(In foto gesto sacrilego della "veggente")
Chi è lettore dei miei testi o dei miei articoli sa bene che talvolta
mi propongo al pubblico in veste critica oltre che narrativa; tempo fa,
difatti, sentii la necessità di scrivere il libro "I castighi di Dio"
proprio perché notavo che il cattolico - anche religioso -, non
credendo più nella Potestà del Creatore, spesso forniva giustificazione
(risibile scusante) citando un'omelia di padre Raniero Cantalamessa,
predicatore della Casa Pontificia, che il Venerdì Santo dello scorso
anno sembrò - ripeto sembrò - negare o limitare ciò che la Tradizione - e
non solo - ci impone quale dogma: il continuo e costante intervento di
Dio nel Creato, anche mediante castighi (es. persino Mosé, per castigo
divino, vide ma non ebbe accesso alla Terra promessa, Dio lo fece
morire).
Ciò detto, è doveroso e corretto far presente al lettore che
padre Cantalamessa, sebbene in quell'unica occasione - o forse -, non
sembra essersi ...
... dimostrato ortodosso, comunque rimane un
grandissimo predicatore e gran parte dei suoi scritti e dei suoi
interventi sono serviti per evangelizzare intere "masse" di fedeli, me
compreso.
Faccio un altro esempio: tempo fa mi permisi di
criticare pubblicamente alcune posizioni del cardinal Dionigi Tettamanzi
circa l'eccessiva apertura all'Islam nella sua ex-Diocesi di Milano.
Orbene ribadisco che a mio avviso, quanto allo specifico argomento, il
cardinal Tettamanzi pare non essersi dimostrato ortodosso, eppure,
proprio in questo articolo, aprirò con una sua sacrosanta dichiarazione
riportata su Avvenire, in Catholica, venerdì 2 marzo 2001. Questa
dichiarazione è divenuta decalogo per gli esorcisti del ventunesimo secolo.
Cosa significa questo incipit?
Che nella nostra vita la Chiesa cattolica è Sola
depositaria della Verità, dove per Chiesa cattolica si intende Roma e
solo in Essa noi possiamo trovare risposte certe; tutto il resto, siano
essi cardinali, predicatori, normali fedeli, "veggenti", "carismatici",
etc ... se si pronunciano pubblicamente - con singole e private
convinzioni - su materia di fede, morale, disciplina ..., comunque vanno
intesi con il dovuto discernimento, me per primo!
A garantire il discernimento v'è, appunto, il
Magistero dei Papi, sia esso definito "ex cathedra" ed anche quello
Ordinario; c'è da aggiungere, inoltre, che qualora un Vescovo od una
Conferenza episcopale dovessero esprimersi su fede, morale, disciplina
... in perfetta "armonia" con il Magistero di Roma, il fedele non deve
aver paura di seguire quelle indicazioni: sono implicitamente e
[ordinariamente] dogmatiche.
Faccio un esempio semplice, anche se casuale e impossibile:
- Il Papa definisce dogmaticamente che "San Giuseppe è
castissimo sposo". Questo argomento è, di per sé, già dogma in quanto è
confermato dalla Tradizione e da precedenti dichiarazioni di Roma,
dunque non necessita di ulteriori ufficiali riconoscimenti. Gravissimo
sarebbe, invece, un contrario pronunciamento perché equivarrebbe a dire
che lo Spirito Santo, per mezzo dei Padri e della Chiesa, per 2000 anni
si sarebbe preso gioco di noi;
- Se un Vescovo od una Conferenza Episcopale
dovessero definire, per assurdo, che "San Giuseppe era un debosciato e
molesto", è ovvio che il cattolico DEVE credere a Roma e non alle private, eretiche e blasfeme opinioni, anche se oggetto di "magistero" di chicchessia.
Ora, questo esempio è ovviamente paradossale ed anche
impossibile - sia per l'argomento, che per la materia, che per la forma
- tuttavia delle volte la situazione non è di così facile discernimento
(comprensione e giudizio).
Quale il segreto per essere certi
matematicamente di non incorrere in errore (si intenda questo elenco
grossolanamente indicativo e molto "sempliciotto")?
a) Avere sempre come punto di riferimento Roma ed il Magistero romano. Unico sito affidabile al mondo: www.vatican.va;
b) Se non si sa come conoscere, sebbene non nella
totalità, quale è il "parere" di Roma è possibile acquistare e studiare
(dalla prima all'ultima pagina, ivi compresi i criteri di lettura) un
libro che oramai è in naftalina anche nei seminari, me che è invece base
solida e certezza assoluta: il Denzinger (Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum) della EDB;
c) Se un Vescovo od una Conferenza Episcopale
dovessero pronunciarsi su determinati argomenti (fede, morale,
disciplina ...) in maniera difforme da quanto stabilito da Roma, allora
avete la ulteriore dimostrazione pratica di dover seguire Roma, sempre
Roma e solo Roma, e non il singolo o terzi. In
questa dinamica non si agisca per istinto o per "sentito dire", ma si
approfondisca adeguatamente lo studio della materia rivolgendosi, se
opportuno, proprio alla Segreteria di Stato per dirimere ogni dubbio;
d) Se Roma dovesse esprimersi contro Roma, ovverosia
sia contro la Bibbia, contro la Tradizione e contro precedenti
Magisteri, la vicenda è molto delicata e rimando l'approfondimento allo
studio di autori terzi.
Fatta questa brevissima e più che grossolana
introduzione (non è la sede opportuna), vorrei riportarvi le parole
dell'allora arcivescovo di Genova, mons. Tettamanzi. Questi, offrendo
una chiarissima lettera pastorale alla sua Diocesi, circa il demonio,
scrisse un decalogo in prossimità della Quaresima 2001. Ne riporterò solo alcuni punti:
"8. Sii umile e ama la mortificazione. Di
fronte alla sconfinata superbia del tentatore, che pretende di mettere
Gesù prostrato in adorazione ai suoi piedi, occorre rispondere con
umiltà. Con la fiducia piena nel Signore. Al riguardo san Cipriano
conclude così il suo commento al Padre nostro: «Al demonio è concesso
potere su di noi a un duplice scopo: darci la pena se pecchiamo, la
gloria se superiamo la prova». Quando chiediamo che non ci induca in
tentazione, ci vengono quindi ricordate la nostra debolezza e fragilità,
perché non abbiamo a insuperbirci e ad assumere atteggiamenti
orgogliosi e arroganti, gloriandoci della nostra pietà o del nostro
spirito di mortificazione. Il Signore stesso ci chiama all’umiltà quando
dice: «Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è
pronto, ma la carne è debole » (Mt 26,41);
9. Prega sempre, senza stancarti (cfr. Lc
18,1). Il combattimento e la vittoria sulle tentazioni sono possibili
solo nella preghiera. È per mezzo della sua preghiera che Gesù vince il
grande tentatore, fin dall’inizio e nell’ultimo combattimento della sua
agonia. Dell’assoluta necessità della preghiera per vincere la
tentazione è testimone la Chiesa nella sua fede ed esperienza
quotidiana. Chi si affida a Dio non teme il diavolo;
10. Adora il Signore Dio tuo e a lui solo
rendi culto. È una legge di natura, questa: è l’amore crescente al bene
che indebolisce e cancella la seduzione del male, è il fascino
totalizzante del bene a far impallidire e scomparire il fascino del
male. E soprattutto la linea di vita indicata da Gesù: «Là dov’è il tuo
tesoro, sarà anche il tuo cuore... Nessuno può servire due padroni» (Mt
6,21-24). Per questo, se grazie alla vita dello Spirito intensifichiamo
l’adorazione al Dio vivo e vero, egli stesso ci darà modo di vincere la
tentazione che ci attrae al male. Agli idoli vuoti e vani."
Ora voi capite che se il cardinal Tettamanzi, da
arcivescovo di Milano, avesse ripassato il suo stesso decalogo (al punto
10) scritto nel 2001 «Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore... Nessuno può servire due padroni» , avrebbe evitato questa smisurata ed ingiustificabile apertura all'Islam presso la sua ex Diocesi.
Che significa?
Che al momento della stesura del decalogo mons.
Tettamanzi, nello specifico, era in perfetta comunione con Roma, quindi
aveva ragione; nel caso di eccessiva apertura all'Islam, del dialogo
"egomenico" etc.. etc... il suo "magistero" si è discostato da Roma,
quindi è da ritenersi non edificante, da non emulare ... conduce al
peccato!
Come si fa a capire quando mons. Tettamanzi ha detto "cose buone" e quando "non"?
Basta leggere il Denzinger studiare (dalla prima
all'ultima pagina, ivi compresi i criteri di lettura) o, nello specifico
caso "egomenico", basta leggere un comunissimo commento dogmatico-morale al Primo dei Comandamenti di Dio. In questo caso - quello di mons. Tettamanzi - non c'è "ermeneutica conciliare" che tenga!
Oltre Roma, se Roma è Roma, c'è Satana! E come si fa a capire se Roma è Roma?
Come già detto, il mio attuale status di laico non mi
vincola a fornire alcuna risposta e quindi mi "risparmia" dal
gravissimo peccato di omissione; se siete interessati all'argomento
potete documentarvi su fonti terze.
Perché questa breve introduzione?
Perché in ambienti "medjugorjani" sostengono che
Giovanni Paolo II fosse favorevole ai "fenomeni di Medjugorje" e
addirittura che si fosse espresso (in parole o lettere) positivamente a
riguardo. Il nocciolo disciplinare della vicenda è che, se Giovanni
Paolo II - anche solo verbalmente ma con testimonianze certe o scritte -
si fosse espresso positivamente sull'argomento, allora i Magisteri
disciplinari [ordinario] dei Vescovi Zanic, Peric e della Conferenza
Episcopale Jugoslava sarebbero "non buoni" perché non in "armonia" con
quello dell'allora Papa. Il discorso è molto complesso e ve ne fornirò -
a Dio piacendo - dettagliata spiegazione in un altro momento.
Ma noi abbiamo una certezza che fuga ogni dubbio possibile: si chiama Papa Benedetto XVI.
Cito: “Frei erfunden” del Card. Ratzinger.
Quando nel 1998 un tedesco aveva raccolto le diverse
affermazioni attribuite al Papa (all'epoca Giovanni Paolo II) e al
cardinale Prefetto (all'epoca Ratzinger) e le ha mandate in Vaticano in
forma di memorandum, il Cardinale, il 22 luglio 1988, ha risposto per
iscritto: “Io posso dire soltanto che le affermazioni attribuite al Santo Padre e a me sono semplici invenzioni”.
Fonte principale: http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=86
Dico: "frei erfunden", e ripeto "frei erfunden" e lo
riscrivo per chiarezza "frei erfunden" ... queste le parole di Bendetto
XVI: falso ... fittizio ... immaginario! Scegliete voi e fatelo presente
ai "medjugorjani".
Torniamo allo studio dei messaggi della Gospa e/o dei "veggenti". Vi ho dimostrato nell'articolo "I MESSAGGI DELLA GOSPA E DEI "VEGGENTI" DI MEDJUGORJE SONO CATTOLICI?"
che non è affatto vero i messaggi sono tutti buoni ed ortodossi, anzi,
ve ne ho presentati alcuni che, se veri, sono eresie brutali o ambiguità
diaboliche o semplici menzogne dei "veggenti".
Proseguiamo riportando i documenti ufficiali della Diocesi di Mostar-Duvno. Per leggere la parte precedente dell'elenco CLICCA QUI.
6 - L'identità e la diversità delle religioni
1. X. 1981. scrive lo stesso cronista: „Jakov e Vicka
hanno avuto la visione 'regolare'. La caratteristica della apparizione
sono state le risposte date dalla Gospa alle domande poste dai veggenti,
che qualcuno aveva scritto. Ecco le domande e le risposte:
1. Tutte le fedi sono buone? Tutte le fedi sono
identiche? „Davanti a Dio tutte le fedi sono identiche. Iddio le regge
come un re nel suo regno… Nel mondo tutte le fedi non sono identiche,
poiché la gente non osserva i comandamenti di Dio, ma li respinge e
corrompe.“
- Qui ci sono 2 domande: tutte le fedi o religioni
sono buone? A tale domanda non c'è stata risposta. E riguardo alla
seconda (se tutte le fedi o religioni sono identiche, uguali, al di là
se siano buone o meno), la risposta è scolasticamente distinta: davanti a
Dio tutte le religioni sono “identiche“, e tra gli uomini diverse. Come
si sa? Dal fatto che „Iddio le regge come un re nel suo regno“. Se
tutte le religioni sono uguali davanti a Dio - scintoismo,
confucianesimo, sciamanismo, cristianesimo ecc. - allora perché siamo
obbligati a credere „in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro
Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato
risuscitato per la nostra giustificazione“ (Rom, 4,24-25)? Se tutte le
religioni sono uguali, dove sta la differenza? La differenza è in questo
mondo, dicono i „veggenti“. Da che cosa si vede? Dal fatto che la gente
„non obbedisce ai comandamenti di Dio, ma li rifiuta e corrompe“. La
domanda non era affatto sulla sottomissione degli uomini ai comandamenti
di Dio, poiché non dipende da ciò il giudizio se tutte le fedi o
religioni siano „buone“ o „identiche“ davanti a Dio e davanti al modo.
Si è cercata la risposta alla domanda se tutte le religioni, per il loro
contenuto, carattere naturale o spirituale, secondo l'insegnamento
morale e il rito, sono buone o identiche. A ciò si dà una risposta senza
senso e si attribuisce ciò all'„apparizione“. E il cronista scrisse che
questa è la „caratteristica dell'apparizione“!
7 - E la non identità delle „chiese“
La seconda parte della domanda si riferisce alle
„chiese“ come comunità cristiane, ma i „veggenti“ non l'hanno capito, e
hanno attribuito all' „apparizione“ la loro risposta „fatta in casa“. Il
1 ottobre 1981 il cronista Vlašić trasmette i racconti dei ragazzi di
Medjugorje:
2. „Tutte le chiese sono identiche? ‘No. In alcune si
prega più Dio, in altre meno. Dipende anche dal sacerdote che organizza
le preghiere e dalla potenza che porta in sé.“
- Neanche qui si risponde alla domanda „ecumenica“
scritta: se tutte le chiese sono identiche, cioè se tutte le Chiese
(Cattolica, Ortodosse, alcune protestanti), come comunità cristiane,
sono identiche. I „veggenti“ evidentemente non l'hanno capito e
rispondono a bruciapelo, intendendo le chiese come edifici, e là con gli
occhi naturali e fanciulleschi vedono alcune differenze, per es. in
„alcune si prega più Dio, in altre meno“ - diciamo a Medjugorje, a
Mostar, a Čapljina - e questo a sua volta dipende dalla „regia“
carismatica e „potenza“ del sacerdote! I „veggenti“ hanno attribuito la
loro fallita risposta all'„apparizione“. E i fedeli ora dovrebbero
essere edotti e contenti di questa risposta „rivelata“ e di questo
„messaggio“ soprannaturale!
8 - I matrimoni misti?
L'anno dopo, il 18 agosto 1982, il cronista annota
nella „Cronaca delle „apparizioni“ sulla „veggente“ Mirjana quanto
segue: „Il matrimonio misto. Ha chiesto alla Gospa per una ragazza che
si sposa con un ortodosso. La Gospa ha risposto: ‘Davanti ai miei occhi e
davanti a quelli di Dio tutto è uguale. Non è uguale per voi che siete
divisi. È meglio allora, se è possibile, che non lo sposi, poiché
soffrirà lei e i bambini, difficilmente vivrà sulla via della fede…”
- Se tutte le religioni o fedi in Dio sono „uguali“,
allora a fortiori è uguale se qualcuno è cattolico o ortodosso?
L'apparsa invisibile spiega ambiguamente e incredibilmente: „Davanti ai
miei occhi e davanti a quelli di Dio tutto è uguale“. Ma non è uguale
tra gli uomini dove sono sorte le divisioni. Perciò: È meglio, „se è
possibile“, che la cattolica non sposi l'ortodosso, „poiché soffrirà lei
e i figli; difficilmente vivrà sulla via della fede...“.
L'“apparizione“ preannuncia che quella cattolica, se si sposa, avrà i
bambini, e che soffriranno sia lei che i suoi figli a causa del
matrimonio misto. Soffrirà anche il marito? Non soffrono forse tutte le
cattoliche che sposano i cattolici in questa valle di lagrime? Sia esse
sia i loro bambini? Per una tale risposta non sono necessarie
rivelazioni giornaliere „soprannaturali“, segreti, messaggi e
apparizioni!
E ancora una cosa: di solito in questi „messaggi“ la
Gospa presenta al primo posto sé stessa, poi Iddio e Suo figlio come
sopra: „Davanti ai miei occhi e davanti a quelli di Dio tutto è uguale“.
Così dirà:
- Se il vescovo Žanić non accetta e non propaga i
messsaggi di Medjugorje, cioè „Se non si converte o corregge, lo
raggiungerà il mio giudizio e quello di mio figlio Gesù“ (19.VI.1983).
Oppure:
- „Desidero che sempre siate in un numero maggiore con me e con mio Figlio” (1.III.1984.).
- “Poiché io e mio Figlio abbiamo un piano speciale con questa parrocchia” (12.IV.1984).
- “Poiché io vi amo, anche nei momenti in cui siete lontano da me e da mio Figlio” (24.V.1984).
- “Seguite me e mio Figlio Gesù” (4.X.1984). Etc.
Quando si tiene conto dell’umiltà dell’Ancella del Signore che metterà
anche il suo Sposo al primo posto: “Tuo padre ed io, angosciati, ti
cercavamo” (Lk 2,48), allora questi “messaggi” in cui la Gospa mette se
stessa prima di Dio e del Figlio suo, discordano dall’umile Vergine
biblica. Questo è anche un segno che tali “messaggi” sono non solo
presunti ma anche prodotto di una fantasia infantile, sorretta dalle
intenzioni dei loro registi e promotori!
9 - R. Laurentin e la „veggente“ Vicka
Il mariologo francese René Laurentin non era contento
delle risposte della „Gospa“ sull'identità e diversità delle fedi o
religioni. Alcuni anni più tardi egli insiste perché la „veggente“
Vicka dia maggiori spiegazioni riguardo alle „fedi identiche“. Una cosa
insegna la Chiesa, un'altra insegnano: i „veggenti“, il cronista, loro
direttore spirituale, e l'apparizione di Medjugorje.
La „veggente“ gli risponde: „Se mi avesse chiesto la
spiegazione subito, sarebbe stato più chiaro. Dopo alcuni anni, non oso
interpretare da sola. Io lo lascio ai teologi. Io pregherò affinché loro
abbiano luce. La Gospa mi ha detto che tutte le religioni sono uguali
davanti a Dio, cioè tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio, e le
divisioni non sono fatte da Iddio, ma dagli uomini“.
- La „veggente“ Vicka, del tutto non sicura nella sua
memoria, non osa „da sola“ ripetere la risposta di cinque anni prima.
Se p. Laurentin avesse chiesto nel 1982, „sarebbe stato più chiaro“. Ora
non le è chiaro. E quasi non osa più chiedere alla Gospa, con la quale
ogni giorno conversa e passa un certo tempo, per ricordarle di ciò che
aveva detto qualche anno prima. Tuttavia Vicka dà una risposta del tutto
assurda, che lei attribuisce alla „apparizione“ (allora o prima, non è
chiaro): il fatto che la Gospa abbia detto „tutte le religioni sono
uguali davanti a Dio“ significa precisamente che „tutti gli uomini sono
uguali davanti a Dio“. Una parità tra le religioni e gli uomini!
Ma il persistente mariologo insiste perché la
privilegiata „veggente“ risolva proprio quella confusione teologica. La
„veggente“, ancor più confusa: „Noi siamo uguali davanti a Dio, al di là
delle religioni e nazioni alle quali apparteniamo. Rispettiamoci gli
uni gli altri!“
- Breve, non chiaro e senza la risposta richiesta!
Lasciamo, dunque da parte la fede, la religione e la nazione e
rispettiamoci a vicenda: questa è la dottrina sull'identità e
uguaglianza delle fedi e „chiese“ della Medjugorje dei ragazzi.
Laurentin ora è proprio interessato e vuole, come
vero mariologo, una vera illuminazione privata dalla sua dialogante
„veggente“, perché il problema non getti ombre sulle „apparizioni“ che
egli promuove con le sue visite e libri, e chiede: „Ma per te, Gesù o
Maometto o Budda, sono uguali?“
La traduttrice gli spiega che la „veggente“ in
questione non ha capito tali parole, ma la „veggente“ ha aggiunto:
„Gesù è vero Dio e vero uomo. Gli uomini hanno fatto le divisioni. Tutti
gli uomini sono uguali. L'amore è una vera misericordia. La Gospa è
grande. Lei è la nostra Madre. Lei non può essere paragonata a nessuno“.
[4]
- Abbé Laurentin su un binario, la „veggente“ su un
altro. Il teologo Laurentin chiede: quale è la relazione tra Gesù, Budda
e Maometto? E la „veggente“, senza intendere la domanda e confessando
che Gesù è vero Dio e vero uomo, risponde che la Gospa „non può essere
paragonata a nessuno“. La interlocutrice delle „apparizioni“ di
Medjugorje non è più tornata su tale tema[5], già da anni.
10 – Qual'è quest'invocazione della preghiera?
Il 20 aprile 1983 lo stesso assistente spirituale ha
annotato nella Cronaca anche questa: „Jelena Vasilj ha avuto ieri e oggi
visioni caratteristiche. Ieri ha chiesto alla Gospa di dirle la
preghiera di dedicazione che reciteremo ogni giorno. Lei le ha dettato.
Jelena si è alzata, ha preso il quaderno e ha scritto mentre la Gospa
era presente e le ha parlato: ‘O Madre mia, Madre della bontà, amore e
misericordia, ti amo infinitamente (... ) Ti prego anche per la grazia
di poter essere clemente verso di te.”
- La fanciulla Jelena scrive, secondo il dettato
della Gospa e alla sua presenza, implorando di essere clemente verso la
Beata Vergine Maria. “Milostiv” in croato vuol dire colui che ha
compassione verso qualcuno, colui che esprime la sua grazia verso
qualcuno. Nella preghiera diciamo alla Madonna che lei abbia
compassione, pietà di noi peccatori, sebbene tale espressione “milostiv”
spetti a Dio il quale è la fonte di tutte le grazie: Buono e
misericordioso è il Signore! Qui è viceversa: la piccola Jelena prega di
essere “milostiva”, “compassionevole”, clemente, pietosa verso la
Madonna! A rovescio. Tale invocazione non deve essere pronunziata né si
deve raccomandare a qualcuno di dirla alla Madre di Dio, Maria
Immacolata, Assunta e Santissima Vergine, Piena di grazia! Che una
fanciulla possa fantasticare di amare “infinitamente” la Madonna, questo
va attribuito alla sua età infantile. Ma che qualcuno registri le
fantasie infantili nella Cronaca ufficiale parrocchiale e che le dia ai
fedeli come preghiera rivelata nella “apparizione” per “ogni giorno”,
questo si ha forse solo “nel contesto del fenomeno di Medjugorje”.
Conclusione. Abbiamo raccolto una decina di messaggi
„sospetti“ che mostrano a sufficienza che la torre delle „apparizioni“
di Medjugorje non può essere considerata un fenomeno soprannaturale. È
solo un prodotto psicogeno della fantasia e psiche dei ragazzi? O una
forza strana ha messo le sue dita in questo fenomeno? Una cosa è sicura:
siffatte frasi e messaggi non possono attribuirsi alla Beata Vergine
Maria, come suonano anche le dichiarazioni ecclesiastiche ufficiali: non
è possibile affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni
soprannaturali.
Note:
[4] M. de la Sainte Trinité, Medjugorje en toute
vérité, St. Parres Les Vaudes, 1991, p. 115; R. Laurentin, La Vierge
apparait-Elle à Medjugorje? Paris, 1996, p. 150.
[5] J. Bouflet, Medjugorje ou la fabrication du surnaturel, Paris, 1999, pp. 116-118.
Carlo Di Pietro
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Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
domenica 29 luglio 2012
I MESSAGGI DELLA GOSPA DI MEDJUGORJE, IL DECALOGO DEGLI ESORCISTI E LA "FREI ERFUNDEN" DI BENEDETTO XVI
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