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mercoledì 12 settembre 2012

Cartellino rosso per il vescovo Williamson


Richard Williamson
Richard Williamson

Richard Williamson, il vescovo lefebvriano che aveva negato l’esistenza delle camere a gas, potrebbe essere espulso dalla San Pio X. Il superiore della Fraternità, Bernard Fellay, lo scorso luglio aveva precluso a Williamson la partecipazione al capitolo generale dei lefebvriani dedicato alle trattative con la Santa Sede. Ma ora nei confronti del vescovo negazionista potrebbe scattare una sanzione ben maggiore. Lo sostiene il sito tedesco kreuz.net,(http://www.kreuz.net/article.15846.html ) presentando anche i motivi che potrebbero portare a questa decisione.

Lo stesso sito tedesco, nel luglio di quest’anno, aveva diffuso un video nel quale Williamson manifestava la speranza e il «sogno» che il capitolo generale della Fraternità potesse esprimersi contro il superiore Fellay destituendolo.
  
Lo scorso agosto Williamson ha celebrato una messa amministrando il sacramento della cresima presso un monastero benedettino legato alla San Pio X in Brasile, nonostante il divieto impostogli da Fellay: un atto criticato dal superiore della Fraternità in Sudamerica, padre Christian Bouchacourt. Secondo lo statuto della San Pio X, infatti, i vescovi possono impartire le cresime solo se autorizzati dal superiore generale, cioè Fellay. Un altro motivo per il provvedimento, secondo kreuz.net sarebbe rappresentato dalla mancata obbedienza del vescovo all’ordine dei superiori di sospendere la newsletter settimanale da lui curata.


Per il portale tedesco, Williamson sarebbe intenzionato a raccogliere attorno a sé un nuovo gruppo tradizionalista con altri sacerdoti fuoriusciti dalla Fraternità San Pio X e persino a ordinare nuovi vescovi. È evidente che in quest’ultimo caso sarebbe nuovamente e automaticamente scomunicato.

Come si ricorderà, un’intervista televisiva di Williamson che negava l’esistenza delle camere a gas, divulgata in occasione della revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani da parte di Benedetto XVI nel gennaio 2009, aveva provocato notevoli polemiche anche con il mondo ebraico. Polemiche rientrate dopo che Papa Ratzinger aveva scritto un’intensa lettera ai vescovi di tutto il mondo, spiegando le motivazioni del suo gesto verso i lefebvriani.


Williamson è stato in questi mesi il più critico nei confronti del cammino di riconciliazione della Fraternità in vista di un suo rientro nella comunione con Roma. Anche se non si deve dimenticare che una lettera contraria all’avvicinamento alla Santa Sede portato avanti da Fellay era stata firmata non dal solo Williamson, ma anche dagli altri due vescovi, Alfonso de Gallareta e Bernard Tissier de Mallerais. In particolare anche quest’ultimo, sebbene in maniera meno plateale rispetto a Williamson, è decisamente contrario all’accordo con Roma. La Santa Sede aveva peraltro stabilito che le posizioni dei singoli vescovi venissero trattate separatamente.

L’eventuale espulsione di Williamson, con la conseguente nascita di una nuova «costola» a destra dei lefebvriani che finirebbe nel variegato e frantumato panorama dell’ultra-tradizionalismo, potrebbe rendere meno difficile l’avvicinamento della San Pio X alla Santa Sede. La pontificia commissione Ecclesia Dei attende ancora la risposta di Fellay all’ultima versione del preambolo dottrinale consegnato lo scorso giugno.

In ogni caso, al di là delle anticipazioni di kreuz.net, dalla Casa generalizia dei lefebvriani non giungono conferme e anche se negli ambienti della Fraternità sono in molti ad aspettarsi che qualche sanzione venga presa nei confronti di Williamson, questa non sarebbe imminente.
ANDREA TORNIELLICittà del Vaticano

http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-18066/

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