ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 2 febbraio 2013

La meraviglia di chi ancora(?) si meraviglia


Non riesco a trovar parole per esprimere la frustrazione di un cattolico di fronte all'applicazione della rigorosa gelida burocrazia nei confronti di una realtà cattolica - sia pur nelle more della regolarizzazione canonica - e la calorosa accoglienza senza condizioni a quelle che Mons. Gherardini chiama con adamantina definitoria chiarezza "comunità cristiane acattoliche". Ciò che assolutamente non si riesce a capire è come mai le "questioni dottrinali" vengano fatte valere per la FSSPX, mentre non entrano in campo per gli eretici che hanno sfigurato il volto di Cristo - combattendo i dogmi che la FSSPX invece difende - e rigettato la Sua Chiesa. Temo molto che con questi segnali poco rassicuranti, ma anche poco caritatevoli (alla faccia della Lettera di Mons. Di Noia!) alla fine ottengano quello che di fatto hanno provocato con Mons. Lefebvre: la spinta -ché tale è, nonostante i proclami in contrario- ad allontanarsi definitivamente. Spero ardentemente che chi ha responsabilità, Deo adiuvante, non cada in questa, di trappola... 

Il Domenicano svizzero Charles Morerod ha partecipato come rappresentante del Vaticano nei colloqui dottrinali con la Fraternità San Pio X, nel periodo 2009-2011, ed è stato nominato poi vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo. Mons. Morerod ha recentemente firmato un documento circa l'uso di chiese e cappelle della diocesi da parte « di altre religioni, confessioni, o gruppi religiosi, così come da parte della Fraternità San Pio X » ( 20 gennaio 2013 - disponibile qui, in francese ).

Il documento contiene quanto segue:
[...]
2. Uso da parte di altre chiese cristiane e comunità ecclesiali

2.1 In base alle indicazioni del Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo, del 25 marzo 1993 (n. 137), l'autorizzazione per l'immissione chiese e cappelle a disposizione delle comunità di altre confessioni cristiane può essere concessa per motivi di di necessità pastorale.

Se si presenta la necessità pastorale di cui sopra, chiese e cappelle cattoliche possono essere messe a disposizione di cristiani-cattolici, evangelico-riformati, luterani, ortodossi e anglicani.

3. Uso da parte di membri della Fraternità San Pio X

3.1 La scomunica dichiarata il 30 giugno 1988 per quanto riguarda i vescovi della Fraternità, è stata revocata con decreto della Congregazione per i Vescovi, del 21 gennaio 2009.

3.2 In sua lettera "riguardo alla remissione della scomunica dei quattro Vescovi consacrati dall'Arcivescovo Lefebvre" , del 10 marzo 2009, Papa Benedetto XVI ha scritto ai vescovi: « Il fatto che la Fraternità San Pio X non possieda una canonica stato nella Chiesa non è, in fin dei conti, basato su ragioni disciplinari ma dottrinali. Finché la Fraternità non ha uno statuto canonico nella Chiesa, i suoi ministri non esercitano ministeri legittimi nella Chiesa »[suspensio a divinis].

3.3 Per le ragioni di cui sopra, è vietato ai sacerdoti della Fraternità San Pio X utilizzare le chiese e le cappelle cattoliche per tutti i servizi sacerdotali, in particolare per la somministrazione dei sacramenti.

4. Uso da parte di comunità religiose non cristiane

4.1 Le richieste da parte delle comunità appartenenti a religioni non cristiane per l'uso di una chiesa o di una cappella riceveranno una risposta negativa. [...]

Aggiornamento: Commentario de La Porte latine
Come rapportato dall'APIC, [...] Mons. Fellay e i suoi preti devono celebrare sul marciapiede, mentre Mons. Nourrichard, dopo aver onorato della sua presenza i simulacri d'ordinazione di donne anglicane, può vantarsi di essere in perfetta comunione e di essere ricevuto dal Sovrano Pontefice con tutti gli onori dovuti al suo rango.
In ogni caso grazie a questo vescovo, da alcuni sognatori visto come "conservatore", perché dimostra con la sua franchezza la realtà dei fatti. Egli ha appena costituito una gerarchia tra coloro che non sono in comunione con Roma. I tradizionalisti della FSSPX vengono dopo le altre comunità (luterani, ortodossi, anglicani, vecchi-cattolici, calvinisti) e non hanno diritto alla stessa indulgenza. Li si tratta in realtà non come fratelli separati, ma come i non-cristiani.

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