" (1Tess 5,19-21).
Dagli scritti di San Giovanni della Croce si apprende (SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Salita del Monte Carmelo, Libro 2, Cap. 22, Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma):
Multifariam multisque modis olim Deus loquens patribus in prophetis: novissime autem diebus istis locutus est nobis in Filio (Ebr 1,1-2), come se dicesse:
Quel che Dio in molti modi e in piú riprese disse in antico ai nostri padri per mezzo dei profeti, l'ha detto in questi giorni in una volta a noi per mezzo del Figlio suo. Con queste parole l'Apostolo vuol far capire che Dio è rimasto quasi come muto non avendo altro da dire poiché, dandoci il Tutto, cioè suo Figlio, ha detto ormai in Lui tutto ciò che in parte aveva manifestato in antico ai profeti.
Perciò chi oggi volesse interrogare il Signore e chiedergli qualche visione o rivelazione non solo commetterebbe una sciocchezza, ma arrecherebbe un'offesa a Dio, non fissando i suoi occhi interamente in Cristo per andare in cerca di qualche altra cosa o novità [...] Invero il Signore gli potrebbe rispondere in questo modo: Se io ti ho detto tutta la verità nella mia parola, cioè nel mio Figlio, e non ho altro da manifestarti, come ti posso rispondere o rivelare qualche altra cosa? 
Dal giorno in cui sul Tabor discesi con il mio Spirito su di Lui dicendo: Hic est Filius meus dilectus, in quo mihi bene complacui, ipsum audite (Mt 17, 5), cessai di istruire e rispondere in queste maniere e commisi tutto a Lui: ascoltatelo perché ormai non ho più materia di fede da rivelare e verità da manifestare […].
Colui che ora mi consultasse in quel modo e desiderasse che io gli dicessi e rivelassi alcunché, sotto un certo aspetto mi chiederebbe di nuovo Cristo e altre verità della fede […]  In tal modo farebbe un grave oltraggio al mio amato Figlio, poiché non solo in ciò mancherebbe alla fede, ma perché lo obbligherebbe ad incarnarsi di nuovo e ad affrontare ancora una volta la vita e la morte qui in terra […].
Dal momento in cui Cristo crocifisso disse sul punto di morte: Consummatum est (Gv 19,30), cessavano non solo questi modo di fare, ma anche ogni altro rito e cerimonia dell'antica legge. Perciò dobbiamo lasciarci guidare in tutto in modo umano e visibile dalla legge di Cristo uomo […] Tutto ciò che esce fuori da tale cammino è non solo curiosità, ma grande presunzione e noi non dobbiamo credere a cosa ricevuta per via soprannaturale, ma solo a quanto  ci viene insegnato da Cristo uomo e dai suoi ministri, uomini anch'essi. Per tale ragione l'Apostolo scrive: Quod si angelus de cœlo evangelizaverit, præterquam quod evangelizavimus vobis, anathema sit (Gal 1,8).
Come si può avere la coscienza di giudicare ciò che è buono e ciò che è diabolico, se non si ha la conoscenza di quanto Cristo ha insegnato, se non si è appresa l'arte del discernimento data dai Padri del deserto e dai loro discorsi di teologia sopraffina con il maligno.
Come ci si può esporre così scriteriatamente senza aver la benché minima intelligenza di raffrontare gli eventi straordinari con quanto insegnato da San Giovanni della Croce, da Santa Teresa d'Avila, da Sant'Ignazio, da Santa Caterina da Genova e da Siena?
Queste e tante altre considerazioni nascono involontariamente a seguito di ciò che ho potuto leggere, con vivo ribrezzo e tanto dolore, sulle pagine di Zenit e precisamente nell'articolo "Medjugorje: i frutti 31 anni dopo"; non è mia intenzione offendere l'editore o l'editorialista, tuttavia il mio invito è al discernimento pio ed osservante. Nell'articolo appena citato (http://www.zenit.org/article-31354?l=italian) si legge:
"Sacerdoti, evangelizzatori, psicologi e pellegrini si sono confrontati sulla base di una convinzione comune: nessuno dei messaggi che la Gospa, la Vergine Maria ha trasmesso al mondo intero, mediante i sei veggenti, è in contraddizione con la fede cristiana, né con il Magistero".
