Conclave, intesa Scola-Opus Dei. Si attende l’ultima udienza del Papa
Il conto alla rovescia si è avviato. Mancano 33 ore alla partenza in elicottero di Benedetto XVI dalla Città del Vaticano, 36 all'inizio della Sede Vacante. Le ore 20:00 di domani 28 febbraio rappresenteranno per la Chiesa cattolica l'inizio del cammino che poterà – si spera entro Pasqua – all'elezione del 266mo successore di Pietro e Vicario di Cristo. Sono previste le prime Congregazioni (cioè le prime riunioni dei cardinali) a partire dal 4 marzo, l'inizio delle votazioni il 9 o l'11. Ma mentre l'orologio inizia la sua corsa, i rumors da Oltretevere raccontano di un Vaticano in fibrillazione. In particolare per i bertoniani, che starebbero premendo il pedale dell'acceleratore per il loro candidato di bandiera, il brasiliano Odilo Scherer arcivescovo di San Paolo. Il blocco che si riferisce al Segretario di Stato uscente Tarcisio Bertone, e che viene accreditato di circa 40 voti da Asia, Africa, Sudamerica, sarebbe in questo momento l'unico a condurre un'azione “di massa” verso i confratelli, a differenza di altri papabili che preferiscono procedere da soli.
SCOLA CHIAMA L'OPUS DEI?- Uno di questi, secondo i rumors più accreditati, sarebbe il cardinale arcivescovo di Milano Angelo Scola. Dato per molto più che papabile,
Scola giusto ieri ha invitato a pregare per il Conclave e sottolineato il ringraziamento a Benedetto XVI, che nel corso di questo mese ha ricevuto i vescovi lombardi in visita ad limina (la visita che i vescovi devono obbligatoriamente rendere al Papa ogni cinque anni) sottolineando come la Lombardia sia il cuore credente dell'Europa. Il cardinale, dicono ad Affari, starebbe sondando un po' tutti in merito alla scelta del nuovo Papa. E non è da escludere stia sentendo anche i confratelli cardinali vicini all'Opus Dei, con cui Scola ha un buon rapporto. Dal 16 al 18 novembre scorso, infatti, il Prelato dell'Opera monsignor Javier Echevarrìa è stato ospite in Arcivescovado, con la massima cordialità e disponibilità del cardinale. Dell'incontro Echevarrìa ha riportato un'ottima impressione, tanto da parlarne ai fedeli che ha incontrato in quei giorni sottolineando la cordialità di Scola e invitando tutti a pregare anche per lui.
ULTIMA UDIENZA E POI L'ADDIO- Veniamo ora alla giornata del Papa. Oggi ultima udienza generale del mercoledì tra i suoi fedeli. Per l'occasione non sarà usata l'Aula Paolo VI, ma si terrà direttamente in Piazza San Pietro, dove il Papa compirà un giro sulla jeep scoperta tra le più ampie misure di sicurezza. Sarà un gesto simile a quello fatto all'inizio del suo pontificato, quasi otto anni fa; successivamente, in queste ore incontrerà per il saluto i cardinali presenti in Curia e quelli in arrivo a Roma, come annunciato ieri sera in un'intervista al TG1 dal cardinal Bertone. Il quale ha anche tenuto a ribadire che le dimissioni sono frutto del “venir meno” delle forze di Joseph Ratzinger, e che i cardinali creati da questo Papa sono 90, di cui 67 elettori. Domani invece il Papa lascerà la Città del Vaticano alle 17, come abbiamo detto, e alle 20 le guardie svizzere cesseranno il loro servizio. Da Romano Pontefice emerito Ratzinger indosserà calzature marroni anziché rosse e la veste bianca ma senza mantellina. Potrà essere ancora chiamato “Sua Santità Benedetto XVI”.
GEORG RESTA. E IL DOSSIER VATILEAKS...- A proposito: monsignor Georg Gaenswein, segretario particolare del Papa, è dato in predicato di restare alla guida della Prefettura della Casa pontificia almeno fino alla fine dell'anno, prima di un trasferimento in qualche grossa diocesi e, più avanti, la promozione al cardinalato. Ma è ancora tutto da vedere. Una precisazione sul dossier Vatileaks, sul quale molto si è favoleggiato in questi giorni e che avrebbe spinto secondo alcuni alle dimissioni papali: quando i vescovi vanno in visita ad limina, dopo l'incontro col Papa è prevista una sessione con il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Che quindi conosce perfettamente infedeltà e problemi di ogni singola diocesi del mondo ed è informato, sulla Curia, forse più dello stesso segretario di Stato. Ricordiamo ai lettori che dal 1981 al 2005 questo ruolo è stato ricoperto dall'allora cardinale Ratzinger.
CAMBIA LA LITURGIA- Anche la liturgia subirà una modifica: a Milano, il Servizio diocesano per la Pastorale liturgica ha fornito le prime indicazioni liturgiche per il periodo di sede papale vacante. E quindi dal 1° marzo nella preghiera eucaristica non si dovrà fare più menzione del nome del Papa. Da lunedì 4 marzo, nelle chiese di Rito romano, sarà possibile utilizzare nei giorni feriali il formulario della messa per l’elezione del Papa, così come in quelle di rito ambrosiano sarà possibile usare il formula dio della messa per l'elezione del Papa nei giorni feriali eccetto il venerdì.
SCHERER SALE, NAPIER “NI”. SPUNTA O' MALLEY- E veniamo alle quotazioni del borsino vaticano. Per i bertoniani è in salita Scherer, mentre per l'arcivescovo di Durban Wilfrid Napier, c'è chi inizia a sottolineare come la sua sia stata una vocazione un po' tardiva. Stabile il newyorkese Timothy Dolan, ecco spuntare un eventuale papabile di compromesso, il francescano arcivescovo di Boston Sean Patrick O'Malley, classe 1944. Un personaggio senza peli sulla lingua che però sarebbe troppo emotivo e manca di esperienza della macchina curiale. Avrebbe insomma bisogno di un periodo di rodaggio, cosa che potrebbe peraltro portare ad una conservazione dello status quo in Curia. È stato comunque uomo di fiducia di Ratzinger che nel 2010 lo ha inviato come visitatore apostolico presso la Diocesi di Dublino a indagare sui casi di abuso sessuale perpetrati da sacerdoti. È un tipo moderno che nella sua diocesi ha implementato un programma di fitness per i sacerdoti: a lui hanno donato un contapassi, per sapere quanti passi fa ogni giorno. Vedremo se saranno sufficienti per raggiungere la Cattedra di Pietro.
di Antonino D'Anna
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