ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 18 settembre 2012

LA CHIESA E' GIA' NEL NUOVO ORDINE MONDIALE?




Molte persone mentono ripetutamente a se stesse prima che agli altri, ed è disperante aspettarsi che tutti i culti e le tradizioni in guerra fra di loro che confondono la mente della razza umana odierna possano fondersi sotto la realizzazione dell'imperativa natura della condizione umana come ho qui affermato. Una moltitudine non riuscirà mai a realizzarlo. Pochi uomini sono in grado di mutare le loro idee primarie dopo la metà dei trenta. Si fissano su di esse e vanno avanti così non più intelligentemente degli animali guidati dai loro impulsi innati. Morirebbero piuttosto di cambiare questa loro seconda personalità. Ed una delle trappole di queste questioni secondarie dalle quali è più difficile districarsi è quella creata dagli stupidi e persistenti intrighi della Chiesa Cattolica Romana. [...] Tali attività incrociate complicano, ritardano e possono anche sabotare efficacemente ogni sforzo di risolvere il problema di un lucida collettivizzazione degli affari globali, ma non alterano il fatto essenziale: soltanto attraverso una razionalizzazione e una riunione di tutti i movimenti rivoluzionari globali e un trionfo liberale sul dogmatismo della lotta di classe, possiamo sperare di emergere dai rottami del nostro mondo odierno.

(Herbert George Wells, New World Order, 1940)

di Francesco Colafemmina

Disperate dei Vescovi, disperate della CEI? A meno che non vi sia un qualche cataclisma in grado di smuovere le coscienze, è inutile attendersi un cambio di rotta. Lo vediamo ormai da mesi: la Chiesa tace sulla crisi, tace sulla disperazione dei giovani senza lavoro, degli imprenditori tormentati da uno Stato invadente, tace sulla democrazia spazzata via con un colpo di spugna in Italia e in altre nazioni europee, tace sui progressi del grande fratello globale che ormai intercetta ogni angolo delle nostre vite e legge attraverso l'imperativo decadente ma superpotente del mercato persino i nostri desideri e li guida. Tace sul controllo dei nostri consumi, tace sul controllo dei nostri costumi, sull'imperante dominio dell'immoralità propagata in nome della libertà (da cosa?). 
Il Santo Padre al contrario, continua ad incontrare periodicamente il premier italiano non eletto, Monti, e recentemente ha anche affermato che le presunte "primavere arabe" sarebbero "una cosa positiva", pur ponendo l'accento sulla necessità della tolleranza (Come se le "primavere arabe" fossero realmente tali, realmente movimenti spontanei di popoli avidi di libertà e non macchinazioni violente del potere globale che vuole estendere i propri tentacoli su di esse.).
Il Cardinal Bagnasco in una recente intervista a Tempi, oltre ad aver ribadito la "buona volontà" del governo Monti, ha aggiunto che "non pagare le tasse è peccato". Peccato però che il decreto attuativo dell'IMU sulle attività promiscue della Chiesa Cattolica in Italia non sia stato ancora presentato. Morale: la Chiesa non paga l'IMU, ma se ne sta in silenzio in cambio di questa esenzione. 
Nessuno si è stracciato le vesti quando Bersani ha affermato che nel programma elettorale della sinistra italiana ci saranno i matrimoni omosessuali. Tutti tacciono... E anche nei riguardi delle estreme (in tutti i sensi) dichiarazioni del defunto Cardinal Martini se non si fossero levate le voci di Socci, Agnoli e Giordano, ci saremmo dovuti accontentare di un'intervista del Corriere a Ruini, intento peraltro a promuovere il suo nuovo libro "Intervista su Dio". 
Il vero insegnamento da trarne è che la Chiesa, a dispetto di ogni potenziale accusa di complottismo, sta diventando sempre più organica a quel progetto di "nuovo ordine mondiale" che negli ultimi mesi ha subito una imprevista accelerazione. Organica ideologicamente e organica concretamente. Da forza di opposizione alle logiche del potere fine a se stesso, dell'asservimento dell'uomo all'uomo, della disuguaglianza quale unico criterio di organizzazione della società, la Chiesa finisce silenziosamente per rendersi complice fattiva di questo progetto. 
Gli uomini, asserviti alle logiche di un'oligarchia finanziaria, vivono la fine della democrazia nell'Occidente e l'avvento di un nuovo governo dei pochi, cooptati e non eletti, selezionati non perché "migliori", ma in quanto sostenitori di un comune progetto di governance globale del mondo contemporaneo. Su questa conversione epocale dell'Occidente, ben più critica dell' '89, la Chiesa non ha nulla da dire. Guarda il suo ombelico, vivacchia ormai consapevole d'essere in crisi, e continua a bearsi di folle oceaniche radunate sotto un palco papale, mentre le chiese si svuotano. 
Mi piacerebbe sentir parlare un Vescovo o un Cardinale di massoneria, di mondialismo, delle dinamiche occulte che governano quel che resta delle nostre Nazioni. Ma, Mons. Negri a parte, nessuno parla di massoneria. Come il gran maestro Monti, i Vescovi italici sembrano ripetere al microfono di Lilli Gruber: "non sappiamo neanche cosa sia la Massoneria". E dormono nella candida quiete dei bambini, paghi del loro potere provvisorio. Si destano poi soltanto quando c'è da adeguare liturgicamente una chiesa, quando c'è da demolire qualche devozione popolare, da riorganizzare qualche processione, da costruire qualche nuovo tempio dalle forme palesemente orrende. Non parliamo poi di tutto il mondo dei religiosi che con la loro fede e la loro preghiera dovrebbe supportare la struttura spirituale della Chiesa. Fatte le dovute eccezioni, i più cazzeggiano. Come una suora spagnola che passa il tempo a tweettare... Oggi, leggendo la news su Vaticaninsider.it le ho scritto che forse farebbe meglio a pregare invece di perder tempo su tweeter a citare Hemingway e la suffragetta socialista Helen Keller. Sapete cosa mi ha risposto? Prima "faccio quello che mi dice il cuore" (elegante alternativa a "faccio i cazzi miei") e poi al mio rammentarle l'esigenza di religiosi che preghino invece di twettare: "non sono monaca e non ho bisogno dei tuoi umili consigli" (salvo poi cancellare i miei tweet dalla sua pagina con 8.000 followers). Questi sono i religiosi del futuro!

Tutti agevolano così il programma mondialista il cui obiettivo primario è quello di sradicare le identità, nella convinzione che esse siano all'origine di guerre e divisioni. E sradicare la spiritualità autentica e non pneumatica, volatile, fatta di buone intenzioni, di frasette rubate qua e là, di "pensieri". E così pian piano cade lo schermo fra religione e religione e obliterato ogni ricordo di quella mentalità pre-rivoluzionaria considerata ormai "passato" (mentre in realtà è sempre attuale nel Vangelo), si allarga la divisione fra un prima e un poi, d'accordo con Wells che riteneva ormai impossibile la persistenza di mentalità tradizionali nell'imminente "nuovo ordine mondiale". 

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