ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 febbraio 2013

Solo un romanzo?

MARTIN, IL "RESIGNATION PROTOCOL" E IL NWO


Un segretario di Stato che invita ripetutamente il Papa a firmare un "protocollo di rinuncia al Papato". Una Chiesa distrutta dai nemici al suo interno. Lo scandalo della pedofilia, con uno dei suoi centri nella diocesi di Century City (Los Angeles). Forze internazionali interessate a mutare il magistero della Chiesa e ad indebolire il Papato. Un Papa che deve dimettersi sotto le pressioni degli instauratori del Nuovo Ordine Mondiale. 

No, non è la realtà di questi giorni, ma l'agghiacciante racconto del controverso gesuita Malachi Martin scomparso nel 1999 e contenuto nel suo romanzo di cui già vi ho parlato in passato: Windswept House

Vi traduco alcuni illuminanti passaggi di questo straordinario romanzo. Intanto preghiamo per il Papa.
***
Al Papa (il Papa Slavo lo definisce Martin, pensando ovviamente a Giovanni Paolo II) viene consegnato un dossier riservato che mette in luce le storture e i veri e propri crimini commessi da tanti chierici nel mondo. Ciò accade mentre monta la pressione mondialista perché la Chiesa, attraverso un pronunciamento magisteriale del Papa, proclami alcuni ripensamenti dell'etica cattolica. Nello stesso tempo il Papa già anziano e malato viene invitato da una cerchia ristretta di Cardinali a dimettersi onde affidare a loro il compito di nominare un Papa più "compiacente" rispetto alle esigenze del "mondo". 

"Omosessualità e satanismo erano fra i virus più antichi insinuatisi nel corpo politico della Chiesa. La differenza era adesso data dal fatto che l'attività omosessuale e satanica aveva ottenuto un nuovo status all'interno di quel corpo politico. In alcuni settori della Chiesa i suoi membri erano venuti dai bassifondi e reclamavano d'esser rappresentati nella pubblica piazza della vita della Chiesa. La loro apparente accettabilità presso i loro colleghi e associati era un segnale che tutti gli implicati in questo processo avevano cessato di credere negli insegnamenti della Chiesa. Alcuni avevano credo così alieni al Cattolicesimo che essi non potevano più essere inclusi fra i Cattolici. Eppure nessuno di loro voleva uscire dalla Chiesa, come aveva fatto Martin Lutero. E nessuno di loro voleva neanche vivere in qualche modo nella Chiesa in accordo con le sue regole e la sua dottrina, come aveva fatto Erasmo.

Così improvvisamente divenne indiscutibile che ora, sotto questo papato, l'organizzazione Romano Cattolica portava in sé una permanente presenza di chierici che adoravano Satana e cui piaceva farlo; di vescovi e preti che sodomizzavano bambini o che lo facevano a vicenda fra loro; di suore che officiavano i riti neri della wicca, e che vivevano in relazioni lesbiche sia dentro che fuori dai conventi. Improvvisamente divenne chiaro che durante questo papato la Chiesa Cattolica Romana era divenuta un luogo nel quale ogni giorno, anche la domenica e nei giorni festivi, atti di eresia e blasfemia e oltraggio e indifferenza erano compiuti e consentiti presso i sacri Altari da uomini che un tempo erano chiamati preti. Azioni e riti sacrileghi erano compiuti non solo agli Altari di Cristo, ma che avevano la connivenza o almeno il tacito consenso di alcuni Cardinali, Arcivescovi e Vescovi. Nel loro numero totale erano una minoranza - qualcosa fra l'1 e il 10% -, ma di questa minoranza molti occupavano sorprendentemente posizioni di alto rango e autorità nelle curie, nei seminari e nelle università. 

Atroce com'era, tuttavia, questo quadro non costituiva l'intera ragione della crisi di Sua Santità. I fatti che portavano il Pontefice ad una nuova condizione di sofferenza erano principalmente due: i sistematici legami organizzativi - la rete, in altre parole - che si era stabilita fra alcuni gruppi omosessuali e sette sataniche. E il potere disordinato e l'influenza di questa rete. [...] Era stata inoltre accumulata una serie di evidenze tese a dimostrare che questo potere disordinato e la preponderante influenza della rete era dovuta alle sue alleanze con gruppi secolari esterni al campo d'azione della Chiesa. Ma c'era un terzo fatto: il Pontefice che era stato chiamato da Cristo ad essere quanto più possibile direttamente responsabile della Sua Chiesa aveva reso possibile questa influenza. Aveva persino parlato del suo sospetto che alcune forme di presenza diabolica fossero entrate nella struttura gerarchica della Chiesa e avessero infettato buona parte di essa. Ma la sua decisione non era stata quella di scomunicare gli eretici. Non di ridurre allo stato laicale i colpevoli. Non di licenziare professori apostati dalle loro cattedre nelle università pontificie. La sua decisione era stata quella di parlare con essi. Parlare con tutti, ovunque. [...]

Molto più che tre volte durante quei giorni e specialmente oscure notti, il Papa si prostrò davanti a Cristo e, anche più angosciato di Pietro, diede la sua risposta alla domanda cui sapeva di dover rispondere.

"Sì Signore, ho visto la corruzione... Ma presumevo ciò che anche i miei due predecessori presumevano. Presumevo che lo spirito del Concilio Vaticano II fosse il Tuo spirito. 
Sì Signore. Ho visto la corruzione insinuatasi nell'organizzazione della Chiesa durante i precedenti papati. E ho deciso che l'organizzazione tradizionale della Chiesa era stata ormai del tutto smantellata; non sarebbe mai stata restaurata; non sarà mai com'era prima.
"Sì Signore. Ho visto la corruzione. Ma presumevo che lo spirito del Vaticano II avrebbe creato una nuova comunità di Cristiani - la Nuova Gerusalemme. Come Papa di tutti i popoli, presumevo che fosse mio dovere dare testimonianza a quello spirito fra le nazioni della terra. Radunare tutti i popoli di Dio in preparazione dell'apparizione della Regina del Cielo nei cieli umani, una nuova era di pace e di rinnovo religioso fra le nazioni." (pp.492-494)

***

Il cenno di riconoscimento del Papa per ciascuno di loro fu un fraterno saluto; ma tanto più in quanto conosceva ciascuno di essi per quello che era davvero. Aveva anche elevato alcuni di loro alla porpora. Li aveva visti fiorire nel suo pontificato. Conosceva i suoi alleati interni e le loro associazioni esterne. Quando aveva appreso delle loro connessioni massoniche e delle loro brighe finanziarie - quando seppe insomma abbastanza per poterli mandare a casa - aveva preferito non interferire con loro. Li aveva lasciati fare anche quando invadevano continuamente e sostanzialmente le prerogative Petrine e si occupavano di questioni papali. 
Davanti a ciascuno di essi c'era una copia del Protocollo di Dimissioni. Questo era l'oggetto delle deliberazioni di quella sera di agosto. Nessuno avrebbe mai preteso che quella questione fosse semplicemente un fatto privato fra il Papa e i Cardinali, come se le loro Eminenze semplicemente non apprezzassero il Pontefice personalmente e volessero disfarsi della sua noiosa presenza sul Trono di Pietro. Piuttosto, ciascuno qui, compreso lo stesso Papa, sapeva che ciò di cui avrebbero parlato questa sera sarebbe stata una minaccia alla spina dorsale del corpo della Chiesa Cattolica: il papato. 
"Tu sei Pietro". Così Gesù aveva detto a Simone il Pescatore a Cesarea quasi 2000 anni prima. "Tue sono le chiavi del Regno dei Cieli". La firma del Papa sul protocollo di dimissioni sarebbe stata come dichiarare: "io ora uso questo potere unico delle Chiavi per abbandonarle a voi, miei colleghi. Insieme ora eserciteremo il potere dato a Simon Pietro". 
Ciò che essi stavano manipolando, allora, era esplosivo, rivoluzionario e ricco di cattivi presagi. Nulla di meno che esplosivo. Perché se il Papa avesse accettato anche ciò, come aveva fatto per molte altre questioni, il potere Petrino non sarebbe più coinciso con la persona papale, ma con un comitato auto-eletto. [...] Fino a questa sera, i papati erano stati determinati da nessun altro se non dalla mano di Dio. (pp.551-552)

Tratto da: Malachi Martin, Windswept House, Broadway Books, New York, 2001 [1st ed. 1996]

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.