Apocalisse – 9, [1-3] -. Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell’Abisso; egli aprì il pozzo dell’Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l’atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra.
I «segni dei tempi» vanno scrutati, non come lo intende il mondo o lo intendeva Giovanni 23, ma come insegnato da Gesù Cristo nei segni della Rivelazione divina; segni soprannaturali dei tempi, essenziali per guidare gli uomini attraverso i labirinti della vita. Essi non sono mai mancati, per far evitare gli abissi di perdizione;la Sacra Scritturane è il registro. E parlando di Maria si deve ricordare la presenza della Donna, dal libro della Genesi a quello dell’Apocalisse, che ci offre una piena visione della Storia.
A ogni occasione d’afflizione e di pericolo per il popolo di Dio c’èla Donna, segno dell’intervento della Madre di Dio e nostra.

Per testimoniare il Segno supremo e i conseguenti segni dei tempi, Gesù istituìla Chiesae il Papato, che testimoniano i Suoi segni, mentre i falsi cristi si arrabattano per favorire «segni dei tempi» legati al naturalismo e all’illuminismo di un mondo di ombre.
La questione primaria della nostra religione consiste nell’intervento di Dio nella vita umana. Cos’altro èla Rivelazione, l’Incarnazione e l’istituzione divina della Chiesa?
Che cosa sono i sacramenti se non segni della grazia cui corrispondono i segni soprannaturali dei miracoli e delle apparizioni?
Si può essere certi che anche il nostro tempo, che in materia di problemi non è dietro a nessun altro, ha ricevuto un segno proporzionale ai suoi mali.
Viste le dimensioni cosmiche del miracolo del sole a Fatima, questa dimostrasi il segno dato nel periodo terribile di guerre mondiali e della rivoluzione comunista in Russia, seguite da una spaventosa crisi del mondo spirituale e della Chiesa.
È il tempo in cui l’essere umano s’è dato a ogni libertà contro la legge naturale e divina.
Tale segnale, quindi, svela un’ora cruciale della Rivelazione, dell’Apocalisse, libro che chiudela Rivelazione, facendo luce sulla sovversione umana d’ogni tempo.
Alla prima, originale, il Signore ha provveduto con la promessa del Messia salvatore.
Al Suo rifiuto, da parte del popolo eletto per riceverLo, il Signore ha provveduto conla Chiesa, Nuova Israele col suo Pontefice, d’ostacolo alle perverse libertà mondane.
La crisi universale dell’uomo d’oggi non sarà proprio quella di non distinguere nemmeno quale sia il male che distruggela Chiesadi Gesù Cristo, l’Una, Santa Cattolica, Apostolica e Romana, la vera depositaria della verità sul bene dell’uomo: anima e corpo. «Bisogna ricordarlo energicamente in questi tempi di anarchia sociale e intellettuale, in cui ciascuno si atteggia a dottore e legislatore -, non si costruirà la città diversamente da come Dio l’ha costruita; non si edificherà la società, sela Chiesanon ne getta le basi e non ne dirige i lavori». Per questo è stata conferita la «Chiave».
La terza sovversione riguarda la rimozione del Pontefice Ostacolo (II Ts 2) e la scalata della «Rivoluzione totale» per l’occupazione della Cittadella di Dio dal potere che vuole aprire a ogni libertà. Userà allora la «Chiave» con l’intento di disperdere l’opera della Redenzione. Quest’«abominio della desolazione nel Luogo santo» è perpetrato con la sostituzione del vero Pontefice da un simulacro insediato per aprirela Chiesaal mondo.
È bene riferirsi a quel passo dell’Apocalisse, con una dotta esegesi pontificale.
Quale lo spaventoso enigma dell’Apocalisse letto nei tempi moderni?
La sua esegesi per i tempi moderni, indica come causa dei devastanti orrori morali del mondo il fatale uso del potere della chiave che apre il pozzo di tali abissi d’iniquità.
Riguarda le false libertà del nostro tempo apocalittico dichiarate diritto da un’alta Sede col potere della Chiave. Tale interpretazione è del passato recente e proprio di chi aveva il potere pontificale delle chiavi. Si tratta di Papa Gregorio XVI nell’Enciclica «Mirari vos» (15.8.1832): «Tolto ogni freno che contenga nelle vie della verità gli uomini già volgentisi al precipizio per la natura inclinata al male, potremmo dire in verità essersi aperto il pozzo dell’abisso dal quale vide San Giovanni salire tal fumo che oscurato ne rimase il sole, uscendone innumerabili locuste a disertare la terra» (Ap 9, 3).