Bene cari lettori, come poter tacere dinanzi a tale menzogna seducente e perniciosa?
Analizzando gli scritti del teologo e presbitero francese René Laurentin, massimo portavoce dei "messaggi" della Gospa, è possibile accompagnare immediatamente all'attenzione dei fedeli la verità; si consideri che il Laurentin è stato un dei teologi più vicini ai "veggenti", uno dei maggiori "sponsor", unitamente ai direttori spirituali degli stessi, Tomislav Vlašic (ridotto allo stato laicale per aver copulato con una suora, per essere divenuto padre, per essersi adoperato in falso misticismo ed in plagio) e Padre Jozo Zovko (privato delle facoltà sacerdotali, disobbediente per più di 20 anni, pluricondannato dalla Chiesa attualmente "latitante").
A fine articolo sono proposti all'attenzione dei lettori centinaia di  brani e di documenti ufficiali della Santa Sede e dalla diocesi di Mostar-Duvno dai quali si evince a chiare lettere tutta la verità taciuta; complici di questa disinformazione diabolica sono principalmente Radio Maria e la Shalom, che hanno costruito imperi economici grazie a Medjugorje. Si sappia che il fenomeno di Medjugorje non è noto alle genti del mondo, se ne parla solo in Italia, in qualche altra regione dell'Europa dell'Est ed in parte degli Usa dove, per altro, il "veggente" Ivan possiede proprietà per quasi 2.500.000 sonanti dollari americani e dove la sua principale attività commerciale "Prayer Experience with Ivan Dragicevic and Family" fu chiusa, bloccata.
Sei "veggenti" che hanno esordito con un "Nemojte slušati nikoga", attribuendo la maternità di tale abomino alla Madre di Cristo, che era ed è esempio di obbedienza, Colei che è ispirazione e modello per tutte le donne del mondo. Nel 1982, difatti, la "veggente" Vicka si rivolgeva ai 2 francescani ribelli Vego e Prusina, dicendo loro che la Vergine avrebbe detto "Nemojte slušati nikoga", "Non ubbidite a nessuno" a proposito della controversia con l'allora vescovo e galantuomo Pavao Žanić. E' tutto testimoniato dagli atti pubblici ed inseriti in Commissione.
Già questo messaggio basterebbe a demolire il castello; per non ripetermi, potete approfondire tutta la vicenda leggendo qui:
Non è possibile omettere di riportare all'attenzione dei lettori il famoso pizzino che la Gospa inviò all'allora vescovo di Mostar. In data 21 giugno 1983, difatti, l'emissario della Gospa  Ivan Dragicevic consegnò all'allora vescovo Pavao Žanić - uomo equilibrato, competente e fedele alla Roma cattolica - una sorta di pizzino o messaggio della Gospa in cui erano presenti non delle velate minacce ma addirittura una specie di anatema. Secondo la missiva degna dei pregiudicati, il giorno 19 giugno 1983 la Gospa sarebbe apparsa ai signori Jakov, Marijia e Ivica e, dopo le classiche introduzioni buoniste, avrebbe proseguito a ruota libera, impartendo ordini ai suoi "portavoce". Straordinario fu il contenuto del pizzino che, nonostante i funamboleschi e ridicoli tentativi di smentita o di capovolgimento della verità ad opera degli altri "veggenti" collusi  con "cosa Gospa", presentava il seguente messaggio: "Dici al Vescovo che voglio da lui una urgente conversione agli avvenimenti della parrocchia di Medjugorje, che non sia troppo tardi. Cominci ad avvicinarsi agli avvenimenti con molta comprensione, carità e con grande responsabilità. Voglio che non crei contrasti tra i sacerdoti e che non metta in luce le loro mancanze. Gli mando un penultimo avvertimento. Se non si converte o corregge lo raggiungerà il mio giudizio e quello del mio Figlio Gesù".
Per approfondimenti potete consultare questo link:
Eretico è apertamente anche questo messaggio della Gospa che riguarda la mente dei falsi segreti, Slavko Barbarić. Si sappia che padre Slavko visse in disubbidienza ed insubordinazione, amministrando invalidamente i sacramenti, per anni ed anni; morì da disubbidiente ed in stato di prossimità all'eresia, eppure la Gospa disse, in data 25 novembre 2000: "gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato in Cielo e che intercede per voi".
