Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
Roma vuole eleggere subito il nuovo Papa, anche a costo di aggirare le norme. Ma gli extracuriali non accettano di entrare in conclave prima che sia fatta piena luce sugli scandali di corte. Tre giorni prima di dimettersi Benedetto XVI ha autorizzato il sacro collegio ad anticipare l'ingresso nella Cappella Sistina (chiusa da ieri ai turisti) «in presenza di tutti gli elettori».
CARDINALI PER IL CONCLAVEJOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVIRoma vuole eleggere subito il nuovo Papa, anche a costo di aggirare le norme. Ma gli extracuriali non accettano di entrare in conclave prima che sia fatta piena luce sugli scandali di corte. Tre giorni prima di dimettersi Benedetto XVI ha autorizzato il sacro collegio ad anticipare l'ingresso nella Cappella Sistina (chiusa da ieri ai turisti) «in presenza di tutti gli elettori».
Ora di conclavisti ne mancano quattro, eppure il «partito romano» tenta il blitz per privare i «residenziali» del tempo necessario ad informarsi sulle responsabilità nei casi di corruzione e di consolidare candidature alternative a quelle di Curia.
«Non è necessario che tutti gli elettori siano presenti a Roma per stabilire la data del conclave, ma occorre che sia dato a tutti quelli che decidono di partecipare il tempo di arrivare» afferma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Insomma se un cardinale tuttora assente fa sapere di aver preso il biglietto per la città eterna, i cardinali, anche senza di lui, possono stabilire l'avvio del conclave tenendo conto di quella comunicazione.BENEDETTO XVI RATZINGER DI SPALLE
Per il tedesco Lehmann, il vietnamita Pham Minn-Man, il polacco Nycz e il cinese Tong Hon, «non c'è nessuna motivazione particolare» del fatto che ancora non siano arrivati. Anche perché il Papa ha annunciato le dimissioni ormai un mese fa. Sembra quasi un velato «boicottaggio» del conclave «in fretta e furia» stigmatizzato anche dal tedesco Kasper.«Dopo le prime votazioni sceglieremo tra candidati ottimi, non sarà un conclave lungo», sintetizza il sodaniano Lajolo. Segno che la trattativa sulla data d'inizio tra «romani» ed extra-curiali è in corso.
FEDERICO LOMBARDI
Intanto ieri i porporati hanno inviato, a firma di Sodano, un messaggio non particolarmente caloroso in cui manifestano a Benedetto XVI la loro «gratitudine per il suo luminoso ministero petrino e per l'esempio di generosa sollecitudine pastorale». Un taglio netto col passato. «Il Pontefice è uno, quello di emerito è solo un titolo», sintetizza Castrillon Hoyos che pure riconosce a Ratzinger «grandezza storica».
CARDINALE ANGELO SODANO
5mila giornalisti accreditati cingono d'assedio le congregazioni generali dove 33 porporati hanno già parlato e l'Osservatore Romano lancia nella discussione il dossier Cina: finirà sulla scrivania del successore di Ratzinger. Chiunque egli sia, fosse persino un asiatico, avrà comunque un fascicolo spinosissimo da dipanare. Con il celeste impero la Santa Sede non ha rapporti diplomatici da quando Mao costrinse il nunzio a Pechino a rifugiarsi a Taipei. Il dialogo con il governo è difficilissimo per la negazione della libertà religiosa. I cattolici si ritrovano vescovi ordinati senza assenso del Papa, soffrono l'ostilità della «Associazione patriottica» (tentativo fallito di costruire una chiesa nazionale alternativa a Roma) che intrecciata con la politica, sfrutta privilegi e controlla la politica religiosa.
MOR03 CARDINALE TARCISIO BERTONE
I «clandestini», cioè fedeli a Roma, non hanno vita facile: preti e vescovi vengono arrestati, la Chiesa non riesce a organizzare la formazione e la pastorale, mentre, paradossalmente, aumentano le conversioni al cattolicesimo e l'interesse dei cinesi per la fede cristiana. Nell'Aula del Sinodo è il vescovo di Hong Kong, primo conclavista cinese della storia. Il polacco Wojtyla fu un segno epocale per Mosca, un cinese o (un filippinocinese come Tagle) lo sarebbe altrettanto per Pechino.
