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mercoledì 5 giugno 2013

De fructibus


Radcliffe scrive sul battesimo, ma in Inghilterra i sacramenti sono in calo

Il sacramento del battesimo
IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

I numeri certificano che sono meno della metà nel confronto tra il 1964 e il 2010

E’ fresca di stampa l’edizione italiana dell’ultimo testo del domenicano inglese Timothy Radcliffe (Prendi il largo!, Queriniana 2013 pp. 384 28,50 euro) che Vatican Insider aveva recensito nel testo originale dello scorso anno (Take the Plunge Continuum London 2012). Un’appassionata analisi sul significato dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, in particolare battesimo e confermazione alla ricerca della loro incidenza sulla vita dei cristiani. A partire da una constatazione dell’esistente: “La Chiesa è in primo luogo una comunità di battezzati. Il battesimo è il grande mistero della nostra fede. Ma non sempre si ha questa impressione”.


Ma, accanto alla scarsa rilevanza dell’essere battezzati o meno nella vita delle persone che si dichiarano cristiane, esiste un dato di fatto, rilevato anche dall’edizione 2013 Annuario Pontificio: in Europa il numero dei cristiani è in calo e il Regno Unito, patria di Radcliffe non fa eccezione, come testimoniato dall’ultima indagine effettuata dalla Latin Mass Society, che ha analizzato la richiesta dei sacramenti.
I dati sembrano contrastare con quanto diffuso poco più di un mese fa dall’Ufficio Nazionale per le Vocazioni, ma si tratta dell’ennesimo giallo sulla lettura delle cifre o i metodi di campionatura. Come accaduto con le notizie riguardo alle suore americane – dove alcuni accordavano una minore età media e un maggior numero di vocazioni alle congregazioni più tradizionaliste con successiva smentita – anche qui erano state numerose le voci sollevate tanto che l’Ufficio Vocazioni ha subito avviato una seria verifica tuttora in corso.

Secondo i dati, raccolti dalla Latin Mass Society, il picco del cattolicesimo inglese si è registrato negli anni ‘60, con un elevato numero di battesimi, ordinazioni e matrimoni nel 1964, 1965 e 1968. 
Il numero dei battesimi oggi è meno della metà del 1964, e i matrimoni cattolici meno di un quarto rispetto al 1968. Ma è il numero di  nuove ordinazioni sacerdotali ad aver mostrato il calo più allarmante, solo un decimo di quelli del 1965.
Joseph Shaw, presidente della Latin Mass Society, intervistato dal Catholic Herald, ha dichiarato che “le cifre dimostrano in modo inequivocabile che è accaduto qualcosa di seriamente sbagliato nella Chiesa di Inghilterra e Galles negli anni ‘70. I  cattolici hanno improvvisamente perduto il valore del matrimonio, di una famiglia numerosa, e del chiedere il battesimo per i propri figli.”, suggerendo un collegamento con "i cambiamenti strazianti nella Chiesa di quel tempo introdotti dal Concilio Vaticano II".
Il numero dei sacerdoti in Inghilterra e Galles è aumentato costantemente da 3.838 nel 1912 a un picco di 7.887 nel 1965 quando ci sono state 233 ordinazioni, ma da allora il calo è costante, attestandosi ad una doppia cifra a partire dal 1981. Il punto più basso è stato raggiunto nel 2009 (solo 14 ordinazioni), il 2010 ha mostrato un miglioramento, con 23, per cadere di nuovo a 16 nel 2011.
Il numero dei battesimi ha registrato il picco di 137.673 nel 1964, per scendere a 63.962 nel 2010. I matrimoni cattolici sono passati da 13.201 nel 1913 a un picco di 47.417 nel 1968, prima di scendere al punto più basso di 9.932 nel 2008. I nuovi ingressi nella Chiesa cattolica hanno avuto il loro massimo nel 1959 con 15.794, ma sono caduti drammaticamente a un minimo di 3.829 nel 2005, per poi risalire a 5.809 nel 2010, all’attivazione dell’Ordinariato che consente agli anglicani il passaggio alla Chiesa cattolica. E sembra essere probabilmente questo il motivo degli errori di calcolo su cui l’Ufficio Vocazioni sta lavorando. 31 le ordinazioni sacerdotali del 2012, ma sono 21 quelle provenienti dall’Ordinariato, spesso con famiglia, quindi soltanto 10 nuovi preti si aggiungono dai seminari.

MARIA TERESA PONTARA PEDERIVAROMA


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