[2]Gentile Benedetta Argentieri, a proposito della chiusura del sito cattolico Pontifex.Roma (per me ancora sufficientemente legato alla gerarchia ecclesiastica e a Benedetto XVI per poter pensare ad una chiusura definitiva), mi sento di comunicarle che, come co-fondatore di Escogitur (forum che ho chiuso da oltre un anno per autocensura contro coloro che pur leggendomi si giuggiolavano in “mammona” pur parlando di Dio, Chiesa, Papa e Vangelo, senza decidere di lasciare questo “Sistema Surreale” con i suoi inganni e le sue matrici che presto ci porterà alla microchippatura per legge come succederà in America da aprile 2013) esistono fra i siti di controinformazione anche quelli che sostengono come me una netta posizione apocalittica: ossia, a Roma c’è la “sedevacante”, e quindi per l’assenza stessa del Katechon o Papa “pontefice” tra Cielo e Terra e ostacolatore” della sopraffazione dei pochi pervertitori contro gli indifesi ed il Creato, tutto oramai è possibile. Infatti, senza una Vera Autorità Morale che urla dai tetti gli Abomini; e causa egli stesso, per il perdurare dei silenzi assordanti, della Desolazione in Luogo Santo, c’è ben poco da stare sereni e allegri. Siamo di fronte ai precursori dell’Antricristo e molti “giornalisti” li celebrano pure come Santi. Si immagini il peggio e lo moltiplichi per 100.
Siamo in piena Apocalisse e prevale, ovunque, il Mysterium Iniquitatis! La peggiore massoneria infatti è quella ecclesiastica infiltrata ovunque, anche fra i poteri degli Stati, affiancando presidenti, banchieri e magistrati. Quindi non si preoccupi. Lei ed io siamo comunque parte di questa situazione! Però, quel che c’è da dire, abbiamo l’obbligo di farlo con tutte le nostre forze, perchè non possiamo delegare ad altri nè la Verità (non essendoci più autorità in grado di enunciarla) e ne la Carità (essendo in pochi a distinguere la vera carità cristiana da beneficienza e filantropia) soprattutto se siamo coinvolti nel processo e siamo informati dei fatti. Altro che debito, dunque, altro che guerre, altro che controlli sul genere umano, altro che Grande Fratello e riduzione delle libertà di parola, di espressione, di stampa. Qui siamo di fronte ad una guerra invisibile che ci sta distruggendo l’anima, sottraendo tutto il nostro tempo, disarmando di ogni convenzione umana, mettendo l’uno contro l’altro fuori dalla retta ragione, alienando di ogni senso di identità, partecipazione, bene comune, bellezza e buon governo. Lei certamente saprà le ragioni per cui è stata uccisa la sua collega Maria Grazia Cutuli. Non per un semplice caso del destino, in quel giorno in Afghanistan (dove sono stato 5 mesi), ma perchè indagava sui casi di pedofilia in Belgio, che poi scoperchiarono ben altri reati al vertice del Governo di Bruxelles e nella Chiesa Cattolica, quali il programma Monarch ed il ricatto con cui si autosostengono gli oligarchi di tutto il mondo, i massoni ed i “pedofili preti” presi in fragranza di reato proprio contro i bambini. L’atto più obbrobrioso che si possa commettere e che nessuno mai ti perdonerà. Tutto questo ovviamente serve per “stabilizzare” il potere. Maria Grazia Cutuli lo aveva scoperto e lo stava per denunciare. Ne sa qualcosa il magistrato Paolo Ferraro, altra vittima del sistema per aver denunciato la combine magistratura-esercito-massoneria-satanismo-pedofilia-haarp-finanza-politica. Lei certamente sa le ragioni per cui è morto il suo collega Walter Tobagi, che per ricercare e dire la verità sui casi che hanno contrassegnato gli eventi degli anni ’70 all’insegna della stagione stragista, è stato ucciso per un patto sindacale “dei figli delle famiglie delle elite” dentro il suo stesso giornale. Potrei citarle Mauro De Mauro, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Fava, Giuseppe Rostagno, Giuseppe Impastato, Giancarlo Siani, Mino Pecorelli, Ilaria Alpi, Antonio Russo… Carlo Casalegno, l’ex vicedirettore de La Stampa e l’inviato speciale del Corriere della Sera Walter Tobagi, presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti, entrambi assassinati dalle Br, paradossalmente mancavano nel 1999 nel muro della memoria nel Journalist Memorial, una suggestiva struttura di vetro, che si trova accanto al NewMuseum di Arlington-Virginia (USA) dove sono incisi circa 1400 nomi di giornalisti, fotografi e operatori morti nel mondo a partire dal 1812. Ora, a me pare che oggi come ieri i giornalisti stipendiati invece di chiudersi a coorte e fare quadrato fra loro per denunciare le “verità” sottomesse al potere, come propaggine asservita alla “propaganda di regime” e sostituite dalla menzogna a protezione degli interessi di piccoli gruppi oligarchi o della stegocrazia, piuttosto che essere paladini di civiltà e verità, si costituiscono corpo miliziano a protezione dei loro padroni dell’iniquità e delle empietà, che sono ovunque ci siano
- delle stragi,
- delle politiche abortiste,
- degli stermini di massa, del terrore,
- delle rivoluzioni colorate,
- delle morti eccellenti,
- delle perdite di anime,
- della cronicizzazione delle malattie,
- dei disfacimenti economico-finanziari, sociali e culturali,
- sottrazione ai popoli del diritto naturale di autodeterminarsi
Avete perso quello che è più naturale per un giornalista di inchiesta: avere la fierezza di denunciare tutto ciò che nasce storto o peggio ancora va contro la Costituzione ed i Diritti di un Popolo; avete perso la fierezza di sentirvi i paladini di tutte le sovranità, monetaria, alimentare, energetica, informativa, sanitaria degli Stati, senza le quali ogni Diritto decade ipso facto per finire sotto il diretto controllo dei decisori del cui corpo, lo sappiate o no, fate parte. E sì, perchè tacendo da dove potete parlare e denunciare vi siete supinamente schierati dalla parte di chi è per propria natura esoterico e luciferino in odio contro la persona umana dal “concepimento” fino alla morte e quindi contro gli scambi naturali di beni, servizi e prodotti materiali e immateriali. Perchè per costoro gli esseri umani sono Figli di Dio da portare alla perdizione e all’annullamento. Faccia in modo anche lei, di non finire da quella parte della lista, compiendo un atto di orgoglio per distinguersi tra giornalisti “stipendiati” e “il giornalista”. Nella vita la dignità ha più peso che non la quantità di beni accumulati. E la paura può essere vinta! E siccome a molti piace giocare facile, come ha fatto lei in questo articolo su Pontifex.Roma, citando Bruno Volpe come un professionista che si preoccupa di quelle che per voi sono notizie marginali e “politicamente non corrette”, senza prendere una parte a difesa di un collega che tenta di muoversi in questa giungla di ciò che è lecito dire e no, vorrei farle pervenire questo mio pensiero: per noi Cattolici Resilienti (rispetto a tutti voi che amate la visibilità, l’ordine a cui appartenete e che vi vincola oltre misura, e che vi fa ripiegare ad una vita comoda, appellandovi al surrogato della notizia già tritata e masticata da altri per voi, alle facilitazioni delle “veline” ANSA dei servizi segreti o dei “cerchi sovrastrutturali” a cui dovete inchinarvi come ad una madre che vi dà il latte ed il nutrimento) i “veri” diritti inalienabili, inequivocabili, irreversibili e irrinunciabili della società civile, sono la vita, la procreazione, la conservazione della specie, le libertà di essere noi stessi secondo i talenti che il Cielo di dà, e per logica, la morale cattolica impostata sul Vangelo di Nostro Signore Unico Salvatore. Quello che segue è il discorso che John Swinton, l’allora redattore-capo del New York Times, pronunciò in occasione di un banchetto con i suoi colleghi, 150 anni fa ai tempi di Porta Pia, per intenderci, presso l’American Press Association:
“In America, in questo periodo della storia del mondo, una stampa indipendente non esiste. Lo sapete voi e lo so pure io. Non c’è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie vere opinioni, e già sapete anticipatamente che se lo facesse esse non verrebbero mai pubblicate. Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti. Altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili, e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi un altro lavoro. Se io permettessi alle mie vere opinioni di apparire su un numero del mio giornale, prima di ventiquattr’ore la mia occupazione sarebbe liquidata. Il lavoro del giornalista è quello di distruggere la verità, di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza, e di vendere il proprio Paese e la sua gente per il suo pane quotidiano. Lo sapete voi e lo so pure io. E allora, che pazzia è mai questa di brindare a una stampa indipendente? noi siamo gli arnesi e i vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite, sono tutto proprietà di altri. Noi siamo delle prostitute intellettuali.”
Provi a guardare in un’altra maniera d’ora in poi le persone come Bruno Volpe e chi nella rete cerca di portare l’informazione che a voi o sfugge o sembra irriverente verso i poteri forti e la società in dissoluzione. Parusìa in Gesù Adveniente e Maria CorRedentrice
Posted By Marco Turi Daniele
Lettera a commento dell’articolo del 22 gennaio 2013 pubblicato sul Corriere della Sera [1]
Ricevo e volentieri pubblico.
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[1] Lettera a commento dell’articolo del 22 gennaio 2013 pubblicato sul Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/13_gennaio_22/pontifex-chiuso_25ec2cae-64b1-11e2-8ba8-1b7b190862db.shtml
[2] Image: http://www.ingannati.it/wp-content/uploads/2013/01/Goldman_Europe.jpg
[3] transumanizzazione in atto: http://www.stampalibera.com/?p=54262
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