ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 25 luglio 2013

Innocens manibus et mundo corde?

SCARANO AL PAPA: ‘’NON HO RUBATO, HO AIUTATO’’ – E ACCUSA: “RIFERII A BERTONE DEI CONTI ANOMALI”

"Santo padre Francesco, io non ho mai riciclato denaro sporco, non ho mai rubato, ho cercato di aiutare chi chiedeva aiuto" – “Avevo segnalato, durante il mio operato decennale all’Apsa, delle grosse anomalie nell’apparato. Mi sono rivolto ad alti prelati, tra cui anche il cardinal Bertone”…

1 - SCARANO AL PAPA, NON HO RUBATO HO AIUTATO
Da "Ansa.it"
SCARANO BSCARANO B
"Santo padre Francesco, io non ho mai riciclato denaro sporco, non ho mai rubato, ho cercato di aiutare chi chiedeva aiuto". Così monsignore Nunzio Scarano, in carcere per riciclaggio, in una missiva inviata al Papa da Regina Coeli il 20 luglio. "Chiesi aiuto al Cardinale Stanislao Dziwisz, segretario personale del Beato Giovanni Paolo II e udienza a S.E.Card. Angelo Sodano: presso l'Apsa ero l'unico prete e ben poco mi era consentito fare'', scrive Scarano.

scaranoSCARANO
"La documentazione in mio possesso, è prova della mia onestà e delle battaglie contro l'abuso dei miei superiori laici, coperti da alcuni cardinali. Scarano nella missiva fa riferimento alle "battaglie fatte contro l'abuso dei miei superiori laici, ben coperti e protetti da alcuni signori cardinali". Parlando dei cardinali li definisce come "i famosi scheletri degli armadi, ben ricattati, usati e gestiti dai miei superiori laici'. Nella missiva il monsignore, attualmente sotto inchiesta per l'accusa di riciclaggio, scrive che ''circa le mie operazioni bancarie presso lo Ior sono state sempre fatte sotto consiglio della direzione dei signori dirigenti e giammai ho abusato di cortesie o cose di altro genere.
LA GUARDIA DI FINANZA ACCOMPANGA MONSIGNOR SCARANO DOPO LARRESTO jpegLA GUARDIA DI FINANZA ACCOMPANGA MONSIGNOR SCARANO DOPO LARRESTO JPEG
Sempre tutto secondo al legge canonica dello Ior''. Scarano, quindi, aggiunge: ''Santità ho sempre servito la Chiesa e non mi sono mai servito di essa con animo sacerdotale e vero. Spero solo di poterle consegnare segretamente il mio plico di documenti che rafforzano fortemente il Suo grande e coraggioso operato per riordinare finalmente la triste realtà amministrativa, economica e finanziaria della Santa Sede e tutti gli abusi annessi e connessi''.
papa bergoglio in brasilePAPA BERGOGLIO IN BRASILE
2 - IOR E APSA, SCARANO ACCUSA I DIRIGENTI "RIFERII A BERTONE DEI CONTI ANOMALI"
Federica Angeli per "la Repubblic
a"
«Avevo segnalato, durante il mio operato decennale all'Apsa, delle grosse anomalie nell'apparato. Mi sono rivolto ad alti prelati, tra cui anche il cardinal Bertone». Monsignor Nunzio Scarano, arrestato lo scorso 28 giugno per il fallito tentativo di far rientrare in Italia 20 milioni di euro dalla Svizzera, nel corso del suo terzo interrogatorio tira in ballo il gotha del Vaticano.
Il torrione Niccolò V, sede dello Ior  niccolovIL TORRIONE NICCOLÒ V, SEDE DELLO IOR NICCOLOV
Trascina nella vicenda che lo ha travolto nomi di funzionari dello Ior e dell'Apsa - come quello di Paolo Mennini, numero uno dell'agenzia che amministra il patrimonio della sede apostolica - coinvolti, a suo dire, in «grosse attività illecite» che lui più volte aveva segnalato a chi doveva sapere e, a quanto pare, avrebbe fatto finta di niente.
PAOLO D AMICOPAOLO D AMICO
Accuse forti e circostanziate che ora il procuratore aggiunto Nello Rossi (che ieri ha ascoltato il prelato nel carcere di Regina Coeli insieme al pubblico ministero Rocco Fava), sta pesando col bilancino. È iniziato alle 15 ed è finito poco dopo le 18 l'interrogatorio di Scarano, arrestato insieme a un ex 007 dell'Aisi, Giovanni Maria Zito, e all'operatore finanziario Giovanni Cerenzio, per il riciclaggio di soldi, depositati in una banca elvetica, riconducibili ai cugini armatori Paolo Cesare e Maurizio D'Amico, a cui lui dice di aver fatto un favore «in virtù di un autentico legame con il capostipite della famiglia, senza ricavarne alcun interesse personale». Concorso in corruzione e calunnia sono le accuse che a fine giugno hanno portato i tre in carcere.
CESARE D AMICOCESARE D AMICO
Ieri però l'alto prelato ha deciso di vuotare il sacco e di spostare l'attenzione da sé e dall'operazione nel mirino della Finanza. Rispetto alla sua vicenda non si è sottratto alle domande dei magistrati ribadendo quanto già dichiarato nell'ultima audizione. Monsignor Scarano è stato invitato ad esplicitare meglio quanti soldi, e per conto di chi, ha movimentato durante la sua permanenza all'Apsa e quanti capitali ha fatto entrare o uscire dall'Italia.
Così, «proseguendo sulla linea della collaborazione intrapresa all'indomani dell'arresto », ribadisce il suo avvocato il penalista Caroleo Grimaldi, avrebbe fatto riferimento ad altre circostanze ben precise che i pm romani dovranno ora riscontrare. Il 30 luglio saranno i magistrati di Salerno, che indagano su alcune ipotesi di riciclaggio, a interrogare il monsignore.
Nei prossimi giorni i difensori di Scarano, tenteranno di giocare davanti all'ufficio gip di Roma la carta della scarcerazione: «Il monsignore è sotto controllo medico - fanno sapere - non sta bene, è provato ed è molto sofferente. Riteniamo che questa situazione, considerata anche alla luce della collaborazione che sta caratterizzando i suoi interrogatori, sia motivo sufficiente per ottenere una misura alternativa alla custodia cautelare in carcere».
Mentre lui lancia accuse sembra che, dalla Santa Sede, lo stiano mollando. Il promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, l'avvocato Raffaele Coppola, non solo ha recentemente disposto il congelamento dei fondi intestati presso lo Ior a monsignor Nunzio Scarano (attualmente sospeso dalle sue funzioni), ma ha anche avviato (e appena concluso) un'indagine interna su tutti i suoi conti relativi agli ultimi dieci anni. Il report, già consegnato all'Autorità d'informazione finanziaria vaticana, evidenzia che Scarano ha movimentato in dieci anni una somma cumulativa che non supera i 9 milioni di euro. L'intenzione di Coppola è, se sarà necessario, collaborare con la Procura di Roma e di fornire copia della stessa indagine.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/scarano-al-papa-non-ho-rubato-ho-aiutato-e-accusa-riferii-a-bertone-dei-60184.htm