Questo messaggio può essere da Dio, solo se l'attuale gerarchia cattolica è illegittima, ovverosia se sullo Scranno sacro siede un anti-papa. Per approfondimenti:
Si riporti all'attenzione del fedele anche questo abominio; Messaggio della Gospa datato 1 agosto 1984. "Il cinque agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?"
Messaggio della Gospa - 5 agosto 1984. "Figli cari! Oggi sono felice, tanto felice! Non ho mai pianto di dolore nella mia vita come questa sera piango di gioia! Grazie!".
Ci troviamo dinanzi ad una "madonna" che piange di più per la felicità del suo falso e non canonico compleanno che non per la morte del Figlio sotto la Croce. In sostanza la Gospa sostiene che nella sua vita (non ci sono specifiche differenti) non ha mai pianto così tanto di dolore, come in occasione del suo fantomatico compleanno piange di gioia. Per approfondimenti:
Delle eresie della Gospa se ne potrebbe parlare per ore ma, purtroppo, questi scritti li leggono poche decine migliaia di persone, diversamente Radio Maria e la Shalom, sul cui conto leggerete articoli non belli in un prossimo futuro, sponsorizzano solo i messaggi semplici e banali, ma di teologico non fanno cenno.
Questo è un testo che si può contestare senza indugio, così come era apparso il giorno 18 Marzo 2012 a Medjugorje. La Gospa disse: "Voglio essere il tramite fra voi e il Padre celeste".
L'eresia era talmente lapalissiana che l'hanno cercata di correggere, cosa che dimostra, per l'ennesima volta, che non è Maria Santissima a parlare ma qualcuno manipola ed adatta i messaggi e quindi è facilissimo che li scriva anche. Per approfondimenti si leggano questi articoli:
L'eresia era talmente palese che la condanna teologica è venuta automaticamente e, presi da paura, i fautori dell'inganno hanno corretto un messaggio che loro dicono esser stato dettato da Maria Santissima. Ed ecco la "toppa che è peggio del buco", nel messaggio corretto e adattato, ma ancora eretico: "Cari figli! Vengo tra di voi perché desidero essere la vostra madre, la vostra interceditrice. Desidero essere il legame tra voi e il Padre celeste, la vostra mediatrice".
Ecco ancora l'evidenza dell'eresia. Chi ha diffuso il messaggio ha cercato di modificare ulteriormente per nascondere l'eresia che però è così grande che nulla la può celare più ormai; la Madonna è ritenuta il tramite tra noi e Gesù! Non direttamente tra noi e il Padre celeste, scavalcando, offendendo e vilipendendo la parola del Vangelo e Gesù stesso!
Gentili lettori, San Luigi Maria Grignion de Montfort diceva: "bisogna adesso fare una buona scelta della vera devozione alla santissima Vergine: perché ci sono false devozioni alla santa Vergine, che è facile prendere per vere devozioni. Il diavolo, falsario e ingannatore abile e sperimentato, ha già ingannato e dannato tante anime con una falsa devozione alla santissima Vergine, e si serve ogni giorno della sua esperienza diabolica per dannarne molte altre, illudendole e facendole addormentare nel peccato, sotto pretesto di qualche preghiera mal detta e di qualche pratica esteriore che loro ispira. Come un falsario falsifica ordinariamente solo lʼoro e lʼargento e molto raramente gli altri metalli, perché non ne vale la pena, così lo spirito maligno non falsifica tanto le altre devozioni quanto quelle di Gesù e di Maria, la devozione alla santa Comunione e la devozione alla santa Vergine, perché esse sono, tra le altre devozioni, quello che sono lʼoro e lʼargento tra i metalli".
Ciò che accade a Medjugorje e che è denunciato da anni da tutti i teologi non corrotti è che la Gospa ha indotto il popolo ad un culto di latria nei suoi confronti, quando ogni cattolico mediamente indottrinato sa benissimo che alla Vergine si deve culto di iperdulia; la Gospa sta tentando di distruggere il cristocentrismo e di modificare la mariologia in chiave marnianocentrica. Signori lettori, questi sono discordi che ogni battezzato dovrebbe conoscere, basta avere una cognizione base ed una conoscenza mediocre del Catechismo.
