ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 30 maggio 2013

La Madonna attende al varco Papa Francesco

Eugenio Pacelli fu consacrato Vescovo un 13 maggio significativo. Quando diventò Cardinale Segretario di Stato seppe verosimilmente delle incredulità di Pio XI per il messaggio di Fatima.
Ci sono buone ragioni per pensare che anch’egli sia stato frenato (da certi consiglieri) nell’aderire completamente a quel messaggio. Il freno fu preponderante presso Giovanni XXXIII, mentre Paolo VI non andò oltre un omaggio elegante che portò personalmente a Fatima.

Giovanni Paolo I era convinto d’esser lui il tragico Papa del terzo segreto e questa convinzione prevalse su Giovanni Paolo II, che per questo palesò finalmente il famoso testo celato.
Il 13 maggio 1982 il Papa aveva riconosciuto che Fatima imponeva un obbligo alla Chiesa, obbligo – peraltro – che lui stesso eluse nel 1984, a causa, confidò al Cardinale Cordes, delle pressioni esercitate dal Cardinale Segretario di Stato Casaroli.
Anche Benedetto XVI, sottolineando che il messaggio di Fatima era ancora valido per il futuro della Chiesa, riconobbe che tale messaggio imponeva un dovere alla Chiesa, auspicando che per la ricorrenza del centenario, nel 2017, potessimo essere consolati dalla nostra cara Madre.
Ed ecco ora, Papa Francesco, deporre ai piedi della Santa Vergine, a Fatima, per bocca dell’Episcopato Portoghese, il 13 maggio 2013, il proprio ministero pontificale.
Il cuore dei fedeli si apre alla speranza che Papa Francesco sia davvero il Papa che darà compimento al dovere di obbedire a ciò che la Madonna ha richiesto come condizione affinché la Chiesa e il Mondo godano d’un periodo di vera pace.
Don Ennio Innocenti

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