VACANZE ROMANE
Re per sempre.
La prima Congregazione ha poi scelto per sorteggio, tra gli elettori presenti, i tre cardinali che per tre giorni assisteranno il Camerlengo Tarcisio Bertone. Sono Giovanni Battista Re, per l’Ordine dei Vescovi; Crescenzio Sepe per l’Ordine dei Presbiteri e lo sloveno Franc Rodé per l’Ordine dei Diaconi. Fra tre giorni saranno sorteggiati altri tre cardinali, ma per quanto riguarda i vescovi è facile prevedere che sarà sempre Re: oltre a Bertone è infatti l’unico porporato di quell’ordine a essere elettore. Gli altri quattro infatti (Angelo Sodano, Roger Etchegaray, Francis Arinze e José Saraiva Martins) sono tutti over 80. Curioso che Sepe venne sorteggiato anche nel Conclave del 2005, anche se non nel primo ma nel secondo turno di tre giorni.
(°) Cantalamessa predica subito. Nella seconda Congregazione di ieri pomeriggio i cardinali hanno ascoltato la meditazione del cappuccino Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia. Le norme prevedono che i cardinali ascoltino “due ponderate meditazioni circa i problemi della chiesa in tale momento e la scelta illuminata del nuovo Pontefice”, e che a tenerle siano “due ecclesiastici di specchiata dottrina, saggezza e autorevolezza morale”. Anche nel 2005 la prima meditazione venne tenuta da Cantalamessa, ma lo fece nel corso della decima Congregazione generale, quattro giorni prima dell’entrata in Conclave. Ieri non è stato deciso invece chi terrà la seconda meditazione, che deve essere tenuta immediatamente prima l’inizio della votazione. Otto anni fa a questo incarico venne chiamato un cardinale ultraottantenne, e quindi non votante, il gesuita Tomas Spidlik, scomparso poi nel 2010.
Curia e Vatileaks subito nel dibattito. Ieri mattina hanno preso la parola tredici cardinali. La maggior parte degli interventi sono stati di natura procedurale, ma non sono mancati i riferimenti alla riforma della curia e alla necessità di sapere qualcosa di più sulla “Relatio” sull’affaire Vatileaks stilata dai tre porporati Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi. Fuor di Congregazione una richiesta in tal senso è stata pubblicamente formulata ieri ai giornalisti dal cardinale americano Francis George di Chicago e dal sudafricano Wilfred Fox Napier di Durban. Riguardo alla possibilità che il dossier possa essere oggetto di confronto tra i cardinali padre Lombardi ha detto: “Ci sono membri del collegio cardinalizio che sono interessati ad avere informazioni che ritengono pertinenti alla situazione della curia e della chiesa in generale e chiederanno ai confratelli di essere informati nella materia”. Aggiungendo che “è una possibilità nel quadro degli avvenimenti di questi giorni” che i cardinali possano avere informazioni sui contenuti del dossier. Il dossier è stato formalmente secretato e Benedetto XVI, come recita il comunicato del 25 febbraio, ha deciso che “gli atti dell’indagine, del cui contenuto solo Sua Santità è a conoscenza, rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice”. Ma i cardinali vogliono saperne di più e i tre vegliardi sembrano comunque autorizzati a parlarne ai propri confratelli prima di iniziare a votare.
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