Ed invece su Zenit si legge: "Ciò che si può toccare con mano a Medjugorje, è proprio la dimensione cristocentrica del luogo, con la Madonna che non mette al centro se stessa ma suo Figlio, “’Eucarestia, come fonte e culmine della vita  e della missione della Chiesa, ha aggiunto il francescano".
Vi rendete conto della falsità oggettivamente chiara? Solo un cieco o un plagiato non può comprendere!
L'agenzia Zenit propone all'attenzione dei lettori altre false e perniciose dichiarazioni, difatti si legge:
"Lo ha evidenziato in primo luogo don Sergio Mercanzin, direttore del Centro Russia Ecumenica e moderatore del convegno. Quelle di Medjugorje – ha osservato il sacerdote – sono apparizioni che rispettano tutti e quattro i criteri stabiliti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1978: 1) certezza morale del fatto; 2) credibilità e specchiata moralità dei veggenti; 3) coerenza con la dottrina teologia cristiana; 4) abbondanti e costanti frutti spirituali (conversioni, ecc.). Il filosofo e scrittore Diego Manetti – noto per i suoi saggi su Medjugorje, realizzati a quattro mani con padre Livio Fanzaga – ha ricordato che le apparizioni mariane nella località balcanica sono un “segno di speranza” e che le ermeneutiche catastrofiste sul medesimo fenomeno sono tutte da rigettare".
Citare Fanzaga per dare credito a Medjugorje è come dire che i profeti di Baal, sostenuti dalla regina Gezabele, ebbero ragion contro il profeta Elia; è tutto falso. Per approfondimenti leggete qui:
Cari lettori, Radio Maria, padre Fanzaga e la Shalom hanno come unica fonte di reddito milionario la Gospa: cosa volete che vi dicano? Ricordo ai miei cari lettori che un noto editore erede di Craxi, dopo aver letto le mie confutazioni oggettive denuncianti l'atteggiamento menzognero e prossimo all'eresia di padre Fanzaga, mi ha ascritto al libro nero e non mi pubblica più testi.
La moneta che vince sulla verità!
Eppure i miei scritti sono comprovati anche da registrazioni audio e da filmati video che dimostrano, senza alcun dubbio, la malafede o l'ignoranza del Fanzaga.
Si leggano questi articoli, la ricerca della verità è evidente. Dalla lettura si evince chiaramente che Fanzaga ed altri come lui, quando parlano della Gospa, hanno atteggiamenti irriverenti, disobbedienti, falsi, mistificatori e prossimi all'eresia se non addirittura eretico/scismatici. Per approfondimenti leggete qui:
Non sto inventando neinte, dato che la dottrina cattolica propone l'Assoluto e non il relativismo satanico.
E poi, leggere di religiosi e di preti che affermano, come nel caso dell'articolo di Zenit qui citato, che a Medjugorje "sono apparizioni che rispettano tutti e quattro i criteri stabiliti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede", è bestemmia e menzogna palese.
La verità è ben diversa e ve la ricordo con immenso piacere, affinché le anime non cedano all'inganno; ecco cosa, ad oggi, ha detto la Santa Sede su Medjugorje, Gospa e "veggenti":
A fine giugno 1981, la notizia riguardante le “apparizioni della Madonna” a Medjugorje ha cominciato a divulgarsi tramite i mass-media. A metà agosto dello stesso anno, dopo il discorso con i cosiddetti veggenti a Medjugorje, il 21 luglio, il vescovo di Mostar-Duvno, Mons. Pavao Žanić, nella sua prima Dichiarazione ha messo in evidenza il fatto che in ogni caso rimane la domanda più difficile da risolvere: stabilire cioè se si tratta di una “esperienza soggettiva dei ragazzi o di qualcosa di soprannaturale”? Anche se il vescovo ha più volte informato il Papa e la Santa Sede su diverse voci circa Medjugorje, egli ha ritenuto necessario costituire una commissione diocesana per esaminare tali avvenimenti.
A. - La Curia vescovile a Mostar.
La Prima commissione ecclesiastica (1982-1984)
Mons. Žanić ha costituito la prima commissione l’11 gennaio 1982 che ha operato fino al 1984. Quattro sacerdoti furono nominati, tre diocesani e un religioso francescano.
Nuove conoscenze del vescovo.