È indicato qui lo scatenarsi d’ogni libertà in terra, il cui esito culminante è la libertà di sentenziare sulla verità riguardante il culto dell’uomo e di Dio. Non più la verità dovrebbe guidare la vita personale e sociale, ma le scelte umane a determinare la verità!
Ecco l’effetto della politica ispirata da un illuminismo naturalista e agnostico, infestante il mondo per indurre l’indifferenza e il relativismo ecumenista verso la verità religiosa!
L’esegesi del Papa indicava l’abissale rovina cui porta l’abuso della libertà, denunciato più volte dal Magistero della Chiesa. Eppure oggi, quanto era condannato dai Papi, è giustificato come diritto alla “libertà religiosa” proprio nel senso contrario al Magistero, e proprio in nome di tale potere pontificale delle chiavi; del Katéchon delle Scritture – ovvero il Pontefice, il cui potere istituito per contenere “nelle vie della verità gli uomini” –è abusato per togliere i freni alle false libertà.
Dice Gregorio XVI: «Da questa corrottissima sorgente dell’indifferentismo scaturisce quell’assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che debbasi ammettere e garantire per ciascuno la libertà di coscienza (in foro esterno)… a danno della Chiesa e dello Stato, ma qual può darsi morte peggiore dell’anima che la libertà dell’errore? Tolto ogni freno… potremmo dire essersi aperto il pozzo dell’abisso dal quale vide San Giovanni salire tal fumo che oscurato ne rimase il sole, uscendone locuste innumerabili a disertare la terra» (idem Apocalisse).
Il testo sacro indica, allora, chi apre tale abisso; non certo i nemici, sempre presenti, mai vincenti sulla Chiesa. Chi toglie ogni freno che tiene gli uomini «nelle vie della verità» è uno caduto dalla sfera spirituale, ma che giunto al vertice della chiave apre l’abisso.
Il Papa tratta una questione dottrinale di massima gravità divenuta fatale attualità, pur se rappresentata simbolicamente. L’abuso della libertà umana è dall’inizio dei tempi la questione cruciale, divenuta spaventosamente attuale perla Chiesae per il nostro mondo.
I poteri nemici della Chiesa rappresentati dalla Massoneria, miravano a ottenere un loro papa che, conla Chiavedella Sede di Pietro aprisse ai templi e sinagoghe del mondo; miravano, quindi, all’elevazione di un astro caduto dal Cielo in terra.
Si può sapere che carica è figurata nell’astro in questione nell’Apocalisse direttamente interpretato dal Signore attraverso il suo Angelo. All’inizio del libro dell’Apocalisse ci sono le parole del Signore sulle lettere agli angeli delle sette Chiese, che sono i loro vescovi. Ciò è spiegato nel primo capitolo: «Questo è il recondito senso delle sette stelle che hai visto nella Mia destra e dei sette candelabri d’oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese» (Ap. 1, 20).
I Padri spiegano che il simbolo «stella» o «astro» riguarda la luce nel cielo che guida dall’alto, ossia i vertici spirituali. L’angelo della Chiesa è il suo vescovo, come confermato nell’ottavo capitolo (10-11) delle quattro trombe, quando «stelle» cadono dal cielo in terra causando immani disastri spirituali: «Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque… divenute amare».
Si può negare la realtà storica degli effetti nefasti dirompente dei crolli clericali che avvelenano le acque della fede con le eresie che inquinanola Cristianità? Un crollo di tali dimensioni terminali poteva solo essere operato in modo oscuro e talmente velato da richiedere ogni impegno fedele per decifrarlo da parte dei rimasti nella Fede.
È la ragione dei segni divinamente rivelati sotto la forma di arcani enigmi e straordinari segreti, affinché «nessuno v’inganni con la sua filosofia e con vani raggiri ispirati alle tradizioni degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo» (San Paolo ammonendo i Colossesi 2, 8).