Monsignor Scarano al Papa: "Mai rubato" e denuncia superiori laici

di Massimiliano Di Giorgio

ROMA (Reuters) - Monsignor Nunzio Scarano, arrestato a fine giugno insieme a un ex agente dei servizi segreti e a un broker finanziario nell'ambito di un'inchiesta sul tentativo di rimpatriare illegalmente 20 milioni di euro dalla Svizzera in Italia, ha scritto a Papa Francesco di non aver mai rubato e di aver lottato contro gli "abusi" dei suoi superiori laici, ma "coperti" da cardinali, all'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa).
Nella missiva, il prelato afferma anche che la documentazione in suo possesso può aiutare il Pontefice a riordinare "la triste realtà amministrativa, economica e finanziaria della Santa Sede".
"Io non ho mai riciclato denaro sporco, non ho mai rubato", scrive il prelato 61enne, in carcere a Roma dal 28 giugno scorso, in una lettera autografa di cui Reuters ha potuto visionare una copia.
La settimana scorsa fonti avevano riferito di una missiva scritta al Pontefice, e detto che il prelato aveva fatto consegnare alla Procura di Roma documenti relativi a possibili illeciti e illegalità di cui era stato testimone come direttore della contabilità analitica dell'Apsa, da cui è stato allontanato a fine maggio.
Nel secondo interrogatorio coi magistrati romani Scarano aveva anche detto di aver chiesto un colloquio col Papa prima di essere arrestato.
Ai magistrati Scarano ha detto che il trasporto - mai avvenuto - di 20 milioni di euro in contanti dalla Svizzera all'Italia doveva avvenire per conto di una famiglia di armatori suoi amici, i D'Amico, che però negano completamente la circostanza, affermando di aver fatto sempre e solo donazioni per la Chiesa per tramite di Scarano.
"Circa la documentazione in mio possesso, presso i miei legali, è prova della mia onestà e di tutte le battaglie fatte contro l'abuso dei miei superiori laici, ben coperti e protetti da alcuni signori cardinali [...] che erano e sono rimasti come i 'famosi scheletri degli armadi' e ben ricattati, usati e gestiti dai miei 'superiori laici'", dice la lettera, diffusa dai legali del religioso.
"Santità non voglio approfittare della sua bontà spero solo di poterle consegnare 'segretamente' il mio plico di documenti che comprovano quanto detto e rafforzano fortemente il Suo grande e coraggioso operato per riordinare 'finalmente' la triste realtà amministrativa, economica e finanziaria della Santa Sede e tutti gli abusi annessi e connessi", dice un altro passaggio della missiva, che porta la data del 20 luglio ma che è stata scritta, a quanto risulta a Reuters, il 19 luglio.
Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Federico Lombardi, attualmente in Brasile per il viaggio di Papa, ha detto a Reuters di non poter commentare la lettera di Scarano perché non ha visto il testo, ma che la missiva non era arrivata al Papa prima della sua partenza per il paese sudamericano.
Nella missiva, il religioso spiega anche di aver usato i propri conti Ior - congelati il 9 luglio dalle autorità giudiziarie del Vaticano - "sotto consiglio della direzione dei signori dirigenti e giammai ho abusato di cortesie o cose di altro genere".
Nelle scorse settimane Scarano ha raccontato ai pm di essere stato emarginato all'interno dell'Apsa, per i suoi scontri con il delegato della sezione straordinaria Paolo Mennini. Quest'ultimo non viene citato nella lettera, ma Scarano scrive: "Io presso l'Apsa Sez. straordinaria ero l'unico prete e ben poco mi era consentito fare, pur avendo chiesto aiuto, più volte, al Sig. Cardinale Stanislao Dziwisz, segretario personale del Beato Giovanni Paolo II".
"Poi chiesi udienza a S. E. Card. Angelo Sodano [ex segretario di Stato] ma l'astuto e furbo mons. Giorgio Stoppa [già delegato della sezione straordinaria dell'Apsa], riuscì a non farmi ricevere e per giunta punirmi, spostandomi in altro ufficio e facendomi continuamente controllare [...] perché?"
Sul sito it.reuters.com le notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE96O01U20130725?pageNumber=2&virtualBrandChannel=0&sp=true

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.