La commissione non si era neppure riunita, quando il 14 gennaio 1982 si verificò un avvenimento che ha poi segnato l’atteggiamento costante del vescovo. Quel giorno tre “veggenti” si recarono a Mostar con il “messaggio” della Madonna che diceva al vescovo di essersi “precipitato” circa il “caso erzegovinese”, nel chiedere lo spostamento dei due cappellani francescani che facevano disordine a Mostar. Il vescovo, noto per la sua grande venerazione della Madonna con numerose devozioni e pellegrinaggi, quando ha sentito che la visione di Medjugorje lo accusava del disordine creato dai religiosi nelle parrocchie, che non lo riconosceva come devoto figlio della Chiesa e della Madonna stessa, a cui lui, invece, un anno prima, nel settembre 1980, aveva dedicato la cattedrale di Mostar, intitolandola Madre della Chiesa e quando ha sentito che la visione difendeva i religiosi disubbidienti, che lottano contro il funzionamento di questa stessa cattedrale, ha messo in dubbio i “messaggi” e le “apparizioni” a Medjugorje. Nonostante tutto la commissione ha continuato a svolgere il suo lavoro.
Il grande segno.
La commissione ha conversato tre volte con i veggenti. Il terzo incontro ha portato qualche frutto nel 1982. Su richiesta del vescovo la commissione ha proposto ai “veggenti” di scrivere, in due copie, di quale “grande segno” si trattasse, quello da loro annunciato, e quando esso sarebbe accaduto. La risposta doveva essere consegnata in due buste sigillate. Una doveva essere custodita da loro e l’altra sarebbe andata alla Curia. Nel caso in cui il “grande segno” si fosse avverato, le buste sarebbero state aperte e la verità confermata. Cinque dei “veggenti” hanno rifiutato la richiesta perché la Madonna glielo avrebbe vietato. Il seminarista Ivan ha però risposto alla richiesta per iscritto, precisando che la Madonna a lui non aveva vietato di rispondere alle domande. La sua risposta è più che fuori luogo. Insieme a questo “grande segno”, mai avvenuto fino ad oggi, ci sono molti altri inganni e menzogne.
La risposta della Santa Sede.
Nel novembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiesto al vescovo se la Commissione fosse arrivata a qualche conclusione. Il vescovo Žanić ha scritto una relazione circa il caso erzegovinese e medjugoriano che poi è stata inviata al cardinale Ratzinger. Nella conclusione il vescovo si interroga sulle “apparizioni” chiedendosi:
Sono da Dio? - La “Madonna” di Medjugorje ha portato più disordine e discordia di quella prima! Per cui non vede come può accettare che tutto questo sia da Dio.
È dal diavolo? - Accetta con difficoltà quest’ipotesi, anche se non la esclude.
È forse un inganno? – Ciò che è sicuro è che sin dall’inizio i ragazzi dicono delle bugie. Qualche volta è chiaro che dicono quello che sentono dai frati, in particolare ciò che riguarda il “caso erzegovinese”. Il vescovo ha comunque deciso di aspettare la decisione della Commissione e il compimento delle “apparizioni”. Egli ha aspettato per 17 anni, ma ha avuto modo di vedere la Madonna in cielo prima, l’11 gennaio 2000, quando morì, che il termine delle “apparizioni” a Medjugorje.
La Seconda Commissione allargata (1984 – 1986)
Nel 1984 Mons. Žanić ha deciso di allargare la prima commissione. Si è rivolto a tutte le facoltà teologiche della Jugoslavia e ha chiesto l’autorizzazione ai superiori dei singoli religiosi perché fosse possibile la loro partecipazione. La seconda Commissione era composta da quindici membri: 12 sacerdoti e tre esperti in medicina. Si sono riuniti sette volte. La prima delle quali a Mostar nel marzo 1984, e l’ultima a Mostar nel maggio 1986, con cui la Commissione ha terminato i lavori. I membri avevano votato per la formula: Non constat de supernaturalitate (11 per, 2 contro, 1 accetta “in nucleo”, 1 astenuto). La Commissione ha preparato il piano della “Dichiarazione” in cui sono riportate le “affermazioni inaccettabili” e “dichiarazioni bizzarre” attribuite alla misteriosa visione. La Commissione si è pronunciata dicendo che non era necessaria un’ulteriore indagine e il rimando del giudizio ufficiale della Chiesa. Il vescovo ha riferito tutto alla Conferenza episcopale e alla Santa Sede, e ha informato i fedeli nella predica tenuta a Medjugorje nel 1987.
