ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 21 maggio 2013

Prove di discorso "papale"


Provocazione meridiana di un Prelato estimatore dell'arte oratoria di Pio Duodecimo, oggi esasperato dai vacui e sgrammaticati circiterismi bergogliani.


Cari fratelli, buon giorno. Questa mattina il Vangelo ci dice una cosa che tutti noi dovremmo fare. Ce la dice con la semplicità di Gesù che è nostro fratello. E fare quello è bellissimo. Non è bello, fratelli miei? Poi, già, ecco, ci sono quelli che non fanno quello e non va bene, e quelli che fanno quello e sono i veri cristiani. Che non si chiudono nelle chiese ma invece vanno ad annunciare il Vangelo alle periferie esistenziali. Questo è davvero bello! E chi non fa quello deve chiedersi: Perché non faccio quello? Sono quelli che dividono, che stanno chiusi e quello non è bello. Meditiamo le parole di Gesù che ci ama e ci vuole bene, e pensiamo che se ci vogliamo bene anche tra di noi, e non solo noi a Lui uno per uno, allora il mondo è migliore. Solo così siamo Chiesa, se siamo uniti per festeggiare la bellezza della verità, che è quello che ci dice il Vangelo di oggi. Noi dobbiamo andare all'incontro con il mondo, dare testimonianza della nostra gioia, che è una cosa bellissima. Poi tutte le altre cose sono importanti, beh, ma vengono dopo, e chi non capisce quello non vive la sua testimonianza. Quelli che fanno quello sono fratelli e quello e questo beh già, insomma, è tutto bellissimo. Ci vediamo domani mattina. Ciao a tutti. 

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