L’avviso più grave è quello dato da Gesù per tempi escatologici: «Badate che nessuno v’inganni; molti verranno nel mio Nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno» (Mt 24, 4). Falsari che in Nome di Dio, di Cristo, degli Apostoli, assumono autorità per irretire le coscienze. Se costoro sono accolti e aprono il pozzo delle libertà umane, tra cui la più alta è la libertà religiosa al cospetto di Dio, siamo alla somma tribolazione spirituale. Ebbene, ciò è avvenuto col Vaticano 2 inserendo libertà illuministiche nella dottrina che passa per cattolica. Ecco la terza sovversione umana della fine dei tempi. Nella Chiesa, cui il Signore affidò il potere per vincolare all’opera di Redenzione, siede chi apre alla liberazione ecumenista di ogni credenza.
Veniamo ai fatti dell’ora presente, seguendo alcune pubblicazioni religiose recenti.
Sono descrizioni in cui si manifesta la grande apostasia, mentre il mondo sprofonda in una crisi finanziaria senza precedenti con lo strapotere proprio di quelle forze che inneggiano al liberismo consumistico, pure religioso e culturale; il paradosso dell’uomo decaduto che si fa arbitro e salvatore con un nuovo ordine contrario all’Ordine originale.
Non è forse questa la linea pure di «pensiero religioso illuminista» riguardo alle fedi, per esempio quello dei «papi conciliari»: invocare il passato per adattarlo al democratismo e all’edonismo del mondo presente con una «animazione» di marchio religioso.
Intanto i governi operano secondo le tendenze espresse dai sondaggi, ma soprattutto dal nuovo oracolo: il «Mercato»; la nuova guida della vita sociale, il cui «principio» è proprio la variazione continua per arricchire i suoi occulti mentori e la loro «politica».
Si noti che i padroni del «Mercato» possono, da un momento all’altro, sollevare il peso messo su paesi fino a ieri tartassati. Per ragioni economiche? Non sembra. Lo fanno per ragioni segrete. Per esempio, in vista di un prossimo «sforzo bellico» richiedente un allargamento di alleanze per attaccare un nemico designato dai signori del Mondo!
E l’assalto mira, guarda caso, sempre alla rimozione di ogni rimanente ostacolo cristiano che limiti l’avanzo della «sovversione finale», rappresentato già dall’occupazione della Chiesa: – tutte le «Chiavi» ai poteri rivoluzionari anticristiani.
A che punto è il comprendonio cattolico di questo sconvolgimento mondiale? 
Il «Sì sì no no» di luglio ultimo si è occupato degli errori della «TFP» attraverso le lacune dell’opera fondamentale («Rivoluzione e Contro-Rivoluzione», RCR) del suo fondatore il Prof. Plínio Corrêa di Oliveira. Lo fa spiegando la sua apertura alla Massoneria anglo-americana, teista e non anticlericale. E su ciò non sbaglia, concludendo che “non la sola Massoneria opera la Rivoluzione, ma anche il Giudaesimo incredulo…”.
Ora, per affrontare la sovversione globale, si deve riconoscere il suo scopo finale, che è abbattere il Papato cattolico per cambiarela Chiesacattolica e demolire la Cristianità.
La questione è che se ciò è in atto, com’è riconoscibile nei fatti successivi alla morte di Pio XII e il Vaticano 2, rappresentati simbolicamente nell’ecatombe della visione del 3º Segreto di Fatima – più chiara nel 1960 – allora si deve riconoscere che il loro scopo finale è stato raggiunto. A questo punto si può dire del citato articolo lo stesso che esso dice della TFP: vuole “guarire la malattia fermandosi ai sintomi senza risalire alle cause”! 
Sì, perché la vera causa è l’occupazione del Luogo santo di Dio da parte di «falsi cristi» – o come già scritto da Mgr Lefebvre – dagli «anticristi in Vaticano». Inutile dilungarsi sui rami della Massoneria, o del comunismo, o dell’ebraismo; lo scopo d’abbatterela Fedecon tali mezzi è atto compiuto dentro la sua Cittadella, rimasta senza difese.
In tal senso è ben più diretta la clamorosa pubblicazione di «Chiesa Viva» nº 452 S – «L«Anticristo nella Chiesa di Cristo?», che va impetuosamente alla ricerca di simboli per svelare la causa, identificando l’attuale occupante del Vaticano, Benedetto 16, come un anticristo, svelatosi nella scelta di uno strampalato stemma pontificio. Analizza questo in ogni suo simbolo e angolo per concludere che rappresenta solo uno stratagemma per occultare il perverso pensiero massonico del suo autore.