Due membri di questa Commissione hanno poi pubblicato i loro lavori scientifici circa i settori loro affidati da investigare: Don Nikola Bulat e Mons. Mato Zovkić.
È significativa la pubblica posizione negativa espressa dal vescovo Žanić che nel 1990 ha riassunto in 28 punti circa le falsità delle apparizioni soprannaturali.
Mons. Žanić all’inizio dell’agosto del 1993 ha lasciato la guida della diocesi al suo successore il quale ha continuato a mantenere immutata la sua posizione.
B - Conferenza episcopale della Jugoslavia.
I vescovi della Jugoslavia sono intervenuti due volte, nel 1984 e nel 1985 per comunicare ai sacerdoti e ai fedeli, circa gli avvenimenti di Medjugorje, esortandoli ad attendere le valutazioni delle autorità ecclesiastiche che si sarebbero pronunciate dopo approfondite indagini ed a non organizzare pellegrinaggi come se la Chiesa avesse già riportato un giudizio positivo su tali avvenimenti.
La Terza commissione (1987 –1990)
Nel gennaio 1987 su indicazione della Congregazione per la Dottrina della Fede è stata resa nota un comunicato del cardinale Kuharić e del vescovo Žanić con cui è stata annunciata una nuova Commissione e i fedeli sono stati esortati a non organizzare pellegrinaggi attribuendo un carattere soprannaturale agli avvenimenti di Medjugorje.
Facevano parte della Commissione 11 sacerdoti (6 religiosi, 5 diocesani), 4 medici e psicologi e una religiosa come segretaria.
La Commissione ha avuto 23 sessioni a Zagreb nel Segretariato della Conferenza episcopale. La prima sessione si è tenuta nell’aprile del 1987, e la 23esima nel settembre del 1990.
La terza Commissione ha svolto il suo lavoro basandosi sia sui risultati della Commissione precedente sia ex novo. Tutto si è svolto sotto giuramento e non sono stati fatti comunicati al pubblico. I risultati del loro lavoro, durato 4 anni, sono stati presentati ai membri della Conferenza episcopale a Zagreb nel 1990. La discussione alla Conferenza episcopale circa le “apparizioni”, è stata condotta in quattro riprese: 25 aprile, 9 ottobre e 27 novembre 1990, e la Dichiarazione su Medjugorje è stata votata a Zadar il 10 aprile 1991: 19 vescovi erano per la Dichiarazione, uno astenuto.
La Dichiarazione dice: “Durante la sessione regolare della Conferenza episcopale iugoslava a Zadar, 9 – 11 aprile 1991, è stata riportata la seguente:
In base alle indagini eseguite finora non si può affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali.
Ma numerosi incontri dei fedeli da varie parti del mondo che vengono a Medjugorje spinti da motivi religiosi e altri, richiedono l’attenzione e la cura pastorale prima di tutto del vescovo diocesano, e con lui anche degli altri vescovi per promuovere a Medjugorje e quanto legato ad esso, una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, conforme all’insegnamento della Chiesa.
A tal fine i vescovi pubblicheranno delle direttive liturgico-pastorali speciali. Inoltre, continueranno attraverso le proprie commissioni a seguire ed esaminare tutti gli avvenimenti di Medjugorje. Zadar, 10 aprile 1991. I Vescovi della Jugoslavia”.
L’Aggressione.
Poi è avvenuta l’aggressione sulla Croazia e sulla Bosnia ed Erzegovina. Con la formazione dei nuovi stati, col tempo si sono formate delle nuove singole Conferenze episcopali. Nonostante la Dichiarazione della CEJ: Non constat de supernaturalitate, cioè che non si può dichiarare che si tratti di apparizioni soprannaturali a Medjugorje, i seguaci di tali fenomeni costantemente affermano che la “Madonna appare”.
Se la nostra Conferenza episcopale, a dispetto di tanti curiosi visitatori a Medjugorje e di tanti racconti ed entusiasmi carismatici, abbia avuto il coraggio di affermare, in base ad una seria, solida e competente indagine, che a Medjugorje non ci siano prove di presunte apparizioni soprannaturali, ciò significa che la Chiesa anche nel 20° secolo è “colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3, 15).
