SANTONE INDÙ TIENE CONFERENZA IN PARROCCHIA DI BARI. |
Pontifex ha mostrato, in ottima compagnia, foto che riproducono storture varie della Messa
in altre parti del mondo, persino pagliacci o donne sull'altare. Una
sorta di zibaldone, reso ancora più invitante grazie alla permissività
postconciliare, in base alla quale ogni iniziativa volta a convogliare
fedeli é buona. Poco importa se tali iniziative sono blasfeme, idiote o
peggio ancora comiche. E da Bari, che ormai non fa più notizia grazie ad
un Vescovo , Monsignor Cacucci, che ha rinunciato a far sentire la sua
voce (neppure denunciando gli abusi e le malefatte di una criminalità
organizzata che ammazza a giorni alterni) ne arriva una grossa. Che cosa
accade?
Nulla di nuovo sotto il sole. Il solito parroco modernista,
della solita parrocchia eccentrica San Sabino, ha organizzato (con
relativo tutto esaurito) una conferenza, nei saloni, con un Guru Indù,
una sorta di santone che parla di come arrivare alla felicità. ...
... Certo, la conferenza è fuori dell'ambito del sacro recinto, ma non basta.
Nei fedeli tuttavia, si crea la sensazione che la
Chiesa ammicchi e strizzi un occhio a queste correnti di pensiero del
tutto contrarie alla parola di Gesù, alla sana dottrina, dottrine false e
seducenti che promettono la felicità grazie solo alla facoltà dell'uomo
e non alla grazia di Dio. Sicuramente questo santone è persona degna,
ma quello che importa non è il guru in sé stesso, quanto la scelta di
campo fatta dalla parrocchia.
Che necessità abbiamo di invitare questi personaggi,
quando basterebbe, per arrivare alla felicità, rispolverare, con
competenza, la lectio divina ormai in naftalina? Ma i parroci
modernisti, aiutati da vescovi pavidi, da questo orecchio non ci
sentono. Ed ecco, allora, il Guru indù e mauriziano in una Chiesa
cattolica.
Che Dio abbia pietà di noi.
Bruno Volpe
nb: la foto è indicativa.
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