“Dopo
l’Incarnazione, secondo la teologia della storia, la storia stessa ruota
attorno a questo dilemma: o con Cristo o contro Cristo […] tertium non
datur. Le epoche della storia sono due: quella anteriore a Cristo e
quella da Cristo in poi. […] Il Verbo Incarnato non può essere sconfitto
dai suoi nemici e il regno di Dio giungerà al suo compimento
ultraterreno nonostante i tradimenti e le sconfitte. In una prospettiva
del genere, l’epoca moderna e contemporanea può essere compresa solo
come un periodo nel quale il principio ostile a Cristo ha pro tempore
prevalso (Dio lo ha permesso) ma non ha affatto riportato una vittoria
decisiva, nonostante le apparenze, ed anzi, un giorno, quando Dio vorrà,
scomparirà […]. Dal punto di vista della teologia della storia, il
tramonto dell’epoca presente è quindi un fatto certo quanto la legge di
gravità, se così possiamo esprimerci. […]. La costellazione che sempre
si ripete è la seguente: ribellione, castigo, purificazione, pentimento,
vita nuova. Il castigo di Dio è categoria essenziale della teologia
della storia. Egli punisce e salva, nella misura in cui induce gli
individui e i popoli al pentimento. Sempre che Dio conceda loro il
tempo. […]. E’ sicuro, quindi, che su questo mondo così corrotto, si
abbatterà un giorno il castigo di Dio. […]. La decadenza di tutto un
mondo comporta un castigo che può essere stornato solo col pentimento e
la conversione.”
Citato da “Lettera agli Italiani” di Papa Leone XIIIa cura di Federico
http://radiospada.org/2012/12/24/la-chiave-per-leggere-la-storia-nella-parola-infallibile-di-leone-xiii/
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