C – Gli interventi della Santa Sede.
La Congregazione per la Dottrina della Fede è intervenuta quattro volte tramite due suoi segretari. E significativo anche l’intervento del Cardinale Ratzinger.
Mons. Alberto Bovone, nel 1985, avverte il segretario della CEI che non si organizzino pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.
Mons. Tarcisio Bertone, nel 1995, scrive al vescovo di Langres, Mons. Leone Taverdet, e nel 1996 ripete all’arcivescovo di Besançon, Mons. Luciano Daloz, che si interessavano sulla posizione della Santa Sede nei confronti di Medjugorje e lo ripete nel 1998 a Mons. Gilberto Aubry, vescovo di Réunion. In ogni lettera si afferma che i pellegrinaggi - sia privati che ufficiali a Medjugorje, non sono permessi se presuppongono l’autenticità dell’apparizione, in quanto ciò sarebbe contrario alla dichiarazione della Conferenza episcopale iugoslava. Però i sostenitori di Medjugorje si fermano sulla parola “pellegrinaggi” e non leggono più la “conditio sine qua non”, cioè, se presuppongono l’autenticità dell’apparazione.
“Frei erfunden” del Card. Ratzinger.
Quando nel 1998 un tedesco aveva raccolto le diverse affermazioni attribuite al Papa (Giovanni Paolo II) che sembrava essersi espresso positivamente ed al cardinale Prefetto (J. Ratzinger) e le ha mandate in Vaticano in forma di memorandum, il Cardinale, il 22 luglio 1988, ha risposto per iscritto: “Io posso dire soltanto che le affermazioni attribuite al Santo Padre e a me sono semplici invenzioni” - frei erfunden.
Visita “ad limina” del 2006, Le riflessioni di Mons. Ratko Perić.
Durante la mia visita ad limina ho riferito al Santo Padre Benedetto XVI non solo i miei dubbi ma anche la mia incredulità circa le “apparizioni” di Medjugorje. Il Papa, che precedentemente è stato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mi ha risposto con questa riflessione: “Noi nella Congregazione ci siamo sempre chiesti come per un credente possano essere considerate autentiche apparizioni che succedono ogni giorno e per tanti anni?”.
Gentili lettori, è tutto scritto qui, vi prego di leggere con attenzione:
I successori degli Apostoli Mons. Pavao Žanić e Mons. Ratko Perić hanno dichiarato nel loro solenne Magistero, tale perché in "armonia" con quello dei Pontefici in carica (dal 1981 ad oggi), quanto segue:
In riferimento a Medjugorje esiste il pericolo reale che la Madonna e la Chiesa si privatizzino, che la gente immagini la Madonna e la Chiesa secondo il proprio gusto, udito e disobbedienza; che non sottomettano il proprio giudizio alla Chiesa ufficiale, ma che costringono la Chiesa ufficiale a seguire e riconoscere le loro fantasie.
I fedeli ingenui lasciano le sorgenti di vere grazie nelle proprie parrocchie e viaggiano a Medjugorje oppure seguono i “veggenti” per il mondo, i quali, grazie anche alle “apparizioni” si sono materialmente ben sistemati, almeno così scrivono i giornali.
Ci sono almeno 6 - 7 comunità religiose o quasi religiose, in fieri o già esistenti, di diritto diocesano oppure no, che si sono stabilite a Medjugorje per volontà loro, senza sottomettersi alla Curia vescovile. Tali comunità sono piuttosto un segno di disobbedienza che un carisma di obbedienza in questa Chiesa!
Nella diocesi di Mostar-Duvno esiste il problema che negli ultimi anni ha praticamente raggiunto ad uno scisma.
Almeno nove francescani, espulsi dall’Ordine OFM, e sospesi a divinis, si sono ribellati alla decisione della Santa Sede non permettendo il passaggio di alcune parrocchie dall’amministrazione francescana a quella diocesana. Hanno occupato con la forza almeno cinque parrocchie, svolgendo in esse tutte le attività pastorali. Assistono invalidamente alle celebrazioni del matrimonio, confessano senza le necessarie facoltà, hanno amministrato invalidamente la cresima ai giovani. Tre anni fa hanno invitato un diacono veterocattolico che si è spacciato per vescovo e che ha cresimato circa ottocento ragazzi in tre parrocchie, ecc. Due di loro hanno chiesto la consacrazione episcopale da un vescovo veterocattolico svizzero, Hans Gerny, ma non sono riusciti ad ottenerla.