Dice: «In caso di eresia, il Papa cessa di essere “Papa” perché “pregiudicherebbe il bene di tutta la Chiesa”, ma è solo un Papa che può far decadere un Papa dalla sua “funzione principale”, inoltre si può “accusare” un Papa di “eresia”, ma il Papa cessa di essere Papa solo se questo “crimine” è notorio per “confessione” o per “evidenza dei fatti”. »
Benedetto XVI?… solo lui avrebbe la piena conoscenza e l’autorità per rendere notorio il “crimine” e questo l’ha fatto per “confessione” e portando l’“evidenza dei fatti”, anche se questa era espressa in modo occulto e nascosto sotto una simbologia cabalistico-massonica. Aggiunge, però, che solo lui ha il pieno potere di emettere un “giudizio” definitivo sulla Sua Persona, questione che sarebbe ora davanti agli occhi di tuttala Chiesa Universalee del Mondo. Ma da quando l’errore ha potere sul Vero?
In verità, la sovversione è legata all’attacco contro i principi della Chiesa col processo inaudito e delirante della dichiarazione del diritto alla libertà nel male davanti a Dio. È processo interno e precedente al conclave che seguì alla morte di Papa Pio XII.
Già quando fu eletto Roncalli, modernista filo-massone che prese il nome dell’antipapa Giovanni XXIII, il mondo clericale vedendo nella sua Cittadella germinare la corruzione nella Fede, ha preferito riconoscere l’autorità divina dagli abiti o dalle sedie, e non dalla fedeltà all’unica Dottrina di Gesù Cristo.
Il relativismo modernista aveva contaminato perfino chi si riteneva «controrivoluzionario» e «antimodernista», ma era pronto a giurare sulla legittimità dei conclavi che hanno eletto G23, P6, GP1, GP2 e Benedetto 16.
Costoro sarebbero «inviati da Dio», anche se per demolirela Chiesae affossarela Tradizione! Tutto perché si deve ritenere il conclave, una riunione di uomini, come assoluto! : capace di conferire il potere divino al loro eletto, anche se sospetto di eresia prima, e convitto di queste per averle inietate dopo nella Dottrina, Liturgia e leggi della Chiesa.
Come se un chierico deviato dalla Fede, caduto dal Cielo in terra, fosse eleggibile secondo la legge della Chiesa. Ma non lo è, anche se l’evidenza di questa infiltrazione di un deviato nella gerarchia si abbia solo dopo molto tempo, la sua elezione è stata nulla. Si deve o no credere nella legge della Chiesa, confermata con forza dalla Bolla «Cum ex apostolatus», prima di emettere giudizi in base alle apparenze e alle confusioni del mondo?
Il potere del Papa non viene dagli uomini, ma immediatamente da Dio e per confermare la Fede, mai per cambiarla o aggiornarla ai poteri illuministi ed ecumenisti mondiali.
Il contrario significa «credere» come si «pensa» e «pensare» come vuole il mondo clericale imperversante, alieno alle vere cause del «mistero d’iniquità»!
La causa di questa estrema iniquità è interna alla Chiesa, così come tradimenti e inganni possono venire solo da chi gode di fiducia.
L’attacco dei nemici del Cristianesimo, della Massoneria o del Giudaismo è scontato, si potrebbe dire che fanno la loro parte.
Contro il vero Vicario di Gesù Cristo, nelle orme del divino Maestro, poteva solo seguire lo stesso tentativo, prima di eliminarlo, come ostacolo, poi di sostituirlo con le proprie idee, parole e alleanze mondane. Ciò hanno voluto fare i «papi conciliari» con o Papi cattolici.
I Cattolici devono riconoscere la differenza tra queste due stirpe opposte, nella fedeltà e continuità verso l’unica Dottrina di Gesù Cristo.
I falsi cristi conciliari già si svelano nella continuità del Vaticano 2, dove fu inietata l’operazione della menzogna in chiave ecumenista, che vorrebbe dividere la Verità di Gesù Cristo. Da questo riconosciamo gli anticristi (I Gv 18-23).  

L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele

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