ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 23 luglio 2013

La boy band di Francesco

IL FENOMENO

Brasile, i sacerdoti cantanti accolgono papa Francesco

Riempiono gli stadi. Scalano le classifiche. E guadagnano milioni. Chi sono i preti pronti a esibirsi a Rio de Janeiro.

Riempie gli stadi di fan fasciati in t-shirt di cotone su cui è stampata la sua faccia. Li fa ballare, perdere la voce, inneggiare al Dio che sta nei cieli e che li ama. E, quando a fine concerto la folla scalpitante si riempie la bocca d'aria per gonfiare l'ultimo ritornello, li prende alla sprovvista e rovescia loro addosso secchi di acqua benedetta.

Le performance di Don Marcelo Rossi, in Brasile, le conoscono tutti. Da prete di periferia a fine Anni 80, mentre ancora la Chiesa sudamericana si lacerava attorno all'ideologia della teologia della liberazione, lui si è inventato un nuovo stile di comunicazione.
LO SPETTACOLO PER FRANCESCO. Ha inciso cd e scritto libri, conquistando cuori e portafogli dei 126 milioni di brasiliani cattolici pronti ad accogliere papa Francesco per la Giornata mondiale della gioventùUna settimana di abbraccio pontificio destinata a concludersi proprio con lo show di Marcelo. Assieme a lui sul palco sono attesi altri quattro preti cantanti, una sorta di 'boy band' sacerdotale capace di incarnare il meglio della 'Rivoluzione carismatica', un movimento di evangelizzazione animato da preti divi del piccolo e grande schermo che ha cambiato la chiesa brasiliana a base di gospel e mp3. Esattamente quello che ci voleva per Francesco: un papa popolare alla ricerca di sacerdoti per riconquistare i fedeli.

Marcelo, dalla Messa con l'aerobica al best seller che ha battuto Paulo Coelho

La rivoluzione del 46enne Marcelo è iniziata con l'idea di muovere corpo e muscoli al ritmo della preghiera. Dopo aver deciso di prendere i voti «ispirato da una miniserie sulla vita di papa Giovanni Paolo II», come lui stesso ha dichiarato in un'intervista al Developing report,  da bravo laureato in educazione fisica ha pensato bene di inserire nella liturgia domenicale esercizi di aerobica a tempo di musica: è stato un successo. Il suo nome ha iniziato a ricorrere nei passaparola e la sua faccia pulita e il suo saio nocciola hanno iniziato a essere conosciuti nel vasto pubblico di credenti conteso dalle tante sette evangeliche sbocciate nell'ex impero carioca.
Poi sono venute le canzoni, nove cd, due dvd, due lungometraggi e due assoluti bestseller. Nel 2010 il libro Àgape (L'amore di Dio), scritto in un periodo di convalescenza dopo «un incidente sul tapis roulant», ha venduto 8,5 milioni di copie battendo per diffusione persino il campione nazionale Paulo Coelho. In tutto le attività commerciali di Marcelo gli sono valse entrate per oltre 10 milioni di dollari.
TRA CHIESA E STADIO. Don Rossi ha impiegato i proventi per costruire la chiesa più grande del Brasile, il santuario di Theotokos Mae de Deus di Sao Paulo: 30 mila metri quadri di terreno con 20 mila posti all'interno e circa 80 mila all'esterno puntellato dai megaschermi, il tutto dominato da una croce di 44 metri di altezza e servito da 500 toilettes. Uno stadio della preghiera, inaugurato a novembre 2012, dove non c'è bisogno di raccogliere le offerte: «Guadagno dal mio lavoro», ha spiegato il sacerdote riferendosi ai programmi radio e tivù seguiti da milioni di fedeli.
Le critiche però piovono da ogni parte. E lui risponde proseguendo dritto per la sua strada: «Dicono che alieno le persone, enfatizzando le emozioni, ma in effetti nella fede ci sono entrambe le dimensioni e non puoi ignorare le emozioni», ha replicato interpellato da Newsweek.
I risultati dell'evangelizzazione pop di Marcello sono stati ufficialmente riconosciuti nel 2010 anche da papa Joseph Ratziger, il pontefice in assoluto più lontano dai ritmi brasiliani dell'ex studente di educazione fisica. E hanno fatto scuola.
  • Padre Antonio Maria in concerto.

Cd, trasmissioni tivù, dischi di platino e fan sfegatate: i preti pop star del nuovo Brasile

Nel programma della Giornata mondiale della gioventù sono elencati i nomi di altri divi della canzone cattolica brasiliana. Per preparare lo spirito all'incontro con il pontefice, c'è scritto, ci sarà una grande presentazione di preti cantanti, tra i quali, Padre Fabio de Mello, Padre Omar Raposo, Padre Reginaldo Manzotti e Padre Antonio Maria (guarda la photogallery). Si tratta di sacerdoti abituati ad esibirsi negli stadi, con video cliccatissimi su Youtube, tracce pubblicate in Spotify, sul sito di Mtv o vendute su Amazon. Tutti accomunati dall'ammirazione per il papa polacco Karol Woytila, certamente un maestro di comunicazione, e da siti personali colmi di foto e merchandising Anni 80. Il loro stile varia dal più classico gospel al portamento da showbiz.
FAN SU FACEBOOK. Padre Omar Raposo, 100 mila seguaci su Facebook, è celebre soprattutto per una posizione privilegiata: oltre a essere un cantante gospel abbastanza conosciuto, è il direttore del santuario del Cristo redentore.
Atteso sul palco anche il 68enne Antonio Maria, reduce dai successi dei nuovi singolo Nessuno ti ama come lui Impronte nella sabbia. «Dio non mi ha fatto solo Padre», ha scritto nella biografia pubblicata sul suo sito. «Egli mi ha fatto anche cantante. Canto e non ho mai smesso, ma adesso sono consapevole che era il mio modo di evangelizzare»
UN DISCO DI PLATINO. Padre Reginaldo Mazzotti, invece, è uno dei leader del nuovo movimento. Ad appena 44 anni è conosciuto con il nome di 'Padre che riunisce le moltitudini', tanto sono celebri le sue canzoni. Dvd come Credo nel Dio dell'impossibile sono stati premiati con il disco di platino e il suo album Segni del sacro ha scalato le classifiche fino a raggiungere il sesto posto tra gli album brasiliani più venduti. Anche lui anima programma televisivi e riempie gli scaffali delle librerie con titoli come Dieci risposte che andranno a cambiare la sua vita o Venti passi per la pace interiore.
Ma il più rampante è certamente il 42enne Fabio de Mello, giovane prete cantautore vestito sempre in borghese. Il solo destinato a competere con il precursore Marcelo, con cui peraltro condivide l'etichetta discografica: il colosso Sony che ha da poco pubblicato il suo album Dentro di me tengo Dio. Tra le due star in passato sono volati gli stracci.
MODA, POLITICA E DONNE. Nell'aprile 2011, Marcelo ha attaccato il giovane Fabio per l'abitudine di indossare vestiti di marca, lasciando nell'armadio l'abito talare.
Il sostegno di De Mello all'attuale presidente Dilma Rousseff, ex terrorista e favorevole all'aborto, gli ha attirato altre critiche. Per non parlare della sua abitudine di rivolgere complimenti alle ragazze dal palcoscenico. De Mello, da parte sua, ha assicurato che sono le donne a importunarlo: «Una volta», ha raccontato alla stampa locale, «una si è presentata nella mia stanza e ha detto 'Mi piacerebbe avere un massaggio di Dio'».
Come dire, i rischi della vicinanza al cielo. 

di Giovanna Faggionato

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