ALI AGCA |
Per il turco, che afferma di essersi avvicinato a Cristo, il Vaticano ha paura di questa ricostruzione
Alì Agca, perché solo ora indica l'Iran come mandante dell'attentato a Karol Wojtyla?
"Parlo solo ora perché, dopo lunghi anni di ricerca spirituale e di meditazione, ho scoperto che Cristo è l'unico re eterno del genere umano. Questa certezza spirituale mi ha spinto ad abbandonare l'ideologia fanatica dell'Iran perché il mondo ha bisogno solo di Crito per poter uscire dall'infernale crisi internazionale che sta rovinando il genere umano in ogni campo: politico, economico, sociale, morale, culturale. Anche la religione islamica sta vivendo una terribile crisi finale.Il popolo islamico può uscire dal suo inferno attuale soltanto accettando Gesù come unica guida umana, spirituale e morale".
Perché è stato scelto proprio lei per uccidere Giovanni Paolo II?
"L'Iran mi ha scelto perché avevo un legame precedente con l'ayatollah Alì Ekber Mehdi Pur, che era il rappresentante di Khomeini in Turchia. Inoltre la mia lettera con la minaccia di uccidere il Papa era già stata pubblicata sui giornali il 27 novembre 1979 (anniversario della crociata contro il mondo islamico proclamata da Urbano II). In essa qualificavo Karol Wojtyla come il capo dei crociati da uccidere. Khomeini vide in questa coincidenza un segno della volontà divina e fu uno dei motivi per cui mi scelse. Sono dati misteriosi che non si possono valutare secondo una logica scientifico-razionale. Del resto anche Karol Wojtyla dopo l'attentato andò a Fatima, il 13 maggio 1982, per inginocchiarsi davanti alla statua della Madonna parlando di coincidenze nel piano divino".
Che legame c'era fra i lupi grigi e Islam sciita?
"Durante la rivoluzione iraniana, non esisteva alcun settarismo e quasi tutti i musulmani consideravano Khomeini il capo mondiale dell'Islam. Iran e Lupi Grigi erano accomunati anche da un profondo odio contro la civiltà occidentale (ebraica e cristiana) e contro il comunismo.
Perché il Vaticano ha smentito la sua verità sul mandante iraniano?
"Il Vaticano teme questa terribile verità per le sue conseguenze imprevedibili sul dialogo interreligioso in corso nel mondo. Anch'io sono un sostenitore del dialogo e della fratellanza tra tutti (cristiani, musulmani, ebrei,non credenti), tuttavia il dialogo va edificato sulla verità. Oggi il regime di Teheran è avversato da almeno il 90% del popolo iraniano. Mi ha sorpreso,inoltre, che nel 2007 Benedetto XVI abbia incontrato il re dell'Arabia Saudita senza chiedergli libertà religiosa per tutti. I regimi tirannici (come quelli iraniano e saudita) vanno abbattuti pacificamente anche per il bene del popolo musulmano
Nella sua autobiografia "Mi avevano promesso il paradiso", lei sostiene di aver distrutto le lettere ricevute dall'allora cardinale Joseph Ratzinger. Perchè?
"Nei venti anni di carcere trascorsi in Italia, ho ricevuto diverse lettere da eminenti personalità vaticane, inclusi i cardinali Angelo Sodano e Joseph Ratzinger e il portavoce papale Joaquin Navarro-Valls. Dopo un po' di tempo ho ditrutto quelle lettere, però in un incontro nel carcere di Ancona al mio avvocato Ferdinando Imposimato mostrai alcune lettere a me indirizzate dal cardinale Ratzinger nelle quali si parlava del segreto di Fatima. E' una circostanza già confermata ai giornali dallo stesso Imposimato. Inoltre il portavoce vaticano dice che il segretario di Wojtyla, monsignor Dziwisz avrebbe ascoltato la mia conversazione in carcere il 27 dicembre 1983 con il Papa, ma questo è assolutamente falso. Dziwisz, infatti, si trovava accanto ai giornalisti che stavano osservando l'incontro tra me e il Papa".
Perché ha pubblicato le sue memorie in Italia e non in Turchia?
"Perché la mia autobiografia l'ho scritta in italiano. Ormai conosco la lingua italiana meglio di quella turca, tanto che non sarei in grado di tradurre perfettamente il libro in turco. Al portavoce vaticano che si chiede perché dobbiamo credere ad Alì Agca, rispondo: perché allora dovremmo credere al vaticano quando uan lettera ufficiale di un consigliere vaticano indica a papa Ratzinger di non parlare mai della scomparsa di Emanuela Orlandi? E perché dobbiamo credere al Vaticano quando utilizza per la carità solo il 20% dell'otto per mille, mentre Bill Gates cinquanta miliardi di dollari e sono soldi interamente suoi? Inoltre il portavoce vaticano ha dichiarato che l'editore Chiarelettere spera dal mio libro un secondo successo di vendite dopo il libro sulel carte segrete del Papa, pubblicato dallo stesso editore. Dunque il Vaticano cerca di affondare il mio libro sia per salvare il dialogo intereligioso nel mondo sia per rancore verso il mio editore e verso di me".
GIACOMO GALEAZZIROMA
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