Quanti sacramenti invalidi, disobbedienze, aggressioni, sacrilegi, disordini, irregolarità, e neppure un “messaggio” tra quelle decine di migliaia di “apparizioni” è stato mandato per sottrarre questi scandali. Una cosa davvero strana!
La Chiesa, dal livello locale a quello supremo, dall’inizio fino ad oggi, dice con chiarezza ed insistenza: Non constat de supernaturalitate, che in pratica significa non sono permessi pellegrinaggi che presuppongono il carattere soprannaturale dell’apparizione, non c’è un santuario della Madonna, non ci sono messaggi autentici, né rivelazioni, né apparizioni vere!
Problemini di salute non mi permettono di andare oltre nella stesura del presente tuttavia, per il bene della nostra anima, consiglio di leggere tutti i documenti - sono centinaia - che trovate qui:
Non sono invenzioni mie, ma sono ricerche accurate, oggettive e supportate dal Magistero della Chiesa e dalle decisioni apostoliche; ci sono i documenti scritti, gli Acta.
E' probabile, in futuro, che la Santa Sede riconosca autentiche le apparizioni di Medjugorje, tuttavia questo non cambia e non minimizza in alcun modo le ricerche storico teologiche qui riportate, proprio perché vengono riportate le parole dei Vescovi, delle Commissioni, della Congregazione per la Dottrina della Fede quindi della stessa Santa Sede, addirittura del Pontefice:
Se la Chiesa cattolica, dal 1982 fino ad oggi, si è espressa rigidamente e come prima indicato o come potrete leggere nel link appena proposto, ci saranno dei motivi? Da fonti certe è evidente che la Chiesa, per ora, sta tentando di evitare uno scisma in atto che, purtroppo, potrebbe diventare tale se si dicesse apertamente "a Medjugorje è tutto falso".
Ed i segni?
Nessun miracolo è mai stato analizzato oggettivamente dalle commissioni medico teologiche previste, ma sono solamente state presentate delle analisi faziose che non testimoniano nulla; in merito alle conversioni, data anche la mia vita da predicatore laico, posso testimoniare che, essendomi relazionato con migliaia di medjugorjani, mi sono reso conto che questi signori non sono evidentemente cattolici, non conoscono e non acquistano il Catechismo e sposano, per ignoranza, la dottrina pentecostale.
Che dire, sicuramente Pontifex.Roma è il sito cattolico più visitato attualmente in Italia dopo vatican.va e proprio per questo ho deciso di inviare il presente a Pontifex, tuttavia non basta; sarà mia premura contattare il dott. Vespa ed altri autorevoli giornalisti e chiedere loro la possibilità di intervenire in trasmissioni tv a grande diffusione. Il tutto a gloria di Dio e della verità.
Vi lascio con delle esortazioni simbolo del cattolicesimo; San Pio V, nel redigere il suo maestoso Catechismo, disse: "La dottrina della fede è racchiusa nella Scrittura e nella Tradizione, nonché nel Credo, nei Sacramenti, nel Decalogo e nell'Orazione domenicale. Ogni sorta di dottrina che deve essere insegnata ai fedeli è contenuta nella parola di Dio, distribuita nella Sacra Scrittura e nella Tradizione. Perciò i pastori d'anime si esercitino giorno e notte nella meditazione di queste due cose, ricordando l'ammonimento di san Paolo a Timoteo: "Dedicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento" (1 Tm 4,13). "Tutta la Scrittura, infatti, ispirata da Dio, è utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e preparato per ogni opera buona" (2 Tm 3,16s).
Non è mia intenzione dedicare altro tempo a questa singola e rara disavventura editoriale pubblicata da Zenit; sia chiaro, io sono un giornalista e, con questa pubblicazione, mi precluderò anche eventuali future collaborazioni con Zenit, con la Shalom, con Radio Maria e con altri editori. Cosa ci guadagno? Il cattolico conoscitore del Catechismo saprà fornire adeguata risposta.
Sia lodato Gesù, Cristo e Re.
Carlo Di Pietro

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