ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 16 febbraio 2013

In attesa del messia allo yogurth


Vescovo Italiano apre a Yoga

Un vescovo italiano, mons. Mons. Raffaello Martinelli (consacrato vescovo il 2 luglio 2009), che è stato per un lungo periodo collaboratore di Joseph Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, “apre” a forme di meditazione orientale, da utilizzare in un quadro di spiritualità cristiana. 
MARCO TOSATTI
Un vescovo italiano, mons. Mons. Raffaello Martinelli (consacrato vescovo il 2 luglio 2009), che è stato per un lungo periodo collaboratore di Joseph Ratzinger quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, “apre” a forme di meditazione orientale, da utilizzare in un quadro di spiritualità cristiana.
Mons. Martinelli ha dato vita tempo fa nella Basilica dei SS. Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma ad una iniziativa a carattere catechetico, corredata da schede su argomenti di attualità redatte sulla base del Catechismo della Chiesa Cattolica e di altri documenti del Magistero. Queste schede furono raccolte, pubblicate e distribuite nelle librerie cattoliche sotto il titolo “Catechesi Dialogica su argomenti di attualità”. Attualmente sono disponibili nel sito della diocesi di Frascati. Col titolo “50 + 3 argomenti di attualità" - Frammenti di verità cattolica. - Catechesi Dialogica”, sono state pubblicate dalla Libreria Editrice Vaticana, nel dicembre 2010. Nella scheda N. 20, Come meditare da cristiani?, all'ultimo paragrafo si legge: Il cristiano, per la sua meditazione, può apprendere anche dalle altre religioni? Pratiche di meditazione (come ad esempio lo zen, lo yoga, la respirazione controllata, il mantra…), provenienti dall'oriente cristiano e dalle grandi religioni non cristiane, possono costituire un mezzo adatto per aiutare l'orante a stare davanti a Dio interiormente disteso? “Siccome la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni [Nostra Aetate, 2], non si dovranno disprezzare pregiudizialmente queste indicazioni in quanto non cristiane. Si potrà, al contrario, cogliere da esse ciò che vi è di utile, a condizione di non perdere mai di vista la concezione cristiana della preghiera, la sua logica e le sue esigenze, poiché è all'interno di questa totalità che quei frammenti dovranno essere riformulati ed assunti. Tra di essi si può annoverare anzitutto l'umile accettazione di un maestro esperto nella vita di preghiera e delle sue direttive; di ciò si è sempre avuto consapevolezza nell'esperienza cristiana sin dai tempi antichi, dall'epoca dei Padri del deserto. Questo maestro, esperto nel sentire cum ecclesia, deve non solo guidare e richiamare l'attenzione su certi pericoli, ma, quale padre spirituale, deve anche introdurre in maniera viva, da cuore a cuore, nella vita di preghiera, che è dono dello Spirito Santo” (Mc. 16).

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