"In Vaticano aspettano ancora quattro elettori. Chiusa da ieri ai turisti la Cappella Sistina.Momento pubblico di preghiera. Oggi alle 17 tutti i cardinali si riuniranno nella basilica di San Pietro, sotto la guida di Angelo Sodano. Ad inizio conclave sarà ancora il decano a celebrare la messa «pro eligendo Pontifice» (nel 2005 a officiarla fu Ratzinger): è riuscito per questo a far modificare la «Universi Dominici Gregis», ma poi non entrerà nella Sistina avendo 85 anni."
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/la-curia-romana-sta-facendo-il-diavolo-a-quattro-per-cominciare-e-concludere-il-51965.htm
1. CHISSÀ SE TRA I "COMPORTAMENTI ERRATICI E SBAGLIATI" CONTESTATI DAL VATICANO AL PRESIDENTE DELLO IOR GOTTI TEDESCHI C'È ANCHE LA SCELTA DEL ‘CONFESSORE’ SBAGLIATO - 2. A DISTANZA DI 10 MESI NON C'È ANCORA UNA PAROLA CERTA SULLA SUA CACCIATA, IN SOLI TRE GIORNI, DAI VERTICI DELLA “BANCA DI DIO”. MA FORSE NE SA QUALCOSA UNO DEI SUOI GRANDI MENTORI: GIOVANNI MARIA VIAN, DIRETTORE DI QUELL'’’OSSERVATORE ROMANO’’ - 3. UN PRESIDENTE GOTTI "FUORI CONTROLLO", AVREBBE SPINTO VIAN A CONFESSARSI CON BERTONE. CHE IN SOLI TRE GIORNI HA ORGANIZZATO LA CACCIATA ALL'UNANIMITÀ DALLO IOR -
DAGOREPORT
Chissà se tra i "comportamenti erratici e sbagliati" contestati dal Vaticano a Ettore Gotti Tedeschi c'è anche la scelta del confessore sbagliato. A distanza di 10 mesi non c'è ancora una parola certa sulla sua cacciata, in soli tre giorni, dai vertici della banca dei preti. Ma forse ne sa qualcosa uno dei suoi grandi mentori: Giovanni Maria Vian, direttore di quell'''Osservatore Romano'' sul quale Gotti Tedeschi ha pubblicato per anni le sue pensose articolesse da "economista".
GOTTI TEDESCHISEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONEChissà se tra i "comportamenti erratici e sbagliati" contestati dal Vaticano a Ettore Gotti Tedeschi c'è anche la scelta del confessore sbagliato. A distanza di 10 mesi non c'è ancora una parola certa sulla sua cacciata, in soli tre giorni, dai vertici della banca dei preti. Ma forse ne sa qualcosa uno dei suoi grandi mentori: Giovanni Maria Vian, direttore di quell'''Osservatore Romano'' sul quale Gotti Tedeschi ha pubblicato per anni le sue pensose articolesse da "economista".
Dicono i bene informatissimi che il banchiere piacentino, dopo un lungo e perdente braccio di ferro con il potente e bertonissimo direttore generale Paolo Cipriani, unico e solo deus ex machina dello Ior, abbia percepito una serie di irregolarità nei conti correnti dei privati, specie al Sud, e che si sia preoccupato moltissimo. Non solo della sua reputazione, ma anche dei rischi giudiziari.
Dicono che allora l'uomo caro a Botin e all'Opus Dei si sia confessato con Vian, dimostrandosi molto, troppo nervoso e pronto a denunciare tutti quanti se non avesse avuto mano libera nell'opera di pulizia dentro la "banca di Dio". Di fronte a un presidente "fuori controllo", Vian è impallidito e si sarebbe a sua volta prontamente confessato con il cardinal Tarcisio Bertone. Che in soli tre giorni ha organizzato la cacciata all'unanimità di Gotti dal consiglio della banca.
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI
Dicono che se è andata così, andrebbe rivista l'utilità della confessione...
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