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lunedì 30 luglio 2012

Lo strano caso del nuovo prelato dello IOR


Diario Vaticano / 

Non ne è stato reso noto il nome. Non è entrato in funzione. Ma è già stato nominato otto mesi fa. La notizia è nel Rapporto di Moneyval. Assieme a decine di altre notizie inedite. Eccone un'antologia

di ***

CITTÀ DEL VATICANO, 30 luglio 2012 – C'è una carica, quella di prelato dell'Istituto per le Opere di Religione, la "banca" vaticana, che risulta vacante da quando, nel 2010, l'allora titolare, monsignor Piero Pioppo, già segretario del cardinale Angelo Sodano, fu fatto arcivescovo e spedito nunzio in Africa, in Camerun e Guinea Equatoriale.

Ma ora sappiamo che il 1° dicembre del 2011 la commissione cardinalizia di vigilanza sullo IOR presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone ha nominato il nuovo prelato. Il prescelto, di cui non è stato reso noto il nome, non ha ancora iniziato il suo servizio.

Lo sappiamo non perché un'ennesima carta riservata sia fuggita dal Vaticano, ma perché la notizia si trova scritta nero su bianco al paragrafo 76 del voluminoso Rapporto stilato dagli ispettori di Moneyval e pubblicato lo scorso 4 luglio.

La maggior parte degli osservatori si sono limitati a scorrere solo la decina di pagine dell’Executive Summary. Ma è nelle 241 pagine del Rapporto integrale e nelle 290 pagine degli Allegati che si possono trovare numerose informazioni su vari organi della Santa Sede, finora poco note se non del tutto sconosciute.

Oltre al numero preciso dei cittadini dello Stato della Città del Vaticano, in sigla SCV, – 595, di cui 247 residenti entro le mura e 348 no, compresi 109 nunzi in servizio all’estero – il Rapporto fornisce notizie interessanti riguardo al sistema di giustizia vaticano, alla Gendarmeria, all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, APSA, e, soprattutto, allo stesso IOR.

Eccone un sintetico e parziale campionario.

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Il Rapporto Moneyval offre (par. 48) un quadro dell’attività giudiziaria nello SCV evidenziando come l’80 per cento dei casi riguarda furti perlopiù commessi nei Musei Vaticani e nella Basilica di San Pietro e che vedono implicati, per oltre il 90 per cento, turisti e visitatori piuttosto che cittadini o dipendenti vaticani. Viene segnalato comunque, nel 2007, un caso di possesso e traffico di droga.

Nella tabella annessa si nota poi che il tribunale dello SCV, che tratta i reati più gravi, ha in effetti un’attività alquanto ridotta: nel 2007, 7 processi e 4 sentenze; nel 2008, 4 processi e 1 sentenza; nel 2009, 3 processi e 2 sentenze; nel 2010, 4 processi e 2 sentenze; nel 2011, 1 processo e nessuna sentenza.

Per quanto riguarda i reati meno gravi viene riferito invece che il giudice monocratico ha emesso 2 sentenze nel 2007, nessuna nel 2008, 3 nel 2009, 4 nel 2010 e nel 2011.

Il Rapporto segnala anche (par. 358) l'ammontare delle perdite finanziarie sopportate dallo SCV in base ai crimini denunciati. Anche in questo caso si tratta di cifre irrisorie: 4900 euro nel 2009, 8600 nel 2010 e 5200 nel 2011.

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Riguardo alla Gendarmeria il Rapporto segnala (par. 350s) che questo corpo, oltre al comandante Domenico Giani, conta 15 commissari, 68 ispettori e 49 gendarmi. In complesso si tratta di 137 elementi, ma le tabelle organiche ne prevedono 197, quindi con ancora 60 posti da riempire.

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Naturalmente Moneyval si concentra sulle due principali entità finanziarie vaticane, l’APSA e lo IOR.

Riguardo alla prima, il Rapporto riferisce (par. 124) che a novembre del 2011 l’APSA, nella sua sezione straordinaria che ha 13 impiegati, ha depositi per 680,7 milioni di euro.

E rivela che oltre alle personalità giuridiche della Santa Sede che istituzionalmente hanno rapporti con la stessa APSA, ci sono anche 23 persone fisiche che vi conservano dei depositi: 15 ecclesiastici per complessivi 7,2 milioni di euro e 8 laici per complessivi 2,8 milioni.

A proposito di queste 23 persone si legge (par. 118s) che i funzionari dell’APSA hanno spiegato agli ispettori di Moneyval che per quanto riguarda i chierici si tratta di conti che raccolgono soldi ricevuti a fini caritatevoli a favore proprio, della curia romana o della propria diocesi: conti che per motivi di delicatezza – si dice – sarebbe difficile chiudere.

Mentre per quanto riguarda i laici si tratta di persone che hanno donato beni mobili o immobili alla Santa Sede ricevendo in cambio un vitalizio, che è accreditato appunto in un conto presso l’APSA. In questo caso, l’APSA ha assicurato che tre di questi conti sono stati già chiusi, altri due sono in fase di chiusura e i rimanenti tre verranno incamerati dall’APSA alla morte dei beneficiari. Comunque l’APSA ha assicurato che già dal 2001 non ha più accettato ulteriori versamenti in questi 23 conti.

L'APSA, riferisce ancora il Rapporto (par. 113), ha propri conti e depositi in banche centrali di tutto il mondo: la Federal Reserve, la Bank of England, la Deutsche Bundesbank, la Banca d'Italia, la Bank for International Settlements "e altre".

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E ora lo IOR. I suoi "asset", sempre a novembre del 2011, assommano a 6,3 miliardi di euro (par. 124). Vi lavorano 104 persone. E i clienti sono 20772 .

I titolari dei conti sono al 75 per cento persone fisiche, e di queste il 68 per cento sono chierici e il 32 per cento laici (dipendenti, pensionati, diplomatici). Tra i chierici (par. 96 e 97) vi sono 236 cardinali (più di quelli viventi all’atto della raccolta dei dati, 213) e 1604 vescovi (su oltre 4900 presenti nel mondo). Tra i clienti figurano anche 37 membri della "famiglia pontificia" e 995 persone giuridiche prive di riconoscimento canonico: 51 loro conti risultano essere dormienti, non hanno registrato cioè movimenti da più di cinque anni e non è stato possibile contattare i loro titolari .

Complessivamente i conti dormienti allo IOR sono quantificati in 4494 (par. 465ss) e rappresentano il 18 per cento dei conti, con 30,8 milioni di euro depositati. Si tratta di conti intestati principalmente a congregazioni, sacerdoti, religiosi, seminari, vescovi e fondazioni prive di riconoscimento canonico. Comunque anche su questo tipo di conti, con modalità ritenute idonee da Moneyval (par. 477), lo IOR sta effettuando una verifica dei dati che verrà conclusa entro il 2012 (par. 465).

Al di fuori dello Stato della Città del Vaticano, lo IOR può operare solo attraverso banche estere, e il Rapporto quantifica in più di 40 il numero di queste banche "corrispondenti", in Europa, negli Stati Uniti, in Australia e nel Giappone (par. 84).

In banche o istituti finanziari lo IOR detiene quote azionarie non superiori all'1 per cento (par. 89).


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Infine le Fondazioni registrate nello SCV. Quelle individuate da Moneyval sono di più di quelle che si trovano segnalate sull’Annuario Pontificio.

Le ultime due per data di nascita (n. 34 e 43 dell’Allegato XXXVI) sono la San Michele Arcangelo e la Cardinale Salvatore De Giorgi.

La Fondazione San Michele Arcangelo è nata il 29 novembre 2010 con lo scopo di ricercare nuove fonti di finanziamento per compensare i costi relativi alle esigenze specifiche di protezione civile e sicurezza nello Stato della Città del Vaticano.

La Fondazione Cardinale Salvatore De Giorgi è nata il 3 giugno 2011 per provvedere al servizio pastorale per le vocazioni e per le opere culturali e caritatevoli di alcune parrocchie della Puglia, la regione di cui è originario il porporato che dà il nome alla Fondazione, arcivescovo emerito di Palermo e membro della commissione cardinalizia istituita da Benedetto XVI per indagare sulla fuga di notizie riservate dagli uffici della Santa Sede.

Intanto alle 46 fondazioni e organizzazioni non profit con residenza vaticana riportate dal citato allegato – e per le quali Moneyval chiede che vengano sottoposte al controllo dell'Autorità di Informazione Finanziaria al pari dello IOR e dell'APSA – se ne è aggiunta un'altra nata dopo le ispezioni. Si tratta della "Fondazione Scienza e Fede - STOQ" costituita il 10 gennaio 2012 su proposta del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio per la cultura.

L'acronimo STOQ sta per Science, Theology and the Ontological Quest, un programma finalizzato al dialogo tra scienza, filosofia e teologia, attuato da alcune università pontificie di Roma con il patrocinio vaticano e il sostegno della Templeton Foundation.

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Il testo integrale del Rapporto di Moneyval:

> Mutual Evaluation Report, The Holy See, 4 July 2012

La sua sintesi:

> Executive Summary

L'allegato con tutte le normative vaticane in materia:

> Annexes

E la presentazione che ne ha fatto il capo delegazione della Santa Sede, il sottosegretario agli esteri Ettore Balestrero:

> Briefing di Mons. Ettore Balestrero...

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> Focus su VATICANO


